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nessuno continua? ok ok ..lo faccio io se insistete!! ah strike:bel pezzo! La mattina arrivò, silenziosa e implacabile come solo il tempo può essere. Ariaston attendeva in camera, sazio di sonno e desideroso di incontrare quel capitano. Aveva dormito poco, come tutti gli elfi, e aspettava ansioso il risveglio dei compagni, che sapeva essere molto stanchi. Uno ad uno si svegliarono, e il ritrovo avvenne come convenuto nella sala principale della locanda, dove fecero una corposa e nutriente colazione. L'ultimo a svegliarsi fu il kender, e tutti furono grati di poter fare una colazione tranquilla, prima dell'arrivo del ciclone naturale che era in lui. Dopo circa un'ora tutti furono pronti, e mentre si preparavano ad esplorare un po' il porto Ariaston raccontò loro cosa aveva visto la sera prima. Tutti convennero che probabilmente Paltron era l'uomo giusto per la loro impresa, e che sarebbero andati a visitare la Manto della Luce. A sentire quel nome il kender sorrise, e iniziò a raccontare delle presunte gesta di quella nave, che per qualche sconosciuto motivo lui sembrava conoscere. Nessuno lo badò più di molto, tranne naturalmente l'elfetta che rideva sempre ai racconti stupefacenti del botolo. Presero le loro armi, e si diressero verso il porto. L'atmosfera era completamente diversa da quella vista la sera precedente dall'elfo guerriero, e le urla si rincorrevano per i ponti e le passerelle della navi. Videro una piccola goleta mercantile partire, a quanto pare per un paesello li vicino, e un altra nave molto grande salpare alla volta delle terre civilizzate, verso la città di Lortial, famoso porto commerciale del regno di Kelan. Chiesero qualche indicazione, per capire dove fosse ormeggiata la Manto della Luce, e ottennero velocemente le indicazioni, accompagnate da delle risate divertite quando il kender affermava con più assoluta decisione che loro si sarebbero presto imbarcati in quella nave. Per fortuna non rivelò mai la loro intenzione di andare a Merenil, e riuscirono a mantenere il segreto; anche se non sapevano perchè dovevano mantenerlo, intuivano di doverlo fare lo stesso. Circa un ora dopo raggiunsero la nave... ehm..ok..mi fermo qua perchè mi sono accorto di non saper descrivere minimamente una nave..nn so i termini e le tipologie esistenti..se qualcuno può darmi una mano, e continuare ringrazio..al max chi conosce bene barche, ma nn vuole continuare la storia mi mandi un mp che cosi poi proseguo io...
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La Nostra Storia 3020 - ->CyberPunk<- -
Wolf ha risposto alla discussione di Gigared in Prosa e Poesia
ihihih...nascono anche storie d'amore qua..fico! sembra un film! bel padre Mike, che da della puttana alla madre di sua figlia in presenza della bimba... -
dnd 3e [D&D] Laboratorio Arcano: Nuovi Incantesimi e Nuovi Oggetti magici
Wolf ha risposto alla discussione di Alarius in House rules e progetti
ghghghg...ok ..tanto prima o poi si trova il modo di utilizzarlo.. per il resto mi sembra che funzioni bene giàc osi.. -
La Nostra Storia 3020 - ->CyberPunk<- -
Wolf ha risposto alla discussione di Gigared in Prosa e Poesia
D'OH!!! alla fine nn era malata allora...cavolo...avevo capito male..però è debole dai quindi ci può stare..modifico un po' i post in modo da far tornare tutto.. -
La Nostra Storia 3020 - ->CyberPunk<- -
Wolf ha risposto alla discussione di Gigared in Prosa e Poesia
nn avevo capito un altra cosa..o forse nn la ricordo bene: Venus è curabile o meno? -
La Nostra Storia 3020 - ->CyberPunk<- -
Wolf ha risposto alla discussione di Gigared in Prosa e Poesia
Arrivati al secondo piano le armi del gruppo vengono riposte sopra una scrivania. Solo quelle di Sheila e Paul vengono prese, scaricate e riposte in una scatola metallica che Spyke afferra e porta con se, al terzo piano. "Se non ho capito male il chip che avete trovato era in quelle pistole, quindi vorremmo analizzarle." spiega Aron. "Non preoccuparti: non te la romperemo e te la restituiremo perfettamente funzionante, forse anche meglio." aggiunge, notando l'espressione di disappunto sul volto di Sheila. "Quello che vorrei che fosse chiaro è che il nostro scopo non è quello di fottervi; se avessimo voluto lo avremmo già fatto, o almeno ci avremmo già provato. Credo che stia per nascere una collaborazione tra voi e noi..o almeno spero." Il terzo piano è completamente diverso dagli altri due, che erano spogli e non arredati. Salite le scale un pianerottolo con alcune piante li accoglie, e l'aria è impregnata di odori nuovi per alcuni di loro. Eliah sorride alla vista dei fiori che suo padre ama, sentendosi finalmente a casa. Una porta è illuminata in fondo al corridoio, e alcuni bikers tatuati giocano su un tavolo al suo lato. Sorridono vedendo Eliah, che corre felice incontro a loro, chiamandoli per nome. Gli omaccioni si alzano e lo salutano, divertiti e sincermente felici di