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Godric il Paladino

Circolo degli Antichi
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Tutti i contenuti di Godric il Paladino

  1. Si si, va benissimo così, pigna a più non posso. Spero solo che le bordate non riducano entusiasmo e autostima. Per i contenuti oooooooook come vuoi.
  2. @ Jade: si certo lo so benissimo, volevo racchiudere il concetto di "tutti gli stati di religione islamica" nella dicitura nazione islamica. Ma meglio non farlo. @piri. Porc! pensavo di essere andato meglio e invece... cmq so benissimo che ampliamente non esiste e che il nè vuole l'accento. Il resto provvederò. Certo che mi fai notare errori o inesattezze che nemmeno i prof di italiano che ho avuto mi fanno notare, riusciresti a trovare errori anche nei Promessi Sposi. Non capisco cosa aspetti Dusdan a nominarti Cavaliere della Pigna. E sentiti libero di esprimerti sui contenuti, non voglio che si dica che scrivo senza un contradditorio. Basta farlo con modi e toni giusti.
  3. Godric il Paladino

    L'ora della discordia

    Quante cose si possono fare in 60 minuti?Bè direi molte. Si può giocare a calcetto con gli amici, o giocare alla Play Station, pranzare, leggere, scrivere, imparare la cultura e la religione islamica...e tante altre cose. La risoluzione allo spinoso problema dell'integrazione si risolve anche insegnando a scuola la religione islamica. O questa è l'idea che hanno ai piani alti. Molteplici dubbi annidano la mia mente. Premetto che a me affascina molto la cultura islamica. Ha i suoi lati che non mi piacciono ma è soggettivo. Un popolo storicamente fiero, grandi scienziati, filosofi, guerrieri, letterati e artisti Oggi più che altro invasori, criminali, terroristi, intolleranti. Fare in modo che due popoli con usi, costumi, religione completamente diversi convivano non è facile, non lo è mai stato, nessuno vuole rinunciare al proprio retaggio culturale. Quello dell'integrazione è un problema storico. Ma parlando di Islam, la Storia ha dimostrato che in molti casi quando i seguaci di Maometto sottomettevano le popolazioni cristiane più che altro iberiche lasciavano amplissima libertà di culto, anche libertà di studio e lascivano quasi intatte le strutture amministrative. Cosa che i Cristiani non erano molto avvezzi a fare, le Crociate ad esempio sono stati quasi 2 secoli di crudeltà. Le cose oggi sono diverse, non voglio dire che è il contrario, ma il tempo ha cambiato molte cose. Ma concentriamoci sull'Italia, il problema è evidente e ognuno propone soluzioni diverse. E' stata avanzata l'idea delle classi per soli stranieri, ad esempio, o se concedere o no il voto agli immigrati (e questo non vale solo per i musulmani) e per ultimo l'ora di religione islamica a scuola. Di fondo a tutto, diciamolo chiaramente, c'è la paura. E' la paura che smuove i cuori e causa manifestazioni negative. Si sentono attentati di musulmani kamikaze ai nostri soldati nelle zone di guerra, o quelli che si fanno esplodere qua, violenze e stupri compiuti da questi stranieri ecc. Ovvio che si ha paura ed è ovvio che si vuole sicurezza, e via con le ronde, con le leggi sul reato di clandestinità ecc. Questa ora di religione per me è abbastanza insulsa, non risolve affatto il problema, neanche lontanamente e i motivi sono tanti. 