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Maiden

Circolo degli Antichi
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  1. Cerco di rimanere tranquilla ma il momento è quello che è. Scosto il coltello con la mano destra, con un movimento lento. “Lo sappiamo.” Volgo lo sguardo nei suoi occhi. Le mani, quasi lo chiedono: fallo, fallo. ”E voi, sapete di chi avete bisogno.” Abbozzo un sorriso.
  2. “Conosce bene Ulf, gli skov, Coalridge. Ha carisma, ascendente sulla sua gente. E tutto quello che manca a questa questione, potreste metterlo voi… Parlo di denaro. Quindi… Voi mettete il denaro ed io ci metto la persona giusta. D’altronde, Sawtooth è morto proprio nel tentativo di far sparire il mio uomo. Probabilmente lo temeva, a ragion veduta… Se agiremo così, Coalridge si trasformerà dal problema che è, all’opportunità di cui parlavo. L’opportunità è averli dalla nostra parte.” Osservo i movimenti di Deliverance ma rimango ferma. “Se poi non dovesse piacervi la condotta del Diavolo, chiuderete i rubinetti del denaro; io non riceverò i vostri fondi, lui non ne avrà a sufficienza per tenersi stretto il quartiere e alle brutte torneremo a dove ci troviamo oggi, con il vento della rivoluzione skov che bussa alle porte di Doskvol.” Tolgo le mani dal tavolo e sospiro. “Anche solamente tardare la pazzia di Ulf potrebbe essere un vantaggio visto che farebbe scivolare sul fondo della lista delle priorità, Coalridge.”
  3. Di buon umore... "Che sia un buon giorno." Abbasso la testa in segno di rispetto. "Vedo che ne avete di affari a cui badare, quindi non voglio farvi perdere tempo." Con il mento punto al tavolo, pieno di informazioni. "So che alcune questioni stanno diventando problematiche. Ma una potrei trasformarvela in una opportunità." Mi fermo per un'istante, volgo il mio sguardo nel suo, deciso. "Tanto per cominciare, il... Chirurgo, se non avesse tentato di uccidermi, sarebbe al suo posto. Scelta sbagliata a quanto pare... E questo grazie a voi." Un leggero inchino, mantenendo sempre il contatto visivo, non voglio perdermi neanche una espressione o un movimento del suo corpo. - (Uso Studiare, nel caso.) "Sia dia il caso che sono molto informata sui tumulti di Coalridge ed è per questo che sono quì." Ripenso a Danil, al Teatro Etereo, al potere delle Strangford. Le mani prudono, le chiudo senza cercare di darlo a vedere. "Ho sentito che avete fatto il nome di Ulf... Una bella grana. Ho uno skov tra i miei, molto interessante. Ha ascendente sui suoi. Questa è l'opportunità di cui volevo parlarvi. In breve..." Mi compongo, pronta a tutto. Sono un fremito, il battito sale. "Potremmo avere chi baderà ad Ulf e terrà le redini dei suoi per conto nostro." Un altro momento di silenzio, per poi proseguire. "Vi alleggerirebbe il fardello dei vostri affari, rinvigorirebbe il nostro sodalizio... E terreste comunque una certa presa su Coalridge, attualmente un nervo scoperto non solo per voi ma di tutta Doskvol. Se non vogliamo venire travolti da questo tumulto, dobbiamo essere parte del cambiamento e indirizzarlo verso i nostri interessi: volgiamo questa forza a nostro favore." Mi fermo, abbasso lo sguardo sul tavolo, poi concludo poggiando le mie mani sul tavolo. Sospiro, continuo a tenerla sott'occhio. "La mia è solo una proposta; non dimentico quello che avete fatto per me, ed è il motivo per cui mi sono rivolta immediatamente a voi."
  4. Non commento niente di tutto quello che mi viene detto, mi limito ad ascoltare osservando fuori dal finestrino, fino a quando non è il momento di scendere. "Sono certa che starai bene, Dan. Gli affari, alle Signore." Attendo che mi conducano presso le Strangford e per qualche attimo mi torna alla mente Sawtooth e la sua fine. Sento il potere, quel potere, scorrermi nelle vene. Mi elettrizza, al punto da darmi l'impressione che il sangue nelle mie mani ribolla. Stringo i pugni e distendo le dita. Sospiro ed in mente ho solo questo incontro. Potrebbe cambiare tutto. Deve cambiare... Siamo il vento del cambiamento.
  5. "Agli uomini, la propria parte. A qualcosa dovranno pur servire." Sorrido, faccio spazio a Danil. "Non facciamole attendere oltre." Sali, Danil, sali. Non esitare.
