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ok...dopo posto qualcosa, anche se di Eliah c'è poco da dire...
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per me credo vada bene questo..come avevi intenzione di postarli questi dati?? nn secondo il regolamento di cyberpunk spesro, perchè nn lo ricordo.. e neanche secondo D&D credo... secondo me si può postare anche solo una breve descrizione del personaggio, caratter, aspetto e implementazione cybernetiche direi...ok?
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a quanto pare si..ma nn è ancora detto..l'idea è quella ma se viene in mente qlcs di meglio si cambia..aspettiamo anche un tuo post o di manzo, cmq, per sapere che ne è del kender..
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La Nostra Storia 3020 - ->CyberPunk<- -
Wolf ha risposto alla discussione di Gigared in Prosa e Poesia
muahhahha mi diverto troppo a far fare la parte dello sfigato a Eliah!!! chissà quanto sopravviverà?? a te la parola strike... -
La Nostra Storia 3020 - ->CyberPunk<- -
Wolf ha risposto alla discussione di Gigared in Prosa e Poesia
Che paura aveva avuto! Non tanto della ragazza, che era pur sempre una ragazza, per quanto infuriata. Ma aveva visto il poliziotto avvicinarsi, con la pistola in mano, e se lo avessero preso la galera non gliel'avrebbe tolta nessuno. Non per il furto dei pezzi della bici, che era routine, ma per l'accusa dell'omicidio di suo padre e sua madre. Che situazione schifosa che era. Per fortuna ora la ragazza si sta prendendo cura di lui. Eliah si fa sostenere da lei, per qualche metro, fino all'uscita del vicolo. La sua idea è di mollarle un forte calcio appena all'aperto, e di scappare con il pezzo di bici che tiene ancora in mano la ragazza; ma ora che è li non vuole più farlo. Dopotutto lei è stata gentile, e forse pò ancora guadagnare qualcosa da quell'"amicizia"... "Ce la faccio grazie.." dice mentre libera le spalle della ragazza dal suo peso. "Dobbiamo sbrigarci ad andarcene, altrimenti arriveranno altri poliziotti". Il suo sguardo corre per un attimo al pezzo di bici che la ragazza impugna, poi lo distoglie, arrossendo mentre la ragazza lo guarda male. "Io non so dove andare...con quel bar è esploso anche l'unico posto dove potevo andare..forse...tu dove hai intenzione di andare??" La domanda esce spontanea dalle sue labbra, cosi bisognoso di aiuto e di una parola amica. Le ferite ricoprono ancora il suo volto, simpatico ricordo di alcuni teppistelli di strada. Si rende conto di avere un aspetto malsano, meno raccomandabile del normale, ma non sa che altro fare. Sorride e dice:"beh, probabilmente stai pensando ma che cazzo vuole questo?saranno cazzi miei o no? ma io comunque ti seguirò, che tu lo voglia o meno...non so dove andare, e quindi l'unico posto che mi viene in mente è quello dove andrai tu! Magari posso tornarti utile!!!" La frase è di una semplicità unica, sincera come solo la gioventù può dettare, e menter la dice il ragazzo gonfia come può il petto. Eliah aspetta sorridente la risposta della ragazza, con uno spiraglio di speranza che si riapre davanti a lui, sicuro di aver fatto comunque una buona impressione con la sua intraprendenza e la sua tenacia nonostante la situazione. Fino a quando un rumore non esce violentemente dal suo addome! La fame è troppa, e il ragazzo non riesce a trattenere i crampi della fame, mentre arrossisce afflitto... -
ok ottimo...l'ho letto cinque volte finora questo post e mi piace un casino..bella idea di nuovo strike..peccato che gigared la cosa che voleva ce l'ha già.. ma tanto ci serviva il kender??? ghgh...ora voglio vedere che si inventa manzo e voglio capire dove siamo finiti.. ma per ora sono svenuto, quindi a voi la parola, Narratori!
