Grugno
Tutto attorno a lui girava vorticosamente, gocce gelide di sudore gli bagnavano il volto che era ormai una maschera di sangue, il suo destino era li, pronto ad essere abbracciato, avrebbe dovuto solo resistere quel tanto che bastava per poter portare nell oltretomba con se anche l orrida bestia.
Ma le braccia duolevano, la testa pulsava, il petto si gonfiava nel disperato tentativo di respirare e ritrovare la lucidita'.
Quando ormai la disperazione stava per coglierlo, grida di panico e frustrazione giunsero alle sue orecchie, le grida del giovane Knocken. Quelle grida lo riportarono indietro nel tempo, a quel giorno maledetto, la voce di Knocken si distorse nella sua mente, annebbiata dalla copiosa perdita di sangue, fino a divenire quella di sua moglie, straziata dal dolore, vegliare il corpo esanime del suo primogenito.
Non si sarebbe presentato davanti ai suoi avi con ancora indosso il marchio del disonore, non se si sarebbe congedato dal mondo mortale lasciando in pericolo coloro che aveva giurato di proteggere.
Gli occhi si iniettarono di sangue, schiuma biancastra usci dalla sua bocca mentre chiamava a se gli ultimi scampoli di forza rimasti.
Gli artigli del mostro saettarono verso di lui mancandolo di un nulla, un grugnito di rabbia preannuncio' un secondo violento attacco ma le fauci del mostro vennero deviate da un sapiente movimento della testa della vecchia ascia e la cui inerzia porto' l orrenda creatura a sbilanciarsi.
Il nano, in preda alla furia primordiale, calo' la sua arma aprendo un taglio profondo dal quale inizio' schizzare sangue in maniera ritmica e violenta. La bestia barcollo' un istante prima di accasciarsi a terra priva di vita.
Del turbinio di suoni ed immagini che seguirono l evento il nano non ricordo' nulla se non la sensazione di una voce femminile, mentre perdeva i sensi, una voce che gli ricordava qualcuno sussurrargli
"Ci reincontreremo un giorno, ma non oggi"