1)La prima obiezione è di tipo sensoriale, a me questa ora sa tanto di "conosci il nemico". A pelle. Sbaglierò... 2)Non è assolutamente agli studenti che bisogna insegnarla, o meglio NON SOLO ma anche agli adulti, perchè manifestazioni di intolleranza verso anche stranieri integrati e per bene è frutto di ignoranza. 3)E' discriminatorio e irrispettoso verso le altre religioni, visto che allora bisognerebbe istruire i bambini con un'ora di Cristianesimo Ortodosso, Buddismo, Induismo, Scintoismo, Protenstantesimo e via discorrendo 4)la materia è facoltativa e indirizzata a studenti sia islamici e cristiani ora: 4a)diciamoci la verità:quanti cristiani la frequenteranno?La mia personale esperienza vuole molti studenti italiani disertano l'ora di religione classica...pensate l'ora di religione islamica... 4b)Quali docenti la insegneranno?se docenti italiani c'è il rischio che un genitore islamico possa pensare che si stia indottrinando il figlio a una visione islamica deviata dallo Stato. Se invece anche l'insegnate è islamico, bè ci sono già le scuole coraniche, a che serve?sarebbero soldi spesi quasi inutilmente. Non sono contro all'apprendimento della cultura islamica, ma non è questo il modo, e non si risolve così l'integrazione. Io penso sia meglio tipo farlo durante le ora di Storia, dove appena si arrivare alla formazione dell'Islam fare una o più lezioni su esso. Mia ipotesi personale e ampliamente opinabile. Ma soprattutto il target è sbagliato, o come dicevo prima, MOLTO INCOMPLETO. Ok magari le generazioni future sapranno comportarsi a modo una volta appresa la cultura, ma l'apprendimento serve ora e a tutti. Proviamo a chiederci cosa sappiamo dell'Islam noi. Un italiano medio cosa sa dell'islam? Forse che uccidono le donne adultere, che fanno mettere alle donne il burqa, che si fanno esplodere, ie altri nsegnamenti della cronaca. Cose vere, ma l'Islam è una nazione immensa con migliaia di sfaccettature ed è inutile dire che ci sono musulmani e musulmani. L'integrazione passa prima di tutto dalla conoscenza, e non una conoscenza del tipo "conosci il nemico" per sopraffarlo, ma conosci l'altro per capirlo, e possibilmente accettarlo. Se non si ha conoscenza si è preda della propaganda che pensa per te e ti fa agire in maniera predeterminata. Non sono uno statista ne un politico, non sono così arrogante da dare una soluzione a un problema storico, però è facile (sulla carta) indicare il punto di partenza. Conoscere. Vale per noi e per loro, anche loro non ci conoscono. L'incontro tra due culture è sempre traumatico all'inizio, ma ci sono paesi dove questa unione ha fatto la forza. In un'ora si può veramente imparare tanto, basta usarla con criterio.
  4. Figurati Jade, puoi commentare come meglio credi.
  5. Grazie Airon e piri per gli interventi. E ne approfitto anche per ringraziare Aerys, Shar, Strike, daglator e tutti quelli che mi stanno seguendo e aiutando. Non sapevo delle regole e consigli di Severgnini, farò di tutto per apprenderli il più presto possibile. Anche se al momento sto valutando il mio punto di partenza SENZA andare a prendere elementi esterni a quelli che sono le mie conoscenze e le mie capacità, penso sia importante capire qual'è adesso il mio livello...ed è basso direi . Non vi deve stupire che sono lontano dalla perfezione, ho appena cominciato, con calma migliorerò.
