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MattoMatteo

Circolo degli Antichi
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  1. Ma no, tranquillo, di solito lo faccio solo per i nomi dei pg (o di alcune località secondarie). Giusto per dirne una: nel pbf di Dungeon World a cui ho partecipato tempo fà, ho usato una dozzina di nomi presi da "La spada di Shannara"... credo che non se ne sia accorto nessuno! 🤣 P.S.: la gif nello spoiler mi ha fatto morire. 😉 EDIT: Mi stavo dimenticando dell'idea che mie era venuta! Allora... ieri mi sono imbattuto in questre immagini (1, 2, 3, 4) su DA, riguardo a dei "draghetti domestici". E mi è venuto da pensare: e se, oltre ai draghetti, ci fossero tutti (o quasi) i mostri di D&D in versione mini, da usare come animaletti domestici e/o aiutanti sul lavoro?
  2. Il gioco è progettato per permettere di replicare QUALSIASI serie tv di fantascienza degli anni 70 (anche quelle che non esistono), quindi di base non ha un'ambientazione sua (anche perchè è un gdr "Powered by the Apocalipse", quindi i giocatori contribuiscono a creare l'ambientazione quanto il master). Però il master (quì chiamato "Showrunner", tradotto alla buona "direttore dello spettacolo") ha, rispetto ad altri grd PbtA, un maggiore potere decisionale sulla creazione dell'universo di gioco (gioco di parole assolutamente voluto)... ed essendo io un'appassionato di fantascienza (ho visto la quasi totalità di serie tv e cartoni menzionate come esempi nel manuale), non ho resisito all'idea di creare un'ambientazione mia. L'unica cosa, la stò tenendo abbastanza sul vago, affinchè altri gruppi possano poi modificare facilmente le parti in cui non la pensano come me (per esempio le comunicazioni ftl, visto che siamo quì).
  3. Davvero? Mi era sfuggito, grazie della precisazione, ora lo correggo. 😉 Ok, probabilmente il problema è che mi sono spiegato (come mio solito) da cani. I 2d6 vengono tirati ogni volta che il master decide che il risultato di un'azione non è nè un successo automatico (per un comune umano medio: saltare un fosso largo 10 cm, o sollevare un libro del peso di 50 gr), nè un fallimento automatico (per un comune umano medio: sollevare un masso da 10 tonnellate, o correre 10 km in 10 secondi). Con un risultato di 2-6 l'azione non và come deciso dal giocatore (fallimento), con 10-12 l'azione và come deciso dal giocatore (successo); con un risultato di 7-9, invece, il giocatore può scegliere liberamente tra due risultati: successo parziale ("successo ad un prezzo", come in tutti i giochi PbtA) O fallimento parziale ("fallimento, ma con un premio", una cosa che -per quanto ne sò- non è presente in alcun altro gioco PbtA). In realtà, a voler essere del tutto esatti, nel caso 7-9, la dicitura esatta sul manuale è: il giocatore deve scegliere se fallire (ma mantenere il controllo sul pg), o avere successo (ma perdere il controllo sul pg)... il problema è che non ho capito cosa intende il manuale per "mantenere/perdere il controllo sul pg"! Anche per questo invito a leggere il manuale. In Retrostar non esistono classi (nè, quindi, libretti... basta avere il manuale)! I pg si differenziano per i "descrittori", e per i valori nelle caratteristiche. Allo stesso modo, non esistono "mosse" nel senso classico: se l'azione è di tipo fisico si tira sotto Adventure, se l'azione è di tipo mentale si tira sotto sotto Thought, se l'azione è di tipo sociale si tira sotto Drama... tutto quì. Descrittori, dial, capacità, oggetti, situazioni... sono tutte cose che forniscono un bonus o un malus al tiro, ma in linea di massima, qualunque pg può tentare di fare qualunque cosa (con differenti possibilità di successo, ovviamente); da questo punto di vista, Retrostar è molto più semplice di qualsiasi altro gdr PbtA di cui abbia sentito parlare. Non è nemmeno previsto (o, almeno, io non l'ho trovato) un sistema per permettere di migliorare le caratteristiche (forse perchè, nei serial televisivi di quel periodo, i protagonisti non cambiavano mai). I pg partono con una caratteristica a +1, una a 0, e una a -1; poi possono incrementare una delle tre (una quasiasi) di 1 punto, ottenendo una delle seguenti stringhe di valori: +2/0/-1, +1/+1/-1, +1/0/0. Inoltre, avere una caratteristica diversa da 0 (in certe situazioni, anche se è a -1), è più vantaggioso che averne una a 0, quindi consiglio di scegliere la 1° o 2° stringa... la 3° è la meno efficente di tutte.
