La luce magica sprigionata dalla scure di Denitor, scintilla lungo le irregolarità delle umide pareti di pietra. Da quando avete messo piede dentro la grotta, echeggiano in lontananza indecifrabili rumori sordi. In un costante stato di allarme vi addentrate nell'oscurità volgendo lo sguardo e le armi verso ogni ombra sospetta. Il terreno si fa sempre più fangoso, d'intralcio per chi sprovvisto di stivali, ma non al punto di essere ingestibile.
Raggiunto un dislivello di qualche metro, per proseguire dovete srotolare una corda. Il condotto si fa alto e stretto, sufficientemente spazioso per ospitarvi in fila indiana, qui una creatura della stazza di un troll avrebbe grosse difficoltà a difendersi. La tesi che il luogo sia stato scelto solo per puro caso dai mostri che braccate, non regge.
Un tanfo penetrante di pesce avariato arriva prepotente a stordire i vostri sensi. Rallentate il passo intimoriti dalla vicinanza del pericolo, un grosso masso delle proporzioni di un portone da osteria blocca una possibile diramazione...
Percezione
...tutti, tranne Saphutos, notano che la pesante roccia è rigata dello stesso fango che inzacchera i vostri calzari. Ciò che però cattura l'attenzione di pochi sono dei sospetti movimenti tra le crepe più alte della parte di sinistra. Ombre non più proiettate dalla luce arcana, ma vere e proprie presenze immerse nelle tenebre, che spiano e studiano ogni vostro movimento.