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PietroD

Circolo degli Antichi
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  1. Ollofin “Chiederle di smetterla con questi giochetti con le navi di passaggio è escluso, vero?” sussurro ad Erenfel. “Chiediamo qualcosa di più tangibile, allora. Qualcosa che ci aiuti nella missione che dobbiamo affrontare...” credo che l'elfo sappia cosa può esserci utile.
  2. Ops, avevo immaginato una sorta di palco sopraelevato. Resta un Obbiettivo sensibile, ma non minabile.
  3. Tariam A parte Squewk, non ho molta empatia gli altri animali. Chissà se gli altri ne hanno a sufficienza per quel che ho in mente. “Vedete quel palco? Se riuscissimo a minarlo, e prepararlo così per il momento in cui sarà occupato, taglieremmo la testa all'esercito. Arrivare là però la vedo dura, quei due lucertoloni corazzati giganti paiono proprio cani da guardia versione orco. Però, immaginate se riuscissimo ad imbizzarrirli in mezzo al campo...” Guardo i compagni, chiedendomi chi di loro avrebbe capacità per una simile azione. “Farebbero dei danni e fornirebbero il diversivo che ci serve.”
  4. Flint Fino ad allora, la tensione aveva immobilizzato tutti, soprattutto il nano, che per non coprire i rumori del bosco aveva rinunciato a mettere l'armatura. Appena vide chi stava arrivando, grazie ai suoi occhi nanici, avvertì gli altri e si appartò qualche istante ad indossare l'armatura, per non farsi trovare 'nudo', senza metallo addosso, dai nuovi venuti. C'erano sicuramente delle storie da raccontare ed ascoltare, il sonno ormai avrebbe atteso ancora un po'.
  5. Vassilji Appurato che, almeno in questo caso, la porta di legno non era in grado di chiudersi da sola bloccandoli in quel nuovo ambiente, l'uomo riprese ad esercitare il suo occhio esperto su quel nuovo locale. “Rhal, mi occorre ancora il tuo aiuto. Ed anche di qualcuno che regga la lampada. Ormai questo pericolo è scampato, cerchiamo di rendere questa scoperta una opportunità!” Proseguì lungo il corridoio, senza trascurare le pareti ma intenzionato a concentrare gli sforzi sull'eventuale parete di fondo di quel passaggio.
  6. Mulroht Tanner dei FiglidellaRoccia [nano mezzo demone] Era arrivato al collegio ormai da una settimana, ed aveva capito che la vita, là dentro, non sarebbe stata 'tutta piccone e martello' come gli aveva prospettato gioviale, fiduciosa e ottimista nonna Delila. Nonno Tregoer invece era stato pragmatico e filosofico, quando gli aveva ricordato, nel salutarlo, che non aveva niente da dimostrare a nessuno, un eccesso di negativi che aveva confuso per un attimo il nipote in partenza. Il significato era chiaro, però: 'conta solo ciò che pensi di te stesso' aveva infatti esplicitato. Mulroht si considerava un mostro, pur essendo contemporaneamente anche fiero di essere un nano. Quella mattina era stato a lezione di Anatomia comparata, dove avevano illustrato come le differenze sostanziali fra sirenidi e centauri non erano che un retaggio di millenni di evoluzione da un ancestore comune, che non era né equide né ittide, bensì rettiliforme. Il professore aveva concluso che, alla fine, ogni specie superiore ha qualcosa di drago, nel proprio sangue, per quanto irriconoscibile perché diluito nelle ere trascorse. Mulroht aveva lasciato l'aula per ultimo, abbacinato dai suoi stessi voli pindarici mentali, e l'aveva fatto solo perché un inserviente, chiudendo la finestra attraverso la quale aveva ascoltato di straforo la lezione a cui non era iscritto, gli aveva chiesto di andare a svolazzare più in là. Mulroht avrebbe in effetti dovuto trovarsi a lezione di Strategia Militare, ma detestava l'idea di parteciparvi. Era già difficile essere sé, essere anche additato come il figlio 'strano' e raccomandato del professore sarebbe stato insopportabile. Papà aveva sicuramente già capito, d'altra parte quelle erano lezioni che aveva già appreso, e aveva comunque promesso a se stesso che non avrebbe marinato gli altri moduli di quel corso. Si ricordò che era ora di pranzo, doveva controllare la bacheca. Corse in mensa, quanto più gli fosse concesso, e trovò la solita scena, il suo