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Capitolo Zero: Fuggitivo
aykman ha risposto alla discussione di Bellerofonte in Cronache di Capo Ventura in Advenit Ventum Orientis
Una calma glaciale scende su di me alle parole di Jevlan. Calma e determinazione. Esattamente come un'ora prima, la parlata diventa lenta, piatta e impersonale mentre mi rivolgo all'elfo, abbassando appena la voce in maniera che i naufraghi non possano sentire. Tu hai vissuto troppo tempo da solo. Troppo tempo dando alla tua vita, o alla tua libertà, più valore di quanto abbiano. Il rampino arriva a destinazione e i naufraghi cominciano ad armeggiare con esso. Se è un esca che ti serve, te la darò io. Esca viva e collaborativa. E dopo, potrai continuare a goderti vita e libertà, a qualunque prezzo: per stavolta, pago io. Non loro. Passo il capo della corda in un bozzello e da li sulla tolda, quindi mi lancio giù rapida per un paterazzo e armeggio con un altro bozzello. Quando sono pronta urlo al di là dell'acqua Siamo pronti a tirarvi qui. Voi siete pronti? Guardo ancora Jevlan, furia e tristezza unite in un unico sguardo: altruismo disinteressato ma spietato, che non tiene conto dei costi pur di ottenere il risultato. Penso di chiedergli cos'ha fatto perché la gilda gli dia la caccia, ma scopro che, onestamente, vista la prospettiva davanti a i miei occhi, la cosa ha perso gran parte dell'interesse. La parte cinica nel mio cervello gira il coltello nella ferita "avresti dovuto farci l'amore la sera che ci ha salvato" ma anche questa idea, ora come ora, ha perso il suo fascino. Istintivamente, mi chino e poso un bacio sul capo di banda della barca e sussurro piano Fai la brava, piccola mia, loro non ti conoscono come ti conosco io. @Bellerofonte -
Capitolo Zero: Fuggitivo
aykman ha risposto alla discussione di Bellerofonte in Cronache di Capo Ventura in Advenit Ventum Orientis
Oh bé, che vuoi che sia... di questi tempi chi non usa esca viva per pescare... quanti occhi ha un'aboleth? tre? a 500 monete l'uno vuol dire... già, hai appena valutato due essere umani 750 monete l'uno. Mica male la tua esca... il pesante sarcasmo di cui ammanto le parole rivolte all'elfo sarebbe evidente persino ad un sordo, e il mio astio per lui si acuisce nuovamente. Mi chiedo quante volte ti abbiano misurato allo stesso modo per renderti tanto insensibile sibilo senza pietà alle spalle dell'elfo. Valuto criticamente la situazione attorno alla barca: avvicinarci, navigando a vela significa esporci inutilmente al rischio di perdere la nave stessa, ora come ora unica possibilità di salvezza per quattro persone; l'alternativa di nuotare la escludo invece senza nemmeno pensarci, solo l'elfo potrebbe mai tentare con una qualche speranza di successo, ed è palese che non è intenzionato a fare una cosa del genere. Sbuffo e svento la vela completamente, rinunciando del tutto all'abbrivio. Raccolgo invece dagli attrezzi la punta di uno degli arpioni rovinati che Jevlan ha scartato prima e ci lego un bel pò di braccia di corda. Se Maometto non va alla montagna... dico provando l'improvvisato grappino ...allora la montagna andrà da lui. Ehi di là. Attenti. Metto il timone alla banda e faccio portare appena la vela, in maniera da mettere Incubo parallela alla zattera. Quindi mi lego con una cima di sicurezza alle sartie, così da non cadere fuori senza speranza, controllo un'ultima volta il mio barile salvavita e mi arrampico fino alla coffa. Già che siamo qui a pescare, Jevlan, cosa ne pensi della mia nuova canna? Posso pescare quei due se sono brava, oppure il tuo stipendio se non lo sono aggiungo facendo roteare il grappino guardando il tratto di mare costellato di detriti tra noi e la zattera. State pronti a prenderlo grido al di là delle acque ma per l'amor del cielo non vi mettete a tirare come furie. Dateci il tempo di fare le cose con calma, senza rovesciarci o meglio ancora, senza rovesciarvi, avrei dovuto dire, ma sarebbe sbagliato spaventare ancora di più quei due. @Bellerofonte -
Capitolo Zero: Fuggitivo
aykman ha risposto alla discussione di Bellerofonte in Cronache di Capo Ventura in Advenit Ventum Orientis
