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Wolf

Circolo degli Antichi
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  1. wow fico..capito tutto..e allora immagino, se non ho completamente frainteso l'ultima parte del tuo post, che Shiela abbia anche gli organi genitali metallici...divertente...
  2. ok..lascio il lavoro a te allora..io intanto penso a qualcosa per l'altra storia che è statica..ah joram: bel post! ricco di dettagli, mi è piaciuto..
  3. non so perchè ma l'avevo come intuito che toccava a noi!!! io però nn ho capito una cosa...sheila quando ha avvertito Remy che Paul lo stava cercando?? va be, sono un po' di mogano lo so... ma può tornare utile saperlo.. ah strike proseguo io o tu??
  4. Wolf

    Due risate con D&D

    mauahhahahahahhahah bellissima!!!!!!!!!!1
  5. Wolf

    La nostra storia...

    Iniziò la sua veglia, con la consapevolezza inconscia che il buio in questo luogo non sarebbe terminato. L'alba non vedeva questi luoghi da un infinità di tempo, forse da sempre. Si mise comodo, in attesa che il nano e il chierico recuperassero le forze, cosa che a lui sarebbe riuscita molto lentamente probabilmente. Passò qualche minuto, e poi successe quello che sapeva doveva accadere. Le immagini iniziarono a vorticare davanti ai suoi occhi, violente ed estremamente reali. Ogni tanto riusciva a scacciarle, tornando vigile, ma regolarmente tornavano, per assediarlo, vittima del potere e del dispiacere che il pugnale gli donava, in un crescendo di emozioni potenti e pungenti come le armi di quei demoni che lo costringevano a usarlo. C'era suo padre, lo vedeva salutarlo con una pacca sulla spalla, e poi lo vedeva alzarsi di fianco a lui, mentre lui era impotente e non poteva seguirlo. E sua sorella, il tocco della sua mano, della mano del padre, il sangue della madre a scorrere sulle loro ginocchia, come un lago, che lentamente lo sommergeva, annegandolo con il gusto acre del sangue in bocca, l'aria che mancava in un luogo che solo aria era. E poi si risvegliò ancora. Le immagini lo avevano catturato molto bene questa volta, e le lacrime solcavano il suo volto, mentre il gusto del sangue era ancora in bocca, sgorgante da una lingua che si era ferito in chissà quale modo. Sputò fuori il sangue, imprecando contro se stesso e la sua debolezza nel non essere riucsito a controllarsi. E poi altri suoni, odori, emozioni, iniziarono a vorticare intorno a lui, confondendolo ancora e stordendolo, mentre lottava per rimanere dov'era. Ma dov'era? Che luogo era quello. E poi l'immagine di un demone, molto grande e rosso scuro gli apparve. Era un demone cornuto, anzi con un corno solo, e lo derideva vedendolo. Rideva e la rabbia montava nel cuore di Ariaston, e il demone rideva sempre più, giocando con una luce sulla sua mano, dalla quale uscivano urla terribili. Ariaston saltò su, colpi il demone e con l'altra mano tentò di afferrare quella luce, e il demone con un ultimo sogghigno scomparve. Ariaston si ritrovò a colpire con il pugno il muro che non vedeva, in un luogo che non sapeva come era fatto, mentre con l'altra mano brancolava nell'aria, a caccia di mosche. Si risedette esausto, con la rabbia che schiumava in sbuffi spazientiti e nervosi dalla sua bocca, e il sangue che sgorgava anche dalle nocche. Respirò più volte, per riprendersi, e poi si interrogò. Perchè questa volte è apparso anche un demone? non era mai apparso, solo le immagini della mia famiglia e dei miei amici..cosa è cambiato ora? E mentre l'elfo si poneva le domande Perenor si avvicinò, sveglio e Ariaston si accorse solo ora che probabilmente erano passate ore da quando il chierico si era messo a dormire. Non era stato molto vigile, doveva ammetterlo, ma qualcosa di strano lo aveva "colpito". Il chierico si sedette di fianco a lui, e notò subito il rigagnolo di sangue che usciva dalle nocche e le labbra arrossate dal liquido vitale. " Che ti è successo? ci sono stati problemi mentre dormivo? ma..ma ..tu sei esausto! Più di quando io sono andato a dormire! Ariaston va tutto bene?" Il chierico si era accorto subito dello sguardo carico di dolore, fatica e dubbi dell'elfo. Il guerriero si voltò, lo guardo un istante e poi una testa si avvicinò a loro; era quella del nano finalmente sveglio, che chiedeva: "Ti ringrazio per le cure Perenor, ma saresti così gentile da dirmi dove siamo finiti?"
  6. Wolf