  6. "Oh, beh..." Mi volto verso Danil e lo guardo intensamente, annuendo col capo. "Se volevo portarlo, è perché può essere utile proprio a sedare questo nervosismo, ma..." Mi fermo ad osservare lei, la valletta che mi ha parlato. "Se credi che allungare le cose sia meglio, conduci pure solamente me e ne parlerò prima... Con le tue Signore." Tengo lo sguardo fisso nei suoi occhi e non dico altro.
  7. "Se le Strangford vorranno conoscerti, almeno sarai nei pressi. È difficile ma non impossibile e questo può essere sia un bene che un male, dal tuo punto di vista. La verità è che ci stiamo imbattendo in qualcosa di più grande e dato che tu sembri volerlo con tutto te stesso, devi essere pronto a tutto. Rendiamoci presentabili, nel caso ci fosse bisogno di farlo. Ci vediamo tra un'ora qui da me, partiremo e torneremo, insieme." Detto questo, lo congedo e comincio a prepararmi con il mio solito fare lento. Ci vorrà anche qualcosa più di un'ora ma questo dovrebbe darmi il tempo per riordinare un po' i pensieri e cosa dire alle Strangford.
  8. Ok, pensavo avessi un colpo in canna e che ci ritrovavamo già nei pressi della situazione. 🙂 Ci penso e ti dico!
  9. Non ho capito dal tuo ultimo messaggio nel topic di gioco se facciamo un salto dalle Strangford, nel caso attendo che tu mi dica cosa fare. 🙂
  10. "Il nostro, Danil. Non ti ho trovato per caso, l'altra sera. E non ti ho sicuramente salvata da morte certa in quella fossa, solo perché... Solo perché potevo farlo. Rispetto per tutti noi, della Luna Nuova ne fai parte anche tu... Ma sono sicura che non volevi essere scortese, sono le difficoltà a farti parlare così. Le Strangford vorranno qualcosa in cambio e forse mi chiederanno anche se ho la vaga idea di cosa possa essere successo a Coalridge. Nel caso non mentirò e vedremo come andranno le cose." Evidentemente sto pensando qualcosa. "Ti chiederei di accompagnarmi, almeno fino alla villa. Poi ti farei rimanere nei paraggi, non credo che sarà una cosa lunga. E torneremo indietro insieme. Meglio essere cauti, ultimamente si sono susseguiti eventi che potrebbero sfuggire dalle nostre mani ed è bene stare con gli occhi aperti." Un leggero stato di ansia si mostra sul mio volto, mentre attendo la sua risposta.
  11. "Dunque, se vuoi il potere, posso parlare con le Strangford e tu sarai pronto a tutto pur di soddisfarne le richieste, che tanto prima o poi arriveranno. Altrimenti... Altrimenti non prendiamo questa scelta, lasciamo che la città si dissangui e valuteremo poi il da farsi. Il discorso era partito tutto dal denaro... E credo che si possa cercare banalmente nelle tasche di qualche riccone, senza buttarci nella... Politica. Trovane qualcuno, non ti manca sicuramente modo. E facciamoci questo gruzzolo. Che dici? D'altronde, quello che cerchiamo è tutto altro che metterci un bersaglio sulla schiena."
  12. In modo secco, senza troppi giri di parole: "Ulf il potere su Coalridge non lo lascerà mai nelle tue mani, se non costretto, a quanto ho capito. Le Strangford potrebbero fartelo avere, invece, ma il costo credo che tu possa già immaginarlo. E non mi sembri il tipo capace di voltare le spalle ai tuoi ideali, Danil."
  13. "Comprendo la tua posizione, quindi come sempre cercherò di essere schietta: se vuoi perseguire questa strada, non ti fermerò dall'intraprenderla... Ma non posso rischiare di perdere il Teatro Etereo perché andremo a pestare i piedi a chi ci ha dato tutto questo e si è rivelato un ottimo alleato. Se vuoi Ulf, quanto mi sembra di capire... Forse il Re Arso non ha la stessa importanza che ha per me, per te. Se quello che desideri è continuare a combattere questa guerra, me ne farò una ragione. Ti conosco abbastanza da sapere che altrimenti saresti tormentato dal tuo mancato senso del dovere. Non significa che non collaboreremo ma questo è il Culto della Luna Nuova ed io ne sono la sua sacerdotessa. Sai che hai il tuo posto qui, se lo desideri. Ma devi volerlo... Ed al momento sento che il tuo interesse è rivolto più verso altre questioni. Riflettici e prima di tutto, rispondi onestamente a te stesso." Sono calma nel discorso, i movimenti sono lenti ed il mio sguardo è fisso su Danil. Sono stata sincera il più possibile ed anche se va contro il mio interesse, almeno in questo frangente, perché rischio di perdere un pezzo da novanta, non posso che vederci una divergenza di punti di vista da non sottovalutare nel breve e lungo periodo.
