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Fighi i pg. Mi ispirano tutti. Comunque io non riuscirò a continuare ne oggi ne probabilmente domani. Ma se voi volete postare qualcosa dei vostri personaggi potete eh, non siete vincolati ad aspettare le mosse mie e di Joram. Anzi, se postate qualcosa magari risulta più semplice coinvolgerci tutti in qualcosa.
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A me il loro primo album era piaciuto parecchio, l'ho ascoltato spesso. Mi pare ne abbiano fatto due ma il secondo non l'ho mai sentito. Quoto.
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Berserk vs Bastard
Wolf ha risposto alla discussione di darteo_silver in Libri, fumetti e animazione
Non leggo fumetti da veramente molto tempo ormai. Mi hanno stancato. Si quello era molto bello. -
Dei RATM? Degli Audioslave vorrai dire..
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Bella!
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Berserk vs Bastard
Wolf ha risposto alla discussione di darteo_silver in Libri, fumetti e animazione
Ho votato Bastard!!. Sia perchè mi è piaciuto un casino, sia perchè non ho mai letto Berserk. -
Era l'ora di pranzo, Sial era a casa sua e stava consumando un pasto frugale. Era una giornata calda e leggermente afosa e non aveva molta fame. Dalla porta Silviette tentò come sempre di entrare senza farsi notare, ma in questo non poteva sfidare Sial; ovviamente se ne accorse e, mentre lei si avvicinava alle sue spalle, lui lanciò un pezzo di pane dietro di se. "Mangia al posto di fare la sciocca". "Uffa, non c'è gusto. Te ne accorgi sempre. Ma prima o poi ce la farò, e sarà la volta in cui ti ruberò il lavoro." Si sorrisero, un po' per storto, e lei si sedette sulla sedia di fianco alla sua, addentando una mela. Poi cominciò, masticando: "L'antipatica Seynalin arriva questo pomeriggio tardi, quasi all'imbrunire. La notizia che arrivi domani è falsa, neanche la taverna dove alloggia non lo sa. Probabilmente è una balla che si sono inventati apposta." Addentò un altro pezzo di mela, dopo aver deglutito l'altro. "Le guardie del palazzo l'attendono alla locanda Da Cutin, quella all'angolo con il pescivendolo, dall'altra parte della città. Quattro guardie se non sbaglio". Entrambi continuarono a mangiare in silenzio. Lei sapeva che lui pensava, lui sapeva che lei aspettava le sue domande. Sial si scolò il bicchiere di vino, dandosi qualche pacca sul petto per deglutire meglio. Ruttò senza far troppo rumore. Riempì nuovamente il bicchiere, poi si alzò per prenderne un altro per la sua amica. "Non mi hai detto cosa ha chiesto per cena. E appena puoi trovami Botal, avrò bisogno anche di lui. Se tutto va bene questa volta potrò pagarvi un po' meglio." L'elfa si mise più comoda sulla sedia. "Dimmi una cosa: ma mi fai davvero cosi stupida?" Lui la guardò incerto, mentre le portava il bicchiere di vino. Poi sorrise e aggiunge:"Eheh certo, dovevo pensarci, sei tu l'investigatrice. D'accordo, tu avrai una paga adeguata. Non è necessario che Botal lo sappia..ci siamo intesi?". Appoggiò il bicchiere al tavolo e lei con un sorriso d'intesa lo afferrò e ne bevve metà. Fece schioccare la lingua sul palato: "Comunque c'è qualcosa che mi puzza in tutto questo, prima di stasera dobbiamo rivederci." Si avvio verso la porta dopo aver bevuto il vino rimanente. La voce di lui la fermò: "Beh?" Lei afferrò la maniglia:"Pollo allo spiedo per le sue guardie e non troppo vino rosso. Lei si fa preparare due bistecche di maiale alla brace per se stessa e la sua serva, verdure cotte sulla griglia e birra leggera, forse troppa per loro due. Di dolce hanno torta di mele e forse l'ostè le omaggerà con le sue olive nere con capperi." Scomparve nella luce del giorno che nascondeva la città agli occhi di Sial. Lui si sedette in divano, in attesa di Botal. Riusciva ad immaginare lo scrigno sopra al suo tavolo, straripante di tesori.
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Bello come hai scritto il BG, Airon. Forse in giornata posto un altro pezzo di Sial.