  6. Mi aspetto ovviamente critiche e commenti sotto ogni punto di vista.
  7. Il 9 ottobre 2009 viene assegnato il Premio Nobel per la Pace al Presidente degli Stati Uniti Barack Hussein Obama. Una decisione presa all'unanimità dal comitato premiante, con la seguente motivazione:"«per il suo straordinario impegno per rafforzare la diplomazia internazionale e la collaborazione tra i popoli». Egli si dice onorato per il prestigioso riconoscimento, (quasi tutta) la stampa di tutto il mondo celebra il primo Presidente afroamericano, complimenti e plausi da tutti i leader del Pianeta. Ma non è tutta all'acqua di rose, sono in molti a non pensarla come il comitato che ha premiato il presidente, motivando lo scetticismo che nulla di concreto è stato fatto per far si che il premio fosse meritato. "Assurdo" attacca il Times da Londra, "Rischioso" per il Time di New York, "Prematuro" per il Financial Time, addirittura Michael Moore che pur complimentandosi con il Presidente, dichiara "ora se lo guadagni" e così via. Insomma la stampa USA è scettica e altre perplessità si innalzano dal giubilo. Uno scetticismo che quasi trova d'accordo lo stesso premiato il quale si dichiara sorpreso e non sicuro di meritarselo. Analizzando i fatti, quelli che servono, quelli che si possono verificare e che sono fondamentali per dare tale premio, si evince che c'è buon potenziale, primi timidi passi in una strada che porti gli USA e il mondo a dei miglioramenti, prove di dialogo, accordi sul nucleare, risanamento dell'economia sono stati fatti però...mi sento di accodarmi a Obama e alla sua "sorpresa". Ma non mi sento nemmeno di attaccare come ha fatto un pò tutta la stampa Stars and Stripes. Può avere certamente ragione però a mio modo di vedere criticare apertamente non fa bene. Il Presidente ha un bel peso sulle spalle, questo premio gli è stato dato sulla fiducia, per cose che deve ancora portare a casa, non credo sia producente un atteggiamento scettico. Spronare all'azione come Moore mi trova più d'accordo, c'è lavoro da fare, le aspettative sono tante, ma ricordiamo che Obama è in carica da meno di un anno. Mi piace questo premio perchè si basa sulla fiducia. Gira un pò tutto intorno a questo, la fiducia. Penso che anche l'Accademia di Oslo sia conscia della prematurità del premio, ma penso che sia certa che i risultati arriveranno. Viviamo in una società dominata dal gretto materialismo, scetticismo e egoismo, dove contano solo i risultati buoni e in poco tempo, nessun margine di errore e nessuna pazienza. La fiducia nel prossimo è un azzardo che in pochi sono disposti a rischiare, per come vanno le cose ogni errore può essere fatale. E ne si avrebbe ben donde, chi si fiderebbe di un bancario dopo Lemhan Brothers o Madoff?Chi si fiderebbe di un premier dopo Mills?Chi si fiderebbe di un industriale dopo Cirio e Parmalat?Chi si fiderebbe di un politico dopo la P2? E la lista è lunga... Ma se si va avanti così si innesta una catena di diffidenza che porterà agli stessi danni di un azzardo. Fiducia, chi al giorno d'oggi può dire "io di tizio mi fido ciecamente"? Non lo so...in tanti lo dicono nascondendo un buonismo di facciata e nicodemico, il vecchio detto "fidardi è bene ma non fidarsi è meglio" ha quasi sempre la meglio. Altri ci credono ma la vita è bastarda e ci si prende la cara vecchia tranvata (per non usare un'altra più colorita espressione). Sono sicuro che in tanti mi direbbero "io mi sono fidato e trac!!!Fregato!". Succede. Penso sia una costante nella vita. Ma è bene chiudersi in una nube nera di diffidenza? E' bene fare tutto da solo? Paentesi personale: forse anche ingenuamente e stupidamente ho rinnovato fiducia a qualcuno che mi ha tradito, perchè sono un incrollabile ottimista e credo che in fondo tutti abbiamo diritto a una seconda possibilità. Certo dipende anche dalla gravità del danno. E devo dire che fin'ora mi è andata bene, i "perdonati" si sono dimostrati degni della mia fiducia. Hanno capito lo sbaglio?Sono semplicemente fortunato? Questo per dire che a volte va bene, a volte si arriva al traguardo, quindi perchè non credere? Perchè non credere a un uomo che è palesemente diverso dal passato, un uomo con le caratteristiche giuste per traghettare gli USA e il mondo nel nuovo millennio? Fidiamoci invece di attaccare, crediamoci invece di criticare, è anche un modo per fare la nostra parte, incoraggiando Obama, nel nostro piccolo gli daremo una mano, è un uomo, alla fine, come tutti, e ha bisogno di altri uomini al suo fianco. Banale, ma fino a un certo punto. Esprimo contentezza e fiducia, poi si vedrà le critiche devono arrivare al momento giusto, nei tempi giusti. Se Obama non farà nulla per meritarsi lo stesso premio di uomini come Martin Luther king come Mandela e altri illustri premiati, gli ricorderemo i suoi doveri. Per ora fidiamoci. E' difficile, è rischioso ma perchè non farlo?