vederlo vivo, anche se con ancora gli occhi pesti da quel simpatico incontro con quei teppisti. Poi si avvicinano ad Aron e al gruppo, seri, con le mani sui fianchi, vicino alle pistole. "Ciao Aron. Cos'è successo? Ti sei fatto beccare che li spiavi?" dice il primo, un uomo pelato, grosso, con un tatuaggio di un ragno peloso sull'emisfero destro del cranio. Il braccio bionico interamente in metallo fa un certo effetto cosi in vista in mezzo a tutte quelle piante, come a voler ricordare il tetro aspetto del mondo in cui vivono. "Indovinato!" afferma Aron, sorprendendo l'uomo davanti a se. "So che non ci crederai ma è proprio cosi. Queste persone non sono proprio dei novellini. Avverti Burton che sto per portargli degli ospiti." L'uomo annuisce, si gira e si dirige verso la porta, mentre Spyke consegna la scatola con le armi all'altro uomo, un ragazzo sui trent'anni, apparentemente, con i capilli biondi tagliati a cresta e con un paio di pantaloni in latex aderenti. L'uomo le prende, le appoggia sul tavolo, e inizia a osservarle, senza toccarle. Poco dopo la porta si apre e viene fatto cenno al gruppo di entrare nella stanza. Eliah è il primo a fiondarsi dentro, senza aspettare gli altri. Quando il gruppo è dentro si ritrova in una stanza quadrata, con una grande parete vetrata che guarda fuori, sul pattume della città che si svolge sotto. Eliah sto prendendo a pugni sullo stomaco il padre, in un gioco di lotta un po' buffo per un ragazzo di sedici anni, ma ancora più buffo per un uomo come quello. Aston Burton è un uomo di quarant'anni circa, dai capelli neri, appena appena brizzolati. Le braccia robuste e forti sono coperte fino alle spalle da una maglietta rossa bordò, stretta e attillata, che mette in risalto anche il petto muscoloso e un torace degno di un pugile. Alto circa un metro e ottanta dimostra una certa agilità , tipica di un uomo abituato a vivere in un ambiente difficile come quello dei bikers nomadi. Appena la porta si chiude si volta verso il gruppo, smettendo il gioco con Eliah che si calma subito, riavvicinandosi ai compagni di avventura. "Benvenuti. Posso offrirvi poco di più di un po' di birra, ma di quella buona, e un po' di sinto succo alla mela. Purtroppo ultimamente in città sembra impossibile trovare qualsiasi cosa, ma lo saprete anche voi, visto quello che c'è la fuori. Prego, accomodatevi su quelle sedie..ah naturalmente io sono Aston Burton come avrete intuito." invita gentilmente l'uomo, con una voce profonda è matura, sicura di se. Il primo a sedersi è Paul, dopo un attimo di esitazione, seguito da Mike ed Eliah. Sheila diffidente resta in piedi, come in guardia, mentre Veela esita un po' di più per poi accomodarsi anche lei. Nora si siede sulle gambe del poliziotto, mentre osserva attentamente l'uomo di fronte a loro. Poco dopo viene portato loro un bicchiere a testa, e vengono serviti in base alle richieste. La stanza è spoglia, tranne le sedie su cui siedono loro, una scrivania e una poltrona per Aston, e un mobile alla parete, chiuso con un lucchetto. Anche qui le piante tengono compagnia ad ogni angolo della stanza. "Dunque..so che avete passato delle belle avventure ultimamente. Sarete stanchi e provati, ma prima di godervi il meritato riposo che vi sto per offrire nel mio palazzo, credo sia meglio discutere di alcune cose. So già tutto quello che avete raccontato ad Aron, e ho già pensato a come preseguire. Ah..prima volevo tranquillizzare Paul sullo stato di salute di Venus. Qua abbiamo dei bravi medici, e se ne stanno già occupando. Riposerà sicuramente meglio che sul vostro AV, e dopo la nostra chiacchierata potrete vederla e sarà più in forma di voi." Il tono è rassicurante e Paul annuisce con il capo. "Sappiamo tutti, se non sbaglio, che le cose si stanno facendo gravi. La città è nel più completo caos, e non di certo per la mancanza della mia banda, ma per il mancato controllo di tutte le megacorporazioni. Ho saputo che tutti i dirigenti più importanti della città sono partiti, da qualche giorno, e sembra che le intenzioni di tornare a tempo breve siano poche. Non siamo riusciti a capire la destinazione, ancora, ma dopo aver sentito quello che avete visto in quel chip credo di averla intuita. Come avete capito sull'isola d'Elba sta succendendo qualcosa. Noi tempo fa, investigando su alcuni dirigenti corporativi abbiamo scoperto delle informazioni segrete, criptate. Dopo un po' di tempo siamo riusciti a decifrarle, e abbiamo scoperto questo." Aston tocca un angolo della scrivania, e uno schermo si apre nella parete, la luce si abbassa e un filmato viene proiettato, accompagnato da una voce: Circa 12.000 anni fa vi fu un evento che sconvolse il mondo, ovvero uno scorrimento di 30° della crosta terrestre. La civiltà nata prima di questo evento organizzò delle opere architettoniche grandiose per avvertire le civiltà future di questo pericolo che si sarebbe riproposto dopo millenni. Così, dopo varie lotte interne, si formò