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Maiden

Circolo degli Antichi
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  1. "FE-R-MI!" Non muovo un dito, uso solamente la voce. "Prima che qualcuno si faccia male sul serio, tenente... Dovreste tenere a mente dove vi trovate e soprattutto, con chi. Il mio signore non ha scelto questo luogo per caso ed il nome di questo... Abbeveratoio per disperati è indice di possibilità che non state neanche considerando... Qui a La Chiave ci separa una semplice porta scardinata dall'aldilà e... Loro, chiunque siano, sono già in ascolto, pronti a banchettare con le nostre anime se daremo vita ad uno scontro che distoglierà la nostra attenzione dal vero problema. Se ci tenete alle vostre vite e non volete farci uscire tutti da qui con i piedi davanti, sarebbe opportuno che ascoltaste quello che ho da dire." Mi concentro per un secondo, chinando il capo in un leggero inchino, il tempo giusto per provare ad Armonizzare e far scuotere le fiamme delle eventuali torce, candele e lanterne, all'unisono.
  2. "Cercavo te, Lady Agatha." Sorrido, mentre con un lento movimento della mano davanti al naso, cerco di ripulire l'aria. "Un buon punto di partenza..." Mi avvicino a lei per sussurrarle all'orecchio. "Sono Helene, un piacere fare la tua conoscenza. Hai un posto dove metterci comode? Sono qui per parlare con te dei nostri affari. Magari dove la mente può rimanere lucida." Torno al mio posto, difronte a lei, cingendo Sig per la vita, assicurandomi per qualche secondo delle sue condizioni prima di lasciarla e tornare con l'attenzione sulla mia interlocutrice.
  3. Le sfioro una mano, incrociando il mio mignolo ed anulare sinistro, con i suoi rispettivi destri. Una sorta di segnale che vorrei la spingesse a tenere gli occhi aperti al mio posto, mentre io mi sento libera di ficcanasare con lo sguardo. Sospiro ed entro alla Chiave. Quello che voglio fare è una osservazione discreta di chi lavora, chi entra ed esce, come si muove il denaro e se ci sono segni di tensione o mala gestione.
  4. Scuoto la testa, per farla smettere di menare fendenti con le mani. Le aggiusto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e le faccio il cenno di andarcene una volta che Deliverance sarà fuori dal nostro perimetro. Cerco di prendere una strada che mi conduca fuori da Villa Strangford che non mi conduca in posti strani e sto vicino a Sig, parlandole sottovoce. "Andiamo da me, ti offro un bagno caldo e qualcosa da bere. Ci farà bene." Torno al teatro etereo in attesa di ricevere quanto detto. Nel frattempo, trascorro del tempo con Sig, mi piace la sua compagnia femminile; effettivamente, era così tanto tempo che non godevo di una cosa del genere... Le faccio esplorare il Teatro Etereo, anche perché vorrei che stesse con me in pianta stabile ed ho bisogno che sappia come muoversi in questo piccolo e sgangherato dedalo. "Ti andrebbe, Sig? Ovviamente sei libera di entrare ed uscire a piacimento, non vederlo come un obbligo. In sostanza, come fa Danil."
  5. "No, non desidero altro." Dico, avvicinandomi lentamente al tavolo su cui ha appena sbattuto il frustino. "Ma perdonate la mia insolenza nel chiedere... Forse anche voi, avete un desiderio?" Mi sto riferendo alla possibilità di vedermi con Alvaran. Abbasso lo sguardo sul frustino per un istante e poi torno a guardarla, cercando di rimanere impassibile. Non cedere, Sig. Non cedere...
  6. Ci penso un secondo, ponendo un leggero inchino per aver accettato la mia prima proposta. Torno su e cerco di agganciare il suo sguardo, per sommarlo al resto delle sue azioni. Su Sig, non mi scompongo.
  7. “Sono contenta che abbiate gradito.” Mi passo la mano tra i capelli non proprio pulitissimi, tenuti in un accrocchio da uno spillone, cercando di darmi sollievo alla cute. È abbastanza evidente che sono stata in giro per il quartiere di Coalridge e non ho fatto troppo caso al mio aspetto. ”Ho un affare in crescita ma ho paura che venga stroncato ancora prima di aver visto fortuna e quindi ho pensato di farmi qualche amico a Whitecrown… Inoltre, anche gli affari di famiglia mi condurrebbero lì, quindi due piccioni con una fava. Ovviamente in queste condizioni non mi lascerebbero mai passare, ed è per questo che vi chiedo… Avreste modo voi, di offrirmi un modo per entrare ed uscire da Whitecrown, in semplicità, senza farmi rispondere a troppe domande? La mia fidata - punto per un istante lo sguardo su Sig -, verrebbe con me.”
