Terence
Prima della partenza
Eccitata la signora Buill fece passare a Terence due giorni d' inferno con bagagli da preparare e regali e vestiti da acquistare.
Mai i negozi del centro venivano tanto cannibalizzati come alla vigilia di Natale e, in mezzo alla calca, era uno strazio vedere il povero dottore arrancare, con la pipa perennemente spenta e il cuore in subbuglio per l' affanno.
In viaggio
La situazione migliorò nettamente durante il viaggio.
Terence aveva iscritto la moglie a tutti i corsi e a tutte le attività che la nave proponeva per gli ospiti, riuscendo così a ritagliarsi molto tempo da dedicare ai compagni e ai suoi amati libri... era finalmente riuscito a mettere le mani sull' ultimo libro di James Joyce e su quel transatlantico, alle porte di una nuova avventura, si sentiva frizzante e vivo come il protagonista dell' Ulysses.
La cugina Annalina era stata avvisata con un telegramma ma il marconista ricevette risposta affermativa solo il giorno prima dallo sbarco : " per fortuna manderanno una carrozza ad accoglierci " pensò il dottore, " c'e voluta un' altra macchina per portare tutti i bagagli di Adele all' andata. Con quest' altro trasporto, solo per lei, dovrei farcela."
Sbarco
La fumosa Londra accolse i suoi figli dispersi con un freddo abbraccio.
Terence promise alla moglie una visita per il giorno dopo, preferendo non sorbirsi i saluti e la mole di lavoro che gli sarebbe toccata accompagnandola di persona e, dopo mille rassicurazioni, la lasciò partire alla volta di Camden Town.