  4. Come ho fatto notare, con una velocità non infinita (o comunque non abbastanza veloce) delle comunicazioni, alla fine si arriverà sempre ad una distanza oltre la quale i messaggi "botta-e-risposta" diventano difficili o addirittura impossibili (pensa alle lettere, prima che venisse inventati il telegrafo e la radio)... ho un paio di libri di fantascienza che fanno notare la cosa, e ne ho preso spunto, anche perchè l'idea delle comunicazioni istantanee (magari anche a distanze extra-galattiche) rischia di rendere le cose "troppo semplicii", imho. P.S.: perchè hai scritto in inglese? 🤣 Ci avevo pensato, in effetti... ma visto che Retrostar è pensato per replicare serie televisive sci-fi degli anni 70-80, e a quell'epoca nessuno aveva immaginato le stampanti 3D, una cosa del genere non è presente nemmeno nell'ambientazione. Allo stesso modo, una cosa che non metterò assolutamente nell'ambientazione, sono proprio i teletrasporti! Fin troppe volte in Star Trek lo hanno usato come "deus ex-machina", tanto che ormai mi fà venire la nausea (ed è l'unica tecnologia fantascientifica che mi causa questa reazione)!
  5. Tranquillo... è che l'incipit era un pò vago, per questo chiuedevo chiarimenti. Assolutamente si (almeno per me)! Trovare nomi che non siano stupidi e/o ambigui è davvero stressante... non sono rare le volte in cui mi sono trovato costretto a copiare di peso nomi presi da altre opere (libri, film, eccetera). 😭 Un sfera, nel senso che è un "pianeta standard", con il vortice che esce dai poli? O un disco piatto con un buco nel mezzo? In quest'ultimo caso, sono abitate entrambe le facce? E se si, come si passa dall'una all'altra? Comunque, a parte questo, la tua idea è davvero fica! 😉 Ah, ok... pensavo che ci fosse qualcosa di più... che sò, di più "filosofico" dietro. Ma non è affatto semplice creare qualcosa di nuovo e orginale, soprattutto se si ha poco tempo... io ci metto sempre un secolo a scrivere tutti i dettagli! Idea carina; come dici tu, sarebbe una spinta non indifferente per i pg, a fare cose che permettano di diventare dei "semidei" o "ascesi". Il problema è il fatto di dover/voler rendere la rinascita una cosa essenzialmente solo fisica... se fosse un fenomeno magico (la prima idea che mi viene in mente è la rigenerazione dei "Signori del Tempo", nella serie tv "Doctor Who"; l'unica differenza è che, indipendentemente dall'età a cui si "muore", si rinasce sempre come un bambino di... chessò, 4-6 anni? E ci sono alcune morti che impediscono la rinascita: disintegrazione, essere trasformati immediatamente in un non-morto, eccetera), ci sarebbero meno problemi, imho.
  6. Prima di tutto ti consiglio di leggere l'apposita guida... già da sola risponde a quasi tutte le tue domande presenti, passate e future. 😉
  7. Scusa, ma non si capisce se dobbiamo fare noi questo "mondo in 15 minuti", partendo da quanto hai scritto tu, o quello che hai scritto tu è il tuo sviluppo della sfida. Nel secondo caso, ci sono un sacco di spunti interessanti, ma che mi piacerebbe vederti sviluppare un pò più ampiamente: Come interagiscono i tre piani. Perchè hai scelto quei "domini" per le divinità di tipo 1. Come interagiscono le divinità di tipo 1 e 2. La razza che "rinasce". Che intendi con "regno affermato".
  8. A proposito di emoji... è solo una mia impressione, o ci mette davero tanto per caricarli? Cioè... si, ci mette davvero tanto a caricarli (20-30 secondi); quello che volevo sapere, è se è una cosa normale... anche altri utenti hanno lo stesso problema?
  9. Ambientazione fantasy atipica: La storia, come la conoscono gli umani: La storia, come la conoscono nani ed elfi: La storia, come la conoscono gli orchi: La storia, come la conoscono i draghi La storia, com'è avvenuta realmente: Spunti di gioco:
  10. Questo articolo amplia il discorso riguardo le velocità. Nell'articolo precedente si parlava della velocità ftl delle astronavi; in questo parleremo delle velocità delle astronavi quando sono nello spazio normale, e della velocità delle comunicazioni ftl. Partiamo dalle cose che sappiamo del nostro sistema solare: il diametro maggiore dell'orbita di Nettuno, l'ultimo dei pianeti gassosi, è di circa 60 UA ("Unità Astronomiche", vale a dire la distanza tra la Terra e il Sole, circa 150 milioni di km); questo valore corrisponde all'incirca a 1/1.000 di anno-luce. Oltre Nettuno abbiamo una serie di pianeti nani (tra cui Plutone, declassato da "pianeta" ad, appunto, "pianeta