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dimmi che musica ascolti e ti dirò chi sei
Wolf ha risposto alla discussione di PanuZ in Cinema, TV e musica
anche io apprezzo i grandissimi Guns...canzoni magnifiche mi hanno accompagnato nell'ultimo triste periodo della mia vita, e nonostante questa associazione pericolosa per la loro valutazione li apprezzo moltissimo e li riascolto sempre volentieri....forse erano una delle poche distrazioni concessemi... -
si meglio se lo aspetti perchè potrebbe darti spunti per qualche idea...cmq sta diventando fico il tutto..ah complimenti a joram per aver tolto dal pericolo trebor e aixela al momento giusto!!! (scherzo... )
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uhm..no questa cosa nn è ancora stata pensata, perchè sarebbe lunghetta da preparare e già c'è poco tempo per postare...però prova a contattare -Kordian, colui che ha aperto questo topic, e forse lui potrà darti una mano...nuovi compagni/nemici sono sempre ben accetti... ah ho risposto a Strike quindi credo che tra poco arriverà un altro sigror post, fatto per incasinare le cose... ah altra cosa: 1000!!!!!!! scusate..
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Ariaston giaceva semi svenuto. Era stremato, le forze prosciugate dall'eccessivo uso della magia. Sapeva che non poteva permettersi riposo, che i nemici stavano probabilmente arrivando, ma non riusciva a fare altrimenti. Attorno a lui vedeva solo nebbia, la vista offuscata dalla spossatezza. Poi vide un ombra, una piccola ombra. Gli sembrò di riconoscerla, gli era famigliare e qualcosa addolcì il suo cuore; per pochi istanti tornò bambino, la felicità che percorreva il suo corpo, un senso di tepore e di riposo che lo avvolgeva. Ma poi riapri gli occhi, o semplicemente focalizzò, e riconobbe la presenza della piccola Alatharièl, davanti a lui che lo osservava curiosa e preoccupata. Ritornò in se all'improvviso, senza farlo notare. Cos'era quell'ombra che aveva visto? Era quella della ragazzina, o quella che credeva di aver riconosciuto, in un momento di vicinanza con la morte? "Ariaston, cosa c'è?". La voce della bimba giunse inaspettata, concentrato com'era nelle sue riflessioni. Però era contento che si interessasse delle sue condizioni. Le disse di stare bene, che era solo stanchezza, quando sapeva benissimo che era anche qualcosa di più. E allora lei fece quella cosa. Inaspettata, come un flash, un altro flash nel passato. Lo toccò con le mani, sulla fronte, con le sue piccole mani morbide da bambina, e lui sentì un energia pervadergli il corpo, rigenerarlo di molte delle forze perse. Era successo già una volta! Già quella volta, tanti anni prima. Si riprese all'improvviso, e pensò a quanto quella ragazzina assomigliasse a lei, a quella sorella che tanto gli mancava, da troppi anni ormai. E in più essa era anche riuscita a carpire i suoi pensieri. Lui sapeva che la grotta era una trappola, un luogo molto pericoloso, ma aveva deciso di portarli lo stesso la dentro, perché era comunque meglio che essere colti alla sprovvista in mezzo alla boscaglia. E lei ora lo sapeva. Sapeva che erano in pericolo e o per intelligenza (ma non lo credeva..) o per magia lo aveva capito. Si, le somiglianze erano molte, troppe perché fosse una semplice coincidenza. La ragazzina tornò correndo dal kender, divertita, e solo allora lui notò il tatuaggio che aveva sulla mano destra pulsare leggermente di un bagliore rossastro. Non era mai successo che quel tatuaggio si illuminasse, prima d'ora, e questo fatto lo sconvolse. E poi fu il caos. Ebbe appena il tempo di alzarsi, nuovamente in forze e sentì l'esplosione. Poi qualcosa si infranse sopra il suo capo, un metro sopra di lui, e l'elfo vide i frammenti di una freccia cadere vicino ai suoi piedi. Subito l'istinto guerriero lo fece reagire, afferrando la sua daga e scattando quasi pari passo ad Entreri verso l'ingresso. Molti corpi di demoni giacevano a terra, bruciati dall'acido liberato dalla magia del chierico, e alcuni corpi di orchetti schiacciati sotto ai loro corpi