una sorta di setta (gli "Shemsu-Hor", i "Seguaci di Horus") che contribuì a mantenere il segreto di questa scoperta, mantenendo per se stessa tutta la conoscenza della vecchia civilità, ritenendo il grado di civilizzazione dell'epoca (antico egitto) troppo basso per poter capire una cosa del genere. Nei millenni venne trasmesso e mantenuto il segreto di discendente in discendente, fino a formare una setta a livello internazionale per mantenere il segreto. Ora, essendo ormai prossimi all'evento catastrofico, si possono vendere ai migliori offerenti (quindi i ricchi proprietari di corporazioni e politici) dei posti in dei bunker progettati da secoli per poter passare la fase del cataclisma e non rischiare l'estinzione. Il video viene messo in pausa, e Aston prosegue: "Paul e Sheila, senza saperlo, hanno involontariamente ucciso degli agenti di questa setta ed prelevato un chip con le indicazioni per entrare in un'isola in cui vi è una sede degli Shemsu-Hor nella quale sono contenute le indicazioni per arrivare ad un rifugio ed in cui sono raccolte gran parte delle informazioni sulla attività di questa setta e sulla sua storia. Quindi stanno cercando di ucciderli sia perché hanno rubato questo chip, sia perché il loro tatuaggio senza iniziali lo etichetta (a torto) come dei seguace che non hanno ricevuto l'approvazione, quindi dei ribelli da eliminare. Questo perchè le lettere che avete visto in geroglifico sotto i tatuaggi dei killer che incontravate sono proprio la lettera "S" e la lettera "H", iniziale della loro setta. Il motivo per cui non avete trovato guardie in ospedale è dato dal fatto che ormai sta iniziando l'Adunanza e tutti i potenti del mondo si stanno ammassando nei punti di ritrovo in gran segreto per entrare nei rifugi e salvarsi, lasciando la gente ignara del proprio destino. La città in cui siamo ora, ormai è priva di agenti se non di qualcuno poco addestrato con l'ordine di uccidervi. Il loro reale scopo, oltre a cercare di farvi fuori, è tenere la vostra attenzione lontana dal vero obiettivo, ovvero l'Isola d'Elba, il centro delle operazioni." Aston spegne il monitor, che scompare nuovamente nella perete, si siede con calma mentre le luci si rialzano lentamente, e lascia il tempo di metabolizzare le informazioni ricevute. Dopo qualche minuto alza lo sguardo, e aggiunge: "lo so..non è facile per nessuno sapere che probabilmente tra poco si morirà, volenti o nolenti, ma bisogna farsene una ragione. E poi forse qualche via di salvezza ancora ce l'abbiamo, se riusciamo ad arrivare a quell'isola ed a ribaltare i loro piani!" Paul guarda l'uomo, sorride, forse divertito, e poi si alza scuotendo la testa. "Ok. Ora sappiamo la nostra situazione. Io ti ringrazio Aston per le informazioni, l'ospitalità e la bevanda, ma credo che sia il caso di riposare un po'. Almeno per me lo è. Andrei a salutare Venus, per vedere come sta, e poi gradirei andare a dormire, magari con qualcosa nello stomaco." Sorride parlando all'uomo, che di rimando si alza di scatto, si scola in un unica sorsata la birra rimasta nel suo bicchiere e si dirige a passi lunghi verso la porta: "Bene! cosi si parla. Venite. Vi porto da Nora e Venus, e intanto vi faccio preparare un pasto caldo. Dite quello di cui avete bisogno e vi sarà dato. siete miei ospiti ora e l'ospitalità è sacra!" La voce potente viene seguita da una risata contenta, gioviale, menter il gruppo segue l'uomo giù per le scale.. ho modificato una cosa sul post precedente, che mi ero dimenticato.. -
dnd 3e [D&D] Laboratorio Arcano: Nuovi Incantesimi e Nuovi Oggetti magici
Wolf ha risposto alla discussione di Alarius in House rules e progetti
la Matrioska è carina..credo si scriva cosi si.. solo una cosa: non ne capisco l'utilità.. cioè non mi vengono in mente situazioni dove usarla.. -
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Wolf ha risposto alla discussione di Gigared in Prosa e Poesia
ok tnk...cosi riesco a pensare a qualcosa.. -
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Wolf ha risposto alla discussione di Gigared in Prosa e Poesia
Burton. Eliah non vuole crederci. Sta finalmente per rivedere suo padre! Finalmente può smettere di scappare dalla polizia, e può rivedere suo padre. Il suo eroe. E' un po' intimorito da quello che succederà al momento dell'incontro. Suo padre è un uomo molto deciso; giusto, ma deciso. E sopratutto tiene molto ai membri della sua banda, amici oltre che compagni di avventura. E non sa come deciderà di trattare gli attuali compagni di Eliah. Ma probabilmente non succederà nulla di strano. Non ha motivo di fargli del male, e probabilmente avrebbe potuto farlo lo stesso. Aron li guida per le strade della città, con la sua moto color argento brillante, come a voler riflettere la luce del sole, in un vano tentativo. Accanto a lui c'è Spyke, suo figlio, anche lui membro degli Psycodeath, un ragazzo molto giovane ma intraprendente, amico di Eliah. Dietro all'AV seguono