Guardo Jevlan muoversi circospetto lungo la barca, guardingo come un gatto. La cosa mi mette addosso più apprensione dello sfacelo che ci circonda. Percepisco la paura e la tensione di quei movimenti, lo sguardo che gli corre di onda in onda, come se stesse aspettando il momento in cui l'imboscata piomberà su di noi: il cuore mi si stringe all'idea. Sfilo dal fodero la mia vecchia spada e la piazzo sulla bancaccia sottovento, incastrata in maniera tale da avere l'elsa a portata di mano. E' incredibile come le persone sappiano trovare un modo per svilire la vita mormoro a me stessa, un senso di nausea alla bocca dello stomaco che risale lungo la gola. Solo allora noto le figure che Jevlan mi indica, due disperati in piedi su un pezzo di legno, l'unica cosa che si erge più di pochi palmi dall'acqua. Svento ancora la vela, perdendo ulteriore abbrivio, e punto dritta su di loro, ma il comportamento strano dell'elfo mi mette a disagio. Incapace di resistere alla curiosità, mi rivolgo nuovamente al cacciatore Cosa c'è, Jevlan? Sei strano. Qualcosa non va? Perché non dai una voce a quei due? Non è solo il comportamento dell'elfo a mettermi a disagio, anche i naufraghi sembrano strani, sento le grida dei due, anche se ancora non riesco a capire cosa dicono esattamente. Scrollo le spalle, mormorando nuovamente più a me stessa che ad altri un minuto e siamo li, ormai... ancora un poco... non dovete resistere a lungo... siamo arrivati... -
Capitolo Zero: Incubo
aykman ha risposto alla discussione di Bellerofonte in Cronache di Capo Ventura in Advenit Ventum Orientis
Mando giù con difficoltà il groppo che mi si è formato in gola: il cinismo di Jevlan sconfina in un pessimismo così cupo e denso da pesare più di un macigno. Incapace di dar voce ai miei pensieri, rifletto su quanto grandi dovevano essere le aspettative di uno come l'elfo, se ora, una volta tradite, l'hanno reso ciò che è: probabilmente enormi. Tento con forza di scacciare l'idea che io possa condividerne il fato, perdere l'entusiasmo e la voglia di lottare per ciò che ritengo giusto, abbracciando una vita di comodi compromessi. Mai sussurro piano a denti stretti, la rabbia usata per tener testa al sordo sconforto dell'idea. Da come né parli, sembra che tu abbia creduto in quegli ideali...non alzo la voce, tanto ho capito che l'elfo, anche se non lo da a vedere, non mi ignora affatto... anche se ora magari non più. Mando a memoria le informazioni sulla fregata e la sua appartenenza, vagamente schifata all'idea di un confronto tra gilde: a quanto mi consta, tutti sanno chi sono i Pionieri e né parlano con rispetto; nessuno invece porta rispetto agli schiavisti, al massimo sono temuti. Schiavisti... non è un reato la schiavitù a Capo Ventura? La mia ignoranza pesa, ma non mi faccio molti scrupoli a porgli un freno facendo domande a Jevlan: in fondo, penso con un sorrisetto sardonico stampato in volto a mò di ghigno, chi meglio può farmi la lezione se non uno che cammina su questa terra da prima dei miei bisnonni? Nel frattempo la distanza si è ridotta talmente tanto che cominciamo a distinguere facilmente lo sconquasso lasciato dal passaggio della fregata, un caos decisamente agghiacciante e di notevole dimensione. Svento appena la vela, rivolgendomi ancora a Jevlan Penso sia il caso di rallentare un pò, prendiamo un paio di mani di terzaroli alla vela. Se andiamo troppo forte in mezzo a questa roba, rischiamo di sfondare lo scafo su asta o un albero. Preferirei non aggiungermi al numero di naufraghi della giornata. -
Capitolo Zero: Incubo
aykman ha risposto alla discussione di Bellerofonte in Cronache di Capo Ventura in Advenit Ventum Orientis
Le emozioni si susseguono in me, alternandosi tra gli alti e bassi della carriera di Jevlan... e un pensiero meschino si fa strada fra gli altri, ribadendo la fortuna di un tempo così lungo da poter imparare molto più che un'unica cosa nella propria vita... una prerogativa di pochi, che mette addosso a tutti gli umani la fretta di fare di più. Sospiro, visto che il pensiero getta un'ombra cupa sulla mia anima, persino sul fatto di avere a bordo un Pioniere. Marinaio... cacciatore... Pioniere... ed ora contrabbandiere... una bella vita avventurosa, non c'è che dire. E un bel guadagno facile facile. Uomo fortunato... ops, scusa, elfo. Un lampo di allegria rischiara un momento la cupa cappa che mi è scesa addosso all'involontaria battuta. La Gilda... da come ne parli tu, non sembra esattamente il posto che mi è