  14. "Padroni e schiavi, tutti noi siamo condannati ad una esistenza misera se non ci eleviamo grazie a coloro che questo mondo lo comandano davvero. E non parlo dell'impero, della politica o di chi crede di essere al timone di questa città di m3rda... Dobbiamo fare il possibile per arrivarci, o saremo solo un nome in una lunga lista di morti che camminano. Perché al momento è questo che siamo, che tu sia schiavo o padrone." Un attimo di riflessione, guardando quanto poco è rimasto da bere nel camerino. "Parlami di questo Ulf, Nato dal Ferro... Di questa causa del popolo a Coalridge e vediamo cosa può venirne fuori." Finisco la sigaretta in un tiro, tossisco un po', mettendo la mano davanti alla bocca e attendo che Danil mi illustri la situazione, interessata.
  15. "Chiedere significa dare, Danil. I ragazzi sono ancora dentro e abbiamo bisogno di qualcuno che ti aiuti. Vista la situazione in cui ci troviamo, forse... Forse possiamo fare qualcosa noi due. Dopo tutto... Con la tua esperienza e la tua presenza, miste alle mie capacità... Formiamo un problema da non sottovalutare. Terrei fuori il resto della banda. Qualsiasi cosa andremo a trattare. Ora, questioni legate al denaro... Forse appartengono più a te, perché io saprei poco dove andare a cercarlo, non ho il fiuto per questo genere di cose. Ma tu magari sai già dove potrebbe essercene abbastanza... Dico bene?" Lo guardo speranzosa, perché purtroppo è vero che del denaro ne abbiamo bisogno. Mi avvicino al divanetto, mi siedo e mi accendo una sigaretta, senza bocchino. Sicuramente traspare un leggero nervosismo, nonostante abbia parlato in modo abbastanza calmo.
  16. "Se devo vederti uscire e venire a cercarti di nuovo, non muovere un solo passo. E va bene, forse stiamo andando da qualche parte che non è propriamente la direzione giusta, non è il nostro gioco preferito. Non abbiamo i numeri, non abbiamo... La qualità. Allo stesso tempo, come dici... Forse è meglio recuperare la situazione, dato l'oro che scarseggia." Mi avvicino lentamente a lui, fino al braccio che cingo e lo porto alla mia altezza, per confidarmi al suo orecchio. "Sospetto che qualcuno del teatro abbia la bocca larga con le giubbe blu. E che possa sapere qualcosa su ciò che stiamo... Cercando... Forse poco di più di quello che mi ha detto; quindi, molto poco ma comunque mentirmi non è stata una grande mossa. Roren... Sa qualcosa sull'Antipode, sulla biblioteca dell'università dove un'ala privata ha preso fuoco e dove un certo Viggo, uno studioso rispettato, ha perso tragicamente la vita nell'incendio... Dovevano trovarsi informazioni preziose sull'Antipode, credo. O addirittura sa qualcosa di più sul conto di Atlas Winthorp, Gran Drago della Loggia Ermetica della Porta Rossa, di cui io non avevo mai fatto parola a nessuno e che invece lei ha collegato all'Antipode, in qualche modo. Era il custode del segreto dell'Antipode, Setarra ha cercato di costringerlo a portarmelo ma purtroppo è andata male." Gli lascio il braccio, anche se l'odore della sua pelle mi ha vagamente destato interesse. "Che cosa vogliamo fare, Danil?" Mi avvicino nuovamente, per provare quel piccolo brivido e per dirgli sottovoce: "Potrebbe quasi fare comodo, dato che si fidano di lei... Ma dobbiamo convincerla a stare dalla nostra parte. Sono sicura che potrebbe avere accesso a piccole, utili informazioni... Cerchiamo di non bruciarci questa possibilità. Hai qualche idea?" Lo guardo negli occhi, seria.
  17. "Allora sei fortunato, Danil. L'odio offusca la mente... E di come ti chiamano in giro, beh... Sempre meglio del mio." Sorrido vagamente per tornare risoluta l'attimo dopo. "Forse per colmare il vuoto lasciato da quel cane che ti aveva gettato ai vermi. Da quello che mi racconti, si stanno azzuffando come bestie proprio per questo motivo. E chi, meglio di noi... Non dimentichiamo, inoltre... Chi ci ha dato tutto questo." Con le mani mostro il Teatro Etereo. "Forse anche a loro potrebbe interessare prendere parte in questo nuovo gioco che si sta facendo in città. Dopo tutto... Dobbiamo pur sempre avere le spalle coperte, in qualche modo. Da qualcuno di veramente potente, s'intende. E loro, lo sono."
