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Eru Iluvatar

Circolo degli Antichi
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Tutti i contenuti di Eru Iluvatar

  1. Cadfael I secondi passarono lenti, tutti erano con i nervi e sensi tesi allo spasimo. Le grida delle guardie erano cessate. D'un tratto, una voce flebile e fredda come il ghiaccio si fece strada dalla tromba delle scale. Geralt di Mirabar... hai lasciato la tua anima laggiù... hai ucciso molti dei miei servi... ma non tutti...
  2. Tobias Tutti, prima di salire sul carro Dice bene il mio amico, veniamo tutti da Homhard, comprese le signore laggiù.
  3. Tobias ha capito, ma la raggazzetta guarda sempre Volpe Nera e il mago, oltre ad essere un brontolone, ha qualche problema con il sesso opposto
  4. Tobias Un sopracciglio scatta verso l'alto alle parole di Volpe Nera. Aiuto? Per dire il fatto suo a una ragazzina? Sto per replicare acido, ma il resto della conversazione mi mette sul chi vive. Il cattivo presentimento di un Kai non deve essere preso sottogamba... approfitto della pausa per osservare i nostro compagni di viaggio con occhi diversi.
  5. Tobias Sospiro esasperato, un sospiro sonoro e per nulla dissimulato, mentre il mio sguardo si fissa su Volpe Nera. Approfitto della frase di Tiberius per troncare la discussione con il cocchiere, poi trascino il Kai per un braccio qualche metro più in là. Con solo lo sguardo, senza indicare, gli faccio notare la ragazzina che continua a fissarci, a fissare lui. Hai già visto cosa è successo a una ragazza che è venuta con noi, vero? Non è il momento di abbassare lo sguardo o di essere timidi, devi fare capire subito a quella ragazzetta che non è cosa. Forse sono troppo severo, ma sento ancora il peso del corpo esanime di Rika sulla schiena e il suono flebile del suo respiro.
  6. Sta bene disse il nano mio cugino sa solo che devo filare alla svelta da Reth e non conta di tornarci per svariati mesi. Appena arrivati a Suzail, ci compriamo dei cavalli e partiamo, senza dire nulla a nessuno. Il nano rimase pensiero per qualche minuto, poi si alzò e iniziò a camminare avanti e indietro mugugnando a bassa voce. Poi raccolse un sacco di granaglie, lo appoggiò a un barile e lo usò come schienale quando tornò a sedersi. Il viaggio fino a Candlekeep è piuttosto lungo... volete che viaggiamo da soli? O ci accodiamo a una carovana di mercanti? Saremo più lenti ma forse meno appariscenti di un piccolo gruppo di avventurieri.
  7. Theogrin Quando vedo che il taverniere non raccoglie la mia sfida ai dadi mi lascio andare sullo schienale della sedia sbuffando. Codardo... Mormoro, poi osservo il resto degli avventori con aria fintamente annoiata per studiare le varie facce.
  8. Quattro bastano, sorry Se riesco in questi giorni stampo il primo libro e approfitto del ponte per leggerlo.
  9. ... e potremo scappare verso il porto concluse Lucian rimettendosi in posizione eretta. Dal piano di sotto le grida di terrore si trasformarono in grida di dolore. Uno a uno gli uomini gridarono, una a una le voci si spesero. L'unico altro rumore che si udiva era il costante ringhiare di una bestia sconosciuta. Il tempo sembrava congelato e ogni respiro sembrava rimbombare tra le pareti. Geralt rimase immobile, la presa salda sull'asta della sua arma. Dalla svolta della scala a chiocciola, iniziò a intravvedersi un bagliore rossastro e tremolante, che lentamente aumentava di intensità. Il guerriero ebbe l'impressione che qualcuno stesse salendo le scale con una torcia in mano, poi capì. Sul primo scalino visibile comparve quella che sembrava la zampa di un grande cane, seguita dopo poco da un muso crudele e deforme. Un mastino di carne e metallo contorto si fermò alla vista di Geralt, osservandolo con occhi ardenti. Tutto il corpo della strana creatura era percorsa da lingue di fiamme, che zampillavano da svariate parti del suo corpo innaturale. Geralt fece scattare in avanti Sentinella, ma la creatura fu più agile e saltò all'indietro, sparendo dalla vista. La luce rossastra sul muro rivelava che era scesa solo di un paio di gradini. Tutti
  10. Jiraya Osservo con distacco la costruzione ma mi soffermo a osservare con interesse le strane guardie di legno e metallo. Rimango comunque in silenzio in coda al gruppo, in attesa di sviluppi.
