Devon
Quando Lucian avvicinò al naso di Alianorah la stoffa profumata, la donna si contrasse come se avesse ricevuto una scossa elettrica. Tossendo e con gli occhi che lacrimavano, si alzò a sedere, le mani premute contro le tempi e le gli occhi ancora semichiusi intenti a guardarsi attorno.
Dove... dove siamo finiti adesso? disse spaesata, alla vista di un ambiente nuovo.
Alla vista della ragazza che riprendeva i sensi, gli avventurieri tirarono un sospiro di sollievo. Cadfael stava per rassicurare la ragazza quando una voce interruppe il breve momento di letizia.
Sei a Calimport, tesoro.
La voce era calda e suadente, con una nota di gelida ironia di sottofondo. Tutti si voltarono di scatto nella direzione da dove preveniva, le mani pronte sulle armi. Acefer era in piedi ancora accanto alla porta gli occhi sbarrati dalla sorpresa. La sua bocca riprese a muoversi e la voce femminile uscì carezzevole dalle sue labbra.
Oh non prendetevela con il povero Acefer, sarà il mio giocattolo ancora per pochi giorni, quel druido ci sa fare. L'ultima frase fu pronunciata con velo di odio. Ed è proprio come ha detto il ragazzone. Siete sulle tracce di persone che avrei piacere di sapere morte, come il caro Seji. A proposito, ottimo lavoro si complimentò con malizia. Oramai il caro Acefer non mi serviva più a Skullport e quindi l'ho affidato alle vostre sapienti mani. Non preoccupatevi, non vi tradirà, anche lui vuole ritrovare quella sciocca paladina quanto voi. Hai i suoi... motivi. Quanto a me... la voce calò di tono, divenne quasi un sussurro voluttuoso posso darvi qualche dritta, se vi fa piacere.
Acefer
Geralt
Lucian