Lamadanzante

Dopo aver consumato la leggera colazione, ognuno di voi prende posto nella posizione scelta per l'agguato.L'ora prima dell'alba e' la piu' fredda della notte e, anche se si e' in primavera, il freddo e' pungente. Un lupo in lontananza fa sentire il suo ululato, a salutare la luna che sta per abbandonare il cielo. Altri due gli rispondono un po' piu' lontano, da diverse direzioni. Inevitabilmente, quei suoni ancestrali, mandano un brivido lungo le vostre schiene. Forse realmente per la prima volta, vi rendete conto di quanto selvagge siano quelle terre. Di quanto lontani siate dalla civilta', a cui eravate da sempre abituati. Persi in questi e altri pensieri, notate tutti il cielo che si sta schiarendo , una debola luce giallastra verso oriente. Poi a poco a poco il cielo si colora e il sole inizia la sua lenta salita allo zenith. Cercate di sciogliere i muscoli, irrigiditi dalla tensione dell'attesa e dal freddo. I minuti passano lentamente. Oleg sta vicino al cancello, ancora chiuso. Vi ha detto che i banditi sono abituati a trovare chiuso e che lui aprira' quando lo chiameranno dopo il loro arrivo. Svetlana non si vede. Nel silenzio quasi assoluto di quella prima ora del mattino, sentite tutti distintamente il rumore di cavalli in avvicinamento. Difficile stabilire il numero. Dopo un po' sentite una voce, rude e canzonatoria: MASTRO OLEG! APRI QUESTA SCHIFO DI PORTA, PER FAVORE. SIAMO VENUTI PER IL CONSUETO...RACCOLTO! AHAH! E SVEGLIA LA TUA MOGLIETTINA...HO PROPRIO VOGLIA DI STRIZZARLE QUEL BEL CULO CHE SI RITROVA! Sentite il grosso cancello che si apre, scorrendo sui suoi cardini. Poco dopo , un carro trainato da due cavalli entra nell'avamposto, fino a raggiungere lo spazio centrale , dove sono gia' pronte delle casse e un paio di barili, in modo che i banditi non si insospettiscano. BRAVO OLEG, HAI GIA' PREPARATO TUTTO. O QUASI. MI SEMBRANO POCHE COSE QUI. Sentite Oleg che risponde con una voce rabbiosa: E' tutto quello che siamo riusciti a mettere insieme questo mese. COn quello che mi avete gia' tolto e' difficile rimanere in affari! OLEG OLEG, VECCHIO SCEMO. MI PRENDI PER IL CULO? DOVRO? PRENDERE SVETLANA E PORTARMELA AL CAMPO, COSI? PER INSEGNARTI UNA LEZIONE! BAH...VOIALTRI INIZIATE A CARICARE STE COSE, VELOCI! ALLA FINE VEDREMO SE SARA' ABBASTANZA O DOVREMO BRUCIARE QUALCHE CATAPECCHIA QUI! Dalle vostre postazioni , vedete che i quattro banditi che accompagnano il loro capo, iniziano a caricare il carro con la mercanzia di Oleg. Questi fa un paio di passi in direzione del cancello. Il capo lo guarda strano...e' il momento di intervenire! Situazione

Approfitto per chiedere, a chi ancora non l'ha fatto, di mettere in firma il link della scheda dei propri personaggi. Mi faciliterebbe di molto le cose.

Se si libera un posto, mi metto di riserva.

Buona idea. Dice Oleg. Se volete posso occuparmene io. Non sono un combattente e nella battaglia vi sarei solo di impaccio. Non appena lo scontro inizia , io correro' all'entrata e chiudero' il cancello.

Le catapulte sono poste nelle torri. Ma sono rotte e in pessime condizioni. Quindi inutilizzabili ai fini dello scontro imminente. Pero' avrete la possiblita' di ripararle in futuro se lo vorrete.

@Mr.Brownstone le catapulte sono sulle torri agli angoli dell'avamposto. Dimmi, per favore, in quale delle quattro torri ti metti, facendo riferimento alla mappa che ho postato.

