Dan Jansen
Alla fine guidati dal cane di Valesh raggiungiamo uno spiazzo presso il quale, ben mimetizzata, spunta una tenda.
Oskar la riconosce come quella del suo commilitone e, dopo un paio di richiami, il nano esce fuori incaxxato come un ape salutando il suo vecchio compagno di viaggi con il calore e la gentilezza di una slavina.
Ignorando per un attimo i commenti di mio fratello, do di speroni su Aquilante cosi da mettermi in una posizione dalla quale possso controllare meglio la situazione.
Il lucertolone , percependo il mio nervosismo, mi sibila contro irrequieto prima di spostarsi.