nano"), e la cintura di Kuiper; quest'ultima è una fascia di asteroidi e comete, simile alla fascia tra Marte e Giove, e con un diametro massimo di circa 120 UA, circa 2/1.000 di anno-luce. Convenzionalmente, questi sono considerati i confini del sistema solare; più oltre c'è la Nube di Oort, da cui si ritiene che abbiano origine le comete, e che è legata gravitazionalmente al Sole, ma dovrebbe essere del tutto priva di pianeti, anche nani, quindi per la nostra discussione possiamo tranquillamente lasciarla perdere. Quanto alla distanza tra i pianeti, la cosa si fà un pò più difficile, visto che la distanza dei pianeti dal sole segue una sequenza grosso modo esponenziale (1, 2, 4, 8, eccetera); essa và da un minimo di 0,25 UA (Mercurio-Venere quando sono al massimo avvicinamento) ad un massimo di 50,44 AU (Urano-Nettuno alla massima distanza); come si può vedere, il rapporto è quasi 1:200! Non vi tedio con tutti i calcoli assurdi che ho fatto, ma ho ottenuto una distanza media che varia all'incirca da 10 a 20 UA... ovviamente è una stima molto grossolana, serve solo per avere un'ordine di grandezza. Per quanto riguarda le distanze pianeti-lune (nel caso di pianeti rocciosi) o lune-lune (nel caso di pianeti gassosi), la situazione è persino peggiore: la distanza minima è poco meno di 10.000 km (Marte-Phobos), la maggiore è poco meno di 100 milioni di km (Psamanthe-Neso lune di Nettuno), con un rapporto di 1:10.000! Proviamo a semplificare le cose, separando i due casi: da un lato le distanze delle lune dal pianeta (in caso di pianeta roccioso), e dall'altro le disatanze tra le lune più grandi (nel caso di pianeti gassosi). Nel primo caso passiamo dai suddetti 10.000 km di Marte-Phobos, ai 384.400 di Terra-Luna, con un più limitato rapporto di 1:41. Nel secondo caso si passa dai 61.500 km di Miranda-Ariel (Urano) al massimo dell'avvicinamento, ai poco meno di 4,8 milioni di km di Titano-Giapeto (Saturno) al massimo della lontananza, con un rapporto di 1:78. Il punto ora è: in quanto tempo vogliamo che l'astronave percorra queste distanze? Ero già molto avanti con i calcoli pianeta-pianeta (abbastanza da rendermi conto che non stavo andando da nessuna parte), quando sono improvvisamente rinsavito... mi sono detto: "Ma perchè diventare matti con tutti questi conti, quando basta immaginare che la maggior parte del viaggio pianeta-pianeta avviene con una serie di micro-salti (da pochi centesimi o millesimi di secondo), magari anche solo 1 o 2, e il resto tramite propulsori normali (pochi minuti o poche ore)?" A questo punto potevo concentrarmi unicamente sulle distanze pianeta-luna e luna-luna; trasformando le distanze da km in "secondi-luce", ottengo i seguenti risultati: Marte-Phobos = 0,03 secondi-luce. Marte-Deimos = 0,08 secondi-luce. Terra-Luna = 1,3 secondi-luce. Miranda-Ariel = 0,2 secondi-luce. Titano-Giapeto = 16 secondi-luce. Aggiungo, giusto per completezza, anche Psamanthe-Neso = 325 secondi-luce. In Star Trek la velocità impulso è pari ad 1/4 di quella della luce... troppo! Anche 1/10 è troppo, ma con una velocità di 1/100 ottengo risultati accettabili: Marte-Phobos = 3 secondi. Marte-Deimos = 8 secondi. Terra-Luna = 130 secondi = 2,1 minuti. Miranda-Ariel = 20 secondi. Titano-Giapeto =1.600 secondi = 26,6 minuti. Psamanthe-Neso = 32.500 secondi = 9 ore. Quindi direi che abbiamo assodato che i propulsori standard spingono le astronavi a circa 1/100 della velocità della luce. La velocità spra indicata è ottima... ma all'improvviso mi sono chiesto: "E che succede se i pg devono andare da una parte all'altra di un pianeta?" Il problema è che 0,01 c è sufficente affinchè l'attrito dell'atmosfera liquefi anche la sostanza più resistente... che fare quindi? Memore della lezione appresa prima, mi sono segnato solo le circonferenze equatoriali di alcuni pianeti: 7.665 km Mercurio, il pianeta roccioso più piccolo). 40.075 km (la Terra, il pianeta roccioso più grande). 155.610 (Nettuno, il pianeta gassoso più piccolo). 