Gotrek
Avevo viaggiato per il mondo in lungo ed in largo, combattuto guerre scampato pericoli ed incontrato compagni di viaggio che col tempo erano divenuti amici prima e fratelli in seguito.
Fu proprio quel legame a fare presa su di loro quando, trovata quella pergamena, ero riuscito a convincerli a lanciarsi in quella pazza impresa. Non mi fidavo della nostra guida, quella donna si era dimostrata affascinante e terribile al tempo stesso si dall inizio ma eravamo arrivati ad un punto morto e l unica alternativa era suguirla o abbandonare.
Fu per questo che qaundo la trappola scatto' su di noi e le risa della donna riempirono l aria, il senso di angoscia e colpevolezza fu peggio del dolore stesso provocati dalla caduta.
Quando aprii gli occhi e mi resi conto di essere circondato dall acqua fui preso dal panico. L acqua non e' di certo l elemento preferito dal mio popolo...ancora meno quando si indossano libbre di armai ed armature ma l intero luogo sembrava permeato di forze strane che sfuggivano le normali leggi naturali.
Seguendo i miai compagni di viaggio raggiungo lo scoglio dove la vecchia eremita dopo alcuni scambi di parole con Tulkas lo catapulta di nuovo in mezzo allo strano oceano.
Istintivamente porto la mano all arma per poi rendermi conto che il ragazzo dever aver provato qualcuna delle sue diavolerie offendendo l eremita che fino ad allora si era dimostrata piuttosto comprensiva con loro.
"Una prigione per cosa? Quanto e' vasto questo posto?"
borbotto' una volta accertato che Tulkas sia in salvo
"Dici che questo posto esiste da millenni, dove sono tutti gli altri ospiti?"