  11. Kort fece rimbombare la sua risata quando udì la risata del mezzorco, poi cercò di ricomporsi lisciandosi la barba. Candlekeep eh? disse infine rivolto ad Avadal Non mi sorride l'idea di infilarmi in mezzo a una montagna di libri polverosi, ma in effetti potresti trovare qualche informazione utile. E' un bel viaggio però, ci vorranno almeno un paio di mesi se siamo fortunati con il tempo e non incontriamo intoppi.
  12. Acefer si chinò sullo stregone e vide che era cosciente, molto dolorante ma cosciente. Si stringeva una mano al petto come se un paletto gli avesse trafitto lo sterno e ansava pesantemente. Appoggiandosi al ranger, Lucian e si alzò e guardò a sua volta oltre le sbarre della finestra. Non uscite per nessun motivo dal palazzo disse con voce gracchiante là fuori è morte sicura... la magia che ci ha portato qui è instabile, è solo questione di tempo e torneremo a Calimport e... Il discorso di Lucian fu interrotto da alcune grida di pure terrore. Dal piano di sotto, il ringhio si era avvicinato agli avventurieri e i mercenari incatenati al muro furono i primo a vedere chi o cosa era. Aiutateci, per pietà! gridarono con voci strazianti Devon Tutti
  13. Non ho mai letto l'AP, se avete pazienza ci do un'occhiata e se mi piace possiamo giocare
  14. Devon si chinò sulle ragazze mentre Geralt si piazzava davanti alle scale a chiocciola. La sua imponente figura copriva completamente l'accesso alla stanza. Al piano di sotto la porta cedette di schianto mentre un ringhio sommesso, come di un grosso cane, iniziò ad echeggiare nel palazzo. Devon
  15. Aleksi si esibí in uno dei suoi numeri con le carte e alla fine al posto di Urghor c'era un morbido gatto nero. Ridacchiando, il mezzelfo si infilò in un barile con il suo famiglio e il felino. Quando tutti furono sulla nave, alcune casse furono ammucchiate sul ponte e, al riparo di queste, Avadal diede inizio al suo spettacolo di illusioni. L'immagine è suoni del combattimento causarono grande scompiglio sui moli. Molti marinai riconobbero Kort e la mezzorca ma nessuno osò avvicinarsi alla creatura infernale evocato dal mago. Il cugino del nano, capitano della nave, ne approfittò per alzare l'ancora e iniziare ad allontanarsi dalla costa, imitato da altre imbarcazioni con gli equipaggi terrorizzati. Il finale con la morte di Kort e della donna fu osservato da decine di testimoni. Dopo un paio d'ore gli avventurieri, il nano é la donna si ritrovarlo nella stiva. Bel lavoro disse Kort con una grassa risata e con un pugno sfondò la parte superiore della botticella che si era portato dietro. Un intenso profumo di birra scura si diffuse nell'aria. La offrì per prima alla mezzorca che non si fece pregare. Bevendo direttamente dalla botte, tracannò d'un fiato l'equivalente di un boccale pieno, poi la passò ad Avadal. Te la sei meritata disse Alianorah con un sorriso stranamente affascinante.