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Aggiornamento e manutenzione forum - maggio 2007
Wolf ha risposto alla discussione di aza in Dragons’ Lair
A me ha sempre funzionato bene, mai visto sto problema. Prova a dirmi in che topic ti ha dato problemi che lo provo anche io. -
Il numero non è stato deciso, io avevo proposto quelli solo perchè erano quelli che, vista l'edizione precedente, potevano portare meglio avanti la storia senza incasinarsi. Ok, allora direi che il Freppi è il benvenuto.
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Si anche. Wolf Joram Strikeiron Samirah Subumloc Airon17 Esahettr Questi quelli che avevamo pensato per iniziare. Edit Ops non avevo visto il post di sami
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Questa è la tua canzone... tu non lo sai...
Wolf ha risposto alla discussione di Joram Rosebringer in Cinema, TV e musica
Questo gruppo l'ho scoperto da poco ma mi riporta a tempi indietro. E' sempre bello riscoprire che gli stili perdurano nel tempo e non muoiono da un momento all'altro. La dedico a due persone: a me ieri e a me oggi. Due persone cosi diverse che si ritrovano qua nella musica. Forget it - Breaking Benjamin It's a crime you let it happen to me Nevermind, I'll let it happen to you Out of mind, forget it there's nothing to lose But my mind and all the things I wanted Everytime I get it I throw it away It's a sign, I get it, I wanna stay By the time I lose it I'm not afraid I'm alive but I can Surely fake it How can I believe when this cloud hangs over me You're the part of me that I don't wanna see Forget it There's a place I see you follow me Just a taste of all that might come to be I'm alone but holding breath you can breathe To question every answer counted Just fade away Please let me stay Caught in your way Forget it It's a crime you let it happen to me Out of mind, I love it, easy to please Nevermind, forget it, just memories On a page inside a spiral notebook Just fade away Please let me stay Caught in your way I can live forever here Forget it How can I believe when this cloud hangs over me You're a part of me that I don't wanna see I can live forever here -
La descrizione della città che ho messo qua sotto potrebbe andare anche in LNS - Fantasy (il topic di scrittura). Se Sami o Sub hanno voglia di spostarla fanno cosa buona. @ Freppi: in realtà si era pensato di partire in un gruppo chiuso e di non fare aggiunte, per non rischiare incasinamenti come al solito. Nulla di personale ma io propenderei per il continuare cosi. E' anche vero però che se si deve inserire qualcuno meglio farlo immediatamente e non nel corso della storia. Non so, io direi che è meglio continuare con quelli che siamo, ma sentiamo che dicono tutti.
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La Nostra Storia - Supporto Hardware
Wolf ha risposto alla discussione di Joram Rosebringer in Prosa e Poesia
La città si chiama Leifal ed è situata a un giorno e mezzo di viaggio a piedi dalla costa occidentale, dove le onde del Mare Azzurro ne bagnano le rocce. A due giorni di viaggio a Nord si trova la città chiamata Butindin. Le due città sono in buoni rapporti e una strada sicura ne permette la comunicazione. Passano molti convogli mercantili e le gruppetti di ranger si muovono quotidianamente da una città all'altra, per sorvegliare. Nel bosco che circonda gli ultimi 15 chilometri di strada prima di Butindin talvolta avvengono furti e aggressioni da parte di ladri occasionali o più frequentemente dalle bande di banditi rimaste tra gli alberi. In passato erano molto più forti ma negli ultimi due anni l'organizzazione della città si è data da fare catturandone e uccidendone molti, ed ora la situazione è più tranquilla. Nella foresta vivono più che altro animali normali, di aggressivi solo lupi orsi o qualche grosso felino. Creature fantastiche ben poche, e raramente pericolose. A est di Leifal, a 2 giorni di viaggio, si estende la Grande foresta di Sangue. E' una foresta di alberi molto fitta e estesa, gli alberi hanno spesso colori che vanno dal nero al marron scuro o anche al rosso intenso. Il nome deriva dalle molte leggende che narrano della pericolosità di quella foresta e dei molti eroi scomparsi al suo interno. E' la classica foresta di cui parlare per spaventare i bambini. Un fiume attraversa la strada che collega le due città e scorre verso il mare. E' un fiume abbastanza grosso e capiente dove si pesca molto e passano alcune navi e barche provenienti dall'entroterra dell'est. Direi che basta, il resto lo inventiamo. -
Ok, capito. Appena ho un attimo posto la descrizione dell'ambiente circostante, cosi avete un idea più chiara.