diffondevano chiazze di sangue sul terreno. Ariaston si portò verso destra, la mano sinistra che impugnava la daga, la destra che conteneva il suo bianco pugnale. I nemici erano molti, se ne era accorto subito, e doveva usare anche quell'arma. Doveva farlo! Appena la sfoderò senti l'energia che conteneva pervadere il suo corpo, rendendolo euforico e molto più reattivo. Superò Entreri, che si stava dirigendo a sinistra, con due balzi rapidi, e la prima gola di orchetto lascio la strada alla sua daga. Il sangue sgorgò generoso, macchiando il terreno mentre il corpo robusto cadeva verso terra. L'elfo ormai capiva poco di quello che stava accadendo attorno a lui, le forze e l'attenzione impegnate in quello che era il suo personale massacro. Non gli interessavano gli orchetti, infimi esseri che a volte neanche meritavano di morire, ma i demoni erano il suo obiettivo principale. Ne aveva scorto uno passare tra lui e Entreri, forse anche grosso, ma non gli aveva prestato attenzione. Li dietro c'erano sia Perenor che Sturmir, oltre al kender, e potevano proteggere la bambina per un po'. Ariaston si muoveva aggraziato tra i corpi degli orchetti, mutilando gli arti di quelli che si avvicinavano troppo, in preda a un euforica e irosa concentrazione. Mentre impugnava il pugnale, ogni volta che lo impugnava, gli tornavano alla mente le immagini, impresse a fuoco in lui, della sua famiglia. La rabbia montava in lui, rendendolo furioso, fino a quando questa non lasciava il posto alla disperazione che lo distruggeva, quasi, rendendolo un relitto inerme. Ma ora le energie c'erano tutte, merito della bimba e del pugnale. Si trovò davanti il primo demone, non molto grande e neppure preparato allo scontro con l'elfo. Subito la daga si mosse da sinistra verso destra, in un arco tagliente e uno squarcio si apri nel petto del mostro che arretrò dolorante, tentando uno scoordinato colpo alla sua testa. Lo evitò con tranquillità, fissando il suo sguardo sulla ferita, che rimaneva aperta sgorgante sangue. Allora continuò il suo assalto, smembrando parte della gamba squamosa del mostro con la daga, mentre un colpo gli arrivava al fianco, ma leggero, portato mentre la creatura cadeva sbilanciata. Fortunatamente non causò problemi all'elfo che potè finire la creatura con un ultimo colpo all'addome. Continuò nella sua turbinante carica, seguito poco più in la da un Entreri molto rapido e letale, prezioso alleato nella difesa della grotta. Dov'erano Aixela e Trebor?? Non li aveva più visti, proprio ora che erano necessari. Qualche altro orchetto tentò di colpirlo, e lui li ignorò, protetto dall'ombra in cui si era avvolto a inizio combattimento, semplice protezione agli occhi imprecisi degli orchi. E poi alzò i suoi, di occhi! Si rese conto, e contemporaneamente anche Entreri sembrò farlo, che gli avversari erano troppi. Non sarebbero mai riusciti a sconfiggerli tutti, neanche in pieno giorno. Un pensiero balenò in lui, un pensiero di libertà in mezzo ai boschi e di salvezza per se stesso. Ma lo scacciò, con le immagini proiettate dal pugnale ai suoi occhi, della sorella, del padre, della madre, di Alatharièl..di Alatharièl?? COME MAI? Era la prima volta che quell'immagine gli appariva e questo lo scosse per un attimo, sottraendolo momentaneamente al potere del pugnale. Sentì una voce risuonare dietro di lui: "Tornate indietro, difendetemi e ci penserò io a questi orridi demoni!". Era la voce del chierico, che chiedeva aiuto per un qualcosa che loro non comprendevano. Con l'ultimo barlume di coscienza rimasta si concentrò e tornò indietro, poco più lento di Entreri che già si era piazzato davanti al giovane chierico. Ma poi il pugnale lo ricatturò, e lui vide suo padre, lassù, tra il sangue e.. FURIA! Lo colse in pieno e travolse con lui il demone che lo stava fronteggiando. La daga scattò verso l'alto, il braccio destro a parare un violento colpo del mostro, subendo un impatto che lo sbilanciò non poco. Ma la lama aveva raggiunto il suo bersaglio, tagliando una spalla vicino ai legamenti. Il mostro indietreggiò, mentre