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Minokin

Circolo degli Antichi
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  1. Che programmi Alexander? Perché io l'XP Mode lo uso quotidianamente e per ora non ho avuto problemi che non avrei avuto su un XP Nativo (vedi due client VPN incompatibili tra di loro)
  2. Ho aspettato un'altra partita prima di scrivere qua, perché due giovedì fa siamo riusciti a fare poco e volevo una visibilità delle meccaniche anche al di fuori dei dungeon. Spettacolare! Il gioco al momento lo trovo, finalmente, estremamente bilanciato. L'unica cosa su cui sono un pò dubbioso è l'utilizzo delle treachery in modalità Road to Legend, dato che ogni upgrade delle stesse costa veramente parecchio e per avere buoni risultati bisognerebbe riuscire ad inserire nel mazzo almeno 4-5 carte. Con l'utilizzo anche di Tomb of Ice finalmente gli eroi hanno la possibilità di bloccare le azioni dell'Overlord tramite i talenti, limitandone i danni o il poweup eccessivo. L'unica pecca del sistema a talenti che ho trovato è che si ha poca varietà, ce ne sono circa di 5 tipi per ogni ramo di specializzazione e 4 copie di ognuno. La meccanica dei talenti si rivela in ogni caso semplicissima da applicare e vincente. Ad inizio campagna ogni eroe pesca a caso un numero di talenti equivalenti al numero di abilità conosciute, non può e non potrà mai quindi usufruire di talenti che provengono da un ramo che l'eroe non conosce. I talenti si possono utilizzare nel turno dell'eroe o nel turno dell'Overlord a seconda della tipologia e una volta utilizzato la carta viene scartata. Si recuperano però in maniera molto veloce e semplice. Ogni attivazione di un portale fa sì che l'eroe rimpingui la sua mano con un talento. L'eroe lo potrà ovviamente scegliere solo dalla tipologia di abilità che conosce. Sono inoltre presenti nuove abilità interessanti sia per l'Overlord con i mostri (che ad oggi iniziano ad essere veramente di tante tipologie), sia per gli eroi. Su tre serate di gioco il mio party nei dungeon non ha praticamente mai incontrato mostri uguali da un dungeon all'altro, tranne le evocazioni. Per una campagna agli inizi questo è molto positivo, perché offre molta varietà all'Overlord su cosa poter giocare e dà ai giocatori un senso di non eccessiva ripetitività che alla lunga eventualmente potrebbe stancare. Io tra l'altro mi sto accorgendo man mano che gioco che nella modalità Road to Legend, più che nella partita one shot, la tattica sia per gli eroi, sia per l'Overlord rimane comunque fondamentale per affrontare in una certa maniera la partita. E' indubbiamente un gioco in cui la fortuna la fa da padrone (il mio party ha avuto molta fortuna nei tiri di dado con gli scrigni ed è molto equipaggiato già ora), ma in ogni caso le mosse all'interno della mappa del mondo devono essere ben studiate per poter vincere. Attualmente, con tutte le opzioni che offre e con gli enormi problemi di bilanciamento che ha risolto quasi del tutto, è decisamente il boardgame di DungeonCrawling definitivo. Il fatto tra l'altro di non dover giocare per forza 6 ore di fila per concludere una partita gli fa acquistare ancora più punti, prima, con solo l'opzione "one shot" era un gioco giocabile solamente se si aveva un pomeriggio intero libero o una sera più nottata. Così è possibile giocare un livelllo di un dungeon e poi decidere di "salvare" e riprendere quando si vuole. Per quanto riguarda Sea of Blood, introduce un'altra campagna, un tabellone del mondo differente ed un'enormità di varianti alle regole, perchè la campagna la si gioca in mare, con navi, cannoni, assalti ad altre navi e sbarchi nelle isole. Credo riuscirò a provare questa modalità solo più avanti.
  3. Se ti sono piaciuti questi due andrai in brodo di giuggiole per qualsiasi altro libro di Benni, dato che sono mediocri se confrontati con tutte le sue opere. Leggi Elianto.
  4. No, se leggete parecchio la scelta NON può essere difficile.
  5. Tra i collaborativi aggiungo BattleStar Glactica, la durata non è però breve. 2 ore e mezzo tre. Un altro gioco molto molto valido che ho conosciuto da poco è Small World, della Days of Wonder.
