Non conosco la situazione, farò delle osservazioni unicamente in base a ciò che leggo nel tuo sfogo.
La responsabilità? Fattela passare. Il lavoro si cambia, il paese dove vivere, anche. La responsabilità verso una persona che non ti vuole più, e che non è tuo figlio/a, decade nel momento in cui non ti vuole...esiste la separazione/divorzio per questo. Vivere in una gabbia di responsabilità è suicidarsi lentamente e se sei contrario (come normalmente lo sono tutte le persone) al suicidio, non devi accettarlo. Che sia difficile è innegabile, che tu, con una separazione/divorzio, ci rimetterai, forse per sempre, dei soldi...altrettanto innegabile (ma se nel 2009 ancora non si mette in conto che dovrai mantenerla anche se trova un altro uomo, si merita di essere fregati da una donna). Ma i soldi si rifanno, le leggi e dei buoni avvocati si trovano, la propria vita, ed il tempo ad essa dedicata, fugge e non ritorna. Se sei ancora innamorato di una donna che non ti vuole...sono caxxi. Con il tuo senso di responsabilità rischi di diventare il suo punchingball e il suo zerbino.
Quando sento donne così fiere di esserlo, così fiere di essere autonome, così fiere di essere superiori a noi...mi chiedo sempre come mai non abbiano mai rinunciato alla legge vergognosa del mantenimento dello stile di vita matrimoniale a spese dell'ex marito.
Dai retta a chi vede la cosa da fuori....vattene. Non è scappare, è salvarsi. Se sinceramente e senza che i sentimenti obnubilino il tuo giudizio, ritieni che il tuo matrimonio (ma non ti sei sposato da pochissimo?) sia recuperabile così come l'amore e il rispetto di tua moglie nei tuoi confronti...allora datti da fare e lotta per te e per lei, ma se inevece come nellla stragrande maggioranza dei casi "bicchiere rotto non si ripara", sei davvero sicuro di voler vivere di responsabilità fittizie e perdere l'unica vita che hai?