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Si ok può andare. L'idea che io avevo della città era quella di una grande città (anche se non la capitale di un regno) molto popolata ma con pochi forestieri, principalmente sono abitanti della città stessa. Non c'è molto passaggio di stranieri o viaggiatori, perchè è un po' fuori dalle rotte principali. Distanza dal mare l'avevo pensata di un paio di giorni di viaggio, anche meno. Però non è tassativo, è semplicemente l'idea che avevo avuto, poi si può cambiare o improvvisare a me non cambia neinte. Certo che sei in tempo Airon, abbiamo appena iniziato.
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Ok, postato. Credo che la cosa offra abbastanza spunti di inserimento per tutti. Forse la cosa sembra abbastanza semplice ma ho pensato a una serie di cose da far accadere dietro e nelle quali cercherò di coinvolgere anche voi quando posterete. Spero piaccia a tutti.
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Era seduto alla locanda, con una birra davanti. Stava aspettando l'arrivo di Silviette, la sua giovane amica elfa. Si trovavano sempre li a quell'ora del giorno, per due chiacchiere o per lavoro. Oggi era per il secondo motivo. "Domani arriva in città una carrozza dal Butindin, la città vicina. Al suo interno viaggia Seynalin, la figlia del sovrintendente. Porta con se un bauleto ricolmo di gioielli e soldi, perché progetta di rimanere nella nostra città per qualche tempo. A me non interessa molto quel bauletto, quello è la tua ricompensa per il lavoro che svolgerai: questa volta dovrai procurartela da solo la paga." Sial vide l'avvenente elfa entrare dalla porta, con il solito sguardo colmo di disprezzo per le guardie che bevevano al bancone. Si sedette di fianco a lui, appoggiando i piedi in alto sul tavolo. La sua solita abitudine. "Oggi mi annoio. E' un po' che non facciamo qualcosa di interessante. Spero tu abbia novità, o ti mollo qua e vado a trovarmi qualcosa da fare.". La sua solita lingua tagliente. Sial sorrise, afferrò la birra e se la scolò d'un fiato. Si alzò in piedi, abbandonò due monete sul tavolo di legno e si mosse mentre ancora giravano su se stesse. "Andiamo." "Quello che affido a te questa volta è un compito leggermente diverso. Come ben sai a Butindin abbiamo avuto dei problemi con le forze dell'ordine locali, i nostri contatti sono andati tutti a farsi benedire e sembra che l'organizzazione che hanno in quel posto ci impedisca di infiltrarci. Non sono cosi idiota da pensare che l'astuta quanto brutta Seynalin sia qua solo per un viaggio di piacere, sicuramente progetta qualcosa con il padre. Non vorrei scoprire tra un mese che le due città si stanno accordando per farci fuori anche qua. Tuo compito sarà scoprire cos'è venuta a fare qua la bionda nobil donna. Scegli il metodo che più ti aggrada ma devi evitare l'uso della violenza. La ragazza non deve sospettare di essere sotto controllo. E' anche nel tuo interesse che la missione riesca, ti ritroveresti senza casa e senza lavoro. Ora vai, voglio finire la mia lettura". "Silviette, ti dico due cose: domani arriva una carrozza in città, da Nord. Fammi sapere dove alloggia, a che ora arriva, chi la attenderà e cosa preparano per il pasto degli ospiti. L'altra cosa è che se la noia è un problema allora basta dirmelo, provvederò a procurarti abbastanza guai da non farti dormire." Un sorriso storto e complice scalfì il volto di entrambi mentre si voltavano le spalle per andare a svolgere i propri compiti.
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Mah, forse è meglio se aspetti che posto il pezzo successivo, cosi ha più senso. Cerco di far presto.