  6. Giovedì sera faremo la seconda sessione con TUTTE le espansioni e dopo credo riuscirò a fare un recap abbastanza oggettivo sul gioco, purtroppo avendo ricominciato da capo, per riorganizzare il tutto abbiamo perso 2 ore tra segnalini, scelta pg e regole riviste e quindi la settimana scorsa siamo riusciti a giocare poco.
  7. Questo anime non lo conoscevo affatto e l'ho scoperto solo per caso. Ne sono rimasto piacevolmente colpito, in quanto è piuttosto divertente e con una trama interessante, almeno a giudicare dalla prima serie (sono tre serie e non è ancora concluso). Il titolo, che potremmo tradurre come "Il famiglio di Zero", fa riferimento a Hiraga Saito, il protagonista maschile dell'anime. Saito è un giapponese di Tokyo che finisce suo malgrado in una sorta di realtà parallela, quando viene evocato come famiglio da Luise, una studentessa del secondo anno di una scuola di magia. Luise è soprannominata malignamente dai suoi compagni appunto "Zero no Luise", nel senso che è assolutamente incapace di portare a compimento anche gli incantesimi più semplici. Questa scuola di magia si trova in un territorio che richiama l'Europa medievale, però con l'aggiunta di elementi fantastici. Secondo me, l'idea di un famiglio umano è molto divertente e i primi episodi ci mostrano come viene trattato il povero Saito in questa situazione decisamente insolita. Col passare del tempo, ovviamente la trama si complica e Luise e Saito scoprono di avere capacità fuori dal comune. I personaggi richiamano abbastanza quelli che sono alcuni stereotipi giapponesi (ad esempio, Luise è chiaramente tsundere o Tabitha mi è parsa un incrocio tra Rei e Asuka di Evangelion), ma tutto sommato sono ben caratterizzati e risultano molto divertenti. Consigliato, insomma. P.S. Questo anime conferma il fatto che per i giapponesi basta mettersi una minuscola maschera, cambiare pettinatura o togliersi gli occhiali per diventare irriconoscibili. Recensione di Jade Silvershine
  8. Prima di tutto ringrazio Mokuren che con un suo messaggio sul forum mi ha dato la "spinta" giusta per vedere finalmente questo anime, Lucky Star appunto. La sigla, che avevo già inserito in un intervento precedente: Quest'immagine, sempre presa dalla sigla, mostra le quattro protagoniste dell'anime: Tsukasa, Konata, Kagami (gemella di Tsukasa e nata prima di lei) e Miyuki. L'anime tratta sostanzialmente della vita di queste quattro studentesse delle scuole superiori. Lucky star è un'anime in larga parte comico (ma non demenziale come può essere Excel Saga), pieno di riferimenti alla vita giapponese e soprattutto al mondo otaku, quindi può essere "ostico" per chi non ha dimestichezza con queste realtà. Chi capisce i vari riferimenti credo troverà Lucky Star uno dei migliori anime in circolazione, ma lo consiglio anche ai "novizi". Tentar non nuoce. Dopotutto è l'anime che è balzato in testa alla mia personale classifica, quindi da bravo fan-boy mi sento di consigliarlo a chiunque. Per chi sa di cosa parlo, vedere il cosplay di Haruhi fatto da Konata è impagabile (sicuramente aiuta il fatto che la doppiatrice sia la stessa ). I personaggi ricadono con alcune eccezioni in quelle categorie tipiche degli anime giapponesi, ad esempio Tsukasa richiama in parte lo stereotipo "loli", Kagami "tsundere", Konata "otaku" e Miyuki sembra la classica ragazza bella e con gli occhiali, "megamikko". Tuttavia non credo che questo sia un difetto, ma un pregio, in quanto come detto l'anime gioca molto sulla cultura otaku. Credo valga la pena di spendere anche due parole sui finali delle varie puntate. Nei primi episodi la sigla finale consiste nel karaoke di canzoni famose cantate dalle quattro protagoniste. Se si conoscono le canzoni originali, è esilarante sentire come vengono stravolte da Konata. Inoltre, prima della sigla finale, ogni episodio contiene "Lucky Channel", una specie di rubrica condotta da Akira Kogami (una idol non proprio all'apice del successo) e da Minoru Shiraishi (uno nuovo del mestiere). In questa rubrica si fa molta ironia sul mondo dello spettacolo ed è molto divertente vedere come il povero Minoru viene maltrattato da Akira. Beh, la finisco qua: consigliatissimo! Recensione di Jade Silvershine