Oleg si alza dal tavolo e mette un braccio con fare protettivo intorno alla spalla di Svetlana. Bene, allora, siamo d'accordo. Io li ricevero' come se niente fosse. Loro porteranno il carro nello spazio al centro dell'avamposto. Mentre stanno caricando voi uscite dalle vostre postazioni che avete scelto e li attaccate. Potete dormire nella sala degli ospiti. C'e' spazio per ognuno di voi. Io mi sveglio sempre prima dell'alba, un'abitudine di quando coltivavo la terra. Vi svegliero' io. Venite, vi faccio vedere la vostra sistemazione. Svetlana vi augura la buona notte, con un sorriso nervoso sul volto. Probabilmente sta gia' pensando a quello che succedera' la mattina dopo. Oleg vi guida fino a una costruzione lunga e stretta. Dentro ci sono quattro giacigli, semplici, ma puliti. Quattro casse con lucchetto, adesso aperte, servono per sistemare le vostre cose, come vi spiega Oleg. Vicino ai giacigli ci sono degli sgabelli con sopra una lampada a olio. In un armadio appogiato al muro di sinistra, c'e' un barilotto di olio da lampada per caricarle, se si dovessero esaurire. Non c'e' altro. Oleg vi indica anche la posizione delle latrine esterne. Qualche chiacchiera nervosa e poi vi augura una buona notte. La notte passa tranquilla, in un silenzio quasi assoluto. Fuori e' ancora buio quando Oleg bussa alla porta del dormitorio e vi sveglia. Porta un vassoio con latte caldo e biscotti fatti in casa. Qualcosa per fare colazione. La prima luce comincia a intravvedersi all'orizzonte. Calcolo che abbiamo ancora due ore circa prima dell'arrivo dei banditi. Ma meglio non perdere piu' del tempo necessario a prepararci. Non vorrei mai che questa volta decidessero di arrivare prima del solito. DM

Jonas Kei'ai Mi alzo lentamente, raccogliendo l'invito. Si, credo anch'io che non ci sia tempo da perdere. Per quanto mi riguarda sono pronto a partire anche subito. Solo il tempo di recuperare Kaar, il mio compagno animale , e sono pronto.

Fisicamente fisicamente, la scheda non l'ho vista. Proprio a livello visuale me la ero immaginata di una bellezza molto piu' fredda e algida, pelle molto chiara. Molto piu' "cattiva" in generale.

Organizzatevi pure per lo scontro, poi quando avete deciso come e cosa fare , ditemelo, che cosi' passiamo alla mattina dopo.

Devo ammettere che ma Mord Sith, mentre leggevo la saga, me la immaginavo completamente diversa!

Ci fidiamo delle vostra strategia, naturalmente. Come ho detto, io solo solo un onesto commerciante. Si, Svetlana rimarra' chiusa in camera nostra. Se i banditi chiedono di lei, diro' che e' malata e sono due giorni che rimane a letto. Non dovrebbe destare sospetti.

Jonas Kei'ai Rimuginando su quello che so riguardo a quella regione selvaggia, dico: Il territorio che troveremo sara' principalmente paludoso e con caldo tropicale. Troveremo bestie di ogni genere. E anche varie tribu' selvagge, di varie razze. Compresi gli orchi. Forse potremo provare a contattarli, magari sanno qualcosa su quello che cerchiamo, visto che vivono nella zona. Magari attraverso antichi miti e leggende che si tramandano i loro sciamani. DM

Oleg annuisce e si alza, sale le scale e torna dopo un paio di minuti reggendo un rotolo di pergamena vecchio e consunto. Ecco qui, questo e' un piano dell'avamposto. Noi ci troviamo nell'edificio in altro a destra. E' la nostra casa e serve anche come deposito e dispensa. Poi c'e' la stalla, che gia' conoscete. L'altro edificio lungo e' la sala degli ospiti, dove ogni tanto ospitiamo dei viaggiatori. E' dove dormirete voi, se lo vorrete. Il mio consiglio e' che vi nascondiate proprio li' o nella stalla. Io li posso ricevere come se niente fosse e quando saranno intenti a caricare il loro carro con la nostra merce, voi potrete salire e prenderli di sorpresa. Cosa ne dite? Io pero' non sono un militare, quindi se avete un'idea migliore, seguiremo i vostri consigli.