già la ferita cominciava a richiudersi, rigenerandosi, con un ghigno sul volto. ODIAVA QUEL GHIGNO! Allora colpì con il pugnale, mentre riacquistava equilibrio con il braccio ancora dolorante e una ferita aperta su un fianco, figlia di un colpo di un orchetto che ora giaceva morto, sotto la spada di Entreri. Colpì con un affondo diritto, letale e veloce, che il mostro tentò di parare con il braccio robusto e corazzato. Ma l'arma penetrò facilmente le sue carni, bruciandole, bevendone il sangue che ne usciva ma non arrivava a terra, mentre un urlo di dolore tremendo scaturiva dalle fauci del mostro. Ora era l'elfo a ghignare soddisfatto, il potere del pugnale che lo percorreva nuovamente, mentre si scaldava per l'uso e per il nuovo sangue demoniaco che riceveva e di cui si nutriva. Lo estrasse dalle carni e lo fece roteare in un movimento che lacerò il fianco sinistro del mostro, che barcollò qualche istante e cadde a terra morente, le ferite aperte non sanguinanti ma bruciate dal fuoco magico e demoniaco del pugnale. Suo padre riaprì gli occhi per un attimo nell'immagine che il pugnale proiettava. Stava muovendo un braccio, lassù... ODIO! E Ariaston scattò nuovamente verso il demone successivo, più pronto ma ugualmente inerme di fronte al suo pugnale. La furia che lo muoveva era palpabile quanto il sangue dei suoi avversari che lo ricopriva. Entreri massacrava corpi di orchetti vicino a lui, proteggendolo dagli attacchi che lui non vedeva e proteggendo il chierico. Già il chierico. Ariaston per un attimo prestò attenzione a quanto stava facendo Perenor, e poi squartò un altro demone con il pugnale, tentando anche inutili affondi con la daga che era inutile contro questo coriaceo mostro a quattro zampe. La stanchezza iniziava a impadronirsi di lui e del guerriero umano, i corpo stremati dallo sforzo e sudati nonostante la frescura notturna. E Aixela e Trebor non si vedevano. DOV'ERANO MALEDIZIONE? Poi Perenor urlò forte, sprigionando una grande carica magica e illuminando debolmente la stanza. Molti demoni urlarono di dolore, tentando movimenti inconsulti dettati più dalla disperazione che dalla mente, mentre si dissolvevano nel nulla, scacciati in mondi che Ariaston nemmeno immaginava. Dopo qualche istante nella grotta non era rimasto nemmeno un essere demoniaco, nemmeno uno vivo. Solo orchetti spaventati dalla nuova situazione, che titubanti decidevano che fare. Poi fuggirono. Suo padre ora aveva il volto distorto da una maschera di dolore e disperazione, con le lacrime di sangue che gli solcavano il volto mentre gli occhi si chiudevano... DOLORE! Allora le lacrime sgorgarono dal volto dell'elfo, le immagini proiettate dal pugnale improvvisamente più vive in lui, e più dolorose, mentre il padre urlava, sanguinava e la sorella svaniva nell'ara dissolvente. Cadde in ginocchio, improvvisamente conscio di Entreri di fianco a lui, svenuto, coperto dal corpo di qualche orchetto mutilato. Ma allora chi aveva combattuto al suo fianco? Chi lo aveva protetto dagli attacchi degli orchetti che lo circondavano? Capi all'improvviso.Era solo! Nel combattimento era solo, e più di qualche ferita ora lo ricopriva. Aveva le braccia tagliate in più punti, contusioni e graffi su tutto il corpo, e la ferita al fianco ancora aperta! Il pugnale aveva modificato la realtà che vedeva, che percepiva, e non si era accorto di essere lui stesso a colpire tutti i nemici che lo circondavano, in uno sforzo tremendo che ora lo sommergeva improvvisamente. Barcollò, e poi cadde sulla schiena abbandonando la presa sulla daga e sul pugnale, accasciandosi a terra tremante, mentre la luce si spegneva attorno a lui. Negli ultimi istanti di coscienza vide Alatharièl appena uscita da un globo magico dirigersi correndo verso il nano a terra massacrato, e appoggiargli le mani sul corpo. Perenor corse invece gli corse incontro, sudato e stanco, ma ancora in grado di reagire,con qualche leggera ferita sul corpo. I suoi tatuaggi pulsavano, entrambi, mentre vedeva il buio chiudersi su di lui in un abbraccio accogliente come non mai...
