Chandra Silverhand
Vedendo arrivare il possente uomo, Chandra scostò il bicchiere dalla bocca salutando il guerriero con un leggero inchino del capo ed un sorriso: Chandra Silverhand messere, per servirvi. Delizioso palazzo senza dubbio alcuno - aggiunse immediatamente - ma la vera ricchezza non è tanto negli sfarzi o nei diademi, quanto nei cuori di quanti sono accorsi qui oggi per salvare una giovane ragazza. Certo... - continuò dopo una breve pausa che sottolineò la frase - l'oro aiuta sempre a smuovere gli animi più indecisi e timorosi, ma sono altrettanto certa che nel profondo chiunque sogni di compiere gesta da eroe, quindi se il vil danaro è capace di dare il via a qualcosa di più puro, che sia benedetta tre volte la luce riflessa nelle monete.
Magari tra questi giovani e aitanti guerrieri si nasconde il prossimo Thodrik Ossa di Ferro! Conoscete la storia del giovane nano, non è vero? Senza curarsi minimamente di una risposta affermativa o meno, Chandra proseguì spedita nel racconto: Era solo un giovane nano testardo, non il migliore tra i combattenti, non il più coraggioso, tantomeno il più saggio. Non credeva di poter tenere testa da solo a due dozzine di sanguinari orchi che avevano circondato il suo piccolo accampamento, incendiato le loro tende e trucidato i loro cavalli che potevano essere l'unico modo per fuggire. Ma c'era una donna da proteggere che sarebbe stata senz'altro resa schiava, stuprata e uccisa o venduta, ma Thodrik si fece coraggio, impugnò la sua ascia e con un urlo ferino si gettò tra gli orchi falciandoli uno dopo l'altro. In pochi minuti aveva ucciso il loro capo e più della metà di quegli esseri ripugnanti prima che una manciata di superstiti decisero di preferir avere la testa attaccata al collo al contrario del loro leader e fuggirono tra i boschi veloci come lepri.
Con trasporto ed aria sognante, Chandra sfiorò distrattamente un piccolo ciondolo che portava al collo prima di concludere il racconto Questo - disse tenendo tra le dita il piccolo pendente a forma di martello legato alla catenella d'argento - è stato il dono di Thodrik in ricordo di quel giorno, di quando si scoprì valoroso nel momento del bisogno e salvò la mia vita insieme alla sua. Disse che gli avevo dato quella fiducia che mai prima di allora aveva sentito riposta in lui, ma probabilmente sono io a dovere di più a lui per quel gesto eroico insperato...
@dm