sono immaginata... Allungo lo sguardo sulla massa nebulosa e tremolante che sta prendendo forma sotto la colonna di fumo ... anzi, sembra proprio il tipo di posto in cui non starei a mio agio... detto da te, non sembra nulla più che una gilda di ladri e assassini, una di quelle di cui si racconta nelle favole per spaventare i bambini, anche se si nascondono dietro un pò di burocrazia per giustificarsi. Sospiro ancora, gli occhi al cielo, una nota sorda a dar voce alla paura che, forse, quell'allegra e chiassosa brigata di ricercatori e avventurieri passati da casa mia altro non fosse che l'apice, in bene, di una realtà molto più complessa, una dove i compromessi portano a strane, sordide alleanze, magari nemmeno infrequenti. Il più grande assassino di Capo Ventura penso, e il pensiero non mi conforta, anzi mi mette a disagio: sebbene sia perfettamente consapevole del fatto che sia solo un modo di mettere fine ad una vita, l'idea in qualche modo mi mette i brividi. Storco il naso, riprendendo ad ascoltare Jevlan seguendo il corso delle sue parole, volate lontano. Angoscia e paura scompaiono, messe in secondo piano dalla nostalgia, al pensiero di casa Sono del sud... sud ovest per la precisione. Un'isoletta lontana dalle rotte principali. E fa freddo, molto più di qua. Abbastanza da costringermi ad indossare qualcosa di più leggero aggiungo civettuola, facendo correre la mano sulla gonna striminzita, che non ripara certo dal freddo e non lascia all'immaginazione molto spazio: il lembo di tessuto copre appena l'inguine, correndo poi fino a metà gamba, ma così stretto che le cosce e le gambe ben tornite sono perfettamente visibili; e la parte posteriore è fatta allo stesso modo, anche se un pò più larga in alto, così da coprire qualche centimetro di natica in più, ma mai abbastanza da nascondere tutto. Ho qualcosa di più pesante, da qualche parte nel gavone, per il maltempo, ma abiti proprio per le temperature di casa... bé... quelli mi sa che son finiti in mare da tempo, vittime delle prime tempeste che ho incontrato. Sorrido, credendo di averlo zittito, ma dopo un momento anche il mio sguardo mette a fuoco le forme maestose della fregata. Mi guardo attorno velocemente, ansiosa, pronta virare di bordo al minimo accenno di inversione di rotta del grosso natante, ma questo non sembra interessato al momento. Porta invece il vento al mascone e si lancia di bolina verso nord est, lontano da noi, lasciandosi dietro una scena di distruzione immane. Una bestemmia muta muove appena le mie labbra. Guardo in acqua, vicino a me, cercando di valutare l'intensità della corrente e con una mano valuto la sua temperatura. Correggo appena la rotta, portandomi appena fuori bersaglio, così da intercettare possibili naufraghi alla deriva: non un grande cambio in effetti, non siamo più così lontani, è solo una questione di minuti, ma sufficiente a mettere più acqua tra noi e la fregata. Conosci quella bandiera Jevlan? sussurro piano, neanche potessero sentirci, una traccia di paura e tristezza nella voce. @Bellerofonte -
Capitolo Zero: Incubo
aykman ha risposto alla discussione di Bellerofonte in Cronache di Capo Ventura in Advenit Ventum Orientis
Mi godo quella pausa di silenzio che cala tra noi, se non altro per poter far ordine nella mente: troppi pensieri che sfrecciano alla rinfusa, ognuna con la propria volontà di prevalere sugli altri, a caccia di visibilità. Metto tutto a tacere mentre faccio i calcoli sulla rotta, ma il barometro alto e quel cielo limpido, sconfinato e piatto non danno nessuno speranza ai cambiamenti. Stando così le cose, in pochi minuti saremo in grado di capire ad occhio nudo cosa capita senza dover nemmeno salire in testa d'albero. E questo mi permette di riflettere sui notevoli talenti di Jevlan e sul modo, spesso contraddittorio, di lasciar trasparire il proprio carattere: abile cacciatore solitario, chiuso e poco incline ai compromessi; solitario, si, ma altruista, sebbene in modo tutto personale e decisamente cinico; duro, ma non testardo. Ricaccio le parole in gola prima che saltino fuori dalla mia bocca: non è il caso di ricominciare a litigare, non adesso che i problemi sono immediati e facilmente visibili. Pertanto, respingendo i pensieri più negativi, do sfogo alla curiosità, torchiando Jevlan ora che non può scappare via, assediando il suo silenzio adesso che non ho ordini da dargli Sei bravo a sgottare...bei movimenti precisi...non sprechi acqua...dove hai imparato? E, a proposito, complimenti per l'ennesima preda...sembra quasi ti piaccia dargli la caccia...mmm...no, forse piacere è sbagliato...forse più un senso di giustizia e vendetta?...li odi proprio, eh esclamo dando un calcetto alla forma gommosa che ci separa, perdendo sangue sul fondo della barchetta ...qualcosa di personale?...sicuramente sei diventato bravo a farli fuori...chiunque sia stato, ti ha insegnato proprio bene... @Bellerofonte -