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ok ok good bene cosi..ognuno è riuscito a postare il proprio pezzo di combattimento..pensavo non si riuscisse a fare una cosa decente e invece eccola qua..goodd
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shhhhtt!! ci avevo pensato anche io ma non l'avevo detto per non spaventare njasheen..e non ho neanche detto ke il kyton è omosessuale per non spaventare il kender... :-#
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no no al massimo vieni rapita da un demone, probabilmente molto affamato, brutto e cattivo..per il resto tutto ok.. ma ci penserà sicuramente il kender a salvarti...
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ma sbaglio o è un Cornugon quello che deve rapire Athariel?? :-k cmq vedi te..
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tranquilla...era per sapere se lo avevi letto...tnk 1000 e vai tranquilla..senza fretta ...
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OT x daermon: ehm..il combattimento vorrei farlo io...nn x "egoismo" ma perchè devo far accadere alcune cose..questione del BG di Ariaston..quindi se vuoi scrivi il combattimento con il Gelugon (che nn ho capito cos'è..) e poi me lo invii via mp che lo integro con il mio racconto..tnk.. /OT
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OT per joram...aspetto il tuo post sul racconto delle spada e del nano..direi ke temporalmente avviene prima quello, poi racconto il combattimento, e poi si va avanti..spero sia ok /OT
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OT bella cosi..mi piace..io vorrei fare una descrizione del combattimento, perchè potrebbe servire per il BG e per il resto della storia..se siete tutti d'accordo stasera posto qualcosa..e poi direi che Joram potrebbe terminare il racconto sulla spada...o vedi tu che idee hai Joram.. /OT
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noi una cosa del genere la facciamo per i pg caotici..dopo tutto sono caotici,e cosa meglio del random rappresenta le loro azioni??
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OT ghgh..good..ora aspettiamo il post di joram cosi vediamo che fa quella spada..strike hai fatto esattamente quello ke speravo con la magia in ingresso.. ...tra le altre cose Ariaston dovrebbe essere mezzo svenuto..forse nn si è capito dal post.. /OT
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ehi njasheen hai letto il mio mp??? giusto per sapere se lo hai letto..
