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Longino

Circolo degli Antichi
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  1. Tecnicamente comunque il gruppo ha dato la risposta corretta. Non solo! Ne ha date addirittura tre : vivo, morto, non si può sapere.
  2. Piccolo appunto : trovo un po' idiota pretendere una risposta precisa ad un quesito che, per sua stessa definizione, non ha risposta precisa!
  3. Beh, considerato che lui preleverebbe delle monete rubate, il suo non sarebbe un furto ma una legittima riappropriazione di una proprietà indebitamente alienata!
  4. Una legge può benissimo essere modificata, ma solo se esiste una legge superiore che permette questa modifica, altrimenti ogni cambiamento è illegittimo. Nel caso che pensiamo alla legge come ad un espressione di una volontà etnica, solo i membri di questa etnia dovrebbero avere il diritto di modificarla. Nel caso pensiamo alla legge come ad un espressione di una volontà territoriale, solo gli abitanti di un territorio dovrebbero avere il diritto di modificarlo. Ma chi determinano etnia e/o territorialità se non meccanismi della legge stessa? La modificabilità secondo questi criteri quindi è molto ambigua e relativa, ne consegue che ogni legge che sia imponibile diventa legittima, dato che di per se ogni legge non ha un supporto legittimatore particolare ( a meno dei "trasferimenti di volontà" propri della filosofia giuridica moderna... trasferimenti che comunque sono essi stessi contraddittori e sono stati superati da quella che dovrebbe essere la filosofia giuridica contemporanea). Per farla breve, la legge non esiste nel nostro mondo. Semplicemente essa non è pensabile, se non come frutto della contingente volontà di alcune persone. Ma in un universo in cui esiste un Ordine ( quell'aspetto dell'allineamento che è "Legale"), allora la legge esiste... come se fosse tangibile, ma comunque è separata da quella che è la realtà fattuale della legge stessa, che ne rimane una rappresentazione, per quanto poco, materiale, quindi spuria. Tutto sto casino per dire che il Paladino rispetta l'Ordine, non la legge. Sottoscrivo.
  5. Che altro non è che un'ulteriore categorizzazione di una classe, nata proprio per far capire a tutti quanto i paladini non debbano essere il solito eroealtobellobiondoebuono che tutti pensano. Leale varia molto da cultura a cultura, da persona a persona. Per un nobile europeo del XIII secolo è sleale chi usa armi da tiro in duello, invece per un nobile mongolo vincere un duello di arcieria rappresenta un altissimo punto d'onore. Onore è un fattore di contingenza, e non dovremmo limitarci a pensare quello che per noi è tradizionalmente l'onore. Perchè se per ipotesi le leggi sono due, e non hanno nessuna legge che le sovrasta, come si può determinare quelle delle due "giustamente" sostituisce l'altra? E' impossibile. Dato che è impossibile determinare una legge che sovrasti tutte le altre, ne consegue che nessuna legge ha il diritto di sostituirne un altra, quindi ogni legge ne viola necessariamente un altra. Per risolvere questo problema, noi occidentali ci siamo inventati la "legge dei popoli"... ma non rappresenta una soluzione del problema, quindi ci abbiamo aggiunto la "legge di Dio", la "legge naturale", fino ai "diritti dell'umanità" in un eterno rincorrere questo tentativo di costruire una legge "definitiva", che non potrà mai essere raggiunta. D&D rientra in questo secondo aspetto : gli dei esistono, gli dei sono l'unica autorità vera e tangibile; solo gli dei vanno ascoltati, non le leggi degli uomini, che ne sono un emanazione necessariamente imperfetta.
  6. Sei crudele!
  7. E proprio qui volevo portarti : il paladino può considerare onorevole anche il veleno, anche l'attacco alle spalle, anche l'assassino. Condizione sufficiente a determinare il codice d'onore del paladino è, da un lato, la cultura di provenienza del PG ( che potrebbe vedere l'assassinio come una normale prassi bellica), nonchè il dogma impostogli dalla divinità. In senso stretto, ogni guerra rappresenta una violazione della legge : la violazione della legge dello sconfitto, che viene cancellata dalla legge del vincitore ( ed ogni legge modificata è, di solito, una violazione delle legge precedente) => Un paladino che abbia come requisito il rispetto incondizionato di una legge, territoriale come etnica, sarebbe inevitabilmente destinato a perdere il paladinato. Il paladino crede nell'Ordine, di cui la legge è emanazione.