  9. L'anime nasce come adattamento delle light novels scritte da Tanigawa Nagaru. Specifico che parlerò più che altro della prima serie, in quanto la seconda è... strana, per non dire altro. Il titolo originale è Suzumiya Haruhi no Yūutsu (涼宮ハルヒの憂鬱), cioè la malinconia di Haruhi Suzumiya. In breve, la trama dell'anime è la seguente: Kyon (l'ultimo personaggio sulla destra nell'immagine), il narratore, incontra nella sua nuova classe Haruhi (la ragazza con la fascia rossa al braccio). La sua compagna di classe è estramemente eccentrica: non parla con nessuno, cambia pettinatura a seconda del giorno della settimana, non sembra per nulla interessata a quello che le accade attorno. E' annoiata. Per dirla con le sue parole, non è interessata a semplici umani, ma solo a cose straordinarie, come esper, viaggitori del tempo e alieni. Kyon si trova suo malgrado a diventare l'unica persona con cui Haruhi parla, finché la ragazza non decide di creare un nuovo club scolastico, la brigata SOS, costringendo Kyon e altre tre persone a farne parte. Haruhi si dimostra essere una persona estremamente energica e prepotente, un ciclone che si abbatte sulla vita del povero Kyon, costretto ad assecondare le bizzarre idee di Haruhi, perché, senza anticipare troppo, ne va della salvezza del mondo. Lo scopo della brigata SOS è quello di investigare eventuali fenomeni fuori dall'ordinario e oltre a Kyon e a Haruhi, ci sono altri tre componenti (da sinistra verso destra nell'immagine): Asahina Mikuru, la "vittima" preferita di Haruhi, data la sua bellezza fisica che verrà sfruttata per il "bene" del club; Koizumi Itsuki, un ragazzo piuttosto misterioso; Nagato Yuki, in realtà unica appartenente al club di lettura, ma reclutata a forza da Haruhi. L'anime ha avuto un successo enorme in Giappone e anche tra gli otaku esteri. Secondo me la prima serie merita di essere vista, perché è decisamente divertente, ben curata e con personaggi memorabili. Sulla seconda serie sospendo il giudizio, sono molto combattuto. Per finire, eccovi la versione estesa della famosa Hare Hare Yukai. (Notare l'espressione di Kyon ) Recensione di Jade Silvershine
  10. Visto che ho citato questo titolo nei commenti alla recensione precedente, direi che è il caso di parlarne un po'. Il genere è definibile come commedia romantica, insomma le preferite di mia moglie. Come capita spesso nelle opere giapponesi, abbiamo uno o più triangoli amorosi che si risolvono nel modo più scontato possibile. La cosa buona è che si risolvono e non rimangono in sospeso come in molte opere della Takahashi. Diciamo quindi che non è certo un titolo originalissimo, ma è decisamente piacevole dato il modo in cui le vicende sono narrate. Anche in questo caso, l'anime di Toradora! deriva da delle light novels scritte da Takemiya Yuyuko. Il titolo è un gioco di parole un po' lungo da spiegare, ma che deriva dal nome dei due protagonisti (poi se qualcuno fosse interessato potrei spiegarlo). Takasu Ryūji 高須 竜児 è il protagonista maschile. E' uno studente di 17 anni e vive da solo con la giovane madre, dato che suo padre (un deliquente) è morto. I geni paterni gli giocano però un brutto scherzo: nonostante il suo carattere gentile, Ryūji eredita gli occhi del padre, che lo fanno sembrare un poco di buono. Questo non gli permette di avvicinare facilmente gli altri ed è consapevole di non avere molte possibilità con l'altro sesso. Inoltre, sua madre è decisamente poco affidabile e Ryūji ha imparato ad essere indipendente e ad essere lui ad occuparsi della casa. A tutti i suoi problemi se ne aggiunge un altro: Taiga. Aisaka