224.600 km (la circonferenza equatoriale di Giove, il pianeta più grande). Ad una velocità di 3 km/s (circa 10 volte la velocità del suono al livello del mare sulla Terra, circa 1/100.000 della velocità della luce, e appena 1/1.000 della velocità dei proprulsori standard), i vari pianeti possono essere circumnavigati in: Mercurio = 42,6 minuti. Terra = 3,7 ore. Nettuno = 14,4 ore. Giove= 20,8 ore. Infine, i 120 km di spessore dell'atmosfera terrestre sono attraversati in appena 40 secondi, mentre i 15 km di quella marziana sono attraversati in appena 5 secondi. Quindi abbiamo anche stabilito la velocità dei propulsori atmosferici. Questo ci permette di sapere che, per esempio, partendo dalla superfice della Terra, un'astronave impiega circa 3 minuti per ragiungere la superficie della Luna: 40 secondi dal suolo alla fine dell'atmosfera terrestre, 130 secondi fino alla Luna, più una manciata di secondi per il decollo e l'atterraggio; dalla superficie di Marte, invece, Phobos può essere raggiundo in appena 5+3=8 secondi, mentre Deimos in 5+8=13 secondi. Queste, ovviamente, sono solo le velocità massime, e quindi i tempi minimi. Per finire questa interminabile e stancante lunga ed esaustiva trattazione, parliamo delle comunicazioni ftl tra sistemi stellari. In Traveller, veniva spiegato che le comunicazioni ftl non dovrebbero esistere, o essere più lente delle astronavi, perchè altrimenti le prime sostituirebbero le seconde... sono parzialmente in disaccordo, visto che difficilmente notizie e musiche sostituiranno i beni materiali. Inoltre non è detto che, anche se sono più veloci delle astronavi, le comunicazioni ftl siano comunque efficenti... facciamo un'esempio concreto. La massima distanza tra Urano e Nettuno è di circa 50 UA, pari a circa 25.000 secondi-luce; in pratica un segnale radio, alla velocità della luce, impiegherebbe circa 25.000 secondi (1/4 di giorno) per arrivare dall'uno all'altro; un'astronave impiegherebbe 1/4 di secondo per percorrere la stessa distanza, in iperspazio; ipotizzando comunicazioni ftl con una velocità di 1 milione di c, avremmo un ritado di appena 1/40 di secondo, vale a dire comunicazioni pressochè istantanee, almeno all'interno di uno stesso sistema stellare. Vediamo ora che succede, però, se ci avventura tra le stelle; abbiamo detto che la distanza media, tra due sistemi stellari vicini, è di circa 4,5 anni-luce, pari a 180 milioni di secondi-luce; un'astronave percorrerebbe tale distanza in 1.800 secondi (mezz'ora terrestre), una comunicazione ftl in 180 (sempre ipotizzando comunicazioni ad una velocità di 1 milione di c); 180 secondi possono sembrare pochi, ma significa che, tra quando invio un messaggio e quando ricevo la risposta, passano minimo 180x2=360 secondi! Se poi prendiamo in esame coppie di pianeti abitabili, o peggio coppie di pianeti con civiltà ftl, i tempi vengono moltiplicati per 10 o per 100: rispettivamente 3.600 o 36.000 secondi (pari a 1 e 10 ore terrestri)! Un'esercito in battaglia non può aspettare 10 ore per ricevere ordini dal pianeta madre, e il protagonista di un telequiz spaziale non può aspettare altrettanto per ricevere l'aiuto da casa... non credete? Questo, d'altra parte, consente la massima libertà d'azione ai comandanti di astronavi, un pò come succedeva nei viaggi di esplorazione del 18° e 19° secolo. Le comunicazioni da civiltà a civiltà sono di tipo "passivo": si canali televisivi, no a internet. Un'altro modo per rendere le comunicazioni più difficili (e quindi rendere i viaggi in astronave più importanti), pur incrementando la velocità delle comunicazioni, è usare il "trucco" mostrato in uno degli episodi di "Star Trek: Enterprise": pur essendo le comunicazioni circa 1.600 volte più veloci delle astronavi (200.000 volte la velocità della luce, contro i 125 dell'Enterprise NX-01), con l'aumento della distanza la forza del segnale si attenua notevolmente, per cui è necessario piazzare dei "ripetitori" nello spazio che amplifichino il segnale. Poichè è molto più semplice ed economico piazzare questi ripetitori solo lungo le rotte tra i mondi tecnologicamente avanzati, questo rende le comunicazioni tra questi mondi più semplici e veloci, ma rende comunque difficile quelle con mondi non colonizzati. Inoltre i satelliti sono un perfetto punto debole da sfruttare in caso di guerra: basta distruggerne abbastanza, per tagliare fuori un sistema stellare dalla rete di comunicazione galattica. Inoltre, la necessità di questi satelliti spingerebbe i mondi ftl a colonizzare per primi i mondi abitabili più vicini, nonostante siano magari meno abitabili (o, in generale, più difficili da colonizzare) di altri più lontani. Questo porterebbe ad un'espansione di ogni razza, all'interno del proprio volume di spazio, simile alle radici di un'albero: i mondi abitati sono più vicini della media, con zone inesplorate molto più ampie e lontane. Quale delle due opzioni preferite?
