Mentre gli avventurieri parlavano tra di loro, Trull uscì dalla caverna, con l’imp sempre appollaiato sulla spalla. Appena lo gnomo varcò la soglia, alle sue spalle si riformò il velo traslucido che impediva l’ingresso a ospiti indesiderati. Il portavoce di Ioxana non aveva con sé il sacco dal contenuto misterioso, ma nessuno si preoccupò di fare domande, ben sapendo che non avrebbero ottenuto risposte.
Trull, silenzioso e senza guardare nessuno, riprese la via di Skullport e tutti presero a seguire la loro strana guida. La sensazione di essere stati manipolati da Ioxana era forte e bruciava nell’animo di tutti, ma il dado era stato tratto. Geralt, che a quanto pare aveva parlato direttamente con la donna, aveva la sua solita espressione dura e impassibile. Lucian e Devon lo osservarono attentamente e non notarono tracce di residui di magie ammaliatrici o ipnotiche. Qualunque cosa si fossero detti, Geralt aveva accettato di sua volontà.
Il viaggio di ritorno si svolse in silenzio, ognuno impegnato a rimuginare i propri pensieri e a formulare piani d’azione. Arrivati di nuovo davanti al ponte, Trull svoltò verso l’isola senza una parola di saluto. Le guardie lo lasciarono passare e subito dopo, non avendo ricevuto ordini dallo gnomo, si disposero a difesa del ponte con le armi spianate e un’espressione soddisfatta dipinta sui volti: stavolta gli stranieri non avrebbero messo piede nei territori dell’Anello di Ferro. In lontananza, la nave che aveva scaricato gli schiavi Cormyreani stava navigando sulle nere acqua del fiume Sargauth. All’improvviso un enorme disco di luce e fumo azzurri si materializzò davanti all’imbarcazione; i marinai, evidentemente avvezzi a quell’evento, guidarono la nave dritta dentro al portale magico e in meno di un minuto sparirono nel nulla. Rapido come era apparso, il portale sparì. Ioxana aveva concluso un altro buon affare.
Gli avventurieri erano ancora indecisi sul da farsi quando Acefer intravide in lontananza l’inconfondibile sagoma del mercante Yuan-Ti. Vorsoz era intento a contrattare animatamente qualcosa con un gruppo di quattro uomini vestiti di nero.
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