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Pippomaster92

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  1. Organizzate quindi il vostro piccolo gruppo: Clarke, Friedrich, Shen, Akai, Kho Aycan, Shao Ling, 4 e 9. Un gruppo piccolo ma non troppo e decisamente in grado di difendersi da solo. Vi si prospettano trenta ore di marcia, un viaggio non esattamente leggero o sicuro. Senza l'Aycan probabilmente ci mettereste tre volte tanto tempo per raggiungere la vostra destinazione. Circa trentadue ore dopo... E anche così, il viaggio non è stato semplice. La fauna locale è bizzarra e anche se di rado è stata aggressiva nei vostri confronti avete dovuto compiere alcune deviazioni. Trovare il cibo e qualche posto dove riposarsi non è stato difficile, ma di nuovo senza l'aiuto dell'Aycan non ci sareste certamente riusciti senza perdere altro tempo. L'utilità della vostra guida scema quando lasciate la giungla e vi addentrare in una larga e bassa pianura coperta di erba alta rossiccia a chiazze bianche. Ci sono molte buche e fosse che rendono il percorso arduo, e qui e là macchie di alberi kepleriani provvedono a fornire della piacevole ombra. L'Aycan non è molto a suo agio all'aperto, ma continua a guidarvi tenendovi lontano dagli alberi-predatori e dalle tane di pentapodi velenosi. Infine giungete in vista di quello che pare proprio un accampamento militare. Circondato da un recinto di legno, ha cinque torrette rialzate con delle sentinelle, e sembra ospitare alcune centinaia di persone. Ci sono alcune antenne che sporgono dal centro, segno che qualche elemento tecnologico c'è. Ma le persone, viste da distante, sembrano impugnare per lo più lance e qualche raro fucile...
  2. Le parole di Ajand sono accolte con qualche altro mormorio, che il traduttore trasforma in una scarica statica e qualche lettera sparsa. Ripetete ancora un paio di volte, e infine l'algoritmo coglie il senso di alcune delle parole e comincia a lavorarci su. Gli umani non si sono certo placati, restano minacciosi, ma anche titubanti. Probabilmente vi attaccherebbero se non aveste un aspetto così bizzarro e particolare! Ci vuole qualche minuto, e infine le parole di uno dei locali vi giungono tradotte con chiarezza "Chi siete? Non potete stare qui, siete invasori! Andate via!"
  3. Amy Linn Bar, con Mill
  4. Lato delle mura Fronte del porto
  5. Mano a mano vi spogliate tutti, chi con pudore chi con meno riguardi. E lasciate i vostri averi nel baule. Quando Snorri richiede una chiave per sé gli viene consegnata senza problemi, legata ad un piccolo laccio per tenersela al collo. Naugrim Quando siete tutti pronti vi viene chiesto di passare dall'unica altra porta della stanza. Un breve corridoio con un'altra porta seve a tenere il caldo e l'umido all'interno della stanza successiva: una grande piscina fumante, con l'acqua abbastanza bassa da arrivarvi alla vita quando siete in piedi. Vapori profumati di salvia e timo si spandono da alcune grate sulle pareti, e ci sono asciugamani, sapone e tinozze di acqua un po' ovunque. I nani vi lasciano soli, con un ultimo avviso "Avete un'ora per lavarvi e riposarvi. Dopo di che sentirete un fischietto suonare tre volte: la porta verrà aperta, percorrete il corridoio e vestitevi con gli abiti che vi sono stati lasciati. Potrete prendere i vostri averi" L'acqua è calda e piacevole, e ben presto molti dei nani si immergono e cominciano a lavarsi. Da tre pompe sulle pareti è possibile far scendere altra acqua calda, un vero lusso! La vasca è poi tanto grande che potete sparpagliarvi al suo interno o sui bordi stando larghi e comodi. Siddin resta vicino a Chazia, ancora un po' intimorita, ma gli altri nani si allontanano. Dopo tutti quei giorni in forzata compagnia questa è un'occasione per rilassarsi e stare (relativamente) soli. NOTE
  6. Mentre de Plano scatta verso la navetta, cominciando a salire verso l'interno, Dana e il Vagabondo gli offrono copertura. La sorella guerriera colpisce il tecnoprete, ma senza scalfirlo troppo, mentre l'eldar fredda ben due mon-keigh. Le guardie rimaste ingaggiano il vostro gruppo, mentre il tecnoprete comincia un cantico binario e insegue de Plano, l'arma laser spianata che spara raggi calibrati manualmente. Il nobile incespica, colto proprio mentre sta scomparendo dentro la navetta. Una grossa sezione del suo esoscheletro si liquefa, mostrando la pelle nuda sulla quale già si gonfiano delle bolle. La guardia che fronteggia Hyde spara allo xeno, ma l'agile orko è più feloce del lazer rozzo dell'omino e lo zkiva. Le altre guardie aprono il fuoco contro la foresta, falciando altre piante e colpendo sia Dana (in pieno) che BN (di striscio). Iniziativa
  7. Zisanie Devo ancora decidere se trovo peggiore la puzza di città o la puzza di ciò che si trova sotto la città. Il travestimento non è male, però, e potrei anche tenerlo dopo "Va bene Felix"
  8. Una volta che siete tutti vicini vi rendete conto che effettivamente si tratta di una sorta di "sbarra" con un capo decorato con strane incisioni verticali, simili a tacche e canaletti. Potrebbe in effetti essere una chiave, e non emana alcuna magia. Jerk sniffa e fruga la polvere e la sporcizia sul bancone, ma non c'è nulla di utile. Un tempo doveva essere cuoio, pelle o pergamena, ma adesso è muffa morta e terriccio. Subito dietro al bancone c'è uno scheletro parzialmente fuso con la pietra del bancone e del pavimento... come nell'ingresso di questo mercato coperto, anche qui c'è qualcosa di inquietante e incomprensibile. Ma non c'è pericolo immediato. Luna
  9. Il vostro traduttore sputacchia qualche frase sconnessa. Sperando che funzioni a dovere (questi umani reagiscono nervosamente alle parole che state traducendo) potete provare ad usarlo regolarmente, per convertire la vostra lingua nella loro. Il software che avete sviluppato dovrebbe imparare in fretta, ma deve essere esposto al loro dialetto...