  11. Ok, abbiamo detto che la galassia in cui ci troviamo è la nostra... ma quanta parte di essa ne vogliamo usare? Tutta (come in Star Wars) o solo una parte (circa l'1%, come in Star Trek)? Può sembrare una domanda stupida, ma la risposta ha importanti ripercussioni sul numero di mondi e sui tempi di percorrenza. Spiego più nel dettaglio: la nostra galassia può essere equiparata ad un sottile disco, visto che il suo spessore (1.000 a.l., cioè "anni-luce") è appena 1/100 del diametro (100.000 a.l.)... ci sarebbero anche una "bolla" centrale (che contiene un buco nero con una massa di miliardi di volte quella del Sole) e un'alone di polvere, ma per semplicità evito di considerarli nei miei calcoli. In tutto questo spazio ci sono da 100 a 400 miliardi di stelle, il che significa che ogni stella ha a disposizione un volume di spazio tra i 20 e gli 80 a.l. cubici; raffigurando questo volume come una sfera, il suo diametro (da 3,3 a 5,3 a.l.) rappresenta la distanza media tra due stelle adiacenti nella galassia. Vicino al centro della galassia la distanza media è inferiore, mentre vicino al bordo esterno la distanza è maggiore... ma, come detto prima, per il momento la cosa non ci interessa. In realtà bisogna tenere presente che molte stelle sono doppie o multiple, vale a dire che ci sono 2 o più stelle che orbitano l'una vicina all'altra, quindi il numero di sistemi stellari è inferiore a quello delle stelle, quindi ogni sistema ha un pò più di spazio a disposizione. E' difficile disporre di statische affidabili sul numero di stelle doppie e multiple, quindi in questo caso dovremo andare un pò ad occhio: diciamo 70% sistemi singoli, 25% sistemi doppi, e 5% sistemi multipli (3 o + stelle); con questi dati possiamo stimare che ci siano circa 84 sistemi stellari per ogni 100 stelle, quindi ogni sistema ha a disposizione da 23 a 93 a.l. cubici, con una distanza media di 3,5-5,6 a.l. (un'aumento di appena il 6%). Puntiamo su un valore medio (200 miliardi distelle); questo ci dà una distanza media di circa 4,5 a.l.; se vogliamo che nei punti più affollati le stelle siano 10 volte più numerose, e nei punti meno affollati 10 volte meno numerose, questo valore và moltiplicato o diviso all'incirca per 2,15 (radice cubica di 10); questo ci dà una distanza massima 10 a.l., e una minima di 2... numeri molto semplici da ricordare, ottimo! Ora passiamo un'attimo ad un'altro problema (non vi preoccupate, è comunque collegato a quello precedente, quindi ci torneremo): il numero di sistemi stellari abitabili, e quello di pianeti con una civiltà tecnologicamente abbastanza avanzata da aver sviluppato una propulsione FTL ("Faster Than Light", cioè più veloce della luce)! Quì, non avendo alcun tipo di dato sottomano, possiamo solo andare a gusti; diciamo, per amore di semplicità, che solo 1 sistema stellare su 1.000 ha almeno un pianeta abitabile, e che solo 1 sistema su 1.000 (di quelli abitabili, of course!) abbia una civiltà con tecnologia FTL. Perchè 1.000? Perchè la radice cubica di 1.000 è 10, quindi basta moltiplicare le distanze base per 10, per avere quelle che ci interessano: 20-45-100 a.l. per le stelle con pianeti abitabili, e 200-450-1.000 a.l. per i pianeti con civiltà con tecnologia FTL. E questo ci porta, finalmente, al punto "velocità FTL". Come detto nell'articolo precedente, l'AGS (Anno Galattico Standard) è composto di 400 giorni, quindi significa che la distanza tra due civiltà FTl è all'incirca di 450x400=180.000 giorni-luce... andando alla "favolosa" velocità di 1.516,4 c ("c" indica la velocità della luce), vale a dire Curvatura 9 secondo Star Trek, ci vorrebbero ben 119 giorni per percorrere quella distanza! Ma anche 200 a.l. (80.000 giorni-luce) sono comunque 53 giorni, e se poi la distanza è 1.000 a.l. (400.000 giorni-luce) arriviamo addirittura a 264 giorni... no, è decisamente troppo lento! Senza stare a perdere tanto tempo con calcoli assurdi, diciamo che i motori tachionici spingono le navi a circa 100.000 c... questo significa che un viaggio tra due civiltà FTL vicine impiega circa 2 giorni (in media, andando da un minimo di 1 a d un massimo di 5)! Molto meglio, senza alcun dubbio. Inoltre, ipotizzando una zona conosciuta della galassia pari all'1% del totale, quindi 10.000 a.l. di diametro, vediamo che la si percorre facilmente da un capo all'altro in appena 40 giorni; più che ragionevole, direi, sia per l'esplorazione dei mondi non ancora conosciuti, sia per il commercio tra quelli conosciuti... soprattutto se ipotizziamo una zona conosciuta divisa in svariati "regni" più piccoli. Se invece prendiamo l'intera galassia, ad una velocità di 100.000 c ci vuole esattamente un'anno per attraversarla; mentre questo valore è ancora accettabile per l'esplorazione (seppur rendendola molto più rischiosa), non lo è affatto per un regolare commercio, soprattutto a lunga distanza... esattamente quello che mi serve. E le velocità di Star Wars? Nei film/cartoni/libri/fumetti non viene mai fornito un valore, che io