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Eru Iluvatar

Circolo degli Antichi
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Tutti i contenuti di Eru Iluvatar

  1. Tobias La trama arcana apre i miei occhi a realtà diverse da quelle normalmente percepibili e mi rassicura sulla figura del Vakeros. Riabbasso le mani e un accenno di sorriso finalmente compare sul mio viso. Bentornato. Non so come tu abbia fatto a sfuggire da quell'inferno, ma ne sono lieto.
  2. Romolo E' il Signore che la manda! Eravamo ormai rassegnati a dovercela cavare da soli. Lei è il signor...
  3. Lo so benissimo chi sei, bestione, altrimenti saresti ancora fuori a sbattere la tua testa di pietra sulla porta. Mi hanno fregato, il nostro comune "amico" mi ha fregato. E ho il sospetto che abbia fregato anche voi. Sì avvicinò al tavolo e raccolte un oggetto che sembrava un piatto. Quando tornò sotto la luce, l'oggetto si rivelò una maschera di metallo, senza buchi per occhi, naso o bocca. La superficie era liscia e incrostata di una strana sostanza marrone. Diavoli! Ringhiò in nano lanciando a terra la maschera Fottuti diavoli a caccia della ragazza. E adesso anche gli arpisti!
  4. Tobias L'apparizione del vakeros fu come un pugno nello stomaco. Le immagini dei druidi cinerei e il ricordo della fuga disperata invadono la mia mente, ma il sospetto che si è insidiato nel mio cuore dopo queste terribili giornate soffoca la mia gioia. Faccio un passo avanti con fare risoluto. Il nemico si è già presentato in varie vesti ai nostri occhi... Sei proprio tu, il nostro compagno di viaggio? Gm
  5. Colpo di scenaaaa
  6. Fagli dei grossi in bocca al lupo e digli che Lucian è alle prese con una paio di succubi
  7. Jiraya Afferro un dardo e squadro l'uomo con sguardo torvo. Arrenditi dico con tono piatto.
  8. Cadfael Il paladino avanzò verso la porta, lo sguardo concentrato. Dopo poco, un'espressione di disgusto e ribrezzo prese forma sul suo viso. Con lo sguardo severo e la mascella serrata, bussò alla porta. Chi è disse una voce scorbutica dopo qualche attimo, senza aprire la porta non aspettiamo nessuno. Filate prima di finire in qualche fosso a contare i denti rotti!
  9. La porta si aprì leggermente e due occhi neri come il carbone si piantarono su Avadal e Daedhelon. Con un grugnito, il nano arretrò lasciando la porta socchiusa per fare passare i quattro avventurieri. La stanza era vasta, grande quanto la pianta della taverna, debolmente illuminata da alcune lampade a olio appese alle colonne che reggevano tutta la costruzione. Erano presenti vari barili e grossi quarti di animali macellati. L'aria era pesante e puzzava di carne frollata. Il resto del mobilio era composto da un letto, un grande tavolo rettangolare e uno scaffale che occupava tutta una parete, stipato di bottiglie di olio e vino. Kort li scrutava in silenzio. Era un nano massiccio, con una corta barba nera e capelli dello stesso colore legati in una corta treccia. Indossava una pesante corazza di maglia e teneva in mano una minacciosa ascia da guerra. Ben presto gli avventurieri si resero conto che il nano non era solo. In un angolo poco illuminato, due occhi verdi li fissavano freddamente. Il corpo di una tigre di notevoli dimensioni si intravvedeva a fatica ma per il momento appariva tranquilla. L'animare era accucciato a terra, la coda si muoveva lentamente avanti e indietro. Accanto alla tigre c'era un'altra forma raggomitolata nel buio. A un cenno del nano, una mezzorca si alzò da terra e avanzò in una zona più illuminata. Era poco più Urghor e il viso era quasi del tutto umano nei lineamenti. Aveva occhi scuri e capelli rossicci. Un vistoso tatuaggio le segnava tutto il lato destro del volto, un complicato gioco di curve e strani simboli le circondavano l'occhio per poi scendere lungo la guancia e proseguire sul collo. Il tatuaggio proseguiva sotto i vestiti. Sembrava che tutta l'eredità del sangue orchesco si fosse concentrata nel corpo. Muscolosa come un uomo ben allenato, la donna era fasciata in una stretta armatura di cuoio e indossava guanti con vistose borchie appuntite sulle nocche. Sui fianchi portava un martello da guerra e un'ascia. Nel complesso dava l'idea di essere una combattente esperta. Scommetto che là fuori c'è un mezzo finimondo commentò secco Kort Se questo non è il lavoro più sporco della mia vita, sono uno gnomo di fosso! concluse sputanto a terra.