Capitolo Zero: Incubo
aykman ha risposto alla discussione di Bellerofonte in Cronache di Capo Ventura in Advenit Ventum Orientis
Forse lui neanche sembra arrabbiato, io sono sicuramente, manifestamente inviperita. Sorvolo sul nome che ha usato rivolgendosi a me, conservandone il ricordo in un recesso della mente per un momento più tranquillo in cui chiedergli spiegazioni. Invece mi inalbero quando accenna ai compromessi Illusione? Come...? Mi zittisco anch'io al suono ovattato proveniente dal mare. Allungo lo sguardo attorno, trovando il filo di fumo da cui presumere sia partito il boato. Mi mordo le labbra, nervosamente, quindi mi volto attorno a valutare la situazione. Scrollo il capo, scacciando via la risposta piccata che ho incastrata tra i denti e salgo veloce lungo le sartie fino alla formaggetta. Da li, lo sguardo spazia facilmente tutt'intorno, permettendomi di pianificare attentamente le mosse raccogliendo i dati visibili: la direzione del vento dalla bandiera; la sua intensità lungo la rotta verso la colonna di fumo, dalle macchie di spuma sulla creste delle onde; la probabilità che si tenga stabile e non scemi fino a mezzogiorno, abbastanza alta. Mi calo giù lungo un paterazzo, quindi attacco subito con le necessità più impellenti. Do giusto un'occhiata al barometro per accertarmi che il vento tenga, prima di recuperare il Mephit e rimetterlo a bagno nella botte, quindi trascino via l'aboleth dalla prua fino al pozzetto, dove mi accingo ad usarlo come contrappeso. Solo allora prendo finalmente posto a poppa, la barra del timone ferma tra le gambe ed entrambe le mani sulla scotta Finiremo questo discorso più tardi, Jevlan, ora non c'è tempo. Se rimani qui, datti da fare: bagna la vela col bugliolo, guadagniamo qualcosa in più al vento. La voce pacata ha ancora un timbro vagamente gelido, ma gli occhi hanno perso il luccichio feroce dell'alterco, mentre corrono ripetutamente a compiere il triangolo vela-superficie del mare-colonna di fumo. @Bellerofonte -
Capitolo Zero: Incubo
aykman ha risposto alla discussione di Bellerofonte in Cronache di Capo Ventura in Advenit Ventum Orientis
Se prima, in un modo platonico e contorto, provavo affetto per il mio salvatore, adesso quel sentimento è scomparso. L'astio fa brillare i miei occhi, e solo con una notevole dose di autocontrollo evito di urlare la risposta. Invece, con calma glaciale, scandisco lentamente le parole che costituiscono un concetto del tutto differente da quello dell'elfo Devo? Chi sei tu per dire devo? Sei diventato un Dio? Non sei tu a dirmi cosa posso o non posso fare? Sei tu che vivi in una gabbia fatta di certezze, che quindi non contesti ma subisci, perché te le sei imposte da te. Dici che abbiamo solo Vita o Morte, poi ti inventi la libertà. Arrossisco nella foga della mia arringa, ma il tono rimane piatto e distaccato. Tu, che vivrai mille volte più a lungo di me, che avrai più tempo e più occasioni di me, tu neghi a te stesso la possibilità che le cose possano cambiare. Peggio, vorresti negarmi la possibilità di percorrere la mia strada solo perché è diversa dalla tua. Mi privi della libertà di scegliere. Mi metti addosso le catene e poi mi accusi di non averle mai portate. Lascio cadere l'arpione dalle mani. E' nella natura umana respirare aria e non acqua. Perché non hai lasciato che la natura seguisse il suo corso? E' stata la mia curiosità a farmi tuffare, la mia natura umana. Perché hai tentato di cambiarla? Perché dici a me che sono arrogante se voglio tentare, o ipocrita se non uccido, quando tu sei stato tanto ipocrita da salvarmi e arrogante abbastanza da sottrarmi al destino impostomi dalla mia natura? Neghi con le azioni le tue stesse parole? Accenno col capo al