    La nostra storia...

    ohi!!! te gavemo perso??? pensito de tornar??? butta xo qualcossa dai, cossi ndemo vanti meio???
  7. uhm..ok..vediamo che succede..ora ho paura ghgh scherzo. sono curioso di vedere come prosegue la cosa..
  8. tnk tnk... per chi deve arrivare prima non so...ad esempio non ho capito se anche Nicholas (gigared..) si sta dirigendo la..se sia quello il posto dove c'èil corpo di cyberslave...cmq se non è cosi, per me potremmo arrivare prima noi..e poco dopo, mentre ci chiediamo cosa sia successo arrivi tu..poi basta inventarsi qualcosa..
  9. Eliah viene accompagnato negli sporchi spogliatoi del posto. Gli vengono forniti degli abiti da lavoro del posto, in condizioni nettamente migliori di quelli che indossa, anche se con il nome della cucina sul retro. Si lava velocemente, mentre di la provvedono a coprire quelle scritte, troppo compromettenti e riconoscibili. Quando è pronto si riveste, sentendosi meglio e come rinato, e si avvicina a Veela. "Ora andiamo; passiamo velocemente per casa mia, qui dietro, e poi andiamo a quel negozio di tatoo." Veela ora è più calma, più concentrata sul suo obiettivo, e non più furente con il ragazzo che è infine riuscito ad aggregarsi a lei. Escono salutando tutti, mentre Eliah inciampa su un pentolone che non ha notato, rischiando di caderci dentro. Veela lo osserva scoraggiata, chiedendosi perchè ha acconsentito a farsi accompagnare. Escono, girano l'angolo, proseguono per un paio di vicoli stretti e puzzolenti, e poi arrivano ad un complesso di edifici disposti a "U"; lei si dirige verso il portone a sinistra, lo apre con un tocco del pollice sul rilevatore di impronte digitali; anzi no, rilevatore di DNA intuisce Eliah osservando il marchingegno sofisticato. Probabilmente, anche se non molto belli, quegli edifici erano di recente costruzione. Entrano, salgono un paio di gradini e poi entrano nell'ascensore, Veela piggia il pulsante dell'8° piano e poi con una spinta forte e decisa scaraventa Eliah fuori dall'ascensore, che ricade sulle mani e sulle ginocchia, mentre le porte si chiudono. "Tu aspetti qui..in casa mia non entri!!". Eliah la osserva un istante deluso, poi comprende che in realtà è normale che lei non si fidi molto. Dopotutto lui ha tentato solo qualche ora fa di rubarle pezzi di bici, e non sa minimamente chi sia. E dopotutto, anche io, perchè dovrei fidarmi di lei? Eliah si chiede questa cosa per la prima volta, da quando l'ha conosciuta. Poi sospira, riflette sulla sua situazione, e capisce. Perchè non mi cambia nulla...tanto vale rischiare.. Dopo dieci minuti le porte dell'ascensore si riaprono, la ragazza ne riesce, con gli abiti cambiati, più comodi e agili, che ne risaltano ancor più le forme sinuose e forti, in forma. Eliah la guarda per un attimo con occhi "diversi", e poi si riscuote, sperando che lei non se ne sia accorta. "Andiamo" dice lei frettolosa. Escono dall'edificio, proseguono per un altra decina di minuti a piedi tra gli alti