L'uomo si alza e sposta trascindando rumorasamente la sua sedia al tavolo degli avventurieri, portando con se il suo grosso boccale. Quando lo appoggia sul tavolo, tutti possono vedere che è mezzo pieno di vino, invece che di birra. L'uomo è chiaramente alticcio, ma non del tutto ubriaco.
Niente di "terribile", niente draghi o vampiri, solo una vasta landa inospitale, selvaggia e ostile. La stazione commerciale di Oleg è l'ultimo avamposto della civiltà, da lì in poi non troverete nessuna faccia amica, nessun posto decente per riposare. Il primo tratto è una grande e monotona pianura di erba alta, dove si nascondono lupi, briganti, serpenti, goblin e banditi. Abbiamo visto anche un ogre solitario una volta, stava vagando senza meta. O forse ce l'aveva, noi siamo scappati alla svelta. Andando a sud inizia un terreno leggermente collinoso, poca roba un paio di centinaio di metri al massimo. Però è tutto un dannato saliscendi e non sai mai che potrai trovare nella collina dopo. Un ettin ha spappolato la testa del povero Jason laggiù.
L'uomo prende un poderoso sorso di vino prima di continuare, il ricordo della scena gli vela gli occhi di lacrime.
A ovest c'è una fascia di alberi, comincia come un bosco poi diventa una fitta foresta. Impossibile andarci a cavallo. Il buon Marek ha preso una strana febbre ed è morto dopo due giorni passati a delirare. E tutta questa bella avventura per guadagnarci cosa? Qualche bacca e qualche fungo. Bah!