Herger
- descrizione
Stremato dall ennesima giornata passata sul peschereccio di Ron il vecchio marcione, metto finalmente piede a terra dopo una settimana passata lungo le coste di Absalom a fare avanti ed indietro tirando su qualunque cose si muovesse ed avesse l aria di poter essere cucinata, d’altro canto, Absalom è la più grande città del mondo e quando sei un cuoco nelle cucine di un vespaio del genere non puoi certo permetterti di fare il difficile circa il “piatto del giorno”
Ho le gambe pesanti e la schiena a pezzi e, come se non bastasse, un pioggerella fitta e fredda ha inzuppato quel poco di asciutto che restava di me...se almeno la paga fosse stata decente avrei avuto qualcosa da dire al mio orgoglio per calmarlo dopo aver accettato l ennesimo lavoro meschino ma sono a corto di argomenti, decido quindi di andare ad annegarlo in un paio di birre.
Il delfino è da sempre il mio porto sicuro, la ressa anche questa sera è quasi soffocante, il giusto numero di individui, colori, voci ed accenti che, mischiati alla giusta quantità di alcol, sono in grado di farmi dimenticare chi sono per qualche ora.
Questa sera poi più che mai il delfino è un calderone ricolmo di ogni genere di ingredienti...e spezie esotiche.
Ho riso e fatto battute oscene verso la gattina nera mentre volteggiava tra i tavoli sculettxando e facendo le fusa verso gli avventori, sebbene non fossi mai stato attratto da quel genere di ...esperienza tra specie diverse, dopo una settimana in mare con Ron e la sua ciurma anche una gattina con le texxe ti sembra la principessa vergine del Cheliax, perdo invece ogni freno quando la gattina si siede accanto ad una drow dal viso e le sembianze capaci di far resuscitare i morti e farli mettere a ballare la quadriglia sul sartiame di un galeone.
Uno sgorbietto verde mi precede, lo vedo agitare una torcia davanti alle femmine che lo osservano con aria interrogativa.
Mi faccio portare una caraffa di birra e sfoggiando il mio sorriso magico raggiungo il tavolo
“Non è cosi che si scalda una signora sgorbietto”
poggio da bere sul tavolo e do una pacca amichevole sulla testa del goblin
”Ma offrendole un giro”