Riuscite a portare sia la salma che la figlia fino al tempio di Vilos, dove nel frattempo Darhum è riuscito a dare una piccola sistemata. Dopo di che viene officiato il rito funebre. A metà del procedimento da sotto il pavimento si alza un terribile grido, al quale fa seguito una certa confusione e trapestio. Ma il sacerdote continua, assistito da Darhum, e il funerale si conclude mentre il baccano si quieta rapidamente.
Aziyatt vi ringrazia con le lacrime agli occhi "Avete tutta la mia gratitudine! Potete restare in casa mia tutto il tempo che volete, se vi serve. E se aveste bisogno di altro aiuto, di sapere cosa vendere o comprare qui, non dovete che chiedere" promette senza sospettare che non siete mercanti.
Il corpo del padre viene accuratamente preparato e portato in un loculo dove dovrà restare per tre esamane prima di essere esumato e sepolto nella tomba di famiglia. Il sacerdote termina il rito e poi pur lasciando il tempio a disposizione e aperto si ritira a dormire dopo chissà quanto tempo.
Uscite dall'edificio proprio mentre un gruppo di wasi passa per la piazza. Sono uomini e donne, una mezza dozzina, con piume bianche e grigie infilate su mantelli, copricapi larghi per il sole e bastoni da viaggio. Hanno tutti gli occhi truccati e il capo rasato a zero, e vi guardano con una certa malevolenza.
Uno, muscoloso e giovane, vi rivolge la parola con arroganza "Stranieri! Non mettetevi comodi, questo non è luogo per gente come voi. E non infastidite la brava gente" sogghigna fissando lo sguardo su Aziyatt.