Taiga 逢坂 大河 è una compagna di classe di Ryūji. Dato che è piccola di statura ed ha un carattere decisamente difficile, viene chiamata "Tigre tascabile". Anche lei ha molta difficoltà a relazionarsi con gli altri dato il suo carattere. Come Ryūji, anche Taiga ha diversi problemi in famiglia, che diventeranno evidenti con il passare del tempo. Taiga potrebbe essere descritta come la classica tsundere, ma è tutt'altro che un personaggio superficiale. I guai di Ryūji nascono da un errore di Taiga, che infila una lettera d'amore nella borsa sbagliata, cioè quella di Ryūji stesso. Per recuperare la lettera e zittire Ryūji, Taiga è disposta a tutto. Da qui nasce la relazione a dir poco burrascosa tra i due, con risvolti decisamente divertenti. Anche se non siete amanti del genere (come me), Toradora! vale sicuramente la pena di essere visto. Recensione di Jade Silvershine
  11. Ero indeciso sull'anime da cui partire, ma il fatto di averlo riguardato recentemente mi ha fatto optare per Slayers (スレイヤーズ), probabilmente meglio noto in Italia come Un incantesimo dischiuso tra i petali del tempo per Rina (titolo assurdo, ma almeno la sigla italiana non era niente male, seppure anni luce da quelle originali). Considero Slayers uno dei migliori anime che abbia avuto la fortuna di guardare e senza dubbio il più divertente. Uno dei punti forti è il fatto che con l'andare avanti delle serie, l'anime migliora sensibilmente. I personaggi sono molto ben caratterizzati e i doppiatori riescono a dar loro vita in maniera eccelsa. Gran parte del merito va a Hayashibara Megumi, che oltre a cantare piuttosto bene le sigle, riesce a rendere la protagonista, Lina Inverse, uno dei migliori personaggi mai creati. L'unica persona che mi ricordi a racchiudere i sette vizi capitali (a parte la lussuria). Gli altri protagonisti Gourry, Zelgadis e Amelia (ma senza dimenticare Xellos e il suo "Sore wa... himitsu desu!") funzionano benissimo da comprimari e spalle comiche, anche involontarie, come nel caso del povero Zelgadis. L'anime è chiaramente ispirato al mondo dei giochi di ruolo fantasy, D&D in testa, il che per molti appassionati non può che essere un bonus. Pur essendo un prodotto decisamente divertente e scanzonato in molti punti, la trama assume toni epici e anche drammatici, specie verso la fine delle varie serie. In una parola, consigliatissimo. Nota: Mi riferisco alle prime tre serie tv (Slayers, Slayers Next e Slayers Try), in quanto le altre ancora non le ho viste. Recensione di Jade Silvershine
  12. Questo thread nasce con l'intento di raggruppare recensioni fatte dagli utenti Dragon's Lair per dar modo di conoscere il mondo degli Anime giapponesi, che siano arrivati o meno in Italia. E' un mondo estremamente vasto e spero che il topic venga consultato da tutte quelle persone che vogliono espandere un pò i loro orizzonti in merito all'animazione orientale. Ringrazio anticipatamente tutti gli utenti che vorranno mandarmi le loro recensioni. Terrò il thread estremamente pulito dai commenti, nel caso vogliate parlare di un Anime in particolare vi invito a creare una discussione apposita se non esiste già. Grazie.
  13. L'idea di base è stupenda e la storia fino a metà del manga è architettata molto bene (al di là di alcune forzature). Doveva fermarsi a metà, la scelta di proseguire è stata deleteria. L'anime comunque è molto ben fatto, lo consiglio vivamente.
  14. Minokin

    Redrum

    Ah koreano Sembra interessante dalla recensione ed essendo solo tre numeri lo proverò. In fumetteria da me non l'avevo proprio notato e dire che spulcio alla morte la zona dei Manhwa.
  15. Minokin

    X Blade

    Ho preso i primi due volumi. Per ora non mi dice chissà che cosa. Lo stile delle tavole è molto soggettivo, ammetto di aver notato parecchia cura dei particolari comunque. Troppo presto per giudicare la trama anche se mi è parso un pò frettoloso in alcuni frangenti.