  10. "Non posso leggere il pensiero come negli olofilm. Non è proprio la stessa cosa, e comunque non è nulla di subdolo e impercettibile. Posso intuire le intenzioni delle persone senza farmi notare, ma niente di più preciso. E non sono telepatica è... " scuote la testa esasperata "proprio un'altra cosa, completamente diversa. Comunque, posso dare una mano"
  11. Ophelia Resto al mio posto, ascoltando lo scambio tra il mio "padrone" e il commerciante di schiavi. Potrà anche darsi altri nomi, ma ormai noi sappiamo cosa tratta, e chi (o meglio cosa) è.
  12. Z'ress I nostri avversari sono più determinati del previsto. Non che la cosa mi dispiaccia, significa solo che saranno sacrifici più apprezzati e che qualcuno di quegli odiosi orog morirà quest'oggi. Ma è meglio tamponare le perdite e dar loro una mano. Trattengo la mia mano per cercare il momento più adatto per colpire. DM
  13. Ora che la tensione si è di nuovo allentata, è la noia a farla da padrona. Non è facile tenere traccia del tempo osservando solo la poca luce che filtra dal buco del soffitto. Ma dopo il primo giorno passato nella stanza ne seguono circa altri tre. Il cibo e l'acqua non sono un problema. L'igiene e l'intimità sì. L'odore non è dei migliori, e ad un certo punto comincia a fare caldo: il pavimento in pietra è scaldato dal di sotto. Non a sufficienza da renderlo bollente o fastidioso per chi ci si ritrova sopra, ma dicerto non migliora il clima della stanza. Ci sono altre situazioni di tensione, alcuni nani che cominciano a perdere la sicurezza e la tramontana. Siddin per esempio ha un paio di piccole crisi di pianto, dovute alla nostalgia di casa. Altri non sono così aperti con le proprie debolezze ma sono chiaramente provati. Qualche piccolo battibecco, simile al primo tra Moggo e Khond, turba la calma della vostra "prigionia". Ma questa situazione non è destinata a prolungarsi a lungo. Il quinto giorno la porta si apre. Fuori si trovano diversi nani in divisa ma senza armi o armature eccezion fatta per alcuni randelli di legno, coperti di cuoio. Uno di questi nani si fa avanti senza però mettere piede nella stanza "Potete uscire. Vi abbiamo preparato un posto dove lavarvi e detergervi dalla sporcizia. Seguiteci, per favore, e non lasciate il gruppo. Chiunque non sarà con noi all'arrivo verrà scacciato" Vi danno il tempo di raccogliere le vostre cose e sistemarvi un po', e quando siete pronti vi scortano verso un'altra casa in pietra, molto più lunga di questa. Entrate nella prima stanza, una specie di spogliatoio. Lo stesso nano di prima, terminata la conta (non manca nessuno) vi rivolge di nuovo la parola "Spogliatevi e lasciate qui tutto quanto. I vostri abiti verranno bruciati, ma tutto il resto sarà pulito e tenuto in gran cura e vi sarà restituito dopo il bagno. Vi saranno forniti anche due cambi di abiti, due paia di scarpe e un mantello. Se avete oggetti particolarmente preziosi o importanti potete chiuderli in quel baule" e vi indica un poderoso ammasso di pietra inchiavardato con ferro e chiuso da un grosso lucchetto con sei aperture "Daremo le chiavi a cinque di voi e terremo noi la sesta, in modo che nessuno possa appropriarsi degli averi altrui" poi aggiunge, con aria di sprezzo "Ma tenete in conto che questo genere di mal gesti non è certo comune a Kel Boldar. Spero che con la sporcizia lascerete qui anche le cattive abitudini" Detto questo siete lasciati liberi di... denudarvi. Non sembra che ci sia qualche forma di copertura o divisione per separare gli uomini danne donne, né un modo per coprirvi dagli sguardi altrui.
  14. L'orko emerge dalla boscaglia gridando e mulinano la zpakka, cogliendo le guardie di sorpresa. L'uomo più vicino alza io fucile laser per proteggersi, ma la lama dello xeno gli fracassa il cranio uccidendolo sul colpo. BN spara contro il suo ex-confratello, ma evidentemente la "programmazione" gli impedisce di far del male ad un altro tecnoprete, e il colpo va perso contro la fiancata della navetta, senza danno. Intanto i motori della navetta cominciano a scaldarsi e a ronzare, segno che si stanno accendendo per un imminente decollo. Iniziativa
  15. Giusto per capirci, ora siamo già "a festa in corso" o siamo ancora alle presentazioni? Così valuto la risposta.
  16. Vi addentrate fino alla porta sulla sinistra. Con cautela sbirciate all'interno, ma non ci sono creature né sul pavimento né sul soffitto. La stanza è lunga e stretta e a metà è interrotta da un bancone di pietra largo e piatto. Dietro c'è una seconda porta. Riconoscete un negozio, o un centro di scambio di merci o servizi, e probabilmente un piccolo magazzino sul retro. Per terra c'è qualche osso, ma poca roba rispetto all'ingresso. Ciò che attira la vostra attenzione è un oggetto impolverato e brunito dal tempo, posato sul bancone. Sembra una chiave o forse una leva, di metallo. Lunga più o meno come il braccio di Jerl, e altrettanto spessa. Attorno ci sono dei mucchi di sporcizia, forse altri oggetti che non hanno retto al passare del tempo. Da dove vi trovate (l'ingresso della stanza) potete intravedere una cassa o un baule di metallo nel "magazzino sul retro". Potrebbero essercene altre, ma la prospettiva vi impedisce di vederle.