  8. Ho fin troppe cose da tenere a bada oltre che DL aprire un ennesimo spazio richiederebbe tempo che non ho. Ma in futuro con più calma magari...Anche perchè non riesco a scrivere con continuità. Per il futuro immediato cercherò di scrivere qualcosa di più "soft" che posso postare qui. Grazie per il consiglio.
  9. ti ho aggiunto su skype...per passarti gli scritti ;-)

  10. Forse non sono stato chiaro, non sto parlando degli altri post prima di questo ma ALTRI articoli che ho scritto ma che NON POSSO postare e che NON ho postato per motivi di regolamento. Se qualcuno vuole leggerli me li chieda e glieli farò avere. Grazie.
  11. Proprio nessuno?vi ruberà solo 2 minuti giuro
  12. Il brutto è che negli States il Football è monopolizzato. Lo puoi fare nelle scuole e nel College. Se sei bravo dopo il College di prendono alla NFL se non ti prendono hai finito di giocare perchè NON esistono leghe di Football organizzate indipendenti. Qui in Italia il livello è bassissimo ma a Football puoi tranquillamente giocare in tante serie e fino ai 30-40 anni.
  13. Grazie di cuore per il consiglio, ci penserò seriamente, ma adesso pensiamo a laurearci e poi si vedrà.
  14. Come ho espresso nel post precedente, una carriera giornalistica opinionistica sarebbe nei miei programmi nel futuro. Per questo motivo ho aperto il mio blog, che sto intendendo come rubrica e/o come editoriale. Essendo la DL un palco ottimo dal punto di vista culturale, grammaticale, livello di informazione, opinionistico ecc non potrei avere critici migliori per questi miei "articoli" (con 10000000000 elevato alla 100000 virgolette) Ma per i prossimi post non mi è possibile farveli vedere su questa piattaforma, per il contenuto politico e altri temi che questo forum non permette. E io da garante delle regole non posso certo imbattermi nel conflitto di interessi . Perciò chiunque avesse 2 minuti per leggere e darmi il suo giudizio critico mi scriva qua sotto, mi contatti via MP o Skype gli farò avere i post e mi dirà. Grazie per la collaborazione.
  15. Godric il Paladino

    Nel paese dei balocchi

    Prendete un bambino ai primi anni di vita. Ha i suoi bisogni le sue esigenze, e ovviamente un genitore buono fa di tutto per accontentarlo. Quando si è troppo buoni e si dice sempre si, si rischia che il bambino diventi viziato e faccia sempre i capricci. Gli togli il giocattolo e il bambino si lamenta, si sente perseguitato e vittima della malvagità paterna e materna. Prendiamo una casa, che chiameremo Italia, nella quale cameretta, che chiameremo Roma, c'è un bambino (il nome mettecelo voi), che gioca con i suoi giocattoli, che chiameremo Legge, Costituzione, Camera, Senato, Ministeri, decreti e tanti altri giocattoli. Il bambino è abiutato a giocare sempre con questi giocattoli, si diverte molto, può fare quello che vuole, i genitori che chiameremo Capo di Stato e Corte Costituzionale, fino a poco tempo fa sono stati permissivi lasciando giocare anche troppo il bambino. Ma si sa, a volte dal dito ci si prende la mano, il bambino si è concesso troppe libertà, gli zii cattivi che chiameremo opposizione, stampa e giornali giustizialisti e magistrati rossi (o almeno così li chiama il bambino) cercano di dire ai genitori che così non si può andare avanti, il bambino e i suoi amici dell'asilo degli "imprenditori con reati in Parlamento e fuori condannti in primo grado e/o in via definitiva" non rispettano le regole della casa. Ma i genitori hanno il cuore troppo grande e per anni hanno lasciato passare un bel pò di cose, pedagocamente è sbagliato forse, ogni tanto la sculacciata ci vuole. E arriva finalmente questa sculacciata, arriva perchè