Mephit I cani mordono. E' nella loro natura. Ma uomini pazienti possono insegnar loro chi mordere e quando farlo, persino se farlo o no. Anche degli elfi lo fanno. A quanto pare Jevlan invece no. Jevlan è impaziente come un umano. Jevlan chiama arroganza le strade difficili, quelle per cui non è sufficiente ammazzare o lavarsene le mani. Stringo i pugni fino a sentire le unghie scavare solchi nei palmi delle mani. Se vuoi il suo sangue, prendilo da te. Se vuoi lasciarlo libero, taglia le corde. Io ho deciso. Ho deciso che ci sono altre strade oltre a quelle che hai visto tu, come tu hai deciso che noi mortali abbiamo più che la semplice vita e l'ineluttabile morte. -
Capitolo Zero: Incubo
aykman ha risposto alla discussione di Bellerofonte in Cronache di Capo Ventura in Advenit Ventum Orientis
Gli punto addosso gli occhi e lo fisso a lungo, cercando di capire. Non riesco a venire a patti con la mentalità di Jevlan, quell'uccidilo o liberalo. Non ho intenzione di uccidere qualunque cosa mi minacci solo perché sono forte abbastanza da poterlo fare. E non voglio nemmeno rimetterlo in libertà e dargli la possibilità di nuocere a qualcuno. Sei proprio un bel tipo. Riprendo a pulire via il sangue, seccata dalle idee sanguinarie del mio compagno di viaggio. Non mi piace il tuo modo di ragionare. Forse, vivendo come fai tu, uccidendo qualunque cosa possa costituire un pericolo, fornisci un lodevole servizio alla comunità. Ma una vita vale molto di più della libertà. Quando la togli, non puoi più restituirla. Non puoi permetterti nessun errore. Rialzo lo sguardo su di lui quando strizzo lo straccio impregnato di sangue. Per essere uno che valuta la libertà al di sopra di ogni altra cosa, hai scelto un bel modo per privartene. Sbuffo disgustata Il coso...come l'hai chiamato? Mephit? ...Vabbè, coso va bene comunque. E' pericoloso. Potrebbe attaccare una barca di pescatori, sorprenderli nella nebbia e averne ragione. Come posso lasciarlo libero? Allo stesso modo, perché dovrei ucciderlo? Non so di alcun reato commesso, a parte tentare di baciarmi. Guardo ancora l'elfo, arrabbiata. Un pò poco per una condanna a morte non ti pare? -
Capitolo Zero: Incubo
aykman ha risposto alla discussione di Bellerofonte in Cronache di Capo Ventura in Advenit Ventum Orientis
Ciao eh replico sarcastica, risentendomi al basso livello di educazione che Jevlan sfoggia Per favore apre tutte le porte, te lo hanno mai detto? Esclamo porgendogli il bugliolo e guardandomi attorno in cerca di una pezza per ripulire il macello. Comunque, pensi davvero sia un problema il sangue in barca dopo tutto quello che avrà perso in acqua quell'affare mentre lo riportavi qui? Bah.Mi gratto distrattamente la cicatrice sul braccio, guardandomi attorno in cerca ancora di stracci e pezze. Mmm, a proposito, abbiamo ospiti a bordo. Mentre tu eri a pesca ho avuto visite. Non rispettabili. Niente affatto. Sono legate in un barile nel gavone adesso brontolo con voce monocorde mentre, trovato finalmente uno strofinaccio, mi accingo a ripulire. -
Capitolo Zero: Incubo
aykman ha risposto alla discussione di Bellerofonte in Cronache di Capo Ventura in Advenit Ventum Orientis
Guardo il coso incosciente ai miei piedi. L'esultanza nel mio petto è enorme, ma lo è anche la stanchezza e il dolore delle ferite. Lo stuzzico appena col piede, per verificare che non si rialzi immediatamente, poi proseguo fino a trovare un bel pezzo di corda. Scelgo le più robuste che trovo e lego il mio prigioniero meticolosamente, gambe, braccia ali e collo, in maniera che non possa divincolarsi facilmente; quindi recupero un paio di altre corde e lo immobilizzo contro l'albero, rivolto a prua, lontano dalla vela. Solo allora mi rilasso un pochino e mi godo appieno la felicità: la felicità di essere viva, la felicità di aver vinto la battaglia, la felicità di non essere inutile o imbranata in tutto. Fischiettando, recupero il bugliolo e lo riempio d'acqua di mare, mi spoglio rapida sulla tolda accanto al mio trofeo e mi lavo via il sudore e la stanchezza di dosso con un paio di secchiate rinvigorenti, quindi mi rivesto. Solo allora do un'occhiata al mare in cerca di Jevlan, pregando che la sua battaglia sia stata più semplice della mia, masticando un pezzetto di carne secca rinvenuta in una sacca Avanti, quanto ci metti mugolo tra i denti, ad un tempo eccitata e ansiosa. @Bellerofonte -