  8. Un paladino non è un nobile europeo del XIV secolo. Non c'è nulla che impedisca ad un paladino di usare armi da tiro, come nulla impedisce al tuo PG di considerare disonorevole quel tipo di armi, se la sua cultura gli *****ca quest'idea; non usare armi da tiro tua rimane una scelta non generalizzabile a tutta la classe.
  9. Secondo me la confusione nasce dal fatto che viviano in società organizzate secondo confini. All'interno del confine di uno Stato la legge è una e coerente, e questo ci fa dimenticare la frammentazione della legislazione internazionale, che altro non è che il riproporsi su scala diversa dell'antica frammentazione giurisdizionale che esisteva prima del 1815 ( almeno per quanto riguarda la maggior parte dell'euoropa). La legge di un luogo non ha alcun significato particolare, dato che il paladino è il protatore della sua Legge, superiore a tutte le altre perchè creata secondo l'idea assoluta di Bene ( a sua volta rimodellato dall'idea assoluta di Legge, anche se sarebbe un termine più corretto Ordine.) Questo per dire cosa? Che un paladino non deve rispettare nessuna legge in particolare, ma deve rispettare il proprio codice d'onore. Le regole dicono che un paladino deve rispettare l'autorità legittima, ma è il paladino stesso a determinare quale autorità sia legittima e quale non lo sia, perchè il paladino è un autorità legittima... fosse solo grazie alla garanzia che la divinità di riferimento pone sulle scelte del paladino stesso.
  10. Scrivere delle leggi genera necessariamente degli avvocati!
  11. Anche perchè questo sta scritto nella regola numero 1.
  12. Questa è l'unica domanda!
  13. Non protestare di fronte ad un imposizione, è implicitamente un accettazione dell'imposizione stessa. Non è importante ciò che penso io, l'importante è che il gruppo in questione s'impegni a cambiare il proprio atteggiamento, se questo è ciò che vuole. Qui non è in questione il tuo modo di giocare, ognuno gioca come vuole. Tu vuoi la bestemmia, Agram vuole la serietà. Ad ognuno il suo. Se anche agli altri va bene, sarebbe più che giusto. Se agli altri non va bene, Agram dovrebbe cercarsi un altro gruppo, o accettare il loro modo di giocare. Questa è una tua supposizione, legittima certo, ma mi sembra che tu stia solo girando le mie parole : se il gruppo accetta le regole, il problema non si pone. La questione non è se tu, o chiunque altro, apprezzi o denigri le regole del gruppo di Agram, dato che gli unici a poter valutare queste regole sono coloro i quali fanno parte del suo gruppo. L'unica questione è sentire cosa gli amici di Agram pensano delle regole, lasciando da parte le nostre opinioni sulle regole stesse. @ Kursk : io sono veneto, e anche qui come da voi c'è la "cultura della bestemmia", questo però non può andare contro la sensibilità religiosa di chi mi circonda. Da cui l'assoluta legittimità della regola, per quanto possa farci storcere il naso.
  14. Imposizione? Se non ti piacciono le regole, non giocare con un gruppo che se ne pone. Oppure cerca di proporre un alternativa. E la cosa vale anche per gli amici di Agram, dubito siano degli debosciati che stanno li a farsi imporre la sua volontà. Nessuno obbliga nessuno a seguire delle regole, se voi non le condividiente non usatele, ma non mi sembra giusto ne utile stare qui a criticare un gruppo che abbia accettato una regolamentazione interna, per quanto rigida. PS : e la bestemmia può essere molto più offensiva di una sigaretta.
  15. Ognuno ha la propria idea dell'amicizia, c'è chi ha bisogno di regole e paletti, chi non ne ha bisogno, e chi li schifa. L'importante è che ogni gruppo sia soddisfatto. Porre delle regole, poi, non vuol dire che sia necessario farle rispettare : le buone regole non hanno mai bisogno d'essere imposte, ma possono rappresentare sempre una linea guida. Qui non stiamo parlando di una Magistratura del GDR, ma di un decalogo che un gruppo ha deciso di darsi. Fintanto che loro sono felici, non vedo perchè tu debba metterci verbo.