Jonas Kei'ai Anche io mi alzo e mi avvicinio al tomo per osservare, registrando nella mia mente la descrizione dell'oggetto e delle statue. Poi cerco di pensare se so qualcosa di particolare della zona dove dovremo andare, quella del vulcano. DM

Eric Rimango nascosto fino a quando uno dei hobgoblin mi passa vicino, poi lo attacco di sorpresa, menando un potente fendente!

Oleg si unisce al brindisi, sicuramente d'accordo con il rinviare tutti i discorsi sui banditi a dopo la cena. L'oscurita' scende a poco a poco sulla regione. Svetlana accende velocemente varie torce intorno alla casa e porta un candelabro con le candele accese e lo posa al centro del lungo tavolo, mentre gli uomini bevono il loro vino e discutete del viaggio, tranquillo e noioso, che vi ha portato fin li'. Dopo una quindicina di minuti Svetlana fa il suo ritorno dalla cucina, portando un grande vassoio tra le braccia. Vassoio che posa sul tavolo, tra di voi. SOpra e' disposto un bell'arrosto di cinghiale, le fette spesse di carne coperte da un sugo di funghi e noci e speziato con piante locali. Tutt'intorno piccole patate novelle cotte al forno. La donna torna in cucina e ritorna con una grande pagnotta croccante e ancora calda , posata su un tagliere e divisa in spesse fette, sulle quali mettere la carne. Il tutto ha un aspetto e un profumo delizioso. Oleg vi invita a servirvi: Vi prego di divedere con noi il nostro desco e che questo sia il primo di una serie di giorni piu' tranquilli, per me e la mia famiglia. Servitevi prego. La carne e le verdure sono molto buone, denotando le qualita' culinarie di Svetlana che vi guarda con piacere mentre mangiate di gusto. Poco a poco le pance si riempiono e il fiasco si svuota. La cena giunge al termine e Svetlana ritira le stoviglie e le porta in cucina per lavarle. Oleg si avvicina a un mobile dall'aspetto solido e tira fuori una piccola bottiglia che contiene un liquido ambrato. Vi riempie i bicchieri con due dita di questo liquido. Liquore di menta, una mia specialita'. Buono per digerire. Aspetta che beviate e lui stesso prende un sorso, poi inizia a spiegare la situazione, piuttosto cupa: La prima visita dei banditi risale a circa tre mesi fa. Minacciarono di bruciare completamente l'avamposto commerciale e poi rapire Svetlana per divertirsi con lei al loro campo se non avessimo accettato di dar loro tutte le pelli e le merci commerciali che avevamo ricevuto dai cacciatori quel mese. Si ferma un attimo, poi batte un potente pugno sul tavolo: Avrei voluto reagire, fare qualcosa...se fossi stato solo forse lo avrei fatto...ma Svetlana, non meritava quel destino. Cosi' ho piegato la testa e accettato. Il volto dell'uomo e' tirato dalla evidente rabbia e angustia. Svetlana torna dalla cucina, finiti i suoi doveri e continuo' lei il racconto: Da allora i banditi sono tornati altre due volte ,ogni inizio del mese , sempre all'incirca un'ora dopo l'alba. Li aspettiamo per domani infatti. Una lacrima scende sul volto di Svetlana, evidentemente impaurita da quella prospettiva. Spero tanto che possiate aiutarci. Zitta donna e mantieni il contegno. Riprende Oleg. Queste persone non sono qua per aiutarci, hanno la loro missione. Noi...noi possiamo resistere ancora un po'. Cerca di mostrarsi duro e sicuro, ma si vede che e' solo uno sforzo vano, poi riprende allargando le braccia: Certo e' , che se domani voi poteste aiutarci quando quei cani verranno a riscuotere la loro "tassa"...se poteste farne un esempio, io credo che gli altri ci penseranno due volte prima di attaccarci di nuovo. Credo che il loro campo sia a una giornata di cavallo non di piu', anche se non so esattamente dove nella Cintura Verde. La prima volta che sono venuti erano in dodici, compresi quelli che sembravano i loro due capi. Una donna malvagia armata di due asce e un uomo coperto da un mantello e con un grande arco. L'uomo era quello che parlava di piu', vantandosi di quello che ci avrebbe fatto, soprattutto a Svetlana, se non avessimo collaborato. Un uomo piuttosto rude. Ma ho avuto la sensazione che quella al comando fosse la donna. Aveva uno sguardo decisamente malvagio e intelligente e l'uomo faceva quello che lei diceva. La seconda volta erano meno e senza la donna. E l'ultima volta sono venuti solo in cinque, compreso l'uomo con l'arco al loro comando. Ormai sono sicuri di averci in pugno , per quello non vengono piu' in forze. Tacque per un attimo, sorseggio' il liquore e poi chiese di nuovo, facendosi forza, visto che evidentemente non gli piaceva dover essere costretto a chiedere aiuto: Ci aiuterete domani?