altre due moto, di uomini che Eliah ha riconosciuto ma di cui non ricorda il nome. Strano che Aron non sia circondato dai soliti uomini. Dev'essere successo qualcosa. La direzione che prendono porta verso la parte ricca della città, vicino alle zone corporative, in cui Eliah non sa esserci alcuna base della banda. Nel mezzo sono tutti molto nervosi, ancora un po' dubitanti sul fatto di doversi fidare o meno di questo Aron. Eliah è l'unico sorridente veramente. Ma Paul tranquillizza tutti. Ha capito dalle poche parole del biker che non stava mentendo, e che probabilmente una collaborazione con la banda sarebbe utile. Il viaggio dura una mezzora circa; le strade anche nelle zone corporative sono ricolme di dettriti, e la poca polizia rimasta fatica a tenere a bada le bande di poveri e di mutati. Sembra che la città sia diventata un immenso sprawl, senza controllo e senza legge. Mike osserva dal finestrino, con aria in apparenza distaccata e fredda, ma molto attento e amareggiato per quanto accade. Una vita di lavoro per mantenere un po' di ordine, per la sua Nora e per il suo futuro, e ora si ritrova in una città spazzatura, a collaborare per una presunta salvezza con un gruppo di biker e nomadi fuorilegge. Ma è anche convinto che non vi sia altra soluzione, che sia la scelta migliore...forse. La moto di Aron si avvicina ad un grande edificio, alto una sessantina di metri, in costruzione da troppo tempo ormai. Le finestre sono chiuse da enormi vetri riflettenti, sporchi dal tempo. Le porte sono chiuse, dalle solite serratura magnetiche a combinazione che assicurano privacy a questo grandi edifici; sembra disabitato e un grande cartello dondola da sotte le finestre del primo piano riportando la scritta della ditta costruttrice, e la data di presunta fine dei lavori, ormai in ritardo di più di un anno. Scendono tutti dal mezzo, mentre Aron li aspetta e Spyke si avvicina al portone; "Bello vero? E' un po' di tempo che tuo padre lavorava a questo progetto" dice il biker rivolgendosi a Eliah, " e da poco è operativa anche questa nostra base. Siamo più intraprendenti di quanto non si creda." Un sorriso sincero e onesto gli increspa il volto, mentre le porta del palazzone si aprono silenziosamente, e suo figlio risale in sella facendo strada. Entrano nell'edificio con l'AV, in una grande sala illuminata decentemente. Una volta dentro scendono dal mezzo, e due donne in camicie bianco si avvicinano al furgone, accompagnate da due uomini. "Sappiamo che c'è una ragazza debole, provata, nel furgone, e che necessita di cure. Questi sono due dottori, già informati sul suo stato di salute, pronti a prendersi cura di lei. Vi prego di fidarvi vi me, e lasciare che la ragazza venga portata in un letto comodo e curata in maniera adeguata." Paul si irrigidisce, sospettoso e protettivo, mentre Sheila abbassa lo sguardo, come a far finta di niente. Eliah osserva l'uomo, facendogli un cenno con il capo, per invitarlo a fidarsi. Poi si rivolge ai dottori: "Mi raccomando. Sappiate che la sua vita è legata con un filo alla vostra. Se si spezza cadranno entrambe.." I dottori sorridono, e di rimando: "siamo abituati a curare ragazzacci ricolmi di proiettili e di fratture per cadute in moto..sapremo occuparci a dovere anche di questa ragazza." Paul si rilassa, e lascia spazio ai due uomini che la adagiano dolcemente su di una barella. Il gruppo inizia a salire delle scale accompagnati da Aron, mentre anche le altre moto parcheggiano nella sala e richiudono il portone dietro di se. "Dobbiamo arrivare al secondo piano, e poi dovrete lasciare tutte le armi. Scusateci, ci fidiamo fino ad un certo punto, anche se siete con Eliah. Ma chi non vorrà farlo potrà rimanere al secondo piano ed evitare di raggiungere Burton al terzo..." l'incontro lo faccio dopo..ora lavoro...mi sono accorto di una cosa: in che città e continente siamo ora??? -
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Wolf ha risposto alla discussione di Gigared in Prosa e Poesia
domani arrivo con il racconto..lo penso bene e poi lo posto... -
ecco..un altro poema..non me ne sono neanche accorto..ditemi che ne pensate...e chi vuole continui
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ma che cazz..mi è tornato indietro e ho perso quello che avevo scritto!maledetti tasti di scelta rapida di explorer!! per fortuna avevo scritto poco ancora.. Erano passati quattro giorni da quando erano partiti dalla casa ormai distrutta del padre di Aixela. Quello che avevano vissuto era stata un illusione, figlia della magia di quella strana ragazza. Talmente vivida da sembrare una cosa vera. O forse di realtà si era trattato? Erano arrivati in questa città portuale nel tardo pomeriggio, attorno all'ora di cena, e avevano affittato subito queste stanza, pagando con i soldi rubati agli orchi incontrati per strada e scambiando qualche loro oggetto con il locandiere, in cambio di un pasto caldo. Ariaston era riuscito finalmente a mangiare