edifici spogli e freddi di quel quartiere popolare, incontrando qualche barbone ma nessuno che Veela conosca. "Ora entreremo in un vecchio edificio, ministeriale ma abbandonato da tanto tempo, dopo un crollo in seguito ad una sparatoria. Solitamente è vuoto, ma ogni tanto si riuniscono piccoli gruppi ti teppisti, delle bande che si nascondono li per drogarsi e ubriacarsi. Eviterei volentieri quel posto, se conoscessi altre entrate per i sottolivelli. Ma per ora siamo obbligati a passare di li, quindi se c'è qualcuno mi raccomando di seguirmi senza fare il benchè minimo rumore e senza farti vedere. Pensi di esserne in grado?". Veela non sembra molto convinta di questa sua scelta. Eliah la osserva, ci pensa, e poi dice: "Non preoccuparti. Ho vissuto tutta la vita tra le bande, e ho imparato a trattare almeno un po' con loro e ad evitarle anche. Andrà tutto bene, ma se ci sono problemi, lascia parlare me." Eliah le fece l'occhiolino, con aria decisa e sicura di se sul volto. Veela lo squadra, stupita, e quando Eliah si muove per proseguire lo ferma trattenendolo per un braccio. "Ehi ehi aspetta! Ora mi devi dire un po' di cose, prima di proseguire. Chi sei e come facevi a sapere di quei negozi di tatoo innanzi tutto?" Il ragazzo la guarda, il volto a esprimere tutto il suo dubbio sullo svelarle o meno particolari della sua vita. Poi sospira, si appoggia al muro, e guardando terra con le mani appoggiate dietro la schiena inizia: "Io mi chiamo Eliah Burton, e forse questo cognome ti dirà qualcosa," disse al vedere la ragazza spalancare gli occhi al sentire il cognome. "Si, mio padre era il capo banda degli Psycodeath. E come ben saprai è morto in un attentato suicida un mese fa, in quel bar, assieme a mia madre anche. La polizia è un mese che mi cerca, che cerca di catturarmi, convinti che sia stato io a farli fuori. Non è cosi. Ma non posso dimostrarlo. E cosi intanto fuggo." La sua voce tradisce l'amarezza di quella situazione, consapevole che ora sta anche correndo il rischio che la ragazza decida di consegnarlo alla polizia per la ricompensa. Ma sa che non può farlo, non può farsi trovare neanche lei dopo aver picchiato il poliziotto. "E' per quello che conosco quei negozi di tatoo. Vanno molto di moda i tatuaggi, tra le bande, ma a parte questo quasi tutte le bande serie ne hanno uno identificativo. Il marchio della banda, per cosi dire. Io ero stato incaricato da mio padre di memorizzare tutti i tatuaggi, e i negozi che li facevano, per poter sempre riconoscere velocemente gli altri gruppi, mentre lui sparava loro." Un sorriso divertito e orgoglioso gli solcò il volto. "E per questo so trattare con molti di loro. Basta fare i nomi giusti, e le altre bande si calmano..." dice questo, e nel farlo la guarda finalmente negli occhi, lo sguardo accusatore a voler dire sei contenta ora? ora che mi sono esposto e che ho ripensato agli eventi amari?. "Ora possiamo andare no?" Si volta e si incammina lentamente. Veela lo sta