Il problema è che si pensa di scrivere un buon fantasy leggendo tanto fantasy e pensando al fantasy in senso stretto. La realtà è che il fantasy in generale fa abbastanza pena, a parte rare eccezioni. Quello italiano lasciamo perdere, la Troisi è un'incapace.
Nessuno ricorda che Tolkien aveva una base letteraria tutt'altro che legata al fantasy in sè, come lo intendiamo adesso. Molte delle sue letture e il suo background sono stati grandi classici, tantissimi libri di filologia e lingue/letteratura (questi veramente tanti) , e ovviamente il folklore di paesi diversi. Ma idem il tanto osannato Martin, che a mio avviso ora sta calando paurosamente e temo stia esaurendo le idee, ha un background di storia medievale e romanzi classici decisamente non fantasy.
Ne conosco di ragazzi che vogliono scrivere fantasy, leggono manga, leggono Tolkien e guardano GOT e giocano a DnD e pensano di poter scrivere fantasy. Poi leggi la roba e vuoi vomitare.
Scusate il tono, ma era per spiegare perchè secondo me il fantasy in Italia fa pena, è propio alla base che c'è un approccio sbagliato sia degli scrittori, sia dei lettori nel concepire cosa sia e cosa dovrebbe essere.