dedicato a chi ha ancora il coraggio d'innamorarsi
Come posso dunque trovar pace
se mi è negato il ristoro del riposo,
se l'oppressione del giorno non è alleviato dalla notte,
ma il giorno dalla notte e la notte dal giorno sono oppressi,
ed entrambi, sebbene nemici di regno,
d'accordo si stringono la mano a torturarmi,
l'uno con fatica, l'altro per dolersi
di quanto lontano io mi affatichi, sempre piu' lontano da te?
Io dico al giorno, per compiacerlo, che sei luce
e gli dai grazia quando le nubi oscurano il cielo;
così lusingo la notte cupa,
che quando le stelle splendenti non fanno capolino,
sei tu ad illuminare la sera.
Ma il giorno ogni giorno prolunga la mia pena,
e la notte ogni notte aumenta il mio dolore.
W. Shakespeare