Jasel era un ragazzo cresciuto nei vicoli del porto di Waterdeep. Piccolo e magro, aveva imparato fin da subito che gli amici giusti erano quelli grandi e grossi. Pochi scrupoli e amicizie selezionate con cura gli permisero di condurre una vita piuttosto agiata correndo rischi tutto sommato ragionevoli. Spia, messaggero, baro a volte ladro... Tanti piccoli lavoretti ben fatti lo portarono a incrociare la strada dell'Anello di Ferro. A 16 anni si ritrovò arruolato tra le file degli schiavisti e si trasferì a Skullport. I primi tempi furono duri, ma i soldi erano molti, per tutti. Dopo 5 anni, Jasel era rispettato in quanto messaggero ufficiale della gilda e, quando sentí di alcuni compagni in difficoltà si offrì volontario per far parte della squadra punitiva. Nessuno si metteva contro l'Anello di Ferro e viveva per raccontarlo. Si mise in testa al gruppo, agendo come scout in avanscoperta. Era sicuro di sé, erano in tanti e le prede erano in fuga. Sembrava uno dei tanti raid ai quali aveva partecipato per la raccolta di nuovi schiavi. Il giovane rimaneva sempre nelle retrovie ma quel giorno era sicuro che avrebbe catturato il suo primo uomo. Lo avrebbe messo all'asta e con i soldi guadagnati sarebbe andato al bordello di Rose tutte le sere per un mese. La sua mente era già un quella stanza con le tende rosse e il profumo di lavanda quando qualcosa si mosse ai bordi del suo campo visivo. Cercò di mettere a fuoco quella sensazione: una roccia anonima e immobile si trovava a una ventina di metri da lui, tutto attorno regnava il silenzio. L'aria vibrò e Jasel decise che aveva bevuto troppo la sera prima: per un attimo aveva avuto l'impressione che la roccia avesse una piccola balestra puntata su di lui. Mentre si accasciava al suolo, il suo ultimo pensiero fu per le labbra rosso fuoco di Rose. Jasel il messaggero rimase immobile, le piume di un dardo sporgevano appena dal suo occhio sinistro.