Majida non sembra impensierita dalla cosa "Ho un po' di argento con me, in piccole barre. Sia per scambio che per lavorarlo. Non ho del tutto abbandonato la mia arte"
Resta un mercante samudhi e quindi accetta di buon grado di cambiare il suo argento per l'oro di Jalrai.
Approntando il necessario compie le riparazioni, le ci vuole poco meno di un'oretta e quando finisce avete ancora metà della notte dinanzi a voi. Vi preparate, e lei completa il rito rianimando l'uccellino.
L'animaletto d'argento si rizza sulle sottili zampe metalliche, fa frullare le ali e smuove le penne. Si guarda attorno, piega il capo e poi si alza in volo producendo un cinguettio metallico simile a quello di alcuni giochi musicali. Fa qualche volo circolare sopra le vostre teste prendendo quota, e poi si dirige verso sud. Non è difficile seguirlo visto che continua a spandere una luce tenue. Lasciate Aziyatt in casa con Majida, dietro la promessa a quest'ultima di venire a chiamarla se doveste scoprire qualcosa di importante.
Ben presto esce dal villaggio e procede sempre verso sud; ci vuole un'altra ora prima che arrivi a destinazione ma più che altro perché il costrutto è meno veloce del previsto. Riuscite tutti a tenere il passo e vederlo atterrare sulla cima di quella che è un'antica torre funeraria, ciò che resta del cimitero originale di Bdabh. La torre in sé è bassa, appena una decina di metri, e malridotta. Alla base si vedono resti di rocce che un tempo erano monumenti funebri o statue. Per un istante la luce dell'uccellino viene salutata da una seconda luce dalla cima della torre, poi subito mascherata: la finestra è coperta forse con del legno o della stoffa pesante per nascondere la presenza di attività al suo interno!