Chaine Malvas
Quando torniamo a Cala Tortuga, contro ogni nostra speranza la situazione è già disperata: il fiume è straripato, le strade sono allagate e la popolazione è in fuga in preda al panico, in cerca di un rifugio sicuro. L'unico edificio stabile sembra essere la chiesa, e infatti la maggior parte delle gente che vediamo fuggire lo sta facendo in quella direzione. Ci accorgiamo però di un gruppo di bambini con un donna rifugiati in una vecchia barca-guscio, in preda al movimento delle acque senza alcun controllo sul mezzo.
Subito Iago ha una buona idea, e tutti a modo nostro iniziamo a metterci all'opera per dare una mano.
Similarmente a Cain, prendo la verga e la bacchetta e formulo un incantesimo. In un attimo il mio corpo si trasforma: la mia testa inizia ad ingrandirsi allargandosi in modo strano, i miei occhi si gonfiano sempre più quasi uscendo dalle orbite in modo bizzaro, la mia pelle diventa verde, liscia e unticcia, la mia schiena si curva e braccia e gambe cambiano assumendo articolazioni diverse da quelle umane, con mani e piedi che si ingrossano, in particolare nelle dita, e diventano parzialmente palmate.
In men che non si dica sembro un grosso uomo-rana vestito con la roba di sempre!
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Smonto da cavallo e sento una sensazione piacevole nel toccare l'acqua con questo aspetto. «Legate la corda ad Artax, io ora non dovrei avere difficoltà a muovermi nell'acqua... serve che qualcuno vada a fissare l'altra estremità alla barca, e posso farlo io...» Poi guardo cosa sta cavando fuori Cain come incantesimo «Se anche tu, come presumo, non avrai problemi in acqua ora, puoi venire a darmi una mano?... Una volta legata la corda possiamo aiutare a spingere la barca se Artax da solo non ce la fa... o possiamo metterci ad aiutare chi rischia di esser trascinato via!»
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