  8. Sì, è che il discorso della setta mi crea problemi sul lato della fiducia: non ne nutro alcuna nella marmaglia che mi ritrovo e sto cercando idee per migliorare questo punto; per assurdo, trovo negli skov qualcosa di molto più vicino a ciò di cui avrei bisogno (o che Helene vorrebbe!), quindi è per questo che ho defilato il discorso. Per quanto riguarda Setarra, il suo obbiettivo mi farà gettare il sasso nelle acque chete e questo smuoverà parecchio la situazione di Helene, cosa però per cui non credo di essere pronto: ho la setta, come dicevo, che è formata da scappati di casa; ed ho gli skov, fin tanto che le cose funzionano con Danil ed Ulf. Sono in precariato. 😄 La mia carta buona dal principio si sono rivelate le Strangford, che mi hanno dato modo di avere un potere soprannaturale non indifferente e denaro, molto denaro. Quindi ho perseguito questa direzione, perché il buon vento andava in questa direzione. Vediamo cosa mi invento, sto elaborando il prossimo passo.
  9. Non ho risposto perché sono ancora indeciso, ho pensato un po’ di cose e riletto alcune parti del manuale. Spero nel weekend di avere le idee più chiare.
  10. Il mio discorso più che con i giochi di ruolo era proprio sul come si approcciano i giovani a tutto, in questo momento. Sono d’accordo che il gioco si snaturerà se andrà avanti in questo modo e ci sarà più o meno sempre il tradizionalista no ditigal che certe cos’è proprio non le manderà mai giù. Noi non siamo il bersaglio di questa nuova era digitale… Baldur’s Gate 3 ha fatto da precursore, ha mostrato le potenzialità di portare Dungeons and Dragons in un terreno diverso… Con ottimi risultati. Che poi il brand si sleghi dal cartaceo e si trasformi… Alla Hasbro interessano queste questioni di cuore? Alla fine co-esisteranno le due scuole di pensiero e qualcuno porterà avanti il vecchio stile, in un modo o nell’altro. Quindi… Secondo me, alla fine… Andrà bene a tutti perché il no digital tornerà alla sua nicchia ed il mainstream avrà il suo scintillante palco di pixel e immediatezza.
  11. È un discorso che tocca praticamente tutto, purtroppo. Ma la direzione che è stata tracciata è questa.
  12. In che senso non stiamo andando in questa via? C'è molto più gioco digitale rispetto al pre-covid, molti giocatori nuovi lo usano come metodo principale di gioco, se non unico. Data la sua natura, riunire giocatori completamente estranei è semplicissimo e con un server Discord ormai esistono realtà che hanno sostituito di fatto le vecchie RPG land. Sì, vale anche per gli altri VTT, con qualche differenza ma ci siamo. Il discorso devices... Queste sono le caratteristiche richieste. Non sono tanto le richieste hardware, il problema... Ma il sistema operativo: fa più collo di bottiglia quello che il resto al momento. Autogol per Sigil.
  13. Per me che ho usato anche TaleSpire, quando dicevo che D&D si sarebbe spostato sul digitale, mi riferivo a questo: lo stile fonde proprio l'intuizione dei signori della Bouncyrock ed il celebre Baldur's Gate 3, passando da Dwarvenforge, con un effetto per me molto gradevole alla vista. Senza dubbi, è un modo diverso di approcciarsi al gioco, ci vedo pro e contro. La potenzialità per i vecchi ed i nuovi è che potrà essere usato anche al tavolo di gioco, non solamente online. Ovviamente tutto passerà da un tablet o laptop personale per ogni giocatore al tavolo. Inoltre, diamo il benvenuto anche qui a microtransazioni e simili, che prima o poi arriveranno, per aggiungere questo o quello che interesserà un determinato tavolo di gioco.