  16. Io non vedo dove sia il problema : se il gruppo accetta quelle regole, il problema non si pone. Se il gruppo, o un suo componente non le accetta, può semplicemente ignorarle ( pagandone le conseguenze), o andarsene.
  17. Nulla è esagerato, se è condiviso dal gruppo di gioco.
  18. Questo paragrafo però dice solo che la società di D&D influenza ed è influenza dalla magia, e questo è pacifico. Ma da qui a dire che D&D non è medievalizzante ce ne passa! E' ovvio che non possa avere la stessa identica struttura del medievo, dato che nel medioevo l'impatto della "magia" non era così forte come lo è su D&D, ciò non toglie che gli elementi di continuità tra le due realtà rimangono, e sono in gran numero superiori agli elementi di discontinuità. ( e questo è ovvio essendo la società fittizia di D&D un prodotto della nostra società reale) Come ultima nota, vorrei ricordare che democrazia e repubblica sono due concetti molto diversi fra loro, e la presenza dell'una non implica l'altra ( e vice versa).
  19. Questo solo perchè noi abbiamo smesso di pensare che esista un "luogo del Bene", o una sorta di ordine cosmico identificato con il Bene. In D&D questi luoghi continuano ad esistere. Senza contare che l'allineamento è semplicemente uno strumento di gioco, più volte abusato e facilmente abusabile : non necessariamente le distinzioni nette di D&D sono percepite dai fittizzi abitanti di D&D. ( per farla breve : siamo noi, membri di una realtà che ci immedesimiamo in D&D, ad immaginarci per allineamenti. Se gli abitanti di D&D esistessero, probabilmente non penserebbero per allineamenti.) Uno dei re più potenti della storia antica è stato ucciso da un sasso lanciato da una vecchia affacciata ad un balcone. Ancora una volta, il LEP è una meccanica di gioco : non ha nulla a che fare con la struttura societaria. Qui stai paragonando due background morali diversi. "La magia è la forma antica della scienza."
  20. Senza contare che anche nel medioevo, come in tutta l'epoca pre-scientifica, magia "arcana" e "divina" aveva un certo peso nella società. E ne hanno ancora, in molte parti del mondo!
  21. Quello che voglio dire è : se abbiamo appurato che ci sono parti di D&D marcatamente medievaleggianti, mentre dall'altra parte ci sono delle porzioni della stessa ambientazione che con il medievo hanno poco o nulla a che spartire; a che pro scannarsi per una "titolatura"? Dovremmo superare le nostre categorizzazioni, e renderci conto che sono solo illusioni che ci ostacolano nella contemplazione del Tutto!
  22. Tranquillo, alla fine sono d'accordo con te. Volevo solo porre l'attenzione sul fatto che, forse, ci si sta scannando su un termine davvero insignificante. In fin dei conti stiamo parlando di un titolo : "Fantasy" o "Fantasy Medievale"? La cosa più grave è che trovo la risposta davvero poco interessante!
  23. E secondo te, gli angeli sono maschi o femmine? ( scusate, non ho resistito )
  24. Rispondo ad uno degli elementi del topic di cui sopra : è ovvio che ogni elemento inserito in una società la influenzi mentre ne sia influenzato. Non credo sia questo il punto ( parlo degli psionici). Megres, non ti sembra di riconoscere elementi della società medievale nell'ambientazione base di D&D? Secondo te questi elementi non sono sufficienti a a configurare D&D come un ambientazione fantasy d'ispirazione medievale? Ovvio che D&D non è il medievo, ma a me sembra abbastanza facile capire da dove salti fuori la struttura dell'ambientazione base ( che differisce dal medioevo per millemila aspetti)... EDIT : si, probabilmente sub ha colto il punto!
  25. Piccola parentesi : non esiste solo il medioevo europeo! A parte questo, non dovremmo categorizzare troppo, ne troppo poco. In effetti "medioevo fantasy" dovrebbe essere un ambientazione collocata nel nostro pianeta, in un frangente di tempo che va dal 476 al 1453 ( o 1492, a seconda delle opinioni), arricchito dagli elementi del fantasy ( magia, elfi, nani, e via così). D&D forse è più un "ambientazione fantasy d'ispirazione medievale" = sword & sorcery.
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