  10. Daedhelon Le sensibili orecchie dell'elfo captarono il suono di passi pesanti e il tintinnio di una corazza di maglia. Chi è! Disse una voce burbera
  11. Il cameriere mugugnò qualcosa di incomprensibile ma intascò velocemente le monete per paura di perdere anche quelle. Qualche risatina si alzò dai tavoli ma nessuno degli avventori diede segno di interessarsi molto della scena. I quattro uscirono e fecero velocemente il giro dello stabile. Sul retro vi era una scala parallela al muro che scendeva in uno stretto budello scavato nella terra. Un paio di metri sotto il livello del mare si intravvedeva una porta di robusto legno, rinforzata da grosse placche di ferro.
  12. Forse era ubriaco come tutti gli avventori o forse era solo molto stupido. O forse entrambe le cose. Il cameriere dai capelli unti digrignò i denti mentre il suo viso si faceva rosso per la rabbia. Schifoso elfo! gridò di colpo mentre i quattro avventurieri erano quasi alla porta Te la farò pagare!
  13. Tobias Pronti dico con tono spassionato. La ragazza è comunque dentro le mura della capitale, per ora è al sicuro. E di certo, più al sicuro che con noi.
  14. Certo certo rispose in fretta il cameriere a Urghor il nano é nascosto in cantina. Uscite e fate il giro sul retro, troverete una scala che scende e una porta. Bussate due volte, poi una e poi altre tre. Detto questo so mise a fissare con avidità la moneta d'oro.
  15. Sebbene fosse ancora piuttosto presto, la taverna era quasi piena. Marinai e manovali oziavano su robuste sedie di legno, i tavoli ingombri di boccali e ciotole vuote. L'aria era densa, carica di odori poco piacevoli, un misto di pesce marcio, sudore, birra stantia e vomito. Trovato un tavolo libero, gli avventurieri si sedettero guardandosi in giro. Gli avventori parevano averli notati a malapena, sembrava che tutti fossero felicemente sbronzi. Un cameriere robusto e con lunghi capelli neri e unti si avvicinò al loro tavolo. Li squadrò per qualche attimo, poi si chinò verso di loro parlando a bassa voce. Ho un messaggio del nano. Il nano ha detto che mi avreste dato una moneta d'oro per il messaggio. Rimase in attesa con un sorriso carico di aspettativa.
  16. Scusate è colpa mia, ho perso un po' di pezzi con l'avvio dell'anno scolastico. Prometto di fare ripartire tutto in serata.
  17. Tobias Distribuisco una pozione curativa a testa e tengo da parte quella contro il veleno. Finisco di vestirmi mentre interrogo D'Val. La ragazza che era con noi sta bene? E dalla confraternita qualche notizia? GM
  18. Jiraya La magia di Zechiel fa cilecca e la situazione si complica.
  19. Girion Gli altri riescono a convincere la guida e, anche se l'atteggiamento fatalista dell'uomo mi urti i nervi, faccio buon viso a cattivo gioco e seguo gli altri cercando di memorizzare la strada e controllando le retrovie. Le statue dei minotauri sono un pessimo benvenuto e non mi resta che annuire alla dragonide quando osserva le lanterne a olio. Terlen, tu ci sei già stato... cosa ti ricordi di questa area?
  20. Theogrin Giusto giusto dico alle parole di Eberk nessuna accusa, solo domande. Quando della gente sparisce è meglio indagare ogni aspetto, non chiudersi a riccio sulle soluzioni più semplici. Tra l'altro non è possibile che un fulmine entri in questa stanza, lo spessore delle pietre e la conformazione della struttura ci rende isolati da simili agenti atmosferici. Probabilmente Moradin sceglierebbe un terremoto, più efficace sicuramente. E se non vado errato, quella parete è portante ma temo in sovraccarico strutturale, potrebbe bastare veramente poco per creare una differenza di carico e fare crollare la sezione est, uhm... Mi assento momentaneamente dalla discussione per studiare la parete e la possibile quantità di forza necessaria per fare crollare mezzo palazzo.
  21. Jiraya Approfitto della magia di fuoco per assaltare l'ultimo uomo che mi si para davanti.
  22. Tobias Dopo la battaglia con l'abominio delle tenebre, rimango silenzioso per tutto il resto della nostra permanenza a corte, impiegando il mio tempo a ripercorrere il recente viaggio e a scrivere il tutto su pergamena. Forse sopravviveremo a questa oscurità, e un domani sarà di aiuto ai nostri posteri un resoconto di queste vicende. Arrivati in armeria riempio la mia faretra e lego alla vita una spada. Probabilmente non la userò mai, ma il suo peso mi dà uno strano conforto. Mi guardo poi attorno nel caso ci fossero delle protezioni di cuoio adatte a me.
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