  17. La Terra dei Fiori La Terra dei Fiori #2: Noth La Terra dei Fiori #3: Brynth La Terra dei Fiori #4: Nalta Articolo di Goblin Punch del 02 dicembre 2013 Prima di ascendere al cielo Ianu (sia benedetto il Suo nome) ci ha insegnato che le acque del Fiume delle Anime trasportano le nostre anime nell'aldilà. Ma da allora il Fiume delle Anime è stato rovinato dall'inquinamento di Gattica e dai deflussi della maledetta Cauterus, diventando vagamente tossico. In certi luoghi ricorda più una distesa di sabbie mobili che un vero fiume. Una volta il fiume ha addirittura preso fuoco per un paio di giorni. Nonostante ciò i pellegrini si riversano ancora nelle sue acque per purificarsi in vista del nuovo anno. Il fiume sfocia nelle acque salate della baia Alagrigia. Fedele al suo nome, il cielo della baia è invaso da un gran numero di piccoli uccelli grigi. Il loro cinguettare, si dice, è in onore della profetessa Ianu (sia benedetto il Suo nome) e si dice anche che questi uccellini usino il becco per afferrare le anime dei morti e trasportarle alla ricompensa eterna. Se vi inoltrate nella baia Alagrigia, appena oltre l'orizzonte vedrete un isola. Da distante non sembra molto impressionante. Piccola, stretta. Il suolo è bianco come il gesso e sulle colline crescono pochi arbusti stentati. Sulla collina più grande, a cupola, fanno il nido i gabbiani; sulla spiaggia i becco-a-scarpa fanno la posta ai pesci, a volte restando immobili per più di un'ora. Si possono vedere degli uomini che passeggiano sull'isola, come formiche vicino all'ingresso di un formicaio. Questi uomini sono tutti assassini. L'Isola Abominevole si trova oltre la costa di Gattica da tempi immemorabili. Un tempo le sue coste scoscese erano visitate di rado, anche se i pescatori le passavano vicino di frequente. All'epoca veniva chiamata Isola Bianca. Poi vennero scoperti alcuni pezzi di statue. Il braccio di una donna, ben tornito, con alcune dita rotte. Sembrava fatta di un tipo di pietra sconosciuto, qualche tipo di marmo, o corallo fuso, o cemento. Venne poi trovato un altro pezzo, il torso. Quindi qualcuno cercò di scavare sotto le pietre dissestate dell'isola, e tutto cambiò. Per quanto possa sembrare incredibile, l'intera isola era fatta di statue. La superficie era stata lisciata dall'erosione e ricoperta di terriccio portato dal vento. Anche i piccoli alberi e arbusti contenevano frammenti di statue. E sotto la superficie di terriccio pallido c'era una massa di statue impilate le une sulle altre. Se dovessimo descrivere la sua forma, vagamente, potremmo dire che assomigliava a quella di una ziggurat a base circolare e spiraleggiante. Immaginatevi un'orgia, con tutti i corpi stretti tra loro. Oppure una sepoltura di gruppo, con i cadaveri impilati senza cura, come legname. Nessun oggetto tra un corpo e l'altro, e solo poco spazio. Migliaia di statue. Milioni. Un numero impossibile da calcolare. Secondo gli studiosi più di un milione di ore di lavoro devono essere state necessarie a scolpirle tutte. Altri parlano di dieci milioni di ore. Qualcuno ammette di non saperlo, perché in fondo chi può dire quanto a fondo vada l'isola, quante profonde siano le sue radici sotto l'acqua salata? Le statue sono state posizionate le une sopra le altre, questo risulta ovvio. Poi ci deve essere stato qualche processo alchemico che le ha collegate le une alle altre, in modo che apparissero come un unico pezzo di roccia. Che altra spiegazione può esserci per una montagna di pietra che emerge dalle acque? Alcuni degli assassini non sono d'accordo. Dicono che sono state fatte tutte da un singolo artigiano. Ma ci torneremo sopra più avanti. Le statue sono bellissime. Rappresentano tutti i sessi e tutte le specie. Sono ammassate le une sulle altre come vermi sulla terra o pesci nella rete. Alcune sono intente in atti sessuali decisamente espliciti. Altre lottano, le gambe intrecciate e i denti saldi nel collo dell'avversario. Umani, elfi, anaconde, maiali e strane creature che non sono state identificate. A cavallo di un cervo, un orco con occhi umani bacia (o morde) l'interno coscia di un elfo che è sdraiato sulle corna dell'animale. Una donna ha le dita intrecciate nei capelli dell'elfo, e ha le gambe allacciate ad un nano con gli occhi chiusi e le mani giunte in preghiera. Poggiato pesantemente contro l'orco, un ragazzo solleva una spada verso il cielo, forse presa dal fodero vuoto dell'orco; la lama affonda nel corpo di una creatura quadrupede con gambe umane. Attorno a questo gruppo c'è un trio di uomini-pesce, che leccano gli occhi dell'orco e accarezzano i piedi della donna. E tutto attorno a loro altre statue intersecate, una densa massa di figure che formano una montagna impossibile. Naturalmente è impossibile prendere le statue senza danneggiarle. Sembrano scolpite dalla stessa pietra, o comunque qualsiasi metodo sia stato impiegato per fonderle assieme le ha rese un unico blocco di roccia. (Anche se, per essere onesti, sono stati fatti studi molto veloci e solo da ufficiali della prigione e sacerdoti). A Centerra i poeti itineranti sono estremamente comuni tra i viaggiatori e i marinai. Si radunano su piccole barche nella baia Alagrigia. Portano parasoli per proteggersi dai gabbiani, le vesti spiegazzate. Sollevano delle pere rubate e le lavano nelle acque della baia, dichiarando tra loro che ci deve essere più arte seppellita