  16. Un grido, due sospiri, un frusciare, una vibrazione. Nausea. Non appena Geralt fece il primo passo verso l'uscita, Lucian lanciò un grido strozzato e si accasciò in ginocchio stringendosi il petto in maniera convulsa. Le due donne cercarono di dire qualcosa, ma tutto quello che uscì dalle loro labbra fu un sospiro prolungato che accompagnò i loro corpi mentre scivolavano a terra. Le due giacevano sdraiate e abbracciate, come morte. Il palazzo vibrò come la corda di un arpa, ma il suono non fu melodioso. Un ronziò sinistro si diffuse nell'aria mentre tutti sentirono il proprio stomaco accartocciarsi, gonfiarsi e poi ripiegarsi ancora su sè stesso. La ormai familiare sensazione di un salto nello spazio li lasciò tramortiti per qualche attimo. Acefer guardò d'istinto fuori dalla finestra. Oltre le sbarre non era più visibile il palazzo con le finestre decorate e le luce dorate delle lampade a olio di Calimport. Una luce violacea e malsana lasciava intravvedere un paesaggio brullo, di colline fatte di rocce aguzze e nessuna vegetazione. Un forte tonfo arrivò dal piano di sotto, qualcuno o qualcosa stava cercando di sfondare la porta di ingresso al palazzo.
  17. Tobias Rimango immobile al mio posto e ignoro la scortese e arrogante richiesta della donna. Ho già avuto a rimorchio una ragazza nel precedente viaggio, non ho certo bisogno adesso di averne tre!
  18. Ce ne rimaniamo qui buoni, senza fare casino rispose il nano fulminando Urghor con lo sguardo. La mezzorca si lasciò andare a una risatina, poi si alzò per andare a sedersi vicino alla tigre. L'animale era rimasto silente per tutta la durata del colloquio, lo sguardo indecifrabile che passava da persona a persona. --- 1 Mirtul 1316 DR - sera Le ore passarono lentamente, il nano e Alianorah si erano rinchiusi in un cocciuto mutismo, come se ogni singola parola potesse essere sentita dal misterioso nemico e dai suoi seguaci con le maschere di metallo. Il silenzio venne interrotto da una serie di colpi alla porta, intervallati da brevi intervalli. Kort si alzò di scatto facendo segno a tutti di prepararsi a partire. In cima alla scala era parcheggiato un carro coperto, scortato da un paio di nani vestiti da marinai. Intorno non sembravano esserci anima viva e gli avventurieri furono fatti salire rapidamente a bordo assieme alla donna. Kort salì per ultimo, trasportando un piccolo barilotto di birra. Per il viaggio disse strizzando un occhio a ad Avadal. La tigre sembrava rimasta nello scantinato. Dopo poco, il carro fu riempito di casse e barili. Il carro si mosse e dopo poco procedeva di buon passo lungo la strada che costeggiava i moli di Reth. Poco prima di arrivare a destinazione, Kort aprì una serie di barili, che si dimostrarono vuoti. Coraggio, dentro. In questo modo ci caricheranno sulla nave senza che nessuno ci veda. Per quanto riguarda te bestione... disse fissando Urghor ti farò avvolgere in un grosso pezzo di tela, non abbiamo barili abbastanza grandi...
  19. Onestamente non ricordo che successe nel passaggio di thread, comunque l'importante è che sei a bordo
  20. Faccio solo il mio lavoro, non ho mai ucciso nessuno disse il mercenario, rispondendo con aria torva a Cadfael. Una rapida ispezione rivelò che il terzo piano era il dormitorio delle guardie, mentre l'ultimo era bloccato da una pesante porta di legno. I mercenari riferirono che era l'ufficio del mercante proprietario del palazzo, tale El Garbasha. La notizia fu confermata da uno schiavo liberato che era stato proprio in quella stanza mentre veniva discusso io suo prezzo. Intanto Alianorah si accostò all'elfa, parlandole a bassa voce con tono rassicurante. Le mostrò il marchio dietro al collo, generando grande stupore nella donna. Quando Acefer la chiamò per nome, si voltò verso di lui annuendo timidamente, poi si rivolse al paladino. L'uomo con la maschera... era qui questa mattina, Cadfael
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