il bambino dovrebbe fare i compiti che chiameremo processi, assegnatoli dalla maestra cattiva, che chiameremo magistratura. Ma il bambino non li vuole fare, vuole continuare a giocare, e cerca un modo per non farli, grazie a una grande idea che chiameremo Lodo Alfano il bambino cercava di rimandarli finchè era nella cameretta, adducendo il motivo che era molto impegnato prima a occuparsi dei problemi più gravi e i compiti venivano dopo. Eh no dissero i genitori, i compiti si devono farli, le regole valgono per tutti, il padre Corte Costituzionale, dopo averci riflettuto per 2 giorni disse al bambino che il Lodo Alfano non può essere una scusa per non fare i compiti e perciò li si dovranno fare. E' dura per un genitore dire di no al figlio ma stavolta ci voleva davvero. Il Bambino mise il muso, battè i piedi e si lamentò, insultando tutti, genitori, e zii cattivi (stampa, televisioni ecc) dicendo che sono tutti di sinistra, che sono tutti giustizialisti, (non vi dico poi cosa ha detto alla zia Rosy Bindi) insomma a questo bambino nessuno vuole più bene. Depresso e triste il bambino esce dalla cameretta piangendo ma viene consolato dagli amici del parco giochi che chiameremo PDL e Lega Nord, dicendogli che ha ragione. Purtroppo però, nonostante la solidarietà il bambino ora dovrà andare a scuola che chiameremo Tribunale con i compiti da fare, fortunamente c'è il suo amico più bravo che lo aiuterà, che chiameremo Ghedini. Che poi questo bambino di che ha da lamentarsi? Di compiti ne ha fatti e sono sempre stati buoni, non ha mai preso castighi, insomma si è sempre dimostrato uno studente modello. In effetti è comprensibile:il tempo che si toglie ai compiti è tanto, che noia! Saranno stati troppo severi?Alla fine il bambino altro non voleva fare che giocare con i suoi giocattoli...
  16. Bè si devo ammettere che più di una volta ho pensato all'emigrazione, ci sono tanti posti dove mi piacerebbe andare, Inghilterra...Stati Uniti...ecc ma non è una decisione facile, e se oggi dovessi decidere sarebbe un no, al momento non ho soldi per farlo e nessuna garanzia, ma se in futuro si presenteranno occasioni bè...l'Italia perderà un altro cervello. Ma tanto uno più uno meno...
  17. E se non mi fosse possibile? Ci vogliono soldi per espatriare e non solo quelli.
  18. Arriva sempre per ognuno di noi il momento di decidere seriamente la strada professionale che sarà poi il tuo lavoro, che ti darà sostentamento per tutta la vita. Tutti noi sogniamo un lavoro che ci piaccia, che unisca passione e guadagno, anche perchè, fare per 40 anni un lavoro che non ti piace è davvero terribile. Da quando ho cominciato a pensarci a oggi, nella mia mente sono passati mille lavori diversi, volevo fare l'archeologo, volevo fare l'avvocato, il militare di carriera... Alla fine la passione per un qualcosa spesso ti fa decidere il lavoro che farai, per quanto mi riguarda è la storia. E studiando storia e se Dio vuole arrivi a laurearti altro non puoi fare che insegnare, no bè non è vero ci sono altri sbocchi ma io voglio insegnare. Perchè sono un tipo prima di tutto socievole, mi piace un confronto, mi piace il contatto con la gente, mi piace il dialogo e la possibilità di trasmettere un sapere è veramente una prospettiva che mi attira. Ma tra dire e il fare si sa, c'è di mezzo il mare, e non è facile come bere un bicchiere d'acqua. Ci vuole impegno dedizione, insomma la mia parte è difficile. Ma la mia parte si ferma allo studio. Dopo viene lo Stato. E devo rivelare, cari lettori, che sono un pò preoccupato, la strada burocratica, giuridica ecc che porta all'insegnamento è difficile e tortuosa. Dopo la Laurea triennale ci vuole la