abbastanza, una buona minestra calda che riusciva a ingoiare facilmente e che lo avevao rigenerato. Si sentiva in forze. Poi si erano ritirati tutti nelle loro stanze, a riposare. Tutti tranne il kender, che sembrava infaticabile e inarrestabile, Il viaggiatore mai stanco, come il vento del tempo, porta notizia e scompiglio. L'elfetta, lo stava ad ascoltare interessatissima e divertita, sempre spensierata e perfettamente a suo agio. La Sfera di Cristallo, calma come il mare, ma solo se il vento tace Le parole del kender sembravano assolutamente senza fine, come la sua fantasia o la sua cultura. Ma quella bambina aveva dimostrato di saper fare qualcosa di più di ridere e curare, durante quel viaggio, e aveva evitato loro molti problemi. Ariaston sentiva quasi un istinto protettore verso di lei, e gli ricordava la sorella, la sua amata sorella. Aveva giurato con se stesso che niente più avrebbe fatto del male a quella bambina, fin che lui stava in piedi. L'elfo si alzò, dal letto sul quale era seduto. Non aveva voglia di dormire e non si sentiva a suo agio tra quattro pareti. Fuori c'era il mare, i gabbiani e l'aria colma di salsedine che purificava i polmoni, insegnando nuove filosofie con i suoi suoni. L'Ombra nella notte, viva come la foresta in fiore, cerca la sfida e soffre il passato. Per la prima volta che l'elfo si sarebbe ritrovato a solcare le onde, al posto di ascoltarle e rimirarle dalla spiaggia, ammirando e sognando la loro libertà. L'idea lo spaventava e incuriosiva al tempo stesso, come quel pomeriggio di moltissimi anni prima, quando era ancora bambino, in cui aveva assistito alla sua prima violentissima bufera. I tuoni lo avevano spaventato, i fulmini terrorizzato e fatto urlare. Suo padre era scoppiato a ridere, divertito e mettendogli una mano sulla testa aveva urlato sovrastando il fragore della tempesta: "Ariaston, vieni con me! Arrampichiamoci su quell'albero, e affrontiamo il furore della tempesta con il petto esposto, dondolando sotto il suo vento, e amando le gocce di pioggia che domani porteranno tanta vita sul nostro prato! La tempesta è la manifestazione della natura per noi. Ci spaventa, e ci risveglia..." Ed era scattato, agile e forte come sempre, ad arrampicarsi sul grande albero di fronte a casa loro, nella foresta. Ariaston lo aveva osservato perplesso qualche istante, e poi ridendo a squarciagola lo aveva inseguito, in un pazzo gioco di velocità Non si era mai più sentito cosi vivo! Il ricordo aveva convolto l'elfo che era rimasto fermo, vicino alla porta per pochi secondi. Sorrise, inarcando la strana cicatrice sul volto, e apri la porta. Controllò le porte delle stanze dei suoi compagni, notando come fossero tutte chiuse. La voce del nano che russava arrivava forte e nitida, mente il brusio delle parole infinite del kender faceva da ninnananna ai sogni dei compagni di avventura. Quel piccoletto era logorroico, verissimo, ma durante il viaggio aveva contribuito a tenere il morale alto, anche nei momenti di difficoltà, e a distribuire coraggio a tutti. E sapeva più di quello che diceva...nonostante dicesse tantissime cose! L'elfo si incamminò verso l'uscita della locanda. Era sera inoltrata, circa l'ora del cambio del giorno, ma per le strade c'era ancora il brusio dei marinai ubriachi. Uscì dalla porta principale, facendosi notare il meno possibile, e arrivò alla strada. Aveva intenzione di raccogliere voci, ascoltare i marinai, e capire a chi avrebbero dovuto rivolgersi il giorno dopo, per trovare qualcuno disposto a portarli a Merenil. Non erano molte le luci nei vicoli, tutt'alpiù quelle che arrivavano dalle case e da qualche lampione per strada, di rado. L'elfo nascose le mani all'interno del mantello, avvolgendosi in esso, e si diresse verso quella che sembrava la zona più popolata. Il cappuccio sulla testa metteva in ombra i verdi occhi, e la cicatrice, che solitamente incutevano timore o diffidenza. Era solo uno degli straccioni che abitavano il porto. Per strada ascoltava le voci, e ripensava ai compagni. Sturmir, il nano. Che strana persona. L'elfo faceva difficoltà a inquadrarlo. Aveva capito che non era ben accetto dalla sua gente, per la sua abilità nel maneggiare la magia, cosa strana tra i nani. Ma non capiva se aveva scopi nella vita. Certo era molto utile, per la sua magia e la capacità di aiutare Aixela a controllare la sua, magari, e anche perchè era sicuramente molto buono e una persona di cui fidarsi. L'Esulo della terra, come la terra è piu' forte nel profondo, e guarda la strada Tra Aixela e Lilian era sorta un intesa speciale, al di la dell'amicizia. Questo poteva essere pericoloso e utile al tempo stesso. L'elfo non osava immaginare cosa sarebbe successo se alla seconda fosse capitato qualche inconveniente. Ma per ora andavano bene cosi, e l'una compensava l'altra nelle proprie lacune; Lilian aveva anche dimostrato una notevole abilità nell'uso della magia della ragazza guerriera. L'Angelo e Il