in quell'isola che sparsa nel resto del mondo. È tragico, a pensarci bene dice qualcuno. C'è altro vino? chiede un altro. Ovviamente no, lo hai bevuto tutto tu, maiale. E dunque i poeti mangiano le loro pere osservando il luccicare dei picconi nel sole pomeridiano. Ascoltano il sordo rumore dei martelli sulle facce di pietra. Le teste sono scagliate giù dai precipizi. Pesanti torsi vanno in frantumi sulle spiagge. C'è una piccola frana e centinaia di arti di marmo rotolano giù da una collina, scomparendo per sempre nelle acque marroni della baia. I poeti si asciugano le mani appiccicose sulle vesti, i gabbiani volano sopra di loro, scagazzando ovunque. Gattica è forse la nazione più religiosa al mondo. Appena hanno sentito parlare delle statue sull'Isola Bianca, i suoi abitanti sono andati ad investigare e non sono stati molto contenti di ciò che hanno trovato. La montagna era ovviamente opera di infedeli, ma ancora peggio alcune delle statue stavano scopando o azzannandosi a vicenda, o entrambe le cose. E poi fu trovato il libro. Alcune delle statue impugnavano delle cose: lance, cesti, mele, un libro, tutte di pietra. E quando il libro fu distrutto su alcuni dei frammenti fu possibile trovare qualcosa di leggibile. Dopo molte spese e molte magie, si scoprì che era un libro sacro in onore di Dendrola, la dea degli uomini pesce e delle profondità marine. Questa era una prova più che sufficiente. (Più o meno qualche centinaio di anni fa Dendrola governava un impero di uomini-pesce che copriva tutte le coste dei mari del sud. La sua capitale era sulla terra ferma, costruita nelle basse acque dei Tre Mari Segreti. Il suo impero di fanatici uomini-pesce si estendeva anche per diverse miglia nell'entroterra, partendo da laghi, fiumi e coste. Dendrola ha dominato la storia antica di Noth, Gattica e Kaskala. Alla fine venne uccisa. Il suo unico discendente ancora in vita va a messa in una chiesa a Gattica due volte la settimana). Gattica non poteva assolutamente tollerare queste sculture blasfeme vicino alle proprie coste, e la profetessa (sia benedetto il Suo nome) non le avrebbe tollerate se fosse stata in vita. Ovviamente quell'orrore andava distrutto. Ma ci sono delle regole precise su quanto ci si può esporre quando si ha a che fare con l'arte degli infedeli o con le credenze dei blasfemi; e l'Isola Abominevole comprende entrambe le categorie. Non sarebbe stato accettabile per degli operai soffrire la corruzione del male per le ore necessarie a distruggere le statue. Un intervento magico sarebbe stato inaccettabile, perché la magia arcana è vietata a Gattica, e le preghiere hanno fallito nell'opera di distruggere l'isola. Perciò si decise di creare un campo-prigione sulla spiaggia, con i peggiori criminali di Gattica impiegati nel compito di distruggere il monolito. Per molti versi il progetto è stato un totale fallimento. I prigionieri, quasi tutti assassini, dormono in stanze che si sono scavati da soli, in una prigione vicino alla spiaggia. Al mattino sono radunati e portati sull'isola, dove distruggono le statue per sbollire la frustrazione. Trasportano le statue rotte nella baia. Fino ad ora hanno distrutto diverse tonnellate di statue. Anche se è severamente vietato dal regolamento, le statue sono spesso trafugate da chi se lo può permettere. Ci sono molti nobili a Gattica che hanno sculture oscene nelle proprie cantine, salvate dai colpi di maglio dei carcerati. Le statue sono bellissime, e molti parlano delle intense emozioni che emergono da ogni pezzo, del vivido dinamismo presente nel più piccolo dettaglio anatomico. Le statue sembrano sempre incomplete. Non è facile per i bruti, armati di martello, rimuovere le statue allacciate con quelle vicine senza rompere un polso o un naso. E ogni statua sembra essere pensata per far parte di un gruppo ben più grande. Nei giardini dei nobili si vedono mani scolpite che si tendono verso compagni che non sono più lì. In un boudoir una donna di pietra si inarca all'indietro, il mento rivolto a qualcosa che non c'è; i suoi proprietari possono solo speculare su ciò che un tempo si trovava davanti ai suoi occhi rapaci. C'è un rinnovato interesse per la scultura a Gattica. Orde di apprendisti assillano i maestri che hanno già ricevuto commissioni per mezzo decennio o più di lavoro. Forse i loro patroni stanno cercando di compensare il "genocidio" che avviene all'Isola Abominevole. Tra la prigione e l'isola è stato eretto un muro. Un miscuglio di bambù e stoffa, costruito per proteggere i prigionieri dall'effetto malevolo dell'isola mentre sono accampati. In origine i prigionieri erano costretti a indossare bende sugli occhi mentre lavoravano, ma dopo una serie di incidenti (marmo instabile, guano scivoloso, martelli...) fu trovato un compromesso, e ora i prigionieri sono costretti ad indossare solo una benda su un'occhio. Ogni sera i carcerati partecipano ad una messa tenuta dietro alla prigione. I preti bruciano erbe nei barceri e i paladini tengono tutto sotto controllo. I visitatori possono notare come tutto ciò possa sembrare... pagano... quando non c'è un tetto di una chiesa sopra la testa. Ma non c'è tempo di costruirne una: il monolito deve essere distrutto. Le messe giornaliere sono una misura drastica, presa come precauzione in seguito a certi pettegolezzi. Sembra che alcuni prigionieri abbiano cominciato ad adorare Dendrola, la