  16. Come dall'oggetto del topic, vorrei iniziare a raccogliere delle recensioni riguardanti il mondo dell'animazione in generale, che sia nipponica o di altri paesi. Se avete voglia di partecipare, mandatemi un PM con la proposta della recensione. Grazie
  17. Minokin

    Redrum

    E' uscito in Italia? Chi lo distribuisce? Puoi dare qualche info in più a riguardo? Grazie
  18. Eh io però ad esempio a casa uso il computer solo per giocare. Anzi ora sono proprio passato direttamente alle console per evitare eventuali problemi con il PC nel mondo ludico. Se la PS3 avesse dei software un pò più avanzati a livello multimediale avrei già risolto tutti i problemi
  19. Il secondo utente sa fare tutto e lo faceva ancor prima che io fossi nato. Anche se... hai ragione. Io mi rivedo benissimo in questa immagine
  20. Sì ma il mio discorso è il seguente, vediamo se con l'esempio pratico riesco a spiegarmi: Soggetto 1: "Ciao Minokin, devo prendere un computer cosa mi consigli?". Il soggetto in questione è già tanto se non usa il lettore cd/dvd come porta tazza. "Prendi un Mac, è fatto per te. Semplice da usare e con un sistema molto stabile!". Sogetto 2: "Ciao Minokin, devo prendere un computer cosa mi consigli?". Il soggetto 2 è uno smanettone di prima categoria, fa l'informatico di lavoro nel campo della programmazione, smontava e overcloccava i pc quando io ancora prendevo il latte dal biberon, modifica e ricompila Kernel etc etc etc. "Beh, fossi in te farei come al solito, vai su e-key e preparati un assemblato!" Sul discorso notebook concordo con te, stendiamo un velo pietoso su come Dell & Co. gestiscono il mercato Ah ah ah ah, touché!
  21. Sì su questo concordo completamente Dusdan, ma io ero partito semplicemente cercando di spiegare il "problema performance", non su quante macchine giri un OS Probabilmente utiizzando sommariamente "Utente avanzato" ho dato adito a incomprensioni, perché mi ritrovo all'incirca con tutto quello che ha espresso Aerys. Non ritengo TUTTI gli utilizzatori di un Mac degli utenti base, ritengo che un Mac sia più adatto per un utente che a malapena sa accendere il pc, premere i tasti in una tastiera, utilizzare un mouse e far partire un browser
  22. Non confondo, probabilmente mi sono espresso male. In un post precedente parlavo proprio di assemblati, dividendoli ad esempio dalle workstation IBM che considero sostanzilamente alla stregua di MAC su un discorso di questo tipo.
  23. Il discorso è legato a un contesto e io mi riferisco al contesto della realtà in cui vivo. Io affermo che il pc è uno strumento migliore per utenti che sappiano configurarlo a dispetto di un Mac che invece appena comprato è "già pronto", che questo comprenda cambio di componenti o configurazione all'interno di BIOS o OS non è rilevante. Io personalmente poi propenderò SEMPRE per un PC perché mi consente di cambiare i singoli componenti in autonomia, aumentando chiaramente il grado di responsabilità dell'utente (se metto un componente non compatibile sono tutti fatti miei se non funziona più nulla).
  24. Purtroppo sì Dusdan. Almeno in Italia è così data la conoscenza media del funzionamento di un pc della maggioranza delle persone che ne fanno uso. Fuori dall'Italia non saprei.
  25. Il problema delle performance è che non si può fare un'analisi sullo stesso piano per Mac o Pc. I Pc sono (come ad esempio quello scelto da Leo) degli assemblati, pezzi di vario genere, marca e tipo messi insieme e che dovrebbero produrre determinate performance e determinati benchmark. I Mac sono macchine preconfigurate, con hardware specifico e impossibile da cambiare. I componenti all'interno di un MAC vengono decisi tra la Apple e i produttori hardware a priori, per far sì che la Apple possa impostare il sistema operativo sulla base di quei componenti e quindi ottenere le migliori prestazioni della macchina SOLO ed esclusivamente per quei modelli. E' un metodo utilizzato anche da altri, soprattutto da IBM, che produce workstation solo ed esclusivamente per disegno tecnico che saranno macchine impostate solo per quello e che avranno le migliori prestazioni possibili in quell'ambito. A me non piace, forse perché sono un nerd smanettone, forse perché cambio comunque pezzi ogni tot mesi al pc, ma questo mi garantisce libertà di scelta. Come dicevo qualche post fa, il Mac è la macchina ideale per utenti "normali", il pc la ritengo la macchina ideale per utenti avanzati. Confrontare performance tra i due è però un'operazione che ritengo utile il giusto, date le differenze di cui sopra
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