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Docteur Saroch Il dottore, appena tornati in cabina, prese per il Capitano un tonico che aveva nella propria dotazione medica e glielo offrì appena smise di parlare, sostituendosi a lui. "Questi Turchi sono già stati in grado di compiere furti e omicidi e di tentare d'incendiare un'abitazione per coprire le proprie tracce. Sono pericolosi nei metodi, ma ancor di più per i loro scopi. Apparentemente, tutto è volto a controllare uno o più fez in grado di instillare nella mente di chi li tocca immagini terribili e scioccanti, del tutto estranee al nostro comprendonio. Io e il Capitano ne abbiamo fatto entrambi esperienza, nostro malgrado, per via del cappello in nostro possesso. L'uomo a cui l'abbiamo preso, che lo indossava, invece è impazzito e si è quasi trasfigurato; dopo un periodo di inedia totale è diventato improvvisamente violento ed è stato impossibile evitare di abbatterlo per salvare le vite dei presenti." Il cordoglio e ancor più il ricordo di quelle immagini costrinsero il Dottore a fare una pausa. "Son convinti, credo, che in qualche modo un individuo 'predisposto' per via dei nobili natali possa essere in grado di reggere l'assalto di quegli incubi indotti e dunque accedere finalmente a qualche altra capacità di quei cappelli. Che loro desiderano a qualsiasi costo, oserei dire."

Gruttag "Persa l'eredità, che ci rimane da intascare per rifarci delle spese? Solo la taglia." il nano usò un tono sarcastico, perché fosse chiaro che non parlava sul serio. Muoversi in gruppo, da quel momento in poi, diventava davvero problematico finché avevano il sosia di un ricercato fra di loro. "Per me, non restan che due cose da fare. La prima, cambiare i connotati a costui, che non abbia ad attirare l'attenzione di altri cacciatori." guardò Andimus con l'occhio del pescatore che avrebbe volentieri 'squamato' l'uomo pur di renderlo irriconoscibile "La seconda, scoprire che sorta di taglia si ritrova addosso. Chi l'ha messa, a quanto ammonta. Giusto per capire in che guaio siamo. Se dobbiamo scappare da un vespaio, voglio prima capir dove son di più le vespe per non camminarci sopra."

Gromnir Il guerriero era rimasto fuori, a controllare il corridoio dalla sua posizione. Aveva colto solo frammenti della conversazione ma il commento di Lainadan rendeva più che evidente come l'interrogatorio fosse andato più che bene. Attese che i compagni uscissero per capire quale sarebbe stata la loro prossima mossa. Forse, se Bjorn poteva prendere l'aspetto del cuoco in maniera sufficientemente convincente, potevano considerare di nascondersi in tre nella sua stanza e lasciare che lo scaldo approfondisse la sua indagine il giorno seguente nei panni dell'uomo. Come minimo, avrebbe potuto tentare di individuare il miglior percorso per accedere alle stanze della Megera.

Flint Distratto dallo studio delle stalattiti e delle stalagmiti che formavano i denti di quella gigantesca bocca, il nano era rimasto indietro e fu il grido del barbaro a farlo accorrere con gli occhi spalancati dal terrore! Vedendo la corda in mano ai compagni, comprese che l'avventato kender aveva tentato la discesa senza le stesse precauzioni prese per salire, come avrebbe potuto suggerirgli egli stesso, esperto come ogni nano di viscere di montagna. Il senso di colpa gli strizzava il petto, mozzandogli il respiro. Prese il capo della corda e iniziò a legarselo alla vita. "Forza, su! Calatemi! Potrebbe essere in pericolo e non vederlo neanche!"

Brank Evito di alzare l'arco verso l'essere che ci sta davanti, tanto potrei impugnarlo in un istante. Il tentativo di dialogare di Ajantis sembra ottenere per lo meno una specie di stallo, visto che non siamo stati attaccati. "Forse si tratta solo di azzeccare la lingua giusta." Ripeto il succo di quel che aveva detto lui nelle altre due lingue che conosco, prima quella dei Giganti e poi quella degli orchi. "Governiamo una piccola città qui vicino e siamo venuti a vedere cosa succede qui. Sembra ci sia stato qualche... problema?" Indico l'acqua e la nave.

Brank Il rumore mi ricorda una trappola che si inceppa. "Ora o mai più!" Parto di corsa direttamente verso la nave, quanto più rapido riesco ad essere. Mi muovo lungo la riva, se dovessi sentire il ticchettio ripartire e lanciare un nuovo fulmine verso di me, tenterò di gettarmi in acqua.

Vassilji L'uomo si limitò ad annuire. Ormai erano quasi una squadra, la procedura rodata, ma l'imprevisto poteva essere dietro ogni porta.

Nuadap Dop Il tecnoprete si rese conto di essere stato imprudente. Aveva tentato di catturare vivo uno dei pirati già entrati nel locale, ma così facendo si era esposto al fuoco di quelli rimasti all'esterno. Con tutta la velocità di cui era capace tornò indietro e corse ad accucciarsi dietro il grande bancone circolare, quindi adoperò i meccadendriti per ispezionare la dolorosa ferita al braccio e tentare una medicazione che gli consentisse di tornare a dare man forte ai suoi compagni.

Gromnir I gesti del nordico sorpresero il suo compagno. Si era aspettato uno scontro a viso aperto con quegli avversari dal viso di bestie. Erano tutto sommato deboli rispetto a loro, come quelli uccisi nel dormitorio delle prigioni dimostravano, e Gromnir riteneva che due di loro, i Fhokky da un lato e lui con Lainadan dall'altro, avrebbero facilmente avuto ragione degli occupanti delle due stanze, attaccando simultaneamente. Byrnjolf però aveva un'altra idea, rivolta proprio alla stanza che il guerriero con le catene non aveva considerato. Lo seguì in attesa che mettesse in atto il suo piano, che a quanto pareva affidava ancora al giovane Lainadan gran parte delle responsabilità e del successo.