dea degli uomini-pesce. Alcuni hanno portato di nascosto piccole statue nelle loro celle. Cinque uomini sono stati accusati di tenere messe nere sulla riva dell'oceano, offendendo la profetessa (sia benedetto il Suo nome) e chiedendo a Dendrola di concedere loro di respirare sott'acqua. Uno degli uomini era un paladino, e tutti sono stati impiccati (fu rifiutata loro la richiesta di essere annegati). Ci sono rapporti preoccupanti che riguardano i tentativi di alcuni carcerati di rallentare l'opera di distruzione. Almeno un prigioniero aveva scoperto un tunnel nelle viscere dell'isola. Si era nascosto lì per una settimana, sabotando il piccolo porticciolo, gettando gli attrezzi nella baia e riparando zone che erano state distrutte. E in effetti questo è un problema comune: ci sono tanti tunnel nascosti, tante piccole grotte. Molte sono state trovate e distrutte, ma ogni giorno se ne scoprono di nuove. Almeno un prigioniero, di nome Bohan, si è infilato in uno di questi tunnel e si è perso. I suoi amici lo hanno sentito gridare per giorni. La struttura, dopo tutto, è molto porosa ed è facile passare tra una statua e l'altra, lo spazio è sufficiente. Infatti sono spariti già un po' di uomini. I guardiani sospettano che si siano infilati all'interno dell'isola e che, privi di torce, si siano persi. Non sono mai stati inviati gruppi di soccorso, perché i preti non potrebbero mai permettere un'esposizione così estesa alla blasfemia del luogo. L'interno dell'isola resta un mistero, ed è vietato ai prigionieri di rivelare ciò che hanno visto nelle sue viscere. Ci sono molti gruppi di studiosi che muoiono dalla voglia di studiare l'isola prima che venga distrutta. Quanto è antica? È davvero opera degli antichi uomini-pesce? Qual è il suo scopo? Come sono state costruite le statue? Quanto scende in profondità? C'è una struttura celata al suo interno? (Alcuni scavi, a questo proposito, hanno rinvenuto strutture vicino alla costa che sembrano incroci tra strade: lastre di pietra che si diramano da un punto centrale, a raggiera, con tanto di canalette laterali. Invase da statue). Come è lecito aspettarsi non c'è carenza di leggende e dicerie tra gli assassini e i traditori del Campo di Prigionia di baia Alagrigia. Le statue si risvegliano di notte. C'è un mostro dentro l'isola. C'è un tunnel, sotto l'isola, che conduce alla libertà. I tunnel sotto l'isola sono allagati. Bohan è diventato un uomo-pesce e visita i prigionieri ogni notte, scambiando segreti con sigarette. Dendrola è nell'Isola Abominevole. No, è sua figlia che si trova lì. Gli uomini-pesce vogliono schiavizzarci tutti quanti. Sono qui per uccidereci tutti. L'isola è la nostra forca. L'isola è casa nostra. Ci sono stati numerosi attacchi ad opera dei gillmen. Ma gli uomini-pesce non sono numerosi come un tempo, e quelli della baia Alagrigia sono notoriamente pavidi. In effetti sembra che quelli che hanno condotto le aggressioni provenissero da molto lontano (usando le loro navi semi sommerse), forse da qualche punto nell'oceano aperto. Purtroppo gli interrogatori condotti sugli uomini-pesce hanno rivelato che nemmeno loro conoscono l'origine o lo scopo dell'isola. La maggior parte della loro storia scritta è scomparsa quando la loro civiltà è crollata: il loro tentativo di riconquistare l'isola è legato ad una fazione minore che cerca di reclamare un po' dell'antica gloria. Ecco perché i paladini, quando montano la guardia, lo fanno rivolti verso il mare. In caso qualcuno si stesse chiedendo dove si trova tutto questo rispetto alla mappa di Centerra ecco qui. Gattica è segnata in rosso, il Fiume delle Anime ne costituisce il confine settentrionale e la capitale di Angelmar si trova all'incirca a metà della lunghezza del fiume, tra la Baia Alagrigia (ad est) e i Tre Mari Segreti (ad ovest). Direi che quella stella dovrebbe trovarsi un po' più a nord-ovest. Ad ogni modo l'Isola Abominevole è più o meno al centro di quella stretta baia. Link all'articolo originale: http://goblinpunch.blogspot.com/2013/12/the-abominable-island.html
  18. Allontaniamoci un pò dalle zone descritte dai precedenti articoli e scopriamo assieme un angolo veramente peculiare ed inquietante di Centerra. La Terra dei Fiori La Terra dei Fiori #2: Noth La Terra dei Fiori #3: Brynth La Terra dei Fiori #4: Nalta Articolo di Goblin Punch del 02 dicembre 2013 Prima di ascendere al cielo Ianu (sia benedetto il Suo nome) ci ha insegnato che le acque del Fiume delle Anime trasportano le nostre anime nell'aldilà. Ma da allora il Fiume delle Anime è stato rovinato dall'inquinamento di Gattica e dai deflussi della maledetta Cauterus, diventando vagamente tossico. In certi luoghi ricorda più una distesa di sabbie mobili che un vero fiume. Una volta il fiume ha addirittura preso fuoco per un paio di giorni. Nonostante ciò i pellegrini si riversano ancora nelle sue acque per purificarsi in vista del nuovo anno. Il fiume sfocia nelle acque salate della baia Alagrigia. Fedele al suo nome, il cielo della baia è invaso da un gran numero di piccoli uccelli grigi. Il loro cinguettare, si dice, è in onore della profetessa Ianu (sia benedetto il Suo nome) e si dice anche che questi uccellini usino il becco per afferrare le anime dei morti e trasportarle alla ricompensa eterna. Se vi inoltrate nella baia Alagrigia, appena oltre l'orizzonte vedrete un isola. Da distante non sembra