specialistica, quindi a quanto risulta la SILSIS, che appare e scompare ogni quarto d'ora, poi ci sono i concorsi, una graduatoria, le supplenze e se tutto procede bene, in una decina d'anni ce la fai. Se tutto va bene. Ma io in 10 anni mi devo mantenere, una laurea in Storia oggi è una laurea di serie B, difficilmente ti dà da mangiare, o comunque è più difficile di certo trovare un lavoro che con un laurea in ingegneria. Ma che volete farci? io e i numeri proprio non andiamo d'accordo. E cosa fare nel frattempo? E se le difficoltà buro-giuridiche sono un ostacolo insormontabile? Ho dovuto pensare a un ripiego, un lavoro alternativo, che unisse quello che sono a quello che voglio fare. Pensando e ripensando io sono a cui piace mettersi in gioco, dare la mia opinione, che è aperto al confronto, interessato ai fatti del giorno e al futuro. Uno sbocco possibile è il giornalista, e immagino qualche lettore che è scoppiato a ridere, a leggere questa mia ipotesi. La laurea in Storia, secondo la guida alla Facoltà, apre anche in questa strada, e devo dire che è una strada molto allettante. Il giornalismo apre a tante possibili diramazioni, cronaca, divulgazione scientifica, politica, sport, economia, estero ecc, tutti campi che mi interessano. Per diventare un giornalista, anche qui la strada non è facile, ci sono delle tappe obbligatorie, innanzitutto c'è la divisione tra pubblicisti e professionisti, per questi ultimi ci vogliono 18 mesi di praticantato in scuole adibite, con rette non trascurabili poi ti iscrivi all'ordine ecc ecc. Potrebbe spaventare, ma le regole sono regole, e questo non è un problema, o meglio lo è ma c'è di peggio. Ed è attualità. Il problema è voler entrare in un sistema, quello dell'informazione italiana, che ha dei cancri profondi, già a partire dal concetto stesso di informazione in Italia. Mi imbatto in questo video, l'uomo che parla è un personaggio pubblico, si può essere d'accordo o no con lui, a me sembra che quello che dica sia attendibile. Fa un confronto fra il giornalismo italiano e quello statunitense. http://www.youtube.com/watch?v=6e-ExZ5Q-Js Ora non mi interessano i giudizi politici, ma proprio le differenze. Se io volessi occuparmi di politica, dare opinioni, giudizi, occuparmi di queste cose qui non lo posso fare, come si può accettare il fatto che a fare il proprio lavoro qui in Italia si subiscano SEMPRE ripercussioni se si toccano ALCUNE persone? E' veramente sconcertante. Cose come libertà di informazione, diritto di cronaca sono messe in pericolo, parole come servilismo, omertà sono quasi normali nel sistema. L'ultima frase è agghiacciante: "E' fare i giornalisti che non conviene". Ma non mi interessa fare politica, io ho 2 professioni che mi interessano che mi sono bloccate, per un motivo o per l'altro dallo Stato, e non sono le uniche. Ma se la prima sono intoppi che si traducono solo in tempi lentissimi, l'altra tocca zone delicatissime. E non nascondo la mia paura, è veramente brutto che si debba aver paura a realizzare un progetto, che Stato è uno Stato che ti mette nelle condizioni di dire:"Ok vuoi farlo?Fai...ma attento quello che dici e su chi dici..." Uno shock che mi ha portato a sfogarmi qui. Ma l'uomo del video ha parlato senza un contradditorio, se il mio lettore, vorrà dire la sua, e magari darmi una speranza, sarò ben felice di ascoltarlo. E avere un confronto. Mi sa che la friggitrice del Mac Donald ha cominciato a scaldare l'olio...
  19. Ah no, è vero la flash non funziona. Provvederemo immantinente.
  20. a me funziona...
  21. Godric il Paladino

    Una vita

    Questa si che è proprio una bella storia, trabocco di felicità per voi due.