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OT ops scusate..ho postato senza leggere l'ultimo post di Daermon. Però fatalità può andare bene..continuate da dove sono arrivato io..credo vada bene.. /OT
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"SShhtt!! Silenzio". Ariaston zittì i due compagni di viaggio, portando un dito alle labbra, a fiancheggiare la cicatrice che divide il volto, il tatuaggio sulla mano a confondersi con il buio della sera, nell'ombra del cappuccio calato sulla testa. "C'è qualcosa li avanti. Fate silenzio e rimanete fermi. Entreri tieni d'occhio i dintorni, mentre vado a vedere." Ariaston parlava sottovoce, come il fruscio del leggero vento tra le foglie sopra agli alberi. Si mosse lentamente, strofinando l'amuleto, e dopo qualche metro era già invisibile a tutti. Attesero qualche minuto, in silenzio, accucciati nell'ombra, mentre attendevano il misterioso e prudente elfo. Entreri era un'ecellente vedetta, e inspiegabilmente anche il kender era silenzioso, forse per il bavaglio sulla bocca e l'ascia del nano sopra la sua testa come una spada di Damocle.. Quandò Ariaston tornò lo videro solo all'ultimo momento, la daga in mano, leggermente sporca di sangue fresco. "Andiamo. C'erano due orchi allontanatosi dal campo..non ho capito per quale motivo. Non credo fossero vedette, non avrebbe senso qui in mezzo. Ma ora non recheranno problemi. Ma bisogna affrettarsi, potrebbero essercene altre." Ripartirono in silenzio, più in fretta di prima, le armi in pugno. Ariaston volle mettere la bambina tra lui e Trebor, che lo seguiva come un ombra, agile e silente come tutti i ladri. Voleva proteggerla come meglio poteva. Entreri chiudeva la fila, assicurandosi che non rimanessero tracce troppo evidenti da seguire. Passarono accanto ai corpi di due orchetti, appoggiati ad un albero come se stessero aspettando qualcosa che non sarebbe mai arrivato. Se qualcuno li avesse visti da distante si sarebbe potuto preoccupare solo per la loro immmobilità. Continuarono il loro viaggio per un altra mezz'ora, senza fare altri incontri. Ariaston continuava a percepire qualcos'altro che non andava, oltre alla presenza degli orchi; continuavano ad arrivargli messaggi dalle creature del bosco, messaggi di pericolo e allarme, di terrore. Ma non riusciva a capire cosa fosse; sapeva solo che dovevano fare in fretta. Poi il rombo giunse; la terra cominciò a tremare, ritmata, in una vibrazione costante e regolare. Poco ci volle perchè capissero che i grossi tamburi orcheschi avevano iniziato a vibrare. "CORRIAMO! HANNO TROVATO I MORTI!" La voce dell'elfo imponeva urgenza, per la prima volta meno armoniosa di quanto si aspettassero. Iniziarono una marcia sostenuta, forzata, urgente, tutti con la mente e l'attenzione rivolta dietro a loro, aspettandosi da un momento all'altro di veder sbuccare un gruppo di feroci orchetti pronti a massacrarli. Anche Ariaston protese la sua magia dietro di se, lasciando leggere tracce di rilevamento, anche se nn sapeva quanto utili fossero. E non voleva usare troppo la magia, in presenza dell'umana. Poi all'improvviso si trovò davanti una creatura, rossa, feroce, inaspettata. E a quanto pare anche la creatura era stupita di trovarseli di fronte. Un attimo si esitazione, poi l'elfo reagì rapidamente, la daga che saettava nell'aria, a colpire il fianco della creatura che tentava la fuga, lacerando le carni e strappando un urlo di dolore dalla sua gola. Urlo che terminò quando la spada di Aixela gliela trafisse inesorabilmente, senza rallentare minimamente il suo movimento laceratore. Il sangue che ne usci cadde a terra fumante, mentre la vita si spegnava in quel corpo demoniaco. "Ora ci hanno trovati anche i demoni. Dobbiamo cercare un riparo, dove poterli combattere in maniera organizzata, fino all'arrivo del mattino, o magari anche riuscire a nasconderci, anche se lo trovo difficile. E appena lo troviamo Sturmir analizzerà la tua spada, se questo può tornare utile nel