La cerimonia prosegue. Chazia è condotta dinanzi al suo promesso sposo e ai tre sacerdoti.
Il sacerdote di Vilos alza le mani intimando il silenzio, e quella di Caice si affianca a Lokan conducendolo ad uno dei due sedili a fianco dell'altare. Il prete di Yesna fa lo stesso con Chazia dal lato opposto.
"Dinanzi agli dei questi nobili giovani si uniscono nel vincolo del matrimonio, sancendo un'unione e un'alleanza sacra e giusta. Da questo legame la Dimora rinascerà più forte e sicura, il suo sangue più rosso e denso. Da ora in avanti la sposa, la valorosa e saggia Chazia, entrerà a far parte dell'onorevole casato Tzakgron" fa un gesto verso il sacerdote di Yesna, che solleva la lancia sopra Chazia, la abbassa e con delicatezza le fa un piccolo taglio sul braccio sinistro, quello verso l'altare. La lama è molto affilata e stilla una goccia di sangue senza quasi dolore "Ella porta in dote il suo sangue, giovane e forte"
Il sacerdote di Caice toglie il mantello dalle spalle di Lokan e appronta gli strumenti sul tavolo. Sono scalpelli e lame sottili, e una ciotola scura con un liquido quasi nero. Il sacerdote di Vilos li esamina ritualmente e li approva.
"Egli porta in dote il suo nome, antico e potente"
Chazia era già stata istruita in merito, e riesce a restare impassibile dimostrando grande dignità: il sacerdote con gesti abili e misurati le incide un tatuaggio magico al braccio ferito dalla lancia, partendo proprio dal taglio e usando il sangue per mescolare l'inchiostro. Fa un tratto e poi lo ripete sul braccio dello sposo, finché entrambi non hanno l'identico bracciale. Il tatuaggio però non si ferma lì, e tratto dopo tratto viene dipinto sull'altare fino a collegare i due bracciali.
Quando il disegno è completo, Lokan illumina i suoi tatuaggi in una pioggia di scintille, e la luminosità si propaga come su uno stoppino fino a raggiungere la sposa: anche il suo si accende magicamente.
I dwir presenti, meravigliati dallo spettacolo, trattengono il fiato...