  22. Godric il Paladino

    Concetti superati

    Auff! Pensavo che tenere un blog fosse più facile e invece mi accorgo che è difficile trovare il tempo per scrivere qualcosa. Ma oggi un qualcosa la scrivo, prima di cimentarmi sui di libri per l'esame di Antropologia. Scrivo perchè insomma dall'ultimo post di cose ne sono successe e un "secondo me" bisogna anche dirlo. Come ho già detto ma ripeterò fino alla morte, prendo sempre con le pinze le cose che sono più grandi di me, però quando le suddette fanno parte della tua vita e in qualche modo ti condizionano, devi farti una opinione. C'è una cosa che mi frulla in testa da un pò di tempo, ho fatto questa riflessione: al giorno d'oggi ci sono alcuni concetti che vengono sbandierati in vari contesti ma che per me sono assolutamente superati. Concetti tipo: xenofobia,omofobia,razzismo. Sono sempre stati all'ordine del giorno e lo saranno ancora. In Italia poi... Quello che voglio dire ma anche domandare al mio lettore è questo: come è possibile nel 2009 parlare ancora di queste cose? Vado a spiegare, ho passato la mia giovinezza traboccando di ideali, che ancora non mi hanno del tutto abbandonato e sempre sull'onda dell'ottimismo. Sarà populistico, ma mi è sempre piaciuto pensare che gli uomini tutti siano uguali in diritti e doveri. La Storia può raccontare pagine dolorose su questo punto, ma si sa l'uomo passa la sua vita imparando dagli errori che fa, perchè errare è umano ma perseverare... Come è possibile che ancora nel 2009 ci siano ancora differenze, barriere, ideologie e paure? La globalizzazione può piacere o non piacere ma sta facendo una cosa inevitabile e infermabile: sta facendo diventare i cittadini di una città, di uno Stato in cittadini del Mondo. E da cittadino del Mondo sono tenuto a rispettare un altro cittadino di qualsiasi parte del Mondo come mio pari, come mio concittadino, come se fosse il vicino del piano di sotto. Perchè biologicamente sono come lui ne più ne meno, un cuore, 2 polmoni, 1 cervello occhi ecc... il colore della pelle o altri tratti somatici sono dettagli ininfluenti. A questo punto il mio lettore dirà "che bravo...hai scoperto l'acqua calda!" Eppure mi accorgo sempre più che tra un pò questa acqua calda dovrò brevettarla...perchè in pochi la stanno scoprendo. Esperienza personale: io ho una maglietta di Malcom X e avevo un braccialetto in caucciù di Martin Luther King con su scritto la sua famosa frase "I have a dream". Alla vista di queste cose un conoscente con idee abbastanza opposte a quelle palesate con questi oggetti mi ha detto con un tono che sono ancora riuscito a capire se scherzoso o no "Non farti più vedere con quelle robe addosso" e per tutta risposta gli ho detto "Ma nel 2009 ti preoccupi ancora di queste cose?" E' una domanda che mi si potrebbe girare contro perchè se per me non fosse una preoccupazione nemmeno io avrei dovuto portare addosso certe cose. Per me non è un problema, il problema è che questo tema è visto come un...problema. Nel 2009 ormai 2010, l'uomo occidentale, che ha la fortuna di avere qualcosa, dovrebbe pensare a cose molto più gravi, la crisi che manda in rovina migliaia di uomini, la Terra e le sue malattie di inquinamento, il terrorismo, le guerre... non perdere tempo a innalzare barricate per una divisione tra eguali. La scienza ha più volte dimostrato che le razze sono uguali nessuna ha superiorità sull'altra, la cosa finisce qui, chi la pensa diversamente è sostanzialmente un ignorante. E se pensavo che fosse il razzismo il primo fra i mali dell'ignoranza bisogna riconoscere che la xenofobia sta guadagnando molto terreno. La xenofobia oltre l'ignoranza e la generalizzazione ha dentro l'ipocrisia. In Italia nel 2010 il problema cardine è lo STRANIERO, questa parola evoca terrore e paura, e la Storia insegna che facendo perno su queste emozioni sono saliti al potere uomini