Acefer
I duergar recuperarono alcuni sacchi di cuoio nero con i loro equipaggiamento da viaggio, prendendo i viveri anche dei compagni morti. Avvolti in stracci di stoffa grigia e umida, c'erano degli strani globi traslucidi, come grosse perle. L'odore che emanavano era quello di pesce marcio.
Larve di millepiede gigante disse uno di loro molto nutrienti.
La Alianorah nobile fu assalita da violenti conati di vomito, e ci vollero almeno una decina di minuti prima che fosse di nuovo in grado di reggersi in piedi. Con un sogghigno, i nani grigi si avviarono assieme ad Acefer e Daedhelon per aprire la strada.
Il viaggio fu lento e penoso. Le nuove arrivate non erano abituate a lunghe marce, e il luogo dove si trovavano non giovava ai loro nervi. Inoltre la donna apparsa dal nulla era scalza, e alla fine del secondo giorno aveva i piedi pieni di tagli e vesciche. Stoicamente non si lamentava, ma avanzava molto lenta e zoppicando.
In testa al gruppo, Daedhelon e Acefer tenevano sotto controllo le loro guide. Il ranger vedeva chiaramente che i duergar stavano percorrendo la strada a ritroso.
Non preoccuparti umano disse uno dei due quando si accorse delle occhiate sospettose di Acefer al terreno fra qualche giorno gireremo verso est e ci allontaneremo a da Menzoberranzan. Per ora non abbiamo scelta che seguire questo tunnel.
Alla fine del terzo giorno, il gruppo si fermò per preparare il loro campo improvvisato. Le donne si alzarono di colpo, fissando una parete rocciosa.
E' più vicina disse la Alianorah di Calimport. Le altre annuirono in silenzio.
tutti