Chandra
Era finalmente arrivato il momento dello scontro finale contro la bestia che aveva appena incenerito i suoi colpevolmente silenziosi compagni di viaggio, il ciambellano, quella gran cavalla di Cinzia e mezzo ettaro di terreno coperto di faggi. Azariaxis si era fermato dinnanzi al gruppo sbattendo le enormi ali, ma la barda non era rimasta con le mani in mano mentre il drago cercava la posizione migliore per sferrare l'attacco: aveva già in mano una delle pergamene comprate all'emporio dei sogni e stava cominciando a leggerla mentre il drago pronunciava le sue minacce.
Azariaxis non fece neanche in tempo a presentarsi come si confà ad una creatura della sua possanza che Chandra aveva già messo mano alla cinta per estrarne quella che a prima vista sembrava una bacchetta di legno, anche se una più attenta e ravvicinata analisi mostrò che teneva in mano qualcosa di ben più spesso di una comune bacchetta: lo roteava e rigirava a tempo nell'aria mentre pronunciava le arcane parole trascritte sulla pergamena. Finalmente fu chiaro che stava maneggiando un grosso fallo. In legno. Vaecaesin tuor aurix clax yth ekess ariloexocarthel verthicha!
@traduzione per chi capisce il draconico
La formula fù finalmente completa e stendendo il braccio del quale il pene di legno era ormai diventato un naturale prolungamento, dal glande partì una sfera di ghiaccio blu come l'oceano che si diresse verso il petto del drago che si mostrava sprezzante davanti all'armata del principe.