combattimento. Veloci!!" Iniziarono a correre, la magia dell'elfo che era andato avanti che saettava in ogni direzione, alla ricerca del luogo che gli serviva. Corsero per qualche centinaio di metri, il terreno che si faceva più roccioso e aspro, scivoloso nell'umidità della notte; ogni tanto si percepiva un rumore alle loro spalle, in lontananza, che li faceva intimorire e tremare al pensiero di essere trovati dai demoni. Le speranza di Ariaston si facevano sempre più scarne, man mano che il tempo passava, e la fatica aumentava per il continuo utilizzo di magia. Cercava, sempre, di continuo, assicurandosi di essere sempre seguito a distanza dai compagni, guidati da un Trebor molto attento a non perdere di vista la staffetta elfica. Poi trovò! C'era una grotta a poca distanza da li. Non era molto grande, ma era nascosta da una fitta vegetazione, e apparentemente disabitata da tempo, da qualsiasi creatura. O per lo meno era quello che aveva percepito dalle piante che lo circondavano. "Di la!" Scattò a destra, riavvicinando il gruppo, e guidandoli verso la roccia. Pochi minuti dopo la trovarono. Era una grotta umida, sporca, in cui l'acqua gocciolava in più punti dal soffitto. Ma dentro trovarono riparo, e nascondiglio. Si appostarono dentro; mentre Perenor pensava a qualche magia del suo repertorio da lanciare nell'ingresso, e Sturmir analizzava la spada perfetta, Ariaston andò in fondo alla caverna, si sedette a terra, silenzioso, meditabondo; poi cadde su un fianco a terra. Non aveva mai usato per cosi molto tempo la magia, ed era sfinito. Le forze gli mancavano, e doveva riposare, volente o nolente, mentre i tatuaggi sul dorso della mano pulsavano lentamente di un leggerissimo bagliore rosso...
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La Nostra Storia 3020 - ->CyberPunk<- -
Wolf ha risposto alla discussione di Gigared in Prosa e Poesia
OT beh strike ora tocca a te..vediamo che ti inventi!! e nn farmi troppo male.. /OT -
La Nostra Storia 3020 - ->CyberPunk<- -
Wolf ha risposto alla discussione di Gigared in Prosa e Poesia
Eliah era ancora li. Il poliziotto aveva rivolto qualche domanda alla ragazza, che poco dopo si era allontanata, con un aria delusa e ferita sul volto. Sembrava andarsene per rassegnazione, ma Eliah non ne era convinto. Secondo lui cercava qualcosa, quella ragazza. Ma a lui non importava. Ora il poliziotto si era allontanato, richiamato da un suo collega per qualche motivo che il ragazzo non aveva sentito. La ragazza era a una quindicina di metri. Eliah la osserva allontanarsi ancora per un po', poi esce dal nascondiglio, si avvicina furtivo alla bici e inizia ad armeggiare. Con un po' di fortuna potrei trovare qualche pezzo da vendere, e magari domani mangio bene Conosce qualcosa di meccanica ed elettronica, insegnamenti del padre, e poco dopo riesce a staccare il dispositivo di orientamento posto sul manubrio della bici, e i pedali che gli sembrano belli. Sta per allontanarsi soddisfatto, quando sente una voce:" EHI TU!!LASCIA STARE LA MIA BICI, SPORCO LADRUNCOLO!" Eliah alza gli occhi un istante, e vede la ragazza corrergli incontro infuriata. "Cazzo.." dice a bassa voce mentre fugge nel vicolo. "Ma che gliene frega di questo rudere di bici???" Inizia una corsa sfrenata dentro al vicolo, per sfuggire alla ragazza assatanata; un salto del bidone, scarto agile per schivare la pozzanghera e poi..giù!!! "CAZZO!" l'urlo esce spontaneo dalla gola di Eliah mentre vola verso terra, gambe all'aria, un cumulo di latine che rotolano sotto i piedi. Appena a terra appoggia i gomiti, l'acqua della pozzanghera tutta addosso, si volta velocemente sperando di essere solo, osserva il corridoio, vuoto, nessuna traccia della ragazza. Per un attimo la speranza lo accoglie, crede di essere salvo, poi: "che cazzo credi di fare?? mi è costata un sacco quella bici, e i pochi pezzi sani li voglio IO!!". La ragazza è li di fianco a lui, infuriata, che lo osserva con occhi furenti, le mani strette a pugno...