sappia, nemmeno lontanamente... ma ricordo di aver letto l'idea di un'appassionato sul suo sito. Valutando la distanza tra Tatooine e Alderan sulla mappa ufficiale, e il tempo trascorso per arrivarci, il fan era arrivato ad una velocità prossima a 31,5 milioni di c (in realtà otteneva un valore doppio, ma quel "supera di 0,5 la velocità della luce" detto da Han Solo, per il fan -e per i creatori di vari gdr ambientati nell'universo della saga- significa che il Millenium Falcon era veloce il doppio del normale)... e 31,5 milioni è, "casualmente", il numero di secondi presenti in un'anno; questo significa una velocità di circa 1 anno-luce al secondo, in misure terrestri. Mentre questo è un valore più che accettabile per i commerci, anche quelli a lunga distanza (anche abbassando la velocità ad "appena" 10 milioni di c, ci vogliono solo 4 giorni per attraversare la galassia da un'estremo all'altro), non si può dire lo stesso delle esplorazioni, nè dei commerci a breve distanza: ci vogliono solo da 13 a 67 minuti terrestri per andare da un pianeta abitabile ad uno vicino (ma in un'altro sistema stellare), e solo da 2 a 11 ore terrestri per andare da un pianeta FTL ad uno vicino (sempre in un 'altro sistema stellare). Và bene che, nel caso di pianeti abitabili ma sconosciuti, ci vuole del tempo per trovarli, ma una velocità così eccessiva rende del tutto banali esplorazioni e viaggi... che è proprio quello che voglio evitare! Quindi direi che è assodato, la velocità dei motori FTL è 100.000 c. E questo ci porta al punto "numero di pianeti". Abbiamo già stabilito che nella galassia ci sono 200 miliardi di sistemi stellari (ok, per la precisione 168 miliardi, ma non sottilizziamo); se solo 1 su 1.000 ha pianeti abitabili, questo fà 200 milioni di pianeti; se solo 1 su 1.000 ha civiltà FTL, questo fà 200.000 civiltà. Mentre il numero di pianeti abitabili è ancora accettabile, quello delle civiltà FTL lo è molto meno... sono assolutamente troppe! Se ipotizziamo, invece, che la zona di galassia in cui ci muoviamo sia più piccola (il famoso 1% di cui sopra), le cose migliorano notevolmente: abbiamo 2 milioni di pianeti abitabili da trovare ed esplorare (alcuni dei quali possono avere anche una civiltà, ma non dotata di tecnologia FTL), e 2.000 civiltà FTL... un numero molto più maneggiabile! Quindi direi che abbiamo un'ulteriore punto a favore di una ridotta area d'azione: un'area di 10.000 a.l di diametro e 1.000 di spessore, pari ad appena l'1% del volume dell'intera galassia; chiameremo quest'area "zona conosciuta". Come al solito, siete liberi di dire la vostra, sia a favore che contro le opinioni quì espresse.
  12. Ho iniziato un questionario nel mio blog; siete tutti invitati a dire la vostra, se volete... basta solo che siano commenti/opinioni/critiche costruttive. 😉

  13. Se vi interessa, ho cominciato un "questionario" nel mio blog... Magari poi non usiamo Retrostar come sistema di gioco, ma mi interessano comunque le opinioni della community. 😉
  14. Primo punto da discutere: le unità di misura. Domanda 1: usare le misure standard (metro/kilogrammo/secondo), o altre "inventate" (che, in realtà sarebbero sempre quelle standard, ma con nomi diversi per farle sembrare più "esotiche" ed aumentare l'immersività... un pò come i "centon" di Battlestar Galactica, che in sostanza sono i comuni secondi, ma con un'altro nome)? Domanda 2: per il tempo, usare il sistema classico (24 ore al giorno, 60 minuti per un'ora, 60 secondi per un minuto; ha il vantaggio di essere il più semplice), quello "decimale doppio" (100 ore al giorno, 1.000 secondi per un'ora; ha il vantagio di rendere uguali i "metri al secondo" e i "kilometri all'ora"), o quello "decimale triplo" (10 ore al giorno, 100 minuti in un'ora, 100 secondi in un minuto; ha il vantaggio di mantenere i minuti)? Nota 1: in ogni caso, visto che col metodo 24-60-60 ci sono 86.400 secondi al giorno, mentre con gli altri due (100-1.000 e 10-100-100) ce ne sono 100.000, la durata del secondo e/o del giorno rimane pressochè uguale con tutti e tre i metodi. Nota 2: in tutti e tre i casi, l'anno dura 400 giorni (4 stagioni da 100 giorni, e 20 mesi da 20 giorni; non esistono le "settimane"); questo perchè si usano Unità Galattiche Standard, valide in tutta la galassia. Domanda 3: Per le distanze, usare solo metri e kilometri, o usare anche gli altri prefissi (megametri = 1 milione di metri o 1.000 km, gigametri = 1 miliardo di metri o 1 milione di km, terametri = 1.000 miliardi di metri o 1 miliardo di km, eccetera... ammetto di essere particolarmente affezionato ai "megametri" da quando li sentii nominare nel cartone "Starblazer" [Uchu Senkan Yamato], nel lontano 1980, e crescendo scoprii che esistono sul serio). Per le domande 2 e 3 ho aggiunto anche l'opzione "altro", se avete idee migliori; sentitevi comunque liberi di commentare, indipendentemente dal vostro voto. Unità di misura Lingua EDIT: come potete vedere, alla fine ho messo le varie unità di misura; ditemi cosa ne pensate.
