Fresco di una sessione di D&D volevo porvi una domanda o meglio mi piacerebbe avere la vostra opinione.
Con il mio gruppo stiamo facendo una campagna di d&d Next ed essendo fermi in una città per alcuni giorni, il DM ha pensato di proporci una side-quest, cosa che avrei preferito non sapere (ma questo è un altro discorso...).
Tutti noi giocatori ci siamo dedicati di più a questioni personali o della storia principale, rallentando l'avanzamento di questo modulo opzionale e come risultato finale della sessione di 2 ore, il master ci punisce non dandoci punti esperienza perché "lo abbiamo interrotto troppo".
Vi sembra una cosa normale? So già che esistono molti modi per assegnare i punti esperienza (da manuale) e non è questo il punto della discussione. Mi sarebbero bastati anche 10 PX simbolici giusto per aver partecipato ed interpretato. In tal modo, secondo me, disincentiva le giocate personali, che danno flavour alla storia e caratterizzano gli avventurieri.
Che senso ha stare a scervellarsi su tante questioni (1 anno e mezzo di gioco), cercando di interpretare tanti aspetti dei PG, se poi restando muti e seguendo la storia, dove ti porta il DM, il PG cresce più in fretta?
La conclusione a cui sono giunto è la seguente: o seguo il DM nella sua storia come un mulo, per poter crescere al meglio oppure per divertirmi di più devo continuare ad "irritare" il DM continuando a seguire aspetti meno legati alla sua narrazione senza prendere esperienza... Mi sembra una situazione frustrante per un gioco al quale tutti si dovrebbero divertire.
P.S. In realtà ci sono anche altri problemi con il DM nel mio gruppo, ma affronterò la discussione in altri post. Spero comunque che per l'attuale discussione non abbia sbagliato Sezione