  18. Ancora ci penso. Quel momento… Il braccio alzato al cielo, la mano che si chiude… E poi il potere. Quello vero. Che… Che sensazione. Forse noi uomini non siamo fatti per queste cose. Capisco le Strangford e dovrei ringraziarle ancora ed ancora per il regalo che mi hanno fatto. Ancora non ci credo… Ho salvato Danil, ho pagato il mio debito nei suoi confronti, l’ho convinto del tutto… Ne è valsa la pena. E allora… Perché non alzare la posta? Forse devo smetterla di accontentarmi ed è il momento di volere, osare di più… Danil mi ha riferito dell’Amante di Siddo, bella gatta da pelare… Il capitano Lady Droma cerca qualcuno… Possiamo essere noi? Chissà Danil cosa ne pensa… Attireremmo le attenzioni di tutta la città… Possiamo farcela? ”Dunque Danil… Che ne dici? Perché non ci presentiamo anche noi dal capitano Lady Droma? Ci sostituiamo ai Caronti, ne abbiamo diritto. Il problema secondo me è più il dopo, che riuscire ad accaparrarsi il giro. Ormai i miei buoni ragazzi dovrebbero essere quasi fuori, con loro dalla nostra parte qualche speranza potremmo averla. Inoltre, ricordiamoci sempre cosa stiamo facendo e per chi. Setarra, il Re Arso… Desiderano ardentemente tornare ai fasti di un tempo. Questa potrebbe essere una buona occasione per saltare alla ribalta. Tutto sta nel capire se realmente poi riusciamo a starci, in piedi, mentre tutto intorno a noi sembra calzarci sempre più stretto. Cosa ne pensi?”
  19. Allora, ho riguardato la scheda scritta sul thread ed ho visto che hai già assegnato 2 punti esperienza su Intuizione (da qualche parte sicuramente sono stato io a dirtelo ma poi devo averlo dimenticato! Perdono.) e 4 punti esperienza su Risolutezza. Posso chiederti di metterli tutti su Intuizione e prendere 1 punto su Studiare? Così tecnicamente dovrei arrivare a Studiare 3. Fammi sapere!
  20. Dunque, dovrei avere 6 Punti Esperienza in totale guadagnati dal rapimento di Alvaran (+2) e dal salvataggio di Danil (+4). Non avendo ricordo di averne messi altri, ti direi che riempo Risolutezza e vorrei aggiungere un pallino ad Armonizzare (2 -> 3). Se è tutto corretto, procediamo.
  21. Quando l'udito riaffiora ed il groppo in gola si scioglie, batto sul braccio di Danil. "Lasciami, lasciami." Con la mano, mi pulisco la bocca. Anzi, due dita le passo tra i denti e le labbra, come se avessi ancora l'impressione che qualcosa è rimasto incastrato tra i denti: ma non sembra esserci altro che la mia saliva. Oh... Mi tolgo la maschera, la ripongo cercando di non farla vedere, tra le vesti. Un grosso sospiro e mi rivolgo con lo sguardo stanco nei confronti di Danil. "Non ho idea di chi fosse e non mi interessa. Feccia, per quanto mi riguarda... E non voglio sapere neanche una parola del perché ti trovassi in quel fetido buco, lasciato a morire. Forse, lo meritavi? Non per me. E non per il Re Arso. Abbiamo un disegno da compiere e sì che lo porteremo a termine. In un modo... O in un altro." Un piccolo sorriso affiora sulle mie labbra, ancora intrise del sapor dell'odio. "Dopo tutto questo tempo, ho ripagato con la stessa moneta la scelta che facesti tanto tempo fa..." Mi volgo nella direzione per il Teatro Etereo e faccio per incamminarmi, molto lentamente.
  22. Mi fermo, appoggiandomi a Danil. Sto indossando ancora la mia maschera. Sospiro, socchiudo gli occhi, incanalo il mio potere. Parlo quanto basta per farmi sentire dal mio skov. "Sta pronto a tutto." Armonizzare per dimostrare cosa significa essere una Figlia del leviatano: prendo 2 stress per aggiungere 1 dado. Semmai dovesse funzionare, mi concentro sul loro leader Saw.
  23. “Per di là. Va avanti, lentamente… Cerco di seguirti.” Batto un paio di colpi sulla sua spalla e, vicina, gli sussurro queste parole. Che vai pensando in un momento come questo, che è già tanto se ne veniamo fuori. Helene, Helene… [pensando alla voce di Setarra]
  24. In un sussurro: "C'è una scaletta fatta di corda al di sopra di dove ci troviamo, all'altezza del buco, nei suoi pressi. Assicurala in modo che non possa cedere sotto il nostro peso e manda giù l'estremità che ci consentirà di risalire." Sto sperando vivamente che possa esserci questa scaletta, dato che non l'ho neanche intravista.
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