  15. "Star Wanderers" è il nome (non ufficiale) dell'ambientazione di fantascienza che stò sviluppando per il gdr "Retrostar" (recensito nell'articolo precedente), e che spero di usare per un pbf. Il titolo, traducibile approssimativamente come "Vagabondi delle stelle", è ovviamente ispirato a "Star Trek" e "Star Wars". Questo articolo è progettato come un "work-in-progress", modificato man mano che mi vengono in mente (o mi vengono suggerite) nuove idee; ogni "sezione" dell'ambientazione (razze, pianeti, animali, piante, materiali, oggetti, eccetera) verrà descritto in un'articolo proprio, qualcuno avrà anche di un questionario affinchè possiate dire la vostra (oltre che con i commenti, ovvio). Alcuni punti rimarranno volutamente un pò sul vago, perchè Retrostar non bada molto a dettagli troppo tecnici; altri, invece, saranno piuttosto dettagliati, per permettere di usare le informazioni anche in altri gdr, se volete (siete liberi di copiare gli spunti che scriverò sul blog; mi basta che ciò non sia a scopo di lucro, e di essere citato). Queste sono le mie fonti di ispirazione per il progetto, soprattutto dal punto di vista estetico e tematico:
  16. Intendi dire che ti proponi come master? Retrostar non và bene? Non voglio obbligarti ad usarlo, è solo per sapere la tua opinione.
  17. Per chi ancora fosse interessato, annuncio che ho trovato il gdr adatto: Retrostar! 😍 Per maggiori informazioni, leggere la mia recensione. Master e giocatori (io faccio il giocatore) sono i benvenuti. Detto questo, passiamo ai dettagli di quello che voglio realizzare (lo metto sotto spoiler, perchè è un "wall of text"): Ruoli dei personaggi, all'interno e all'esterno dell'astronave (si può scegliere qualsiasi combinazione): Settaggio del gioco (i famosi "dial"): Ispirazione (le opere da cui trarre ispirazione):
  18. A poco meno di 9 mesi dal mio ultimo post, mi rifaccio vivo per presentarvi una novità! Per chi se lo fosse perso, poche ore fà ho postato una recensione del gdr "Retrostar"; per chi non se la volesse sorbire, dico solo che si tratta di un gdr "PbtA" (un hack di Apocalipse World così come lo è Dungeon World), che presenta una curiosa variante del sistema di gioco... variante che, imho, rappresenta un'ottima soluzione al mio problema. Ma andiamo con ordine... In Retrostar, i modificatori non si sommano al tiro dei 2d6, ma al numero di dadi da tirare! Uno dei problemi di DW è il fatto che bonus e malus devono essere per forza di cose molto limitati, per evitare di sballare la matematica del gioco; tenendo presente che i modificatori dei pg vanno da -1 a +3, i bonus/malus possono essere solo +1/-1, in modo da portare i modificatori al massimo a -2 o a +4, non oltre (vedi primo post per capire perchè). In Retrostar si parte da 0, e si sommano malus e bonus (compresi i modificatori di caratteristica), fino ad ottenere una di queste 3 situazioni: Totale pari a 0: si tirano 2 dadi, e si somma il risultato. Totale positivo (+n): si tirano 2+n dadi, e si somma il valore dei 2 più alti. Totale negativo (-n): si tirano 2+n dadi, e si somma il valore dei 2 più bassi. In questo modo, "n" può essere potenzialmente qualsiasi valore (1, 2, 5, 12, 417!)... e, ironicamente, la meccanica fà pensare a quella di "vantaggio/svantaggio" di D&D 5, anche se non è esattamente la stessa cosa. La cosa bella di questo sistema, è che ci vuole un'attimo a cambiare i limiti dei 3 risultati ("6- = fallimento", "7-9 = successo parziale", "10+ = successo pieno") e/o cambiare il tipo di dadi da lanciare (d8, d10, d12...) per ottenere le probabilità che si vuole. Il sistema più semplice è cambiare i limiti: "fallimento" passa da 2-6 a 2-5 (la probabilità passa da 41,67% a 27, 78%, con una diminuzione del 13, 89%), "successo parziale" passa da 7-9 a 6-8 (la probabilità passa da 41,67% a 44,44%, con un'aumento del 2,78%), e "successo" passa da 10-12 a 9-12 (la probabilità passa da 16,67% a 27,78%, con un'aumento dell'11,11%).