Oleg stringe con forza la mano di Damien , reggendo lo sguardo concentrato che il paladino gli rivolge. Poi lo invita a sedersi nuovamente e lui stesso prende posto intorno al tavolo, mentre Svetlana scompare in cucina. Oleg stesso si occupa di riempirvi le coppe di feltro con il vino del fiasco, un rosso corposo e profumato. Aspettavamo delle guardie. Ci erano state promesse delle guardie... il suo tono e' rude e scontroso, anche se non cattivo. E invece siete arrivati voi. Cosa sareste? Esploratori? Poi si rivolge nuovamente a Damien: Banditi. Sembra sputare la parola, come se avesse un cattivo sapore sulla sua lingua. E sicuramente lo aveva. Infestano questa zona e...e...ci tengono sotto il loro maledetto giogo... e' chiaro che gli costa molto ammettere questa ultima parte. Damien

Bellissima la Spada della Verita'. Ho letto la saga molti anni fa. Mi piacerebbe partecipare come Mago del Primo Ordine.

Svetlana risponde all'inchino di Shaza e accompagna chi ne ha bisogno verso la stalla, un grande edificio di legno a un piano, che occupa quasi tutto il lato meridionale dell'avamposto. Ci sono quattro spazi liberi e solo uno e' occupato da un cavallo pezzato, che nitrisce nervoso quando entrano gli altri animali. Soprattutto non sembra trovare piacevole la compagnia del cammello. Poi Svetlana vi invita a entrare nella casa che abitano lei e Oleg. La casa e' quella messa meglio dei vari edifici che avete visto nell'avamposto. E' di semplice legno, ma robusta e ben fatta, dimostrando le qualita' del falegname che l'ha costruita. Vi conduce in quella che e' la sala da pranzo. Un solido tavolo di legno scuro occupa la parte centrale della stanza, circondato da otto sedie dello stesso materiale. Da una stanza vicino, probabilmente la cucina, proviene un delizioso profumo di carne arrosto. Un fiasco di vino con cinque bicchieri e' presente sul tavolo, insieme a semplici piatti e un coltello per mangiare. Svetlana vi dice di accomodarvi, che tra poco sara' servita la cena. Dopo un paio di minuti un uomo di mezza eta', ancora ben messo fisicamente e dallo sguardo a meta' tra l'arcigno e il diffidente, scende le scale che portano al piano superiore e si presenta come il proprietario dell'avamposto, Oleg. Bene, siete arrivati finalmente. Benvenuti nella mia casa, spero che potrete veramente essere d'aiuto. Vi dice, in un tono vagamente cupo.