annuncio piazzato il giorno prima assente. Talvolta strappato via, altre semplicemente coperto da altri annunci. Oggi non c'era, ma nemmeno punes o resti di foglio erano al loro posto, quindi, forse, qualcuno l'aveva preso per leggerlo. No, eccolo. Qualcuno l'aveva girato per scriverci il proprio. Mulroht lasciò le cose al loro posto, Trull era stato chiaro sui modi per evitare le risse e le faide in particolare: niente gioco al rialzo, mai! Ne mise un'altra copia, portata all'uopo. CERCASI GIOCATORI DI SHOGI, DI SCACCHI o DI CUNICOLI E COBOLDI, ANCHE PER CORRISPONDENZA. LASCIATE RECAPITO SE INTERESSATI. Firmato da sé medesimo. Il padre gli aveva parlato di Poldolmo, dei fiori e delle api e degli incanti con cui avrebbe volentieri conquistato Vedra se solo fosse stato legale, e gli aveva anche raccontato di quei momenti di socialità conviviale alla Torre Blue seduti attorno ad un tavolo a mangiare schifezze e cercargli moglie e tirare dadi d'osso. Per il momento, la ricerca di una comitiva era stata infruttuosa, causa anche l'ostracismo subito dai propri messaggi. Vide l'annuncio per le selezioni, si ricordò che erano proprio quel pomeriggio. Decise che, in mancanza d'altro, poteva andare a darci una occhiata. Si mosse lesto, si guardò in giro. L'orcbowl. Si era documentario, dalla migliore enciclopedia vivente, aveva chiesto direttamente a zio Clint, usando le pietre nell'ufficio di papà. Ora conosceva tutte le regole di quel gioco, molto 'fisico', tranne che per un ruolo. Se solo avesse saputo cos'era e a cosa serviva, si sarebbe messo in fila. Invece andò direttamente dall'allenatore dei Warrior, e gli chiese se lo volesse come Lanciatore, ”Si possono usare le ali?”
  7. PietroD

    Creazione PG

    Spostata semplicemente l'età di ingresso in Accademia. Considero Trull come professore del modulo di Strategia Militare delle Battaglie Campali all'interno del corso di Cooperazione Gerarchica [che potrebbe tenere quindi insieme a uno fra Beregar e Flurio, o entrambi] @Pyros88 😉
  8. PietroD

    Creazione PG

    Mulroht Tanner Dei FiglidellaRoccia Background: Quando fu consegnato ai Tanner, Mulroht non era molto più brutto di qualsiasi neonato, anzi, come nano era persino carino. Delila lo prese in braccio, lui si afferrò al cuoio del grembiule da fabbro con i piccoli artigli, cercando di mordere, senza piangere. La nonna si intenerì, il cucciolo aveva fame. Lavò una fiasca d'olio da ingrassaggio per riempirla di latte, poi la diede al piccolo, che beve avidamente, ruttò e cadde addormentato. Il nonno, invece, leggeva e rileggere la lettera di Trull, giunta col nanetto. Scoprì la schiena del piccolo e le vide, due piccole ali. Richiuse e guardò Delila, lei aveva gli occhi trasognati. Lui sospirò, le sorrise e cinse la spalla di lei, osservando il nanerottolo che alla luce e al calore della fucina riposava, calmo e sereno come si favoleggia siano in grado solo gli angeli. Mulroht però non lo era. Lo dimostrò a Trull, quando lo vide per la prima volta. Giocava nel carrello del carbone che Delila usava come recinto per il nipote, in mano un paio di pinze smussate con cui tentava di afferrare un cubetto di legno. Il padre adottivo lo sovrastò, affacciandosi sopra il carrello, e tutto fu nero. Né il fuoco della forgia, né la scurovisione degli occhi dei parenti adottivi riuscirono a penetrare quel buio. Preoccupato, Trull allungò la mano, toccò dei capelli cisposi, e qualcosa gli morse il dito, praticamente a sangue. Tirò fuori la mano, arrancando cieco fino alla luce, e ci trovò Mulroht ancora attaccato. Gli lasciò il dito in bocca, lo prese in braccio con l'altra mano, lo cullò. Il piccolo lentamente disserrò i denti, e prese a ciucciare la falange insanguinata, addormentandosi docilmente come nel primo giorno a casa dei coniugi Tanner. Trull lo considerò il primo bacio del suo primo figlio. Mulroht scoprì d'essere l'unico ad avere le ali, ad Huruk-Rast, all'età di tre anni. Anche il fratello non le aveva, ma lui era addirittura umano, non contava. Era insieme ad altri coetanei, stessa stanza ma recinto diverso. Uno dei boccali da latte cadde ed andò in frantumi, tutti