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La primavera era quasi terminata e in quella zona del mondo le temperature erano preoccupanti. La terra si stendeva brulla e secca, in volute di polvere al soffiare del caldo vento. All'orizzonte, verso le praterie secche, il calore si misurava in onde che salivano dal terreno, nelle ore centrali della giornata. Il villaggio di Carat forniva poco riparo dal sole ai suoi abitanti, fornendo solo qualche albero qua e la. Le case aiutavano nell'ingrato lavoro di parasoli involontari, e la strada principale del villaggio si mostrava deserta all'ora in cui tutti pensavano a rifocillarsi. Nonostante tutto la gente nelle case era felice, il pasto caldo ce lì avevano tutti e i problemi erano pochi. Il fiume scorreva non molto distante da loro anche se si era ritirato parecchio e l'acqua scorreva generosa e limpida, sia nel suo letto che nelle case dei cittadini. A Carat si viveva d'agricoltura e allevamento di maiali e gli uomini adulti del villaggio partivano una volta a mese per stare dieci quindici giorni a caccia di bisonti nelle praterie. Erano tornati il giorno prima, con un discreto bottino e le carni erano già state preparate per l'essiccazione. La gente ora pensava a riprendersi dai festeggiamenti della notte appena passata. Sial sgranocchiava un po' di pane della sera precedente, con un po' di insaccato appena tagliato. Alla sua età non gli permettevano ancora di bere del vino e quindi risentiva appena dello stordimento di cui invece stava ancora soffrendo suo padre, uno dei cacciatori del villaggio. Aveva ucciso due bisonti, suo padre, e procurato pelli per l'inverno, suo padre. “Sial vammi a prendere dell'altro pane da Nisul, qua di fianco, e tornando riempi il fiasco di vino per il pranzo”. Sua madre non era mai stanca di urlare ordini. Sial ingoiò l'ultimo pezzo di pane e si alzò dalla sedia, uscendo di casa. Si ritrovò in strada, nella strada principale. In fondo ad essa, sotto al grande salice, c'era il pozzo scavato molti anni prima che lui decidesse di nascere. Il pozzo forniva poca acqua, ma spesso ne veniva portata dal fiume grazie ai carri ed a numerose cisterne di legno. Queste veniva poi poste in grandi buchi scavati nel terreno all'ombra di quattro grandi querce che fornivano ombra, acqua pronta per essere utilizzata. L'anno precedente suo fratello maggiore aveva perso l'uso di un braccio e di una gamba in quella difficile e faticosa operazione, era morto nel mese seguente per le ferite riportate. Raramente succedevano episodi del genere, ma nei sui tredici anni di vita Sial l'aveva visto accadere già 3 volte. Bussò alla porta del vicino, che lo salutò con un sorriso e gli porse due pagnotte. Aveva sentito sua madre e aveva già preparato l'occorrente: “Su sbrigati, prima che quella santa donna di tua madre si arrabbi”. L'uomo gli strizzò l'occhio con un gesto d'intesa, mentre gli accarezzava i capelli castani e lo spingeva verso casa. Sial si affrettò verso l'entrata di casa sua e appoggiò il pane sulla tavola. Poi uscì nuovamente per recarsi nel magazzino usato come dispensa per il vino. Fece tre passi, poi si voltò per andare a prendere il fiasco di vino vuoto da riempire. Mentre rientrava in casa vide in fondo alla prateria una nuvola di polvere in movimento. Si fermò un attimo ad osservare meglio strizzando gli occhio; qualcosa si muoveva, laggiù, e la polvere aumentava avvicinandosi. Iniziò ad avvertire il terreno tremare sotto i suoi piedi e un rumore sordo fece capolino alle sue orecchie. “Mamma..MAMMA!”. Sial iniziava a capire cosa stesse succedendo e l'agitazione si stava impadronendo di lui. “Mamma chiudi tutto! CHIUDETE TUTTE LE CASE! CORRO ALLA CAMPANA!” Sial si girò, spalle alla porta, al rumore, alla nuvola, al sole e alla prateria. Spalle a tutto, di fronte solo la campana. “Sial NO!” Le voci di sua madre, di Nisul o forse di suo padre si unirono in un coro implorante, ma Sial non poteva ascoltare, gli stava dando le spalle. Le gambe mulinavano veloci mentre la campana vicino al pozzo si avvicinava rapidamente, ma non troppo. Dietro di lui il rumore si faceva rombante, insistente, allarmante. Ma il ragazzo aveva deciso si non voltarsi a vedere. Attorno a lui porte si aprivano e si sprangavano al vederlo passare, finestre si sbarravano assieme ad occhi che lo