Mentre Angelo inizia la pericolosa discesa usando la scalinata semi diroccata, gli altri rimangono sul sentiero montagnoso per cercare di difendersi dalla strana bestia insettoide. Angelo si lega con una corda insieme a Martina e poi scende altri tre gradini, mentre il vento infuria intorno a lui. Koli si riprende dal colpo ricevuto , osserva in cagnesco la bestia che lo ha ferito , alza le due mani e le scaglia contro due raggi di fuoco incandesciente! Il fuoco colpisce in pieno petto la bestia, che urla di dolore, mentre fili di fumo si alzano dalla sua pelle bruciata! Nel frattempo Sandor casta di nuovo lo stesso incantesimo e uno spruzzo di vari colori ricopre la creatura volante. Ma ancora una volta sembra che l'incantesimo non faccia effetto. La creatura, impazzita dal dolore causato dal fuoco, si lancia di nuovo contro Koli, colpevole di averla fatta soffrire cosi' intensamente. Gli artigli si stendono di nuovo in avanti mentre la strana bestia scende in picchiata sullo stretto sentiero. Un momento prima di impattare, il bastone di Morinethar scatta come una vipera e colpisce la creatura alla testa . Si sente un colpo sordo e l'insettoide sibila furioso. Ma il colpo non e' sufficente a rallentare la corsa o a evitare l'attacco! Gli artigli molto duri colpiscono ancora una volta Koli, sbattendolo ancora violentemente contro la parete rocciosa alle sue spalle! (-7hp) La creatura poi , osservando con i suoi occhi violacei il bastone che l'ha colpita, rimane sospesa davanti ai 3 maghi, sbattendo lentamente le sue tozze ali. Angelo Morinethar Situazione

Decidete , quindi, di tornare al villaggio. COme all'andata la strada e' vuota e tutta per voi. Arrivate quando il sole sta ormai calando dietro la piccola Isola del Teschio, di fronte al piccolo porto del vostro paesello. Raggiungete la piazza principale, quando i negozi stanno gia' chiudendo per la notte. Caiden vi guida in un vicolo che parte dalla piazza principale, fino a un negozietto posto tra un magazzino e una pescheria. Fortunatamente e' ancora aperto e l'interno e' illuminato da un paio di torce contro l'incombente oscurita' della notte. Quando entrate, vedete un piccolo gnomo molto anziano, con il volto coperto di prfonde rughe e due cespugli di peli bianchi che gli escono dalle orecchie: l'erborista, Ghiblin. E' occupato a sistemare delle bottiglie di vetro su uno scaffale e, al vostro ingresso, volge lo sguardo su di voi. RIconosce subito il paladino: Mastro Caiden, ben trovato! Stavo per chiudere, pochi affari in questi giorni, ben pochi affari! COn questi banditi nei boschi il nostro bel villaggio e' ogni giorno piu' isolato. Se la situazione non migliora presto, dovro' pensare a trasferire la mia attivita' piu' a nord. Ma dimmi , dimmi pure quello che cerchi e scusa le mie chiacchiere inutili.

Jonas Kei'ai Quanto dista questo vulcano da qui? E come ci arriveremo? Dovremo evitare di attirare le indesiderate attenzioni delle spie che sicuramente i Draghi hanno qui.

Svetlana sorride in risposta alle parole di Damien. E poi arrosisce timidamente a quelle di Beniah. Al suo baciamano il volto dalla pelle chiara e' ormai coperto di chiazze rosse. Fortunatamente la domanda di Leo la riporta a un terreno a lei piu' conosciuto, anche se rimane un po' stupita alla vista della rana: Una stalla certo, per la vostra...ehm...rana. Poi lo sguardo cade sul cammello di Beniah, che probabilmente, molto distratta e contenta del vostro arrivo, aveva scambiato per un cavallo un po' piu' brutto del normale. E..e..quella...cosa, anche puo' stare nella stalla. E' quell'edificio laggiu', adesso e' occupata solo dal nostro cavallo, Daremo loro acqua e...cibo?

Finalmente Mumi scende dall'albero, silenziosa come uno scoiattolo.Prende dalla cintura del nano la mappa, prima che questi possa reagire in nessun modo. Poi mima in qualche modo qualcosa di alto e lungo e stretto, in una direzione piu' a meno a nord di dove siete ora, nel profondo della vegetazione. Dopo un paio di minuti in cui non riuscite a capire molto, finalmente, tra tutti risolvete l'enigma: due colonne di fumo che escono dalla coppa degli alberi, a nord della vostra posizione. Poi Mumi si avvia verso la strada che porta al villaggio.