Pentolino

Ottima idea, cosi Andrej la smette di limonare ed inizia a fare qualcosa anche lui! 😂

Senza invisibilita' Il piano di fuga sara' stile corsa dei tori di Pamplona...

@Albedo

Howard Pratchett

Concordo con Pippo

Knut Il ragazzo a capo della spedizione venne accolto calorosamente da una strana donna vestita piu' o meno come lui. Al sentir parlare di regole sbuffo' e roteo' gli occhi all indietro. Andava sempre a finire cosi con i preti, non cavalcare quella donna o andrai all inferno, non mangiare quell animale, contiene l anima di povera nonna morta, non spaccare la testa ai nemici la prima meta' dle mese del sole caldo' Le cose erano molto piu' semplici nel Kalte, si mangiava, fotteva ed uccideva quando se ne aveva voglia e se gli dei non erano d accordo..beh..che scendessero nelle nostre lande ghiacciate e ce lo venissero a dire in faccia!

Solo se fai l halfling venditore di hotdog

Bernardo Andolini Maledetti elfi, penso' tra se e se, lo conosceva da pochi minuti ma gia' sapeva che quel damerino si sarebbe trasformato presto in un grosso rompipaxxe. La descrizione dell incarico gli piacque ancora meno, fare la spia era una delle colpe peggiori di cui ci si potesse macchiare nel mondo del crimine, persino tra gente come lui c era onore, un onore diverso da quello degli orcchie a punta o dei cavalieri bardati ma pur sempre onore. Daltrocanto pero', se la famiglia aveva interessi a mettere il naso in quella storia ci doveva essere un motivo preciso. "Di che genere di lavoratori parliamo? che tipo di residenza ha acquistato il tuo signore?" Un conto era trattare con dei contadini analfabeti un altro con mercenari organizzati

Rallo Annuisco alle parole di Vendavel "Da quel poco che abbiamo visto, le famiglie nobili non sembrano disposto a raccontarci i fatti loro. Sanno che stiamo mettendo il naso negli affari di tutti in un modo o nell altro e temono giustamente che ci possa venire la voglia di favorire questo e quella casata. Credo sia meglio andare a vedere cosa ha spinto quei mocciosi a partire per un viaggio cosi rischioso"

Zaccaria esterno

Grugno Tutto attorno a lui girava vorticosamente, gocce gelide di sudore gli bagnavano il volto che era ormai una maschera di sangue, il suo destino era li, pronto ad essere abbracciato, avrebbe dovuto solo resistere quel tanto che bastava per poter portare nell oltretomba con se anche l orrida bestia. Ma le braccia duolevano, la testa pulsava, il petto si gonfiava nel disperato tentativo di respirare e ritrovare la lucidita'. Quando ormai la disperazione stava per coglierlo, grida di panico e frustrazione giunsero alle sue orecchie, le grida del giovane Knocken. Quelle grida lo riportarono indietro nel tempo, a quel giorno maledetto, la voce di Knocken si distorse nella sua mente, annebbiata dalla copiosa perdita di sangue, fino a divenire quella di sua moglie, straziata dal dolore, vegliare il corpo esanime del suo primogenito. Non si sarebbe presentato davanti ai suoi avi con ancora indosso il marchio del disonore, non se si sarebbe congedato dal mondo mortale lasciando in pericolo coloro che aveva giurato di proteggere. Gli occhi si iniettarono di sangue, schiuma biancastra usci dalla sua bocca mentre chiamava a se gli ultimi scampoli di forza rimasti. Gli artigli del mostro saettarono verso di lui mancandolo di un nulla, un grugnito di rabbia preannuncio' un secondo violento attacco ma le fauci del mostro vennero deviate da un sapiente movimento della testa della vecchia ascia e la cui inerzia porto' l orrenda creatura a sbilanciarsi. Il nano, in preda alla furia primordiale, calo' la sua arma aprendo un taglio profondo dal quale inizio' schizzare sangue in maniera ritmica e violenta. La bestia barcollo' un istante prima di accasciarsi a terra priva di vita. Del turbinio di suoni ed immagini che seguirono l evento il nano non ricordo' nulla se non la sensazione di una voce femminile, mentre perdeva i sensi, una voce che gli ricordava qualcuno sussurrargli "Ci reincontreremo un giorno, ma non oggi"

Philippe Svicolando Narratore

Gorbad

Zaccaria - esterno

Io sono pronto

Ah! ok 🙂

In che senso scusa?

Philippe Usci dalla locanda e noto' i suoi compagni di viaggio accanto ad una delle case poco distanti. Maledi' la loro curiosita', avrebbero potuto metterlo in guai seri, scosse la testa in modo vago in un disperato tentativo di avvisarli di non andargli incontro e si incammino' in una delle vie secondarie del quartiere. Quando si fu allontanato abbastanza entro' in una bettola deciso a farsi un bicchierino per festeggiare la sua testa ancora attaccata al collo

Philippe interno locanda

Devo trovare una fidanzata a Wurrzag cosi ...riempio i tempi morti 😄

Gorbad Gilda

Luthor Completate le trattative torno' alla barca dove chiese all artigiano incontrato poco prima di prendersi cura della manutenzione del mezzo. Aveva passato lunghe giornate a bordo ed iniziava a sentire quel mezzo di trasporto un po come la sua nuova casa, non si dispiacque quindi di investire qualche soldo affinche' potesse essere messa a posto e continuare a solcare i fiumi assieme alla sua ciurma strampalata. Terminata anche quella trattativa chiese all artigiano dove potesse comprare una bottiglia di vino estalliano, ricordava la passione della sua bella consorella per quella bevanda, cosi diversa dalla forte birra imperiale, e decise di comprarne due bottiglie da poter bere piu' tardi assieme al resto del gruppo magari ascoltando qualche ballata. La serata si preannunciava fresca e davanti a loro vi era un viaggio pieno di insidie e privazioni, tanto valeva passare quella ultima sera di tranquillita' nel migliore dei modi

Zaccaria Anche la seconda baracca si dimostra una perdita di tempo ma da quel che riesco ad intravedere la prossima ha una sentinella davanti il che mi fa ben sperare. Con un sussurro avviso i miei compagni riguardo le mie intenzioni "Posso creare dei rumori all interno della baracca per poi porre una cappa di silenzio su di essa. Se riusciamo ad attirare dentro la sentinella e scivolare dentro subito dopo di lui nessuno lo sentira' gridare. Che ne dite?"

Mozgov I non morti spingevano, vuoti gusci senza nessun tipo di volonta' si scagliavano verso le lame affilate incuranti di ferite e mutilazioni. Quando una voce spicco' tra i grugniti ed il grattare degli artigli il Gor intui che alla fine di quella selva di zanne vi era qualcuno in grade di rispondere alle loro domande, rinvigorito da quella sensazione continuo' a menare fendenti.