Guardiano, il sereno e la tempesta, fendono l'aria ma si racchiudono nel seme Perenor era strano. Sembrava come impaurito da quel libro, che in effetti era strano. Cambiava di continuo, ma almeno ora aveva dato loro un indizio utile: Merenil. Il mistero dei tatuaggi delle tre ragazze era una cosa da scoprire. Assolutamente! E in più la sfida attirava l'elfo più di ogni altra cosa! Ma il chierico invece sembrava spaventato dall'avventura, forse più desideroso di calma e meditazione. Capiva che qualcosa rodeva l'animo del ragazzo, che era spesso intento a pensare a se stesso, ma non capiva cosa. Però si era messo in strada, in gioco, e non si tirava indietro, qualsiasi fossero le sue paure. Il Seguace, novizio della vita, ora di nuovo trova la sua fede e cura il futuro. Mentalmente aveva associato la profezia ai membri del suo gruppo. Ogni volta faceva un sorriso, vedendo come combaciasse alla perfezione con le loro personalità. E il fatto che la mappa di Meneril fosse otto pagine esatte dopo la profezia lo lasciava alquanto perplesso. Solo una descrizione non gli tornava: L'Astuto, forte come una roccia, ma in balia della montagna A chi si riferiva? Forse avrebbero trovato qualcuno per strada, forse l'avevano già perso. Si trattava forse di Trebor, morto nel semipiano? Se fosse cosi, allora le cose non potevano andare bene, Ariaston lo sentiva. "..e poi sul ponte, la, ho sgozzato quel cane come un vitello, riprendendomi la mia..." la voce dei marinai continuava a raggiungere le sue orecchie. Storie di mare, routine, battaglie e sconfitte. Nulla che attirasse particolarmente l'attenzione dell'elfo. Poco più avanti dei marinai stavano facendo un gioco. Erano in dieci, notò Ariaston, e quattro sembravano appartenere allo stesso gruppo, visto i cappelli di identico colore che indossavano. Nove, tra cui quei quattro, erano disposti in un cerchio di circa dieci metri ci circonferenza. Un altro, che sembrava un capitano, era al centro del cerchio. Tutti avevano una piccola balestra in mano e nessun dardo incoccato. Il marinaio al centro aveva solo un bastone, appoggiato a terra. Alle spalle di ognuno di loro c'era un dardo, leggero e adatto alle loro balestre. Ariston rimase in disparte a osservare, divertito spettatore dello spettacolo. Passò quache istante, in cui i marinai si studiarono, e poi il capitano alzò la mano destra. Immediatamente i marinai si mossero, ognuno verso il proprio dardo, pronti a raccoglierlo per incoccarlo. Quello immediatamente alla destra del capitano non fece neanche a tempo a chinarsi per raccoglierlo! Ariaston non poteva credere esistesse un umano cosi veloce! Aveva raccolto il bastone con il piede destro, infilandolo sotto di essa e alzandolo velocemente da terra, mente già correva contro all'uomo. La piccola balestra eplose in mille pezzi sotto al colpo secco del capitano, che Ariaston intuiva chiamarsi Paltron dal tifo della folla, mentre il naso del marinaio si spostava di lato per la pedata ricevuta. Il secondo marinaio si girò sorpreso, mentre la mano toccava il dardo, e quell'errore fu decisivo. Un colpo di bastone lo raggiunse al ginocchio, spostando la rotula dalla sua normale sede, e causando la caduta dell'uomo. Un turbinio di movimenti veloci, urla e lotta seguì negli attimi successivi, mentre tutti cercavano di incoccare la freccia e colpire l'uomo. Invano. Tutti venivano fermati prima, o Paltron era abile a schivare il colpo facendosi scudo dei marinai. L'ultimo uomo svenne sotto al colpo secco del bastone sulla sua fronte, proneniente dall'altra parte del cerchio, lanciato con un colpo da maestro. Il suo dardo finì alto nel cielo. La folla scoppio in un applauso divertito e strabiliato, accompagnata dal sorriso dell'elfo. L'uomo rise a sua volta, aiutanto i marinai ad alzarsi e indossando poi un cappello simile a quello dei quattro marinai visti in precedenza. Aveva una piuma più di loro, e Ariaston notò che erano gli unici ad essere solo lievemente feriti. Gli altri dovettero essere portati via a braccia, tra ossa rotte e braccia slogate. Dopo aver incassato il ricavato delle scommesse i cinque uomni festeggiarono con una birra fresca, alla salute di capitan Paltron, del suo equipaggio e della Manto della Luce, la loro nave. Ariaston li osservò qualche minuto, in disparte, e poi decise di allontanarsi. Il giorno dopo avrebbeero probabilmente fatto visita alla Manto della Luce, per parlare con quest'uomo. L'ombra gli fece da compagna, mentre tornava verso la locanda, e lo sguardo dell'uomo ne seguiva i passi, attento e meditabondo..
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Wolf ha risposto alla discussione di Gigared in Prosa e Poesia
eheheh ok...scusa se chiedo di aspettare per postare io, ma l'incontro con "mio" ( ) padre vorrei farlo io..poi lascio posto a tutti -
wowowow!!! molto bello anche questo!! giornata molto ispirata oggi eh joram?? se nessuno continua lo faccio io tra una mezzora..un idea ce l'ho..