Capitolo Zero: Incubo
aykman ha risposto alla discussione di Bellerofonte in Cronache di Capo Ventura in Advenit Ventum Orientis
Le lacrime appese alle ciglia cominciano a scorrermi sul volto, mescolandosi al sudore che mi imperla il viso. Il sorriso mi si accende per un istante, capendo che il mio avversario sta terminando le forze e che le opzioni a sua disposizione si assottigliano, sostituito subito dal ghigno sofferente che mi impongono graffi e bruciature. Penso ad un'arguzia sulle donne e i bollori, ma mi manca la concentrazione e l'ispirazione per riuscire nel mio affondo vocale, quindi mi limito ad attaccare il coso sbuffando tra i denti un Adesso ti metto a nanna, caro il mio pesce rondine. @Bellerofonte -
Capitolo Zero: Incubo
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Ahi una rossa linea di sangue colora la mia candida pelle, senza versare una goccia, ma lasciando una cicatrice perfettamente guarita. Arrossisco appena mentre le lacrime mi salgono agli occhi, un gesto di stizza non proprio signorile. Come ti permetti, villano Mi tuffo contro di lui con rinnovata foga, decisa a metterlo a nanna al più presto Colpire una signora. Non ti hanno insegnato che una signora non va sfiorata, neanche con un dito? @Bellerofonte -
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@Bellerofonte Arti marziali del monaco: si può scegliere di usare forza oppure destrezza per i tiri per colpire e i danni -
Capitolo Zero: Incubo
aykman ha risposto alla discussione di Bellerofonte in Cronache di Capo Ventura in Advenit Ventum Orientis
La mia agilità mi porta a colpire il coso, tutt'altro che vapore fluttuante, ma solido e compatto. Un angolo della bocca si arriccia all'insù, unico riflesso alla gioia della scoperta di poterlo colpire. E visto che lui è più lento e maldestro di me, tento di incalzarlo sbilanciandomi un pò di più sull'attacco, tralasciando un poco la difesa. Nel frattempo, un'idea mi balena in testa, vista la reazione incauta che ha avuto all'inizio, e comincio a sbeffeggiarlo nel tentativo di attirarlo più vicino a me Ridi ridi, eppure non ti fai sotto. Cosa aspetti a combattere? Che invecchi? O preferisci arrenderti? @Bellerofonte -
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aykman ha risposto alla discussione di Bellerofonte in Cronache di Capo Ventura in Advenit Ventum Orientis
Ho una domanda, che mi è venuta in mente adesso. Sono in giro quindi non posso consultare i manuali, per questo la faccio qui. In 3.5 esistono i danni non letali, e il colpo senz'armi del monaco può essere a sua scelta letale o non letale. C'è qualcosa di equivalente in 5.0? Da che mi ricordo, il colpo senz'armi non figura nemmeno tra le armi tabellate nel manuale... -
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aykman ha risposto alla discussione di Bellerofonte in Cronache di Capo Ventura in Advenit Ventum Orientis
Chiedo umilmente perdono per l'errore, ragazzi. -
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@Bellerofonte OK, garantisco presenza tutti i giorni dopo mezzanotte. Londra da turista è passabile, ma a lavorarci come al solito fa schifo, unico vantaggio di stavolta è che a mezzanotte sono a casa di sicuro. E domenica me ne torno a CPH, a casa, senza problemi. -
Capitolo Zero: Incubo
aykman ha risposto alla discussione di Bellerofonte in Cronache di Capo Ventura in Advenit Ventum Orientis
Tutto un programma ben preparato, mandato in fumo in un attimo di estrema goffaggine. Un angolo della mente, quello più cinico, registra la scena per potermi prendere in giro più tardi. Un'altro, più pratico, valuta la possibilità che l'arpione affondi mettendo in allarme Jevlan. Vana speranza, temo mi esce di bocca in un sibilo ben poco femminile. E in un attimo, sghignazzando, il mio nuovo amico mi è addosso, gli artigli che graffiano l'aria attorno a me. Ringrazio la buona stella che mi ha fornito di una buona agilità, e ancor più la fortuna da cui sono baciata. Mentre zittisco la voce cinica nella mia testa che insinua quanto la fortuna sia passeggera, metto a frutto gli insegnamenti e ribatto alle artigliate con i pugni, cercando di tenermi in equilibrio sulla tolda: finire in acqua adesso non sarebbe affatto semplificare la situazione. -
