Vi risponde uno che come pg sente il Paladino come quasi una vocazione (per cui sono un po' troppo di parte ).
In linea generale sono d'accordo con Azael. Il paladino non deve per forza essere uno inquadrato al 100% e delimitato con paletti enormi da codici di condotta ultra-ferrei. Il lupo mannaro è palesemente malvagio e se non si è arreso il paladino può decidere se ucciderlo o meno di sua iniziativa. Ci sta che il paladino possa volerlo catturare quando è un firma umana magari per curarlo dalla licantropia (ma se non sa nulla della licantropia non può saperlo), ma può allo stesso modo decidere che questa creatura malvagia è davvero troppo pericolosa e quindi eliminarla.
A parte questo...
Sto incominciando a sospettare che il vero problema del Paladino non è come interpretarlo, ma come viene visto dagli altri giocatori (spesso troppo stereotipato). Io ho sempre fatto di tutto per non farlo passare come "stupido tizio troppo inquadrato", ma alla fin fine nel gruppo in cui ero veniva visto da diversi giocatori come il rompiballe che non gli permetteva di fare questo e quello (soprattutto se sei in Dragonlance e hai scelto la strada dei cavalieri di solamnia).
Per cui... indovinate un po'... un giorno combatteva a fianco dei suoi compagni e il giorno dopo un compagno l'assassinato così su due piedi ("tanto sono neutrale e quello mi ha pagato per farlo" è stata una delle motivazioni).
Ma tu guarda... uno gioca per 3 anni nella maniera più cauta possibile per cercare di far crescere il personaggio affrontando i mostri con criterio e viene fuori che il vero pericolo non erano "i cattivi" ma gli stessi compagni di viaggio. Questo in effetti sarebbe da Paladino, si è fidato troppo ed è stato fregato!!!
Quindi... occhio collega