dei quali non esistono aggettivo troppo negativi per descriverli. Purtroppo l'uomo a volte NON impara dagli errori e continua a perseverare. L'Italia purtroppo, in piena libertà di parola lo dico, fa scuola nel perseverare. Abbiamo una formazione politica che dichiaratamente è xenofoba addirittura verso i suoi stessi concittadini che altro non hanno colpa di essere nati sotto il Po, figurarsi per quelli che non sono italiani. Oggi ho letto che alcuni individui di questa formazione, zelanti nel loro impegno politico, a Venezia, ubriachi picchiavano contro la vetrina di un ristorante hanno picchiato 2 camerieri albanesi che ovviamente hanno chiesto di smetterla, previa la richiesta di fargli vedere il permesso di soggiorno. (La legge prima di tutto). (Non ho ancora capito cosa si aspetti a dichiarare tale formazione incostituzionale e firmare lo stato d'assedio non lo so) E ma gli stranieri struprano, rubano, piacchiano...invece gli italiani sono santi, non le fanno mai di queste cose. OVVIAMENTE lo straniero che viene qui e fa queste cose VA SEVERAMENTE PUNITO. Ma da qui al TUTTI gli stranieri sono...il passo è breve. Ma in tutto questo l'ipocrisia di cui parlavo dove sta? Bè è un altro insegnamento della Storia. Non c'è o sono pochissimi i Paesi del Mondo che non hanno avuto fiumane di uomini che hanno fatto i clandestini per cercare fortuna in altri Paesi e l'Italia non è da meno, ma si sa l'italiano deve fare di più esportando la cultura...la pizza...gli spaghetti...la mafia...la Ferrari. Ho detto Mafia?OPS! E' chiara dove sta l'ipocrisia. Chi siamo per giudicare? sono convinto che gli americani pensavano di noi le stesse cose che noi ora pensiamo dei marocchini, tunisini ecc. Ma nonostante tutto l'America è diventata grande anche perchè ha fatto di un problema una risorsa, le grandi democrazie si fondano anche su questa capacità. Se un Paese che sta male economicamente e socialmente mette al primo punto, come primo problema lo STRANIERO è veramente indicativo, è mascherare le cose e portare l'attenzione della gente (impaurita e terrorizzata) dove vuoi tu. La Storia insegna che...bè insomma chi la sa ha capito cosa succede quando si fa questo. Se per riportare l'Italia verso la guarigione bisogna "sparare al gommone" bè...il coma sarà veramente lungo. E' vero, ci sono problemi legati a essi, sono troppi, delinquono, c'è difficoltà a integrarsi, ma sono problemi che altri stati hanno aggiustano, non dico risolto, ma ci hanno messo delle belle pezze. Non voglio fare il santo, io abito a Milano, la culla dei problemi per gli stranieri, in metropolitana avverto un disagio anche io, le faccie che fanno paura, tipi poco raccomandabili, e poi vedo però il ragazzo di colore che pulisce per terra tenendo in mano la scopa con tanta dignità. Perchè a delinquere non ci pensa nemmeno e deve portare a casa la giornata per se stesso e la sua famiglia. Ho fatto demagogia spicciola, come è facile fare eppure questo tipo discorso, in teoria normale...eppure non funziona in una discussione tra amici e non riesco a capacitarmi del perchè. E mi spingo più in la perchè molti che mi danno ragione in realtà mostrano un nicodemismo che ha del vergognoso e quantomeno anacronistico; nella Controriforma il nicodemismo per lo meno ti salvava la vita...aveva un perchè. Insomma il futuro è nero, se concetti assolutamente superati come questi hanno il primo piano c'è da aver paura, il Mondo va verso il collasso economico e ambientale, e un tempo per risolvere i problemi c'era la classica unione che faceva la forza...ora?
  23. Ho ripulito il topic dallo spam e redarguito chi doveva essere redarguito, continuate pure.
  24. No grazie non avrei tempo e i livelli epici non sono capace a gestirli.

  25. Uno stile di vita diverso, niente più. E wikipedia è molto lacunosa. Ma è OT.
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