Capitolo Zero: Incubo
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Rimango stupita dal repentino cambiamento del mare. Quando poi, nebbia nella nebbia, vedo l'essere dallo sguardo malefico, rimango proprio di sasso.Capisco dalla sua immobilità che anche lui reputa la cosa eccezionale: il fatto che ci siamo visti, che ci stiamo fissando, è qualcosa di assolutamente imprevisto. Lascio che lo sgomento mi scivoli di dosso stringendo più forte l'arpione. La consistenza solida e il peso deciso dell'arma mi danno quel senso di realtà che per un momento ho perso alla vista della nebbia e dell'esserino svolazzante. Un sorriso mi stiracchia il volto, e con un cenno del capo mi rivolgo al nuovo arrivato con un tono irriverente e provocatorio, voltandomi verso di lui. Scusa, non volevo disturbarti. Continua pure esclamo, sollevando l'arpione e bilanciandolo bene sulla spalla, pronta a usarlo ad ogni evenienza. Muovo appena il piede sinistro, strisciandolo contro la piccola coperta, cercando istintivamente l'albero: se il coso si fa aggressivo, penso, meglio avere le spalle coperte da cinque bei pollici di abete rosso che non dalla sottile aria inconsistente dalla quale è sembrato spuntare. Un tiro mancino dopo l'altro. Sembra quasi che a qualcuno non piaccia l'idea che io raggiunga il Capo sussurro piano, più a me che al coso. Non gli stacco gli occhi di dosso, anche se tendo al massimo ogni nervo del mio corpo, alla ricerca del minuscolo segnale che tradisca la presenza di qualche compagno di giochi. Tutto ad un tratto, e con un peso maggiore che in ogni altra occasione, mi rendo conto che affrontare il viaggio da sola non è stata la mossa migliore possibile. -
Capitolo Zero: Incubo
aykman ha risposto alla discussione di Bellerofonte in Cronache di Capo Ventura in Advenit Ventum Orientis
Ancora con questa storia mormoro scuotendo la testa. Mi dedico alla raccolta, tentando invano di recuperare qualcosa di utile. Metto la piuma in una sacca, così da poterla far controllare più tardi; invece la bandiera la spiego sulle crocette, così che asciughi in fretta. Il mare, nella sua infinità immensità, sembra vuoto, tranne che questo piccolo angolo deturpato dai relitti. Mentre me ne sto appollaiata li in alto, a cinque metri dal pelo dell'acqua, mi tornano in mente le parole di Jevlan sulla zattera alla deriva. La rabbia e la malinconia mi prendono nuovamente, pensando al fatto che se uno sconosciuto può farsi un'idea del genere su di me, chissà cosa penseranno di una forestiera selvaggia a Capo Ventura. L'idea della folla, degli sguardi, dei sospetti, giudizi e pregiudizi mi gela il cuore. Mi stringo nelle spalle e rivolgo nuovamente lo sguardo in basso, strappandolo all'orizzonte lontano, e così pure i pensieri cupi sul futuro portandoli verso problemi più pressanti. L'acqua è limpida e la visibilità ottima, ma non abbastanza da arrivare a Jevlan. Nonostante tutto, sia la sua apparente insensibilità che la sua incapacità di trattare con persone diverse da lui, capisco che una parte di me è attratta da lui: tralasciando il trasporto che provo per avermi salvato la vita e Incubo, sento che la mancanza di contatti personali pesa in questo momento. Sento il bisogno di compagnia, di chiacchiere, del calore di un sorriso, dell'odore di un'altro corpo. Stringo spasmodicamente le mani attorno al legno, cercando di calmarmi. Lascio che il tempo si porti via l'agitazione, quindi mi calo nuovamente sul piccolo ponte, prendo un arpione e mi metto a fissare l'acqua stando poggiata allo strallo, contando i secondi che mancano alla mia impazienza per uscire dal suo stato di torpore, convincendomi a buttarmi in acqua in barba alle promesse fatte a Jevlan. -
Capitolo Zero: Incubo
aykman ha risposto alla discussione di Bellerofonte in Cronache di Capo Ventura in Advenit Ventum Orientis