gli infanti spaventati presero a piangere. Chi cercò il mezzodemone nel box pieno di sfere non lo trovò, finché una sostanza collosa non gli calò sulla testa. Fortuna che Mulroht fosse ancora un moccioso, o non l'avrebbero trovato ancora per un'ora, attaccato al soffitto con gli artigli. Quello fu l'episodio che decretò la fine della frequentazione dell'asilo pubblico per Mulroht. Le ali da pipistrello e i buchi degli artigli nel soffitto avevano spaventato le pur nerborute e indefesse badanti naniche. I nonni sacrificarono un po' del loro tempo libero, in particolare Tregoer si assunse l'onere per la maggior parte del tempo, ma scoprì presto che era un onore ed un piacere. Il piccolo mezzodemone era di una intelligenza vivace, che non avrebbe sfigurato fra i coetanei, ma la nascondeva dietro un fisico da minatore di profondità, uno di quelli che era capace di portarsi in spalle il carrello del minerale mentre si arrampicava per risalire perchè il montacarichi si era rotto. Forza, corporatura, e straordinaria agilità, senza contare quelle ali. Mulroht appariva al nonno ogni giorno più straordinario, e Tregoer non faceva mistero del suo orgoglio per quel nipote. Come pure, diversamente, per il nipote "umano", d'altra parte. Insegnò gli scacchi al nanetto, e a lui si aggiunse Trull, il quale personalmente, notando la predisposizione scoperta dal nonno, lo introdusse allo Shogi e all'arte militare. A sei anni, tentarono nuovamente la via della socializzazione nelle strutture pubbliche, ma l'esperimento fallì entro la prima settimana. Il carattere goliardico dei nani senza sangue demoniaco li portava ad avvicinarsi istintivamente al quasi sconosciuto compagno, figlio di uno degli eroi della città, ma le cose non andavano mai lisce. Quando i denti di Mulroht fecero un buco nel polpaccio di un compagno Trull decise di tentare la via del tutore privato. Trattandosi di imparare a gestire morsi e artigli, il padre aveva una sola scelta, tuttavia la migliore. Chiamò Winn'ler ad Huruk-Rast. Mulroht riuscì ad acquisire un minimo di autocontrollo, e soprattutto la capacità di anticipare le mosse 'invadenti' degli altri, allontanandosene in modo preventivo. Un aiutino ulteriore giunse dalla dotazione di cui Trull lo dotò, volto ad aiutarlo nell'autocontrollo. A 17 anni, il padre lo ritenne pronto ad affrontare l'Accademia e, di nuovo, la bolgia dell'istruzione pubblica. Portò il figlio mezzonano mezzodemone da Beregar, e questi dette la sua approvazione, in maniera anche più tangibile di una semplice stretta di mano: l'Ascia di Fongrim Runastella passò nelle mani artigliate di Mulroht, che comprese e apprezzò. Si sentiva pronto ad affrontare una nuova sfida.
  9. Tariam "Anche io ho con me una sola pozione di invisibilità." Lo rivelo al gruppo. Sono le prime parole che pronuncio da quando siamo usciti dal tunnel che abbiamo minato. Forse i miei compagni stenteranno a riconoscermi... ma d'altra parte, li ho avvisati del fatto che parlo per timidezza, nelle occasioni di socializzazione. Ora invece, sebbene non siamo nella mia adorata palude, siamo nel mio elemento: dare la caccia ai nemici. Nel bosco, erano bracconieri da ricacciare indietro, qui le mie prede sono ben altre. Ma il principio è lo stesso. Valutare il da farsi, e far scattare la trappola. "Io credo che l'aiuto migliore che possiamo dare a Trunau è impedire del tutto che entrino in città, ma dovremo accontentarci di rallentarli. Distruggere le loro armi è uno dei modi, un altro è impedire ai loro lanciatori di usarle. Troviamo una posizione ben difendibile, ed usiamola per colpire i manovratori delle catapulte e delle baliste, quando si piazzeranno a fianco delle armi per usarle. Loro si terranno alla larga dalle mura che vogliono abbattere, ma non possono prevedere di essere attaccati alle spalle." Rifletto, chi non risica non rosica. A costo di apparire spaccone, devo comunque proporre "Potrei provare ad andare a sabotare le macchine d'assedio stesse, invisibile. Ho gli attrezzi e, credo, le capacità adatte. Voi dovreste farmi da copertura se qualcosa andasse storto e dovessi tornare indietro precipitosamente."