guardando. Gli Psycodeath erano una delle bande più grosse della città, e molte delle grandi megacorporazioni li pagavano per tenere a bada le altre bande, per evitare casini troppo grossi. Erano spietati e per soldi facevano qualsiasi cosa, dai massacri ingiustificati alle belle azioni. Questo prima che arrivasse Aston Burton, padre di Eliah, a prendere il controllo di quella marmaglia. O almeno cosi dicevano le "leggende". Si diceva che un giorno, quando era ancora ragazzo, Aston avesse ammazzato un membro di quella banda con il solo ausilio di un bastone, un manico di scopa, mentre l'altro usava tutti i suoi marchingegni elettronici per ammazzarlo. Da quel giorno era entrato a far parte della banda, e in poco tempo ne era anche diventato il capo, acclamato da tutti i membri di quel gruppo. L'altro capo fu ucciso per fargli posto e lui iniziò il suo operato. Da allora la banda era cambiata. I casini in città erano diminuiti di molto, grazie alla supremazia che era riuscito a imporre sulle altre bande, e molti dei maggiori giri di soldi erano controllati da lui. Anche alcune megacorporazioni lo lasciavano in pace e lo tenevano in considerazione; loro davano qualcosa a lui, e lui impediva che le bande nemiche rompessero troppo a loro, pagate da altre corporazioni concorrenti. E un mese fa, quel formidabile uomo era morto in un esplosione, abbracciato da un ragazzo mai visto, ma imbottito di tritolo o qualche altro sinto-eplosivo. Si diceva che quel ragazzo fosse stato pagato dal figlio, che aspirava a diventare il capobanda. E il figlio non era più stato trovato. Ora è qua, di fronte a lei. Le sembra impossibile che quell'imbranato ragazzo possa uccidere qualcuno, o architettare piani omicidi. Si muove, dapporima lentamente, e lo segue, lo raggiunge e gli dice " non è importante chi sei. Qui è zona mia, e segui me e fai quello che dico io, altrimenti ti gonfio lo stesso. E Silenzio...." Si addentrano nell'enorme edifico di fronte a loro, devastato nella parte superiore, macerie ovunque e ancora qualche mezzo distrutto abbandonato poco più in la. Oltrepassano il grande portone d'entrata, e scompaiono nel buio, certi che nessuno li osservi... wow scusate per il poema...nn mi ero accorto di aver scritto cosi tanto..va be, a voi la parola ora...
  10. ma guarda te se è riuscito a inserirlo anche qua...triple six dei miei stivali... e qua anche una citazione a un gioco di ruolo..post pienissimo..
  11. ma da un bel po mi pare!! o no?? so che l'ho sentito alla radio da un bel po' di tempo, credevo fosse già fuori da un bel pezzo..ma dopotutto nn mi interessa gran che e quidni nn sono informato..
  12. certo certo...già tenuto in considerazione..ma ho altre cose da dire prima di arrivare la... scoprirete che Eliah non è proprio inutile...quasi, ma nn del tutto
  13. figata sto post joram..mi è piaciuto..ora ci troveremo la, e la cosa sarà divertente..tra un po' posto un altra cosa, il tempo di elaborarla e scriverla...
  14. Wolf