Vedo te sott'acqua, vali come stranezza o devo scegliere qualcos'altro? Lo guardo con l'espressione ribelle tipica di un bambino, almeno di un bambino umano, ma so che parla tenendo conto delle mie e delle sue capacità di sopravvivere nell'elemento marino. Per questo rinuncio alla linguaccia con cui avrei accompagnato il gesto, e aggiungo invece Fa attenzione, li sotto. E anche se a te sembro solo un'inerme fanciulla con troppi grilli per la testa, so come cavarmela. Portali vicino alla superficie e ti do una mano predo un arpione e lo faccio ruotare rapido sulla mia testa, con movimenti precisi e un bel fendente mimato alla perfezione Ti do una mano. Dopodiché lo lascio andare, seguendolo con lo sguardo per i primi istanti, finché non scompare alla vista sotto i flutti. Incapace di trattenermi e troppo piena di energia per aspettare, comincio a fare un pò di preparativi in vista delle necessità imminenti. Per prima cosa, svuoto il barile degli attrezzi, lo tappo e lo lego a un bel pò di metri di cavo, in maniera da avere nuovamente il salvavita in caso di improvvisa entrata in acqua, dopodiché me lo fisso alla cintura in maniera che sia facilmente reperibile e allo stesso tempo non possa andare troppo lontano da Incubo. Fatto questo necessario preambolo, mi dedico alla raccolta dei relitti, valutando e dando precedenza a cosa possa essere utile per le immediate esigenze della navigazione o al riconoscimento dello sfortunato natante. Per questo il primo fra tutti i pezzi che cerco di raggiungere è la bandiera, non sia mai che rechi qualcosa di unico che possa identificare la nave. @Bellerofonte -
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aykman ha risposto alla discussione di Bellerofonte in Cronache di Capo Ventura in Advenit Ventum Orientis
Lo so, ma preferisco che si sappia, così ci si può fare un programma più elastico e non rovinare aspettative. 😄 -
pbf Capo Ventura - Topic di Servizio
aykman ha risposto alla discussione di Bellerofonte in Cronache di Capo Ventura in Advenit Ventum Orientis
@Bellerofonte Domani sono in viaggio, in trasferta a Londra e li per tutta la settimana. Dovrei riuscire tranquillamente a postare a notte fonda, appena rientro in albergo, ma sarò pressoché irraggiungibile durante il giorno (salvo miracoli). -
Capitolo Zero: Incubo
aykman ha risposto alla discussione di Bellerofonte in Cronache di Capo Ventura in Advenit Ventum Orientis
Metto piede a bordo e subito mi sento meglio. Gran parte dei dubbi scompaiono portati via dal vento, e il dondolio trasmesso dalle onde è un conforto per il mio senso dell'equilibrio, anziché una tortura. Inizio subito a darmi da fare con la vela, prendendo quel poco di brezza che c'è così sotto costa, guardando con un misto di invidia e desiderio le fluide movenze dell'elfo in acqua. Non posso lamentarmi di Incubo, una barca così piccola non può navigare meglio di così, ma i movimenti sciolti e così naturali dell'elfo, tanto simile a un pesce, sono qualcosa che nessun natante che solca le onde potrà mai riprodurre: nessun impedimento dalle onde, nessuna dipendenza dal vento e, almeno in apparenza, nessun problema di deriva o corrente. Non ultimo, il fatto che se anche va a fondo, problemi non né avrà. E sul fondo come sotto il pelo dell'acqua, un nuovo, immenso mondo, accessibile solo a chi, come l'elfo, è di casa. Penso melanconica agli incantatori incontrati sulla Folgore, alla magia che incatenavano alla loro volontà, trasformandola in vento per vele flosce, in aria per viaggiare sott'acqua e tante altre strane cose: trucchi, penso arrabbiandomi un poco, un modo per non competere, per barare quasi; trucchi, si, eppure indispensabili quando si affrontano pericoli sconosciuti. La melanconia riprende il sopravvento, mentre i ricordi portano a galla dalla massa tutte le scene a cui, in anni sul mare, ho dovuto abituarmi: uomini sbalzati via da un pennone sul mare in tempesta; altri trascinati sul fondo da balene inferocite, incapaci di districarsi dalle cime attaccate alle fiocine; il freddo, il gelido assassino; lo scorbuto, il triste compagno della fine delle traversate. Ripenso alla vita severa che ho appena abbandonato, con i suoi pericoli noti e i suoi sudati guadagni, tanto effimeri durante il viaggio da non crederli reali, da preferire l'appagamento dei baci e delle carezze strappati al buio delle coperte in una cuccetta ai quattrini contati sul cabestano all'arrivo in porto. Lo sguardo mi corre ad est e a nord, in direzione di Capo Ventura, il futuro. Un brivido mi corre lungo la schiena, di paura ed eccitazione. Sorrido appena, scacciando il malumore e guardando le evoluzioni senza peso dell'elfo. Il sorriso si allarga ancora, mentre il pensiero delle braccia dell'elfo che corrono lungo la mia schiena mi fa battere il cuore un pò più forte.