  10. Ludwig "E' stato un piacere conoscerla, Professore. Anche la visita che ci ha concesso è stata... stimolante. La ricorderò con dovizia di dettagli ancora per diverso tempo." in effetti, il nosocomio gli aveva mostrato una fetta di umanità che ancora non conosceva: i dottori convinti di essere Dio. Una conoscenza che reputava formativa, un aspetto positivo di quella visita oltre il puro scopo investigativo. Ora si doveva rientrare a Londra, attendere gli eventi. Chissà se ci sarebbe stata la replica del concerto che si erano persi a Capodanno. Un po' di buona musica continentale avrebbe attenuato la probabile noia che sarebbe tornata a bussare alla porta, condottavi dal tempo che avrebbe viaggiato con lenta prudenza.
  11. Ceredic La situazione sta precipitando. Indico Kyrian, rimasto attardato con due ragazzi sulle spalle "Chan e madadh-allaidh a th ’ann, tha e na sheirbheiseach. Kyrian, my!" mi batto una manata sul petto, con veemenza. All'esortazione di quello che inizia a sbraitare, alzo la voce anch'io. Peccato che probabilmente loro la sentiranno comunque poco più forte di uno squittio. Non ho la loro prestanza fisica. "Cuir stad air caitheamh ùine, lughdaich an doras sin! An sin gheibh thu na madaidhean-allaidh nach do mharbh mi fhathast." Vogliono tenersi la donna. Non posso consentirlo. Ci serve per mantenere un legame con il luogo dove lei ha spedito il suo capo ed il ragazzino. "Chan urrainn dhut lagh Grummt a bhriseadh. Tha e agam oir bhuannaich mi agus leis gu bheil an Spiorad gam chuideachadh. Tha a ’chòir agam. Dèan sgrios air barrachd madaidhean-allaidh na mise agus bidh sinn uile a ’toirt seachad. Bidh sinn a ’dùnadh suas an sin, a’ feitheamh ri cinn nam madaidhean-allaidh a ghearradh leis an lann agad." Indico la porta dietro la quale stanno entrando già alcuni dei miei compagni e dei ragazzi che reggono sulle spalle. Tento il tutto per tutto. Spero che questo li convinca, altrimenti dovremo passare ad un altro modo per cavarcela. "Dùin an doras air ar cùlaibh. Lorgaidh tu sinn a-staigh. Bidh Grummt gar peanasachadh mura bi sinn a ’feitheamh riut."
  12. Vassilji Dunque una parete era di legno. Pareva quasi che l'intera catacomba fosse ordinata per nient'altro che catturare ignare vittime che sarebbero state inghiottite, o assimilate, dal mostro di melma. Forse aveva colto tutti gli sventurati avventurieri nel sonno, forse non era altro che il destino che avrebbero fatto loro stessi se non avessero prontamente reagito. "Ehi Grigory, vedi qualcosa da quella parte?" l'uomo avrebbe cercato anche da solo eventuali trappole ed altre uscite, ma non avrebbe rinunciato a tutto l'aiuto possibile, specialmente dopo averlo visto nella stanza prima indicare con tanta precisione
  13. Ceredic Sorrido, a labbra strette. Non voglio mostrare troppo i miei denti piccoli, bianchi e senza zanne. “Dh ’fhàg sinn na madaidhean-allaidh marbh an sin." indico loro prima la stanza del rito ormai interrotto "An àite sin tha na madaidhean-allaidh beò ann. Cuir a-steach agus marbhadh." indico l'altra stanza, quella rimasta per noi inesplorata e protetta dalla magia "Tha an duais againn mu thràth." accenno alla donna che ho davanti a me, e la spingo in avanti, perche' si muova. Faccio cenno agli altri miei compagni di proseguire verso la porta dove eravamo diretti, così come alla mia prigioniera.
  14. Ludwig Un pranzo ordinario, per quanto succulento, non era certo una novita' tale da tenere il tedesco lontano dalla noia... o dalle elucubrazioni. Mantenne la propria attenzione sui commensali quanto bastava ad essere un cortese ospite, ma nulla di piu'. Anelava a nuovi indizi, ma per il momento non poteva che rimasticare mentalmente i vecchi. Anche la novita' circa la chiave e la relativa scatola cominciava a perdere di sapore.
  15. Potrei darti qualche altro spunto verso il LB attraverso il BG comune. 😉
  16. Confermo anch'io. Prenderò: -Mulroht Tanner dei FiglidellaRoccia (17, Sassomuschioso e PietroD): nano mezzo-immondo Dati: Apparenza 11
  17. E viceversa, naturalmente, come per i due nani genitori e le relazioni con Huruk-Rast. Curiosità, non avevi espresso interesse per l'umano, cosa ti ha fatto decidere?