molto impressionante. Piccola, stretta. Il suolo è bianco come il gesso e sulle colline crescono pochi arbusti stentati. Sulla collina più grande, a cupola, fanno il nido i gabbiani; sulla spiaggia i becco-a-scarpa fanno la posta ai pesci, a volte restando immobili per più di un'ora. Si possono vedere degli uomini che passeggiano sull'isola, come formiche vicino all'ingresso di un formicaio. Questi uomini sono tutti assassini. L'Isola Abominevole si trova oltre la costa di Gattica da tempi immemorabili. Un tempo le sue coste scoscese erano visitate di rado, anche se i pescatori le passavano vicino di frequente. All'epoca veniva chiamata Isola Bianca. Poi vennero scoperti alcuni pezzi di statue. Il braccio di una donna, ben tornito, con alcune dita rotte. Sembrava fatta di un tipo di pietra sconosciuto, qualche tipo di marmo, o corallo fuso, o cemento. Venne poi trovato un altro pezzo, il torso. Quindi qualcuno cercò di scavare sotto le pietre dissestate dell'isola, e tutto cambiò. Per quanto possa sembrare incredibile, l'intera isola era fatta di statue. La superficie era stata lisciata dall'erosione e ricoperta di terriccio portato dal vento. Anche i piccoli alberi e arbusti contenevano frammenti di statue. E sotto la superficie di terriccio pallido c'era una massa di statue impilate le une sulle altre. Se dovessimo descrivere la sua forma, vagamente, potremmo dire che assomigliava a quella di una ziggurat a base circolare e spiraleggiante. Immaginatevi un'orgia, con tutti i corpi stretti tra loro. Oppure una sepoltura di gruppo, con i cadaveri impilati senza cura, come legname. Nessun oggetto tra un corpo e l'altro, e solo poco spazio. Migliaia di statue. Milioni. Un numero impossibile da calcolare. Secondo gli studiosi più di un milione di ore di lavoro devono essere state necessarie a scolpirle tutte. Altri parlano di dieci milioni di ore. Qualcuno ammette di non saperlo, perché in fondo chi può dire quanto a fondo vada l'isola, quante profonde siano le sue radici sotto l'acqua salata? Le statue sono state posizionate le une sopra le altre, questo risulta ovvio. Poi ci deve essere stato qualche processo alchemico che le ha collegate le une alle altre, in modo che apparissero come un unico pezzo di roccia. Che altra spiegazione può esserci per una montagna di pietra che emerge dalle acque? Alcuni degli assassini non sono d'accordo. Dicono che sono state fatte tutte da un singolo artigiano. Ma ci torneremo sopra più avanti. Le statue sono bellissime. Rappresentano tutti i sessi e tutte le specie. Sono ammassate le une sulle altre come vermi sulla terra o pesci nella rete. Alcune sono intente in atti sessuali decisamente espliciti. Altre lottano, le gambe intrecciate e i denti saldi nel collo dell'avversario. Umani, elfi, anaconde, maiali e strane creature che non sono state identificate. A cavallo di un cervo, un orco con occhi umani bacia (o morde) l'interno coscia di un elfo che è sdraiato sulle corna dell'animale. Una donna ha le dita intrecciate nei capelli dell'elfo, e ha le gambe allacciate ad un nano con gli occhi chiusi e le mani giunte in preghiera. Poggiato pesantemente contro l'orco, un ragazzo solleva una spada verso il cielo, forse presa dal fodero vuoto dell'orco; la lama affonda nel corpo di una creatura quadrupede con gambe umane. Attorno a questo gruppo c'è un trio di uomini-pesce, che leccano gli occhi dell'orco e accarezzano i piedi della donna. E tutto attorno a loro altre statue intersecate, una densa massa di figure che formano una montagna impossibile. Naturalmente è impossibile prendere le statue senza danneggiarle. Sembrano scolpite dalla stessa pietra, o comunque qualsiasi metodo sia stato impiegato per fonderle assieme le ha rese un unico blocco di roccia. (Anche se, per essere onesti, sono stati fatti studi molto veloci e solo da ufficiali della prigione e sacerdoti). A Centerra i poeti itineranti sono estremamente comuni tra i viaggiatori e i marinai. Si radunano su piccole barche nella baia Alagrigia. Portano parasoli per proteggersi dai gabbiani, le vesti spiegazzate. Sollevano delle pere rubate e le lavano nelle acque della baia, dichiarando tra loro che ci deve essere più arte seppellita in quell'isola che sparsa nel resto del mondo. È tragico, a pensarci bene dice qualcuno. C'è altro vino? chiede un altro. Ovviamente no, lo hai bevuto tutto tu, maiale. E dunque i poeti mangiano le loro pere osservando il luccicare dei picconi nel sole pomeridiano. Ascoltano il sordo rumore dei martelli sulle facce di pietra. Le teste sono scagliate giù dai precipizi. Pesanti torsi vanno in frantumi sulle spiagge. C'è una piccola frana e centinaia di arti di marmo rotolano giù da una collina, scomparendo per sempre nelle acque marroni della baia. I poeti si asciugano le mani appiccicose sulle vesti, i gabbiani volano sopra di loro, scagazzando ovunque. Gattica è forse la nazione più religiosa al mondo. Appena hanno sentito parlare delle statue sull'Isola Bianca, i suoi abitanti sono andati ad investigare e non sono stati molto contenti di ciò che hanno trovato. La montagna era ovviamente opera di infedeli, ma ancora peggio alcune delle statue stavano scopando o azzannandosi a vicenda, o entrambe le cose. E poi fu trovato il libro. Alcune delle statue impugnavano delle cose: lance, cesti, mele, un libro, tutte di pietra. E quando il libro fu distrutto su alcuni