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Wolf ha risposto alla discussione di Gigared in Prosa e Poesia
bella Joram!!!! =D> =D> =D> =D> =D> =D> continuo io!! stasera, ma posso continuare io!! -
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Wolf ha risposto alla discussione di Gigared in Prosa e Poesia
Tutto è successo molto in fretta. La ragazza molto probabilmente ha frainteso le parole di Eliah. E ora lui si rende conto che non è stata lei a fraintendere le parole, ma lui a usare quelle sbagliate. Che stupido. Quello che stava facendo era chiedere un aiuto, non imporre un ricatto. Ma si è espresso male, nella sua ignoranza. Gli sta bene. Ma di quell'aiuto ha bisogno lo stesso.. Il monitor si è appena spento, ed Eliah sente Paul mormorare qualcosa. Anche Mike ha un espressione stupita e allarmata sul volto . Probabilmente loro capiscono cose che per il ragazzo sono ancora troppo complesse, che richiedono troppe conoscenze per poterle comprendere. Eliah esita qualche istante, pensa a cosa deve fare, cosa gli conviene fare. E poi, infine, decide. Non è facile per lui spiegare quello che ha in testa, forse non dovrebbe rischiare. Ma sicuramente ormai tutti hanno capito chi è lui,e se avessero avuto cattive intenzioni si sarebbe già capito. "scusatemi.." , inizia, con lo sguardo abbassato e la voce rotta dalla preoccupazione.. "lo so, probabilmente ora non c'è tempo per queste cose. Avrete sicuramente altro a cui pensare. Però.." alza all'improvviso gli occhi, risoluto, deciso, a fissare tutti gli altri nell'AV. Uno a uno li osserva tutti, soppesando su cosa fare leva e su che motivazioni proporre per ottenere quello che ha in testa. "..guardiamoci! Siamo presi male. Stanchi da quello che abbiamo appena fatto, in una città che sta andando allo sfascio senza un motivo apparente, con una ragazza malata da curare e aiutare, e molte cose da decidere. Questo AV non è proprio il rifugio adatto per noi. Probabilmente le risposte a molte delle cose che ci chiediamo sono in quel chip, in quell'isola, in quel posto. Ma ora, qui, e con i pensieri che abbiamo, non potremmo decidere nulla di serio. Il mio suggerimento è di andare a riposarci da qualche parte, dove poter anche pianificare con calma le nostre prossime mosse. Mio padre era solito dire un piano ben architettato è un piano ben riuscito...credo avesse ragione. E per farlo serve ordine." Lo sguardo di Eliah si muove da un volto all'altro. Sembra impossibile che un ragazzino come lui possa parlare cosi, con la coscienza e l'organizzazione di un adulto. Sembra impossibile anche a lui! "e c'è un altra cosa..quella che stavo per chiedervi poco fa. Ho bisogno di una mano per una cosa, che forse può anche tornarci utile, e per riuscire a capirlo ho bisogno di voi. Non so se accetterete di aiutarmi, e forse mi troverete pazzo in questo momento, ma io ve la dico lo stesso, e poi deciderete voi. Sapete bene chi sono. Mio padre era il capo degli Psycodeath. Aston Burton. Come tutti sapete è morto in un attentato, in un bar, un po' di tempo fa ormai. Ho perso anche il conto dei giorni. Probabilmente Mike può risalire alla data esatta." osserva il poliziotto, con un sorriso divertito sulla bocca. "E tutti saprete anche che hanno incolpato me... Beh, se non lo sapevate tutti ora lo sapete...tanto non cambia nulla credo. Ma... Io NON ho ucciso MIO padre!!!" Il tono con cui lo afferma è deciso. E' la prima volta che lo dice a voce alta, e gli suona strano. Fino ad ora aveva sempre pensato a scappare, a salvarsi, convinto che nessuno gli avrebbe comuque creduto. Ma ora era diverso. Si fidava di questa gente e, forse, faceva bene. "Io a mio padre volevo moltissimo bene, e non lo avrei mai tradito. Era l'unica persona che mi volesse veramente bene; neanche mia madreme ne voleva. Ma so benissimo di non poterlo dimostrare. So di non poter dimostrare la mia innocenza. Però...vi ricordate l'altro giorno? Quando eravamo in macchina, e quell'elicottero ci bersagliava? E' stato abbattuto da un missile, che arrivava da chissà dove. All'inizio non ci ho pensato molto, preoccupato di più di salvare la pelle. Ma poi ho riflettuto. Poco prima avevo visto delle moto, in lontananza, dietro di noi. Ci seguivano da un pezzo, credo, e sono fermamente convinto che siano stati loro a sparare quel razzo. Non vedo altre possibilità. Ma perchè? Chi ha interesse a tenerci in vita? Me lo sono chiesto per molto tempo. Solo poco fa ho capito una cosa. Non dovevamo restare in vita noi: dovevo restare in vita io." La dichiarazione suscita reazioni diverse tra gli astanti. Chi è stupito, chi interessato, chi non esiterebbe a deriderlo per questa affermazione. "No, non pecco di orgoglio ora. Ci ho pensato." Eliah pensa un istante, e poi inizia l'elenco che ha in testa da un po'. "Paul e Sheila hanno più persone interessate a ucciderli che a tenerli in vita, se non solo quelle. Di Veela non si sa molto; è una fattorina che lavora, anzi lavorava in bicicletta, e non credo abbia amici che la seguono con lanciarazzi per difenderla. Ora sembra che non sia una semplice fattorina,o per lo meno non lo è sempre stata, visto l'"operazione" che ha appena compiuto, ma ci credo poco lo