  18. Allora mi concentro su Mulroht... fratello. 🤗
  19. È parecchio che non faccio visita ad Ecaflip. Almeno un paio di settimane. Ricordo vagamente che due giorni fa ho ordinato a qualcuno gli fossero portati pane, acqua e carne di topo, e che gli fosse ricordato il nostro accordo: lavorare per ottenere gemme di buio, le shadowcloy, in cambio del vitto. Non fosse un alchimista, e piuttosto bravo, sarebbe già finito a fare da pasto a Streekastreea. Oggi quindi avrò due motivi per andare in quel tugurio sotterraneo. Tre se ci aggiungo gli urletti isterici che emette quando soffre. Entro nella stanza, e richiudo la porta alle mie spalle, ma non a chiave. So che Ecaflip sognerà la libertà, lo scatto felino col quale potrebbe impossessarsi del mazzo posato da me sul ripiano più alto del bancone da esperimento. Ma non può, con quel fisico può a stento raggiungere il tavolo quando ha i piedi sul pavimento. Mi avvicino, si protende quando gli porgo un piede a baciarmi la suola; un gesto veloce ed il labbro già screpolato subisce nuove ferite, raschiando sulle stringhe dello stivale. Non protesta, non ne ha la forza e forse ha imparato ormai che sarebbe peggio. Mi avvicino al bancone... lo sento piangere e so prima di vederle e di sentire le sue scuse che ancora non c'è riuscito. Mi avvicino, chinandomi e toccandogli il mento col bastone, perché mi guardi. “A niente. Ecco a cosa mi servi. Spreco di tempo, di reagenti, di pazienza. Dimmi... cosa dovrei fare di te? Perché dovrei lasciare a te le prossime razioni, invece che darle a Streekastreea?” Ecaflip lo conosce, una volta gli ho mostrato il mio animale cibarsi dei bulbi di suoi pari razza. Lo lascio, e lo colpisco al fianco col bastone. Barcolla al suolo. Poggio la punta del bastone fra le costole sotto le scapole, pronto a premere. “Però... hai ancora la lingua. Usala e soffrirai di meno.” Gli faccio il nome pronunciato dall'altro servo, l'unica traccia. “Lorej Shiluk. Sai chi è?” Per ora non faccio il nome del mio obbiettivo finale. Voglio vedere quanto sarà disposto a soffrire prima di parlare dell'uno, e poi quanto per parlare dell'altra.
  20. Prima di rispondere a Sassomuschioso, è doveroso che esprima la mia opinione sulla campagna terminata e su quella in arrivo. Comincerò ovviamente da quella appena conclusa, che è stata una vera esperienza. Contrariamente a quanto preventivato all'inizio, l'impegno si è protratto molto oltre i mesi annunciati, facendomi spesso temere di non farcela a tenere il ritmo e mancare qualche checkpoint fondamentale, in particolare quelli di battaglia, dove non postare sottraeva l'apporto del PG ai propri compagni. Il che, si è capito, è l'unico grosso difetto che riesca a vedere nella gestione di qualcosa che, viceversa, ho trovato epico ed avvincente e divertente dall'inizio [soprattutto] alla fine [un po' meno]. I miei complimenti e ringraziamenti a Bomba e a tutti quelli dello 'staff': i pazienti e sapienti 'amici di penna' che hanno permesso la verifica delle schede, delle strategie, e, più spesso di quanto si veda, fornito supporto in molti modi diversi, almeno a me ed a Trull. Come ho già detto altrove, non sarei arrivato in fondo in particolare senza Ghal, ma anche Minsc e Ian hanno la loro parte di meriti in proposito. Grazie a tutti i giocatori per quel grado di imprevedibilità e, a volte, di follia che hanno portato nel gioco, rendendo mai lineare o banale la storia nelle fasi di role play. Per il futuro, con la speranza di poter contare sullo stesso supporto, sono entusiasta di proseguire con i nuovi personaggi. Come variazione, introdurrei la seguente consuetudine, per facilitare l'interazione: nelle fasi in cui i PG siano all'incirca pari ad un party classico da sei elementi, considerare il checkpoint quotidiano. Nelle fasi di raddoppio del party, dimezzare invece la frequenza a uno ogni due giorni. Talvolta inseguire il check è stato difficile proprio per la quantità di cose da leggere, e non c'è nulla che roda di più il fegato che trovarsi un papiro disperso nell'etere perché il thread è stato chiuso un minuto prima, mentre si scriveva. Ho condannato Trull alla 'friendzone' con Vera Murodipietra per sempre, per aver mancato in questo modo l'ultimo post nell'ultimo giorno di campagna. Sappiatelo e piangete con me! 😭 @SassoMuschioso
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