  19. Cercando il gdr adatto per un PbF Sci-fi, mi sono imbattuto in questa piccola perla di nome Retrostar. Di base è un gdr "Powered by the Apocalypse", vale a dire che è un "hack" (cioè una variante) del regolamento di "Apocalypse World"; il più famoso hack di AW è "Dungeon World", che (come il suo capostipite) ha ricevuto una traduzione in italiano da parte di Narrattiva. I gdr "PbtA" si basano su una regola di una semplicità assurda: in caso di incertezza nel risultato, tira 2d6 +/- modificatori; con 6 o meno l'azione è fallita, con 7-9 l'azione è riuscita ma ad un prezzo (successo parziale), con 10 o più l'azione è riuscita. Rispetto al regolamento "base", Retrostar applica solo due modifiche, piccole ma importanti: I modificatori non si applicano al risultato totale dei 2d6, ma al numero di dadi lanciati; se il totale è positivo si prendono solo i due dadi col risultato maggiore, se il totale è negativo si prendono solo i due dadi col risultato minore. Per esempio, "+2" significa che si tirano 2+2=4 dadi, e si sommano i due dadi col valore maggiore; "-3", invece, significa che di tirano 2+3=5 dadi, e si sommano i dadi con i due valori minori; se il totale è 0, semplicemente si lanciano 2 dadi e si sommano, punto. In caso di risultato 7-9, il giocatore può scegliere uno di questi due effetti: l'azione è riuscita ma ad un prezzo (il classico "successo parziale") O l'azione è fallita ma il pg ottiene comunque qualcosa di positivo ("Fail Foward" o "fallimento parziale"). Le caratteristiche sono solo tre: Adventure (che governa le azioni fisiche), Thought (che governa le azioni mentali), e Drama (che governa le azioni sociali)... semplice e lineare. Poi, però, ci sono anche una serie di "descrittori" che aiutano a differenziare e personalizzare i pg; tra questi descrittori ci sono i "dial" (di cui parlerò più avanti), che all'inizio vengono lasciati in bianco, per essere poi modificati durante la "vita" del personaggio a seconda delle sue scelte. E dopo aver dato un'occhiata al regolamento, vediamo l'ambientazione... che non c'è! Questo perchè Retrostar non vuole ricreare un singolo mondo, ma l'intera categoria dei vecchi telefilm (io aggiungerei anche i film e i cartoni animati) americani di fantascienza degli anni 70: Star Trek, Battlestar Galactica, Buck Rogers, Black Hole, Star Wars, Space Ghost, The Adventures of the Galaxy Rangers, eccetera... e questo solo per citare i primi che mi vengono in mente! Per simulare al meglio queste cose, Retrostar fà uso di una serie di piccoli "trucchi": La durata: poichè i telefilm consistevano in singole puntate di 50 minuti (i cartoni 25 minuti), ogni avventura deve riprodurre una singola puntata; ogni avventura, quindi, è divisa in 5 "atti" (introduzione del problema, viene trovata una soluzione temporanea, evoluzione del problema, viene trovata una soluzione definitiva, conclusione), durante ognuno dei quali ogni pg può tirare i dadi esattamente solo 12 volte; quando ogni pg ha tirato i dadi 12 volte, si passa all'atto successivo (o finisce la puntata). Gli eroi: non esistono pf di qualsiasi tipo; i pg possono fallire nel risolvere il problema, ma non morire... più o meno! In realtà ogni pg può morire, ma solo dietro espressa decisione del giocatore che lo gestisce, e solo in modo epico e spettacolare. Gli effetti speciali: per simulare la scarsità di fondi per realizzare gli effetti speciali, ogni pg può usare particolari capacità o oggetti solo un certo numero di volte per atto; per essere esatti, in realtà, oggetti e capacità possono essere usati liberamente, ma possono dare un bonus al tiro solo un certo numero di volte. Le "scale": ogni "serie" ha una serie di "dial", che vanno da 0 a 6, e che rappresentano quanto spesso una certa tematica sarà presente in un'episodio (0 = mai, 6 = sempre); all'inizio di ogni episodio, si tira un d6 per ogni dial, e se il risultato è minore o uguale al valore, quella cosa sarà presente nel'episodio in questione. I 5 dial sono "Thematic" (quanto spesso sono presenti temi sociali: razzismo, governo corrotto, guerre ingiuste, parità delle donne, eccetera), "Plot" (0 = serie senza una storia, puntate completamente scollegate; 6= serie con una singola storia lineare, senza puntate che deviano da essa), "Recurring" (quanto spesso certi elementi si presentano: battaglie spaziali, riunioni prima o dopo le missioni, missioni di soccorso, inseguimenti... anche certi nemici, volendo!), "Cheese" (quanto sono presenti personaggi e situazioni comiche, o quantomeno strane: abbigliamento, creature, misto tra tecnologia e magia, eccetera), e "SFX" (la presenza di "effetti speciali": cinture di asteroidi, palazzi alieni, draghi spaziali, eccetera). Questi sono i trucchi principali, ma ce ne sono altri; per quelli, però, dovrete comprare il regolamento, che oltretutto fornisce anche molti spunti ed idee... non solo per le avventure, ma anche e soprattutto su come catturare il feeling delle opere da cui prende spunto (cosa assolutamente indispensabile). Le immagini sono un pò pacchiane, ma in perfetto stile "anni 70"; l'impaginazione è ottima, perfettamente leggibile. Non ci ho ancora giocato, ma penso che il regolamento riesca a restituire bene il feeling dei vecchi telefilm e cartoni di fantascienza di quegli anni. In generale, il mio voto è un 9 pieno.
  20. Forse intendi "Eclipse Phase"? Il sistema mi pare interessante, ma è comunque troppo pesante (per me, of course!), e soprattutto è più cyberpunk che space-opera.
  21. Ok, dopo più di 1 mese di vuoto, provo a riportare su la discussione...
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