Lucian si lanciò verso Halbarad con l'intento di portarlo in salvo, ma il chierico di Oghma aveva altri piani. Forte del suo addestramento monacale, Halbarad schivò l'abbracio del mezzelfo con un piccolo passo laterale. Lucian, che aveva preso una potente rincorsa in previsione di sostenere per qualche momento il peso del compagno, non riuscì a fermare la sua corsa e si catapultò oltre il parapetto della nave. Grazie alla magia delle sue scarpe riuscì a fermarsi qualche metro dopo, rimanendo sospeso a mezz'aria e osservando la scena incredulo. Una miriade di dettagli colpirono il suo sguardo, quasi stordendolo.
Il fumo, la nebbia violacea, la figura del Lord Nascosto che emergeva lenta e solenne dal boccaporto, Hawke e Geralt impegnati in un combattimento feroce con una creatura demoniaca, Halbarad che rimaneva do solo sulla nave... la nave!
Tenui fili di nebbia violacea fuoriuscivano da ogni fessura dello scafo, come un enorme piovra dai sottili tentacoli che cercava di uscire allo scoperto.
La nave cigolò, il legno che ne formava la struttura schioccò e gemette sotto la pressione di una forza sconosciuta. Come spinta da una mano titanica, la caravella si staccò dal molo, quasi volando a una ventina di metri verso il mare aperto. Il repentino spostamento fece perdere l'equilbrio a Halbarad che sbattè con violenza contro il parapetto per poi rotolare verso il centro della nave, venendo inglobato dalla nebbia violacea.
Il diavolo sul molo si rialzò ed emise quello che sembrava un ululato di gioia.
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