fissavano. Una bambina più piccola di lui, la brutta Lilian, fece per gettarsi in strada e correre con lui, in un assurdo gioco, ma una mano nerboruta le afferrò il braccio impedendole il divertimento dietro ad una robusta porta di legno. Le voci lo chiamavano attorno a lui, mentre correva, ma non le capiva. Sembravano tutti volerlo fermare, farlo smettere di correre. Ma come? Non capivano come lui stesse tentando di avvertirli del pericolo? Come fosse fondamentale il suo ruolo in quel momento, per la salvezza del villaggio? Ancora qualche passo, poi il dubbio iniziò ad insinuarsi in lui. Il rombo era assordante alle sue spalle, la polvere oscurava il sole e Sial iniziava ad affaticarsi. Ma perché l'avevano messa cosi distante la campana? Perché non era al limitare del villaggio dalla parte della prateria, per avvertire del pericolo? Perché invece era dalla parte opposta della strada? Sial scacciò i pensieri dalla mente, mentre con l'ultimo balzo e con l'ultimo fiato saltava sul parapetto del pozzo, impugnando la corda della campana. Si, finalmente aveva afferrato la corda della campana, finalmente poteva realizzare il suo sogno di salvare il villaggio da..salvarlo da..si voltò di scatto. La mandria di bufali impazziti gli era addosso. La campana iniziò a suonare, forse per merito suo, forse per il tremare del terreno, forse per il suo stesso tremare di paura. Tutto si fermò mentre si rendeva conto che la campana suonava solo per lui. Solo lui aveva ancora bisogno di essere avvertito del pericolo, solo lui non si era chiuso in casa, solo lui stava guardando negli occhi folli il primo bisonte che si sarebbe schiantato contro il pozzo, spinto dalla massa, solo lui non vedeva più il sole e aveva gli occhi pieni di polvere, solo lui ricordava in quel momento che la campana serviva per avvertire il villaggio degli attacchi del villaggio vicino, nei secoli precedenti. Solo lui aveva sempre sognato di suonarla. Il primo schianto fu violento, contro le pietre che volarono in aria di fronte a lui. Perse l'equilibrio e una zampa lo colpì di striscio alla gamba, facendogli provare dolore. Si ritrovò in equilibrio precario sul bordo del pozzo, appeso alla campana che ora gli stava finalmente salvando la vita, adempiendo al compito che lui le aveva assegnato. E poi il secondo bufalo si schiantò contro il primo, e il terzo, e infine il quarto lo investì in pieno, nell'ombra di un sole cocente nascosto da un torrente di polvere. Il pozzo si richiuse sopra a Sial mentre ci precipitava dentro e la luce spariva. Sentiva l'aria scorrergli attorno mentre la sorpassava nella sua folle e involontaria corsa verso il fondo, la sua mano sentì appena la corda che teneva il secchio sfiorargli la mano. ------------------------------------------------------------------------------------- Riaprì gli occhi di scatto, madido di sudore. Ancora una volta. Era stanco, ormai, di ripetere quel sogno da anni. Aveva si segnato la sua vita, ma era il passato. Si era rassegnato a non poterselo togliere di dosso, o per lo meno non ancora. Sial si alzò dal letto, bevve un sorso d'acqua e con il rimanente si sciacquò la faccia. Si cambiò di pantaloni, mettendo quelli neri e leggeri; maglia marrone scuro, le scarpe di pelle che gli aveva preparato Lucia. Il mantello lo lasciò sulla sedia, era abbastanza caldo anche senza. Si fissò la cintura ai fianchi,e ad essa la daga affilata. Uscì di casa e si diresse verso la strada principale della grande città nella quale lavorava da anni. Si ritrovò subito sputato in un torrente di folla, agitata nell'indaffararsi quotidiano; le voci dei mercanti, della gente che chiacchierava e dei cavalli coprivano ogni altro suono, mentre l'odore dei primi preparativi per il pranzo si insinuavano nelle narici. Sial si mosse tranquillo al bordo della strada, e si infilò tre edifici più in la. Appena dentro voltò nella prima stanza a destra, salutò l'uomo spaparanzato sulla sedia e si diresse verso la porta di legno nero. L'aprì. La donna che vi ritrovò all'interno della stanza era della solita bellezza disarmante. Sedeva sulla sedia dietro al tavolo, rilassata nella sua cascata di capelli rossi, con in mano un bicchiere di vino bianco e nell'altra una pergamena. “Preparati, domani ti aspetta un lavoro. Mi servi in forma e concentrato, c'è da guadagnarci parecchio”.