    La nostra storia...

    Riaprì gli occhi. Era in un luogo buio, mai visto prima, non la grotta. Il corpo era ancora dolorante, anche se molte delle ferite erano guarite. Si mosse lentamente, saggiando le proprie forze, rendendosi conto di essere molto debole. Si sedette, le braccia tra le gambe, mentre scuoteva la testa per togliere il senso di stordimento che lo avvolgeva. "Ti ho guarito come ho potuto, ma sembri molto debole lo stesso." La voce lo fece sussultare, per un attimo, e poi si accorse della presenza di Perenor poco più in la. Aveva il volto teso dalla fatica, e guardava l'elfo con aria dubbiosa. "Non preoccuparti, non è colpa tua. E' colpa del pugnale; ogni volta che lo uso poi sono sfinito, consumato e afflitto. Ma almeno sono vivo.O no?". Lo disse con un mezzo sorriso sulle labbra, divertito. Afferrò il pugnale rimasto li a terra, lo tastò lentamente e poi lo ripose nella sua custodia, vicino al fianco sinistro. Lo sguardo era stanco. Poi si guardò attorno, mentre l'attenzione ritornava pronta in lui, e vide Sturmir disteso poco distante, con i segni del combattimento sul corpo, anche se nessuna ferita lo segnava ora. La bambina era distesa poco più in la, sembrava dormire, serena. "Che è successo? Dove siamo? Non è la caverna questa, se non sbaglio. E mancano molti dei nostri compagni." Si rialzò lentamente, il volto grave e la voce dolce ma affaticata. Si mosse un po' per riprendersi, e poi si risedette lentamente a terra, forse con il fiatone. "Il mio pugnale è tiepido, e questo non mi piace. Appena il nano si riprende ci racconti quello che pensi, ma ora riposati. Io sono stanco, ma anche tu lo sei molto, e hai bisogno di dormire. Farò io la guardia, non preoccuparti." Disse questo e si appoggiò la daga sulle gambe, scrutanto l'oscurità, in cerca di punti di riferimento. Perenor lo osservò ancora un po', con aria indagatrice, come se volesse capire qualcosa sul suo conto di cui non si fidava. Poi si alzò, si allontanò di qualche passo, a una fantomatica distanza di sicurezza, e si mise comodo per dormire. Ariaston notò tutto questo, ma lo ignorò, troppo indebolito per pensare a questo tipo di problemi. Si passò le dita sui tatuaggi, prima uno, poi l'altro, li guardò ora che erano spenti, con un vago ricordo di quando erano lampeggianti, insicuro se si fosse trattato di un sogno o se di realtà si trattava..
  15. Slurp! Buonissimo! Sto praticamente mangiando merda, ma è buonissima comunque. A questo pensa Eliah, mentre mangia il secondo piatto di similpasta offerto da Bezzy. Sono molto gentili in questo luogo. Veela si allontana un po', con Bezzy, e si mettono a parlare di qualcosa che sembra importante. Eliah osserva senza farsi notare, dando brevi occhiate ogni tanto per essere sicuro che la ragazza non se ne vada. Gli sembra strano, ma è già affezionato a quella ragazza. Lei lo ha aiutato, nonostante tutto, e lui è deciso a ricambiare, come può. Le due parlano un altro po', poi Veela saluta Bezzy, la ringrazia e fa per allontanarsi da una porta poco più in la. Eh no, non mi lasci qui da solo! Il ragazzo si alza di scatto, con il piatto e le forchette in mano, e segue rapidamente la ragazza. Da un ultimo boccone, l'apetito quasi soddisfatto, e poi butta il piatto e le posate su un tavolo, facendo uscire un "grazie" frettoloso dalla bocca piena e seguendo la giovane. Lei si ferma, si gira e lo guarda. "Beh, dove credi di andare? Ti ho dato da mangiare, e ora non ti voglio più in mezzo ai piedi. Ho molto da fare, e tu mi sei di peso. Dai una mano qui, per ricambiare il pasto e poi smamma, o se ti vogliono lavora qui per loro." La ragazza è fredda, ma Eliah non si scoraggia. "Non puoi dirmi almeno dove stai andando? Sei stata gentile con me, e vorrei ricambiare. O almeno provarci. Forse posso tornarti utile, non sono proprio nato ieri...". Il volto del sedicenne è deciso, serio, i primi sintomi di una maturità che non tarderà a venire, se sopravviverà. Veela ci pensa su un po', lo guarda