Buongiorno a tutti, mi inserisco nella discussione perchè sono un lettore "howardiano" (anche se da poco), ed in qualche modo, fan sia di Conan che del suo mondo e conseguentemente del suo GDR (acquistato da poco).
Secondo me Howard è vero che fosse un pò (tanto a dire il vero) maschilista e razzista. Maschilista perchè Conan e il mondo in cui si muove, sono apertamente un personaggio e un mondo esclusivamente creato per gli uomini.
Uomini rudi, forti, spaccamontagne, ma anche artistocratici, corrotti, ipocriti...ma sempre uomini. Le donne hanno pochissimo spazio, se non per fare le schiave, le cortigiane o le principesse e regine, ma sempre all'ombra degli uomini.
Un tòpos classico delle storie di Conan, è:
Conan incontra una donna che in qualche modo salva dalle grinfie di qualcuno. La donna prova inizialmente repulsione verso Conan, perchè è un rozzo barbaro. Alla fine se ne sente attratta (e aggiungo, solitamente Conan...se la fa )
Un'altro tòpos classico è:
Conan è il capitano delle guardie/mercenari/soldati, di un regno il cui Re/Principe è morto/scomparso/rapito, governato da una Principessa/Regina. Conan salva il regno e di conseguenza la Principessa/Regina dal tracollo (e aggiungo, se gli gira
e le circostanze lo permettono...se la fa ).
Insomma, l'elemento femminile è ridotto a stereotipo (schiava o nobildonna sempre da salvare) e riflette (decisamente) la visione della donna che aveva Howard. Howard fu una persona che ebbe una vita difficile, di tormenti interiori e morbosamente legato alla madre. Morì giovane, suicidandosi, probabilmente a causa di questi tormenti e di questo legame morboso (la madre era gravemente malata e Howard non sopportò quella situazione). Howard, IMHO, secondo me non aveva sviluppato una visione molto ricca e completa della donna (limitato dal forte legame con la madre) e quindi si fermò allo stereotipo della donna eccitante ed erotica e da salvare (debole).
In tutto questo, il racconto "La Regina della Costa Nera", rappresenta fra le storie howardiane di Conan, l'unica (e forse sola) vera eccezione (sono a metà delle sue storie e quindi non posso esserne certo). La piratessa Belin, è
l'unico personaggio femminile davvero di forte personalità in grado di far provare a Conan sentimenti che superino
la passione erotica.
Ma tolta Belin, le donne rimangono damigelle in pericolo, mai guerriere...e dimenticavo, quando non sono sensuali
e spietate streghe (donna-vampiro).
Ah dimenticavo, Howard razzista? Certo che sì. Non dimentichiamoci che era pur sempre uno statunitense di inizio secolo (periodo in cui l'integrazione razziale era pressochè assente). Se ci fate caso infatti, nelle sue storie, i "negri" sono quasi sempre indigeni di ispirazione africana, ed in molti casi sono piuttosto selvaggi e crudeli. Ricordo infatti il racconto appena letto "Ombre su Zamboula", dove appunto indigeni "neri" sono banalmente crudelli cannibali. Dubito quindi che sia un caso e sospetto che sia un nuovo tòpos, proprio come il discorso sul femminile e la critica verso la civiltà che ritroviamo in tutte le storie howardiane.
Per questo motivo mi sono incuriosito al mondo di Conan il Barbaro al punto di volerlo approfondire comprandomi il GDR pubblicato dalla Moongose. E infatti con mia (scarsa) sorpresa e un pizzico di rammarico, mi sono reso conto che la mia intuizione era esatta. Nel GDR non c'è neanche un capitolo che approfondisce il discorso dei "sessi" nel mondo hyboriano (cioè che ne spieghi differenze, usi e costumi fra uomo e donna). Parte subito con la creazione dei personaggi parlando
di etnie e classi, senza mai differenziare e specificare possibili differenze e disparità uomo-donna (dando sottilmente per scontato che si creeranno personaggi uomini, secondo me).
Chiedo perciò a chi come me ha comprato (e magari già giocato) al GDR di Conan della Moongose, se ha incontrato ed eventualmente risolto questo problema riguardante la creazione di personaggi femminili nell'era hyboriana.
Ditemi la vostra!