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ok. Il pezzo che posto ora come narrazione se la prende parecchio alla larga, introducendo anche il BG del mio pg. Ieri mi è venuto cosi. Però non è terminato, è una specie di introduzione e domani o più tardi posto un altro pezzettino che dovrebbe avviare le cose. Intanto questo. EDIT ..e..ops, è venuto lunghino. Vabbè dai, lo sforzo iniziale, nei prox mi contengo.
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Ho postato il mio personaggio, forse un po' troppo a grandi linee. Date un occhiata e ditemi se va bene, quando ho l'ok posto anche quello che ho scritto come inizio della storia.
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La Nostra Storia - Supporto Hardware
Wolf ha risposto alla discussione di Joram Rosebringer in Prosa e Poesia
Nome: Sial Razza: Umana Capelli: Castanoscuri, lunghi al massimo fino alla spalla, poi li taglia corti. A inizio narrazione arrivano all’orecchio Occhi: Verdi chiari brillanti Aspetto: Alta circa 1,80m, fisico asciutto ma non rachitico, ha i muscoli ma è magro. Risulta molto segnato proprio per questa sua magrezza, ma non è fortissimo. Età: 27 anni Equipaggiamento: Una daga corta, al fianco, e talvolta un pugnale nascosto nello stivale. Solo quando è in qualche missione pericolosa indossa un armatura in cuoio piuttosto leggera. Background Un evento della sua infanzia ne ha segnato il carattere rendendolo determinato e deciso, poche cose lo spaventano. Si è reso conto che la vita può finire da un momento all'altro e che da un momento all'altro può riiniziare. Per questo motivo non ha paura di osare, rischia il rischiabile e vive al limite. Negli anni si è costruito nella città di Leifal una rete di contatti che gli forniscono costantemente lavoro sporco; fa parte di un gruppo di delinquenti che controllano gran parte del potere della città e il suo lavoro è spesso quello di ladro o assassino di fino. La sua abilità con le armi da taglio piccole e leggere gli ha consentito di guadagnarsi il rispetto dei capi che lo prendono spesso in considerazione quando si tratta di svolgere compiti delicati, ma resta nonostante tutto un pesce piccolo. Nella sua infanzia ha imparato qualche piccolo trucchetto magico, ma non ha svelato ancora a nessuno questo suo segreto (solamente alle sue vittima in punto di morte) e non ha svelato a nessuno il suo passato. Sta aumentando i propri averi con i lavori che svolge in città e le sue ricchezze aumentano. In città ci sono ben poche persone di potere che non lo conoscano e sappiano cosa e chi rappresenta e ci son poche cose che non può permettersi di fae. Questo gli consente di vivere comodamente e gli permette di guardarsi poco le spalle perché sa di godere della protezione dei suoi capi. Ha due amici:Botal, un omone di 38 anni, duro come il ferro e rude come la pietra, temprato dal tempo e rassegnato a finire in una bara. Spera solo di farlo con una pinta di birra in una mano e la testa di un nemico nell'altra. Silviette, elfa cresciuta in città, di un età apparente di 17-18 anni. Ragazza molto intelligente e svelta, sia di mano che di lingua. Si diletta in furtarelli e azioni di spionaggio, molto utile al lavoro di Sial. Con qualche trucchetto magico riesce a cambiare sensibilmente aspetto e questo l'aiuta parecchio. Sial è abile nell'uso della corta daga affilata che tiene sempre con se, ma è perfettamente in grado di adoperare anche una spada all'occasione. Raramente indossa armature, al massimo in pelle leggera. -
Io punterei sulla città per partire, forse è più semplice e offre più spunti. Poi ci si può sempre spostare ma ho visto in altre occasioni che forse è più semplice. Allora se siete d'accordo io stasera scrivo e domani posto l'incipit, almeno quello del pg malvagio che farò. Poi voi vedrete che fare di conseguenza (o anche no). Right?
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Mah questo è da vedere, il legame del,passato può venire fuori anche strada facendo se serve. L'importante è che un cattivo gestito da uno di noi ci sia, poi se ce ne sarà anche qualcun'altro PNG non sarà un problema.