stesso che possa avere popò di gorilla alle spalle. Mike è un poliziotto, e potrebbe avere qualcuno che lo protegge. Ma...pensateci...quale poliziotto abbatterebbe un elicottero senza neanche preoccuparsi delle vite che andrebbero perse? e quale poliziotto segue con moto sportive una macchina, da distante, senza intervenire quando lo stesso Mike rischiava la vita con quei nomadi? No, in tutta sincertà non mi sembra un ipotesi plausibile. Venus non c'era in quella macchina. Allora...resto solo io. Mio padre è morto. Giusto? E se non fosse cosi? Il cadavere non è mai stato trovato, dentro quel bar esploso. Dicono che l'eplosione l'abbia completamente distrutto. Mah..mi sembra strano. Neanche il suo cyberbraccio non si è salvato? E ora eccomi qua..sono salvo, grazie ad un razzo sparato da due moto, molto simili a quelle usate nella banda di mio padre. Per giorni la polizia non è riuscita ad arrestarmi, sempre fermata da incidenti, risse e altre diavolerie strane. E ora, se non ve ne siete accorti, altre tre moto stavano seguendo questo AV. E una moto mi sembra di conoscerla bene. No! Sapete che penso? Che mio padre, con le sue influenze, avesse scoperto qualcosa che non gli piaceva. E per potersi muovere meglio doveva morire. Sapete un altra cosa che diceva? Non esiste uomo più al sicuro di un uomo morto! Credo avesse ragione...e forse poi ha anche pensato di indirizzarmi verso qualcosa o qualcuno che potesse interessargli. Chi avrebbe diffidato di un ragazzino come me, innocuo e anche ingenuo? Si, è nello stile di mio padre tutta questa cosa. Ma non ha pensato una cosa, una cosa fondamentale" Eliah si ferma, si siede, sorride, un po sarcastico forse. "Eh si..io sono SUO figlio! Mi ha insegnato tutto lui, e ha sempre detto che imparo in fretta. Mi ha cresciuto a sua immagine e somiglianza, se mi permettete la citazione. Mi ha insegnato a riconoscere la gente, e le loro abitudini. Ora ho riconosciuto lui! Quella moto, a poca distanza da qua, è di Aron, il suo braccio destro! Che ne dite di andare a chiedergli qualcosa?" wow...un poema..spero piaccia e non incasini la storia.. -
dnd 3e [D&D] Laboratorio Arcano: Nuovi Incantesimi e Nuovi Oggetti magici
Wolf ha risposto alla discussione di Alarius in House rules e progetti
hehehe sono rompi quando mi ci metto...IxI lo sa... ci avevo pensato anche io..poi ho pensato che probabilmente l'hai fatto dello stesso liv di Dito della morte...ma se aggiungi sti effetti allora si può aumentare, anche se diventa difficile da gestire...boh...vedi te... però nn mi hai ancora risposto per la zona di silenzio.. -
ok..bel pezzo..ora credo sia più facile proseguire..e spero che a farlo sia anche qualcun altro.. no scherzi a parte, è un po' che la storia ha rallentato..dai su, inventatevi qualocosa
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mai guardato...mi irrita questo telefilm/serie TV!!!!
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bella la rima strike!!! io ho votato fonzie..nn fosse altro xkè gli altri nn li ho mai visti.. ma lui è troppo il migliore....HEEEYYY! 8)
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dnd 3e [D&D] Laboratorio Arcano: Nuovi Incantesimi e Nuovi Oggetti magici
Wolf ha risposto alla discussione di Alarius in House rules e progetti
ops..nn mi ero accorto del doppio TS allora è ok.. per le creature sorde devo dire che nn ho capito bene..si muore anche se nn si sente il suono, se si fallisce il TS? è una morte magica, a prescindere dal suono praticamente?? giusto per c apire eh, cosi lo si interpreta meglio anche in game.. per la CD ok..è anche difficile avere 4-5 campane in 10 metri per quello.. stavo per darmi un viaggio su cosa succede a eventuali oggetti di vetro, che potrebbero rompersi per il suono della campana (ti immagini le pozze?? ) ma ho capito che diventa troppo complicata la cosa..e ti immagini le spade in mano ai guerrieri come tremano?? ihih..tra l'altro..può essere che interrompa anche il lancio di inc con componente vocale??o dici di no, e che bastano i danno come distrazione? e per la zona di Silenzio?? sono rompi eh?? -
dnd 3e [D&D] Laboratorio Arcano: Nuovi Incantesimi e Nuovi Oggetti magici
Wolf ha risposto alla discussione di Alarius in House rules e progetti
e cosa succede se l'incantatore è fuori di una zona colpita da Silenzio mentre i soggetti sono al suo interno?? e se i soggetti sono sordi, sono immuni? di quanto aumento la CD per la presenza di campane? ma il TS nn dovrebbe essere su Tempra?alla fine bisogna essere robusti, per restistere, non volenterosi..secondo me eh.. -
invece ne perde...
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uh???uno ha sfiga con i dadi e riceve più px??? d'ora in poi gioco con dadi da 2 fino a che non arrivo a essere un epico!!! no scherzi a parte...avrà fatto anche qualcosa di buono no, nella sua sfiga?? oha solo subito e guadagnato px?
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dimmi che musica ascolti e ti dirò chi sei
Wolf ha risposto alla discussione di PanuZ in Cinema, TV e musica
uhm...cmq nn sono sicuro sul nome, ma in rete l'ho trovato scritto cosi...cmq boh.. se mi capita li ascolto, ma mi sa che sono difficilotti da trovare...