dei frammenti fu possibile trovare qualcosa di leggibile. Dopo molte spese e molte magie, si scoprì che era un libro sacro in onore di Dendrola, la dea degli uomini pesce e delle profondità marine. Questa era una prova più che sufficiente. (Più o meno qualche centinaio di anni fa Dendrola governava un impero di uomini-pesce che copriva tutte le coste dei mari del sud. La sua capitale era sulla terra ferma, costruita nelle basse acque dei Tre Mari Segreti. Il suo impero di fanatici uomini-pesce si estendeva anche per diverse miglia nell'entroterra, partendo da laghi, fiumi e coste. Dendrola ha dominato la storia antica di Noth, Gattica e Kaskala. Alla fine venne uccisa. Il suo unico discendente ancora in vita va a messa in una chiesa a Gattica due volte la settimana). Gattica non poteva assolutamente tollerare queste sculture blasfeme vicino alle proprie coste, e la profetessa (sia benedetto il Suo nome) non le avrebbe tollerate se fosse stata in vita. Ovviamente quell'orrore andava distrutto. Ma ci sono delle regole precise su quanto ci si può esporre quando si ha a che fare con l'arte degli infedeli o con le credenze dei blasfemi; e l'Isola Abominevole comprende entrambe le categorie. Non sarebbe stato accettabile per degli operai soffrire la corruzione del male per le ore necessarie a distruggere le statue. Un intervento magico sarebbe stato inaccettabile, perché la magia arcana è vietata a Gattica, e le preghiere hanno fallito nell'opera di distruggere l'isola. Perciò si decise di creare un campo-prigione sulla spiaggia, con i peggiori criminali di Gattica impiegati nel compito di distruggere il monolito. Per molti versi il progetto è stato un totale fallimento. I prigionieri, quasi tutti assassini, dormono in stanze che si sono scavati da soli, in una prigione vicino alla spiaggia. Al mattino sono radunati e portati sull'isola, dove distruggono le statue per sbollire la frustrazione. Trasportano le statue rotte nella baia. Fino ad ora hanno distrutto diverse tonnellate di statue. Anche se è severamente vietato dal regolamento, le statue sono spesso trafugate da chi se lo può permettere. Ci sono molti nobili a Gattica che hanno sculture oscene nelle proprie cantine, salvate dai colpi di maglio dei carcerati. Le statue sono bellissime, e molti parlano delle intense emozioni che emergono da ogni pezzo, del vivido dinamismo presente nel più piccolo dettaglio anatomico. Le statue sembrano sempre incomplete. Non è facile per i bruti, armati di martello, rimuovere le statue allacciate con quelle vicine senza rompere un polso o un naso. E ogni statua sembra essere pensata per far parte di un gruppo ben più grande. Nei giardini dei nobili si vedono mani scolpite che si tendono verso compagni che non sono più lì. In un boudoir una donna di pietra si inarca all'indietro, il mento rivolto a qualcosa che non c'è; i suoi proprietari possono solo speculare su ciò che un tempo si trovava davanti ai suoi occhi rapaci. C'è un rinnovato interesse per la scultura a Gattica. Orde di apprendisti assillano i maestri che hanno già ricevuto commissioni per mezzo decennio o più di lavoro. Forse i loro patroni stanno cercando di compensare il "genocidio" che avviene all'Isola Abominevole. Tra la prigione e l'isola è stato eretto un muro. Un miscuglio di bambù e stoffa, costruito per proteggere i prigionieri dall'effetto malevolo dell'isola mentre sono accampati. In origine i prigionieri erano costretti a indossare bende sugli occhi mentre lavoravano, ma dopo una serie di incidenti (marmo instabile, guano scivoloso, martelli...) fu trovato un compromesso, e ora i prigionieri sono costretti ad indossare solo una benda su un'occhio. Ogni sera i carcerati partecipano ad una messa tenuta dietro alla prigione. I preti bruciano erbe nei barceri e i paladini tengono tutto sotto controllo. I visitatori possono notare come tutto ciò possa sembrare... pagano... quando non c'è un tetto di una chiesa sopra la testa. Ma non c'è tempo di costruirne una: il monolito deve essere distrutto. Le messe giornaliere sono una misura drastica, presa come precauzione in seguito a certi pettegolezzi. Sembra che alcuni prigionieri abbiano cominciato ad adorare Dendrola, la dea degli uomini-pesce. Alcuni hanno portato di nascosto piccole statue nelle loro celle. Cinque uomini sono stati accusati di tenere messe nere sulla riva dell'oceano, offendendo la profetessa (sia benedetto il Suo nome) e chiedendo a Dendrola di concedere loro di respirare sott'acqua. Uno degli uomini era un paladino, e tutti sono stati impiccati (fu rifiutata loro la richiesta di essere annegati). Ci sono rapporti preoccupanti che riguardano i tentativi di alcuni carcerati di rallentare l'opera di distruzione. Almeno un prigioniero aveva scoperto un tunnel nelle viscere dell'isola. Si era nascosto lì per una settimana, sabotando il piccolo porticciolo, gettando gli attrezzi nella baia e riparando zone che erano state distrutte. E in effetti questo è un problema comune: ci sono tanti tunnel nascosti, tante piccole grotte. Molte sono state trovate e distrutte, ma ogni giorno se ne scoprono di nuove. Almeno un prigioniero, di nome Bohan, si è infilato in uno di questi tunnel e si è perso. I suoi amici lo hanno sentito gridare per giorni. La struttura, dopo tutto, è molto porosa ed è facile passare tra una statua e l'altra, lo spazio è sufficiente. Infatti sono