  14. Taglio corto: "Questa tregua non durerà a lungo." "Sig può seguirmi, se lo vuole. Vorrei che fosse una sua scelta, non un ordine. Ho bisogno di essere creduta, sono sempre la Sacerdotessa della Luna Nuova, dopo tutto. E a tal proposito... Potrebbe tornarmi utile nella ricerca di queste informazioni sul Nera e cosa la superficie sta tenendo nascosto sotto di noi. Non tutto è finito nei libri... Come le storie del minatore che ci ha accompagnato, potrebbe esserci qualcuno nel quartiere che potrebbe saperne di più. Quindi la domanda è... Riusciamo a trovare qualcuno in grado di rispondere ai miei quesiti su queste miniere?" Lo guardo con fare quasi speranzoso, perché quello che spero è il non dover allontanarmi troppo.
  15. Allora, l'intenzione sarebbe quella di informarsi meglio su queste miniere ed eventualmente raggiungere le Strangford e parlarne cercando di estrapolare qualche informazione in più. Nel frattempo, vorrei che Danil si assicurasse dell'aiuto di Ulf in caso di colpi di testa dello sgherro di Sawtooth.
  16. Una volta fuori, cerco di parlare con Danil da sola: "Cercherò di saperne di più, prima di scendere in quell'abisso nuovamente... È veramente pericoloso, Danil. Ma prima di tutto... Non facciamoci trovare impreparati in superficie. È chiaro che quel leccapiedi di Llewellyn, alla prima occasione, farà il suo tornaconto. Non dimentichiamoci che apparteneva al Chirurgo... Sarà un altro viscido schifoso, con cui avere poco o niente a che fare, o sicuramente per niente di buono. Hai già parlato con Ulf? Dovresti farlo, in modo che qualunque idea potesse venire a quel pezzo di m3rda, noi spalleggeremo Ulf... E Ulf spalleggerà noi." Mi guardo in giro, mentre affondo nel fango con gli stivali e la gonna si fa sempre più pesante. Che degrado, che schifo. Come è possibile che gli uomini siano arrivati a questo? "Credo che studierò qualcosa sul Nera, su queste miniere... Probabilmente poi ne parlerò con le Strangford, direttamente." Getto gli occhi su Sig, in lontananza da qualche parte. "Sembra che ne abbiate vissute tante insieme. Trattala come una donna, ogni tanto. Non dovete essere sempre soldati." Gli sorrido in modo sincero.
  17. Direi che a pagina 240 lo specchietto degli avvenimenti è abbastanza preciso. Mi chiedo come abbiano resistito ma amen, credo che sia volutamente aperto per lasciare spazio di manovra. Ho quindi la mia risposta e sto meditando il prossimo passo.
  18. Correggimi se sbaglio: le barriere che ci proteggono dagli spiriti e gli orrori delle Terre Morte, hanno funzionato solo e sempre con il sangue elettroplasmatico? Oppure in una fase iniziale, di fortuna, era il carbone a farle funzionare?
  19. Sto pensando alla prossima mossa. Potrei sapere a cosa serviva il carbone prima del diffondersi dell'energia elettroplasmatica?
  20. Mi lascio scuotere, presa dal momento, sono sollevata in grossa parte dalle mie paure e questo mi basta per prendermi il rimprovero di Danil, senza dargli troppo conto. L'attenzione ricade sui gesti di Sig, sul come riesca in un certo senso a calmarlo, quasi come per magia. Nel frattempo raccolgo quel poco che ho da dire. "Troppe anime perse, rischiamo troppo. Non possiamo procedere oltre ora, sarebbe folle." Mi avvicino a Danil, mettendomi accanto a lui: gli parlo a bassa voce. "Andiamo, Danil. Abbiamo visto abbastanza."
  21. La paura è un motore potente per me, infatti non appena ho questa sensazione cerco di avvicinarmi alla zona dove incontrerò nuovamente i miei sodali. Ho il battito accelerato, gli occhi che rimbalzano da una parte all'altra, la tensione che mi tira come una corda di violino. Muovo in modo circolare la lampada, sbracciandomi il possibile per farmi notare. Che idea di m3rda, Helene. Troppa avventatezza nel tuo pensiero, stupida bambina, troppa sicurezza nel tuo rapporto con l'altra parte. Se tardano ad arrivare e non li sento cercare di raggiungermi, urlo il nome di Danil: la condizione in cui sono mi stringe alla gola ogni secondo che passa e provo asfissia.
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