incuriosita, per decidere se sta dicendo la verità e se può veramente tornargli utile. Il suo istinto le suggerisce di fidarsi, di dire al ragazzo la sua meta, anche se non l'obiettivo. "Sto andando ad un negozio di tatuaggi, nel livelli bassi. Devo cercarlo, ma tu non puoi venire con me. E' una zona pericolosa e mi saresti d'impiccio.." Eliah si illumina. "Tatuaggi? Dunque, tatuaggi nei bassi livelli..." dice tra se e se, pensieroso, mentre si gratta il mento e recupera ricordi. "..uhm..dunque dunque...se non ricordo male nei bassifondi ce ne sono 4 di negozi di tatuaggi..anzi no tre..uno è andato distrutto un anno fa mi sembra..solite sparatorie..c'è il All tatoo inside, bel posticino, il più elegante dei bassifondi (se elegante si può dire..). Un altro è il TATTOOine, gestito da un tipaccio. E se non sbaglio non è solo un negozio di tatuaggi. Dovreste vedere il proprietario!" Dice Eliah, con aria divertita e gli occhi illuminati... "E' coperto di tatuaggi, dalla testa ai piedi, e ne ha anche uno molto bello, di un sole azzurro con gli occhi sofferenti, trafitto da un proiettile arancione giusto nel mezzo." Fa una risatina, divertita e pio si ricompone notando la faccia indifferente di Veela. "Scusa, sto divagando. L'ultimo che c'è è praticamente una bettola , chissà se è ancora aperta. Si chiama Operative Tatoo, o qualcosa di simile. L'ultima volta che ci sono andato con mio padre era 5 mesi fa, e faceva schifo. Mah...neh tu a quale di questi devi andare??" Veela lo guarda ora stupita! "Tu sei stato nei bassi livelli??E come fai a conoscere tutti quei posti??" Eliah, si accorge improvvisamente di aver forse parlato troppo, nella foga del sentirsi utile. Arrossisce un attimo, imbarazzato e borbotta qualcosa: "ehm..si ecco..si ci sono andato..ma poche volte...e non mi piace..sai, mio padre..ma è tanto che non vado...lui conosce tutti i negozi di tatuaggi della città..o quasi..anzi conosceva..ma io ho dovuto impararli, perchè come diceva lui 'la mia memoria vacilla, e devi aiutarmi tu ora..'..alla fine li conosco quasi tutti anche io..sai i tatuaggi sono importanti per..per..ehm..ma andiamo allora?" Eliah sta nuovamente per parlare troppo,e si ferma. "Andiamo?" ribatte Veela. "Dov'è che vorresti andare tu? Ti ho già detto che vado sola, e così sarà!" "Ma tu non sai dov'è, e nei bassifondi è pericoloso. Io ti posso accompagnare li, e ti eviterei una gran perdita di tempo in un luogo pericolosissimo. Sei mai stata nei bassifondi tu?? Beh è molto brutto, molto pericoloso. E se il proprietario si ricorda di me magari t da una mano per quello che devi fare..uhm..o forse no..boh..". Eliah è tutto agitato; vuole andare assolutamente con la ragazza. Veela lo osserva per un po', furente;si rende conto che il ragazzo ha ragione, che lui puo aiutarla veramente. Tira una pedata a uno scatolone, mentre Bezzy la osserva con un sorriso divertito sulle labbra, gia sapendo quale sarà la decisione della ragazza. "E va bene! Vieni con me allora. Ma sappi che se non mi guidi velocemente a quel posto di concio per le feste; ora ti do qualcosa con cui cambiarti e ti lavi anche che puzzi da fare schifo. E poi si va, ma guai a te..e dovrai anche raccontarmi tante altre cose!" Veela sputa fuori queste parole, con gli occhi furenti ma decisi, mentre Eliah sorride contentissimo, soddisfatto del proprio operato. spero che vada bene strike...ho già un po' di idee per proseguire, ma aspetto anche qualche vostro post, per amalgamare meglio le cose
  16. ok..perfetto!! anche a me va benissimo...domattina posto, e vedrete cos'ho in testa...e daermon: non sarà cosi semplice...
  17. ah ecco appunto...abbiamo postato assieme..
  18. ok..anche io ho qualche idea..anche qualcuna per ricoinvolgere trebor e aixela, senza inguaiarli..o meglio, senza inguaiarli più di noi ma se daermon e joram hanno già qualche idea allora vediamo che tirano fuori..tra l'altro, ditelo se preferite che non vi incasiniamo o cambiamo la situazione, altrimenti rischiate
  19. Wolf