spariti già un po' di uomini. I guardiani sospettano che si siano infilati all'interno dell'isola e che, privi di torce, si siano persi. Non sono mai stati inviati gruppi di soccorso, perché i preti non potrebbero mai permettere un'esposizione così estesa alla blasfemia del luogo. L'interno dell'isola resta un mistero, ed è vietato ai prigionieri di rivelare ciò che hanno visto nelle sue viscere. Ci sono molti gruppi di studiosi che muoiono dalla voglia di studiare l'isola prima che venga distrutta. Quanto è antica? È davvero opera degli antichi uomini-pesce? Qual è il suo scopo? Come sono state costruite le statue? Quanto scende in profondità? C'è una struttura celata al suo interno? (Alcuni scavi, a questo proposito, hanno rinvenuto strutture vicino alla costa che sembrano incroci tra strade: lastre di pietra che si diramano da un punto centrale, a raggiera, con tanto di canalette laterali. Invase da statue). Come è lecito aspettarsi non c'è carenza di leggende e dicerie tra gli assassini e i traditori del Campo di Prigionia di baia Alagrigia. Le statue si risvegliano di notte. C'è un mostro dentro l'isola. C'è un tunnel, sotto l'isola, che conduce alla libertà. I tunnel sotto l'isola sono allagati. Bohan è diventato un uomo-pesce e visita i prigionieri ogni notte, scambiando segreti con sigarette. Dendrola è nell'Isola Abominevole. No, è sua figlia che si trova lì. Gli uomini-pesce vogliono schiavizzarci tutti quanti. Sono qui per uccidereci tutti. L'isola è la nostra forca. L'isola è casa nostra. Ci sono stati numerosi attacchi ad opera dei gillmen. Ma gli uomini-pesce non sono numerosi come un tempo, e quelli della baia Alagrigia sono notoriamente pavidi. In effetti sembra che quelli che hanno condotto le aggressioni provenissero da molto lontano (usando le loro navi semi sommerse), forse da qualche punto nell'oceano aperto. Purtroppo gli interrogatori condotti sugli uomini-pesce hanno rivelato che nemmeno loro conoscono l'origine o lo scopo dell'isola. La maggior parte della loro storia scritta è scomparsa quando la loro civiltà è crollata: il loro tentativo di riconquistare l'isola è legato ad una fazione minore che cerca di reclamare un po' dell'antica gloria. Ecco perché i paladini, quando montano la guardia, lo fanno rivolti verso il mare. In caso qualcuno si stesse chiedendo dove si trova tutto questo rispetto alla mappa di Centerra ecco qui. Gattica è segnata in rosso, il Fiume delle Anime ne costituisce il confine settentrionale e la capitale di Angelmar si trova all'incirca a metà della lunghezza del fiume, tra la Baia Alagrigia (ad est) e i Tre Mari Segreti (ad ovest). Direi che quella stella dovrebbe trovarsi un po' più a nord-ovest. Ad ogni modo l'Isola Abominevole è più o meno al centro di quella stretta baia. Link all'articolo originale: http://goblinpunch.blogspot.com/2013/12/the-abominable-island.html Visualizza articolo completo
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  19. Z'ress Soddisfatta dall'agguato invoco il potere della Regina dei Ragni, creando una ragnatela maestosa e magnifica a vedersi. I fili sono così spessi e disposti con tale precisione che mi ritrovo a sorridere di gioia. Molti nemici vi resteranno impigliati e moriranno per colpa sua! DM
  20. Khond solleva lo sguardo su Moggo, ma non si alza dalla panca dove è seduto. Con voce calma ma fredda come la morte risponde al nano urlante "Non osare rivolgerti a me se fossi un mio pari. Ora taci e stammi lontano, 'ché la tua puzza è la cosa peggiore di questa situazione" ma non è uno stolto: la sua mano è già sul manico dell'ascia.
  21. Weldon, 18 ottobre 388 d.M., mattina Arth Chloe Jean Ravynne Yksandr
  22. Usando i droni per esplorare davanti a voi vi avvicinate al villaggio. In effetti è proprio questo, un piccolo villaggio, una comunità di ridotte dimensioni. Le case sono in legno, pietra e soprattutto neve compattata, e ci sono due ordini di recinti di legno, bassi ma fitti, che circondano l'abitato. Una persona li potrebbe scavalcare con facilità, ma forse impediscono a certi animali di entrare o di uscire. O forse hanno un altro significato. Arrivate in un momento di lavoro: molti degli abitanti sono assiepati attorno ad un grande animale simile ad una lumaca verdastra, lunga circa quattro metri. Il corpo ha il diametro di un uomo e gronda acqua semi-congelata. Appesa tra due pali di legno la lumaca sta venendo sventrata da due uomini armati di lunghi coltelli d'osso, mentre altri ne raccolgono i visceri con delle conche di legno e pelle. Ma il vostro arrivo interrompe ogni cosa, e con grida di rabbia e paura gli uomini si mettono a formare un muro tra voi e il villaggio. Sono una ventina (almeno, gli adulti qui presenti) tutti vestiti di pellicce e ciò che resta di antichi abiti in plastica per la protezione termica. Tutti hanno maschere antigas sul volto, ma nessuna è collegata o intera. Sono state riparate con legno e pelle, dipinte e incise con simboli o forse lettere. Sono maschere, ormai. Alcuni hanno grossi pugnali d'osso, ma altri hanno impugnato dei peculiare lancia-arpioni. Le armi in sé sembrano antiche ma tecnologicamente avanzate, ma le punte degli arpioni sono di corno. NOTE
  23. Vuoi che ti diciamo cosa facciamo "turno per turno" o preferisci una cosa più generica e sul lungo periodo di un combattimento?
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