Vassilji "Allora proseguiamo in fretta fino alla prossima casa, improbabile che sia anch'essa rifugio di quelle bestie, ma stiamo comunque attenti che potrebbe ospitare altro."

Flint "Ai giovani nani si racconta del gigante 'mangiamonelli' per tenerli alla larga dai cunicoli più pericolosi... Quando tornerò a casa, mi raccomanderò con tutti di non averne più timore!" Si avvicinò a quella parte della torre che aveva assunto la forma di una bocca e cercò di scegliere il passaggio più agevole. Era disposto anche a fare il 'dentista' pur di riuscire ad entrare, abbattendo qualcuno di quei terrificanti spuntoni.

Docteur Saroch "La ringrazio per la comprensione, ma il problema principale resta. Non posso più tentare una rimozione all'uomo su questo treno. Non senza conoscere esattamente un metodo adeguato ad evitare quel genere di ripercussione." Consultare l'occultista diventava fondamentale, ma c'era un problema. "Se scendiamo a parlare con il nostro contatto ed il treno riparte, perderemo di vista il malato e il fez, lasciando che i turchi arrivino per primi a destinazione con un discreto vantaggio su di noi. Sarà il caso di far scendere dal treno quell'uomo con noi."

Gruttag Il nano stava cercando i documenti, tentando di non imbrattarsi troppo di sangue. La richiesta di staccare la testa a quel corpo lo pietrificò per un istante. "Sei impazzito? Portarsi dietro una testa che gronda sangue? Vuoi essere impiccato!" Il fuoco avrebbe potuto cancellare sia i documenti che il volto se avessero trovato dell'olio da lampada con cui cospargelo. Ma perchè farlo?

Vassilji "Per prima cosa, lasciamo questo posto. Se c'è un posto dove torneranno, è proprio questo visto che è la loro tana." la sfortuna continuava ad accanirsi contro di loro. Avevano scelto il posto peggiore per rintanarsi. "Quanto alla direzione da prendere, è un altro paio di maniche. Anzicchè riattraversare il complesso, proseguirei lungo il canalone e poi cercherei il fiume per tornare indietro lungo le sue rive, come facevano i banditi che abbiamo incontrato." Fatta la sua proposta, attese le opinioni degli altri verificando che la strada, oltre che silenziosa, fosse anche libera... creazione spettrale a parte.

Docteur Saroch Il dottore stava ricordando il fez del primo individuo, come pareva quasi suturato alle pelle stessa del cranio e come avesse tentato di rimuoverlo, per farsi un'idea delle condizioni in cui avrebbe trovato il nuovo 'portatore' e come avrebbe potuto agire in questo nuovo tentativo di separazione. Le parole pronunciate dal Capitano gli illuminarono una prospettiva terribile per chi aveva fatto proprio, diventando medico, il principio ippocratico del "primum non nocere". "Vuol... vuol dire che sarebbe stato il mio tentativo di liberarlo del fez a produrre la sua ferale reazione? Io... avevo sempre pensato ad una sfortunata tempistica quanto a maturazione dei sintomi." Il viso esprimeva una profonda costernazione. Aveva troppo pochi dati, continuava a sentirsi impotente di fronte a un caso clinico così strordinariamente anomalo.

Gruttag Dentro

Gromnir Come dal principio di quella esplorazione, appena Lainadan si portò nuovamente davanti a loro per proseguire oltre a passi felpati il guerriero si mise alle sue spalle, pronto a sostituirsi a lui in prima linea se ve ne fosse stato bisogno in seguito a sfortunati incontri con qualche nemico.

Flint Qualunque fosse la magia che aveva conciato una torre in quella forma, doveva essere di natura terribile già prima di annientare migliaia di anime e di caricarsi del loro dolore. Il nano si riscosse dai cupi pensieri da cui la visione di quella struttura l'aveva precipitato grazie alle pragmatiche parole del suo amico e, non a caso, leader del gruppo. Tanis aveva ragione, per quanto improbabile dovevano accertarsi che il luogo non fosse abitato. Scelse di affiancare Tanis, sorvegliando che non fosse attaccato mentre faceva del suo meglio nel trovare tracce.

Ecco. Io stavo per dire che per me pari sono! Adesso però mi costringi a scegliere. Francamente mi piacciono entrambe le ambientazioni, ma mi lascio guidare un po' dall'esperienza e po' dal caso: ho passato qualche settimana a Pont-Aven in passato, e con @shadizar abbiamo spostato i PG a Parigi, perciò vedo la località bretone maggiormente nelle corde mie e di Petras.

Gruttag IL nano non poté omettere la domanda per Dieter, anche per fare capire all'altro che quella morte non era opera sua. "Sei stato tu?" Poi si guardò intorno, in cerca di altri individui e di altre porte.

Vassilji L'uomo non si fece ripetere il consiglio, accelerando verso la porta. Gli scontri con i babbuini erano stati difficili soprattutto per il loro numero e le urla lasciavano pensare che fossero tanti anche questa volta.

Docteur Sarosch Esterno

Gromnir Strumenti e stanze che aveva già visto, una vita prima. Non avevano interesse per loro, adesso, se non come monito per continuare ad essere prudenti e proseguire nel tentativo di eliminare la Megera. "Non promette altre vie, questa stanza. Tentiamo le scale" propose a Lainadan.

Gruttag Esterno

Vassilji "Riprendo il mio posto. Propongo di proseguire completando il giro intorno alla torre." L'uomo era pronto a muoversi con la solita circospezione.