    La nostra storia...

    buio.. sassi e pietra tutto intorno.. fa freddo, molto freddo.. il cielo è scuro, ma è giorno, pieno giorno.. li in fondo.. dove sono? dove devo andare? la, si li in fondo.. piccoli movimenti.. URLA! eh? cosa succede la? male alla testa.. pulsa forte, all'unisono con il fianco.. pesante, mi sento pesante e non riesco a muovermi.. volare.. no! nel cielo nero no poi giù, in picchiata.. un corno, in mano, caldo.. liquido, sul corpo, caldo.. terreno, duro, freddo, sterile, ma caldo.. sangue che scorre.. morte e amici.. "AAAARRRGGHHH!!" qualcosa di caldo in mano.. energia, potere, frenesia.. e lacrime... ora luce...o?...o?...
  20. per me ok..procedi pure...però bisognerebbe anche continuare dove ci siamo fermati..MANZOOOOO!!! e per capirsi meglio potresti mettere sul titolo di ogni post che mandi il nome del pg di cui intendi narrare...
  21. correggo due cose..
  22. Wolf

    La nostra storia...

    esatto...anche io aspettavo un suo post per poter andare avanti meglio..è qualche giorno ke nn posta..mah... MANZZOOOO!!!!
  23. Wolf

    La nostra storia...

    qua aspetto un post di qualcuno di quelli svegli (chierico, elfetta, kender o demone..), per proseguire....intanto joram sta facendo fare un massacro ai due piccioncini
  24. tranqui, no problem...bel post, in perfetta sintonia con l'ambientazione e con il pg...good.. ora aspetto il tuo post seguente, per proseguire..
  25. Ma è pazza?? che cazzo fa?? porca troia poteva darlo a me il pezzo della bici, non buttarlo in giro così e distruggerlo..ma vaffanculo donne, di meccanica e affari nn capite un cazzo.. Questi erano i pensieri che rimbalzavano nella testa di Eliah, mentre seguiva la ragazza nei vari vicoli, senza preoccuparsi di dove lo stesse portando. Aveva inconsciamente bisogno di fidarsi di qualcuno e quella ragazza sembrava fare al caso suo.. "MERDA!!!" Urlò ad alta voce, quando un pazzoide investi in pieno la ragazza, facendola cadere a terra e passando come un razzo di fianco a Eliah. Gli imprecò contro, mentre correva ma probabilmente (o fortunatamente..) lui nn sentì.. "Dai alzati, ti aiuto io." Gli tese la mano per aiutarla ad alzarsi, ma lei lo ignorò mentre malediceva il tipo e la giornata pessima. Si alzò da sola, dimostrando agilità nei movimenti. Eliah lo notò subito: se c'era una cosa che aveva imparato da suo padre era di osservare come si muovevano le persone..poteva sempre tornare utile. Ripreserò a camminare, con l'aspetto di due straccioni, ora che anche lei era insudiciata dal fango e dalla pioggia. Eliah chiese dove stessero andando e lei rispose bruscamente di non preoccuparsi, che stavano andando in un posto caldo. E un posto caldo è, quello dove sono ora! Si trovano nel retro di una grande mensa, con un sacco di pentoloni di acqua che bolle, tra mille vapori di piatti semplici ma nutrienti. "Ehilà, Gemin, come stai? E tu Bezzy? Sai.." . Veela! E' cosi che si chiama, a quanto pare. Tutti qua dentro la stanno chiamando cosi. Veela sta parlando con tutti la dentro, probabilmente ha lavorato precedentemente in questo luogo, o forse è di famiglia pensa il ragazzo indifferente. Eliah non le presta molta attenzione, troppo concentrato sugli odori che aleggiano in quella stanza enorme, la pancia che mormora parole affamate. Si avvicina a un pentolone, fa un salto per vedere cosa bolle dentro, atterra sulle gambe con il riflesso negli occhi della similpasta che si cuoce la dentro, si gira di scatto verso Veela per chiamarla e chiederle quando si mangia, e dopo un attimo è steso a terra, con la testa che gira, lo stomaco che brontola e troppe poche energie per permettersi altri sforzi fisici! Poi buio, dopo qualche altro capogiro, svenuto per la fame e per il pestaggio subito che lo ha indebolito..solo una parola esce dalla sua bocca, prima di svenire, indirizzata alla ragazza che si sta accucciando su di lui per capire cos'ha: "grazie..."
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