Madlefty

Arkmenos Quando Eredith urla ho un brivido, come un avvertimento, ma è quasi troppo tardi: il devastante pugno mi arriva di fronte, balzo indietro e lo vedo schiantarsi con forza, anche se notoper un momento che le sue ossa si incrinano. Quanti altri colpi potrebbe resistere? Mi vengono in mente molte cose: le ossa incrinate potrebbe voler dire che possono rompersi! E se attirassi invece ili resto dell'esercito, questo gigante potrebbe colpirli! E' tutto questione di momenti, perché balzo all'indietro, salto al limite delle scale e atterro, correndo per ripararmi dietro una delle colonne! Erideth! Vieni! Se si alza, siamo fottuti! Se rimane lì, almeno potremo provare con l'altra scala lontana... Perché sono entrato qui? Perché? E' un posto dove tutto vuole uccidermi, non riesco a trovare un significato a quello che vedo e sono tra l'incudine e il martello. Se sopravviverò, brucerò preghiere per Samas!

Jil, guardando bene la stanza, comincia a capire. Probabilmente questo era uno studio, una zona in cui qualcuno poteva studiare senza essere interrotto da qualunque rumore, una zona con silenzio permanente - generato da un potete enorme, per rimanere lì dopo tutto questo tempo - solo per concedere un momento di calma. Mentre Jil ancora studia, Darrox spalanca la porta, ritrovandosi di fronte a delle macerie, le stesse che hanno completamente coperto le scale. Probabilmente da lì ci si ricollegava agli altri piani, ma... Vi sembra di sentire un rumore, ora, improvviso, proveniente dal piano di sotto. Come un leggero tonfo. Rimanete in ascolto, ma nulla, solo il silenzio...

Insieme, raggiungete infine la porta nord, anch'essa aperta. Trovate un tavolo capovolto a testa in su, con molti libri gettati alla rinfusa. C'è anche un candelabro spento a testa in giù e una finestra che dà solo sulla terra. C'è un'altra porta di fronte a voi, e quando la aprite trovate un tavolo rotto, e... una cosa molto strana. Ogni vostro passo è come se non producesse rumore, non sentite più il vostro respiro, in questa stanza, nulla di nulla... completamente silenziosa.

Darrox comincia a cercare tracce sul terreno ghiacciato, spostando sassi e macerie. E' però certo di una cosa: da quando c'è lo strato di ghiaccio, nessun essere chitinoso è mai passato di qui. Però... Si ferma di colpo e osserva bene, accorgendosi che ci sono stati degli stivali molto, molto pesanti e rinforzati che hanno calpestato questo terreno. E stivali più leggeri, ma non capisce quanti e quanto tempo fa è stato. Di sicuro, dopo che tutto è ghiacciato.

Arkmenos Alzo un sopracciglio sentendo la donna parlare e sbuffo. Mantieni la concentrazione, Erideth. Siamo in un posto pericoloso e tutti ci vogliono uccidere, probabilmente. Ma quelle tombe... Mando giù la saliva rumorosamente, mi guardo attorno ed estraggo la spada, pronto. Se la lava è quello che dà energia al posto, qui non ce n'è più. E non so se vorrei sapere cosa accade quando la lava viene attivata. Guarda là in fondo, il gigante. Questo posto è su misura per loro, non per noi, ma le scale... le scale invece sono per noi. Era forse un culto? Qualcuno venerava esseri già morti, o veneravano i giganti quando erano in vita? Con un timore quasi reverenziale avanzo nella stanza, cercando di guardare che non ci siano trappole o strani movimenti, intento a dirigermi verso le scale che poggiano sul trono, alla sinistra del gigante.

Aiutata da Vimak, Mara scende nel buco creato da qualcuno, in mezzo al ghiaccio che copre il terreno, e atterra in una stanza che contiene due grosse gabbie di metallo, entrambe malamente danneggiate e aperte. Vicino a quelle c'è un altro buco che porta di sotto, mentre finestre strette mostrano solo la terra che c'è all'esterno, in cui la torre è impalata. Ci sono altre due porte, una a nord e una sud. Quando cade un pezzo di roccia dal buco sopra Mara sobbalza, tesa, ma pare non esserci niente che si muova. In una delle celle aperte, scorge un grosso carapace, grande più della schiena di un uomo.

Arkmenos Il rumore della battaglia mi fa capire che ho ancora tempo, anche se non troppo. Guardo la porta e mi metto a smanettare con le leve. Erideth! Preparati! Quando finirò qui, aiutami a spingere con tutta la forza che hai! In due dovremmo riuscire a muoverla, ma non possiamo rimanere qui. Su ci sono i nemici, di là c'è una battaglia, vediamo se troviamo qualcosa di utile, per Samas!

Il libro cade per altri quattro metri, e arriva sul pavimento - che è il soffitto - di una nuova stanza nel piano inferiore - che sarebbe il superiore. Da dove siete non scorgete molto, forse qualche maceria sotto ma nient'altro. Sembra che qualcuno si sia creato una sorta di passaggio per i piani sotto, visto che le scale sono sovrastate da macerie.

Arkmenos Quando vedo la battaglia mi si palesano in mente molte opzioni. Aiutarli, e poi far finta di essere giunto qui in altro modo, ma dovrebbe essere credibile. Attaccare il mago mentre tutti sono impegnati in altro, ma è una stupidata. Non mi ha fatto nulla ora, sono io nel suo territorio, quindi... La terza opzione è lasciare che si ammazzino a vicenda e si lecchino le ferite, mentre continuo a cercare un modo per proseguire! Corro indietro da Erideth e busso alla porta velocemente. Andiamo, presto! Si stanno legnando di santa ragione, Samas ci sta dando tempo! O Masam, visto il caos. Muoviti, provo ad aprire l'altra porta!

Jil comincia a guardarsi attorno, cercando tra libri consunti, rilegature rovinate e odore di muffa. Un po' di tempo di ricerca, e trova circa tre libri in decenti condizioni che sembrano sani. La copertina segna: - Magiche Meraviglie del Netheril - Il Mistero dei Phaerimm - Maghi nel Vuoto

Arkmenos Appena sento le voci sobbalzo, guardo la ragazza e sospiro. Non ho nemmeno il tempo di guardare per l'altra porta... rimani qui, e chiuditi la porta. Cerco di capire cosa succede, anche se temo di saperlo... Poi mi avvicino all'ingresso della grotta da dove sono arrivato, lentamente e silenziosamente, cercando di sentire cosa stanno dicendo e chi c'è lì...

Quando aprite la porta, un lieve odore di muffa vi assale le narici, e guardandovi attorno scoprite di essere in una libreria, ovviamente a testa in giù. I grossi scaffali sono piegati, e tutto il contenuto è caduto sul pavimento - che era il soffitto. Un grosso tavolo giace su un lato, una gamba rotta. La cosa che cattura l'occhio però è la presenza di un tunnel largo quasi due metri, verso est, che conduce in basso. Non ci sono altre uscite, qui.

Arkmenos Sorrido quando vedo il disegno, poi mi concentro su quello che sto vedendo. Se andiamo su, possiamo usare le passerelle ancora intatte. Mi chiedo come... Poi osservo la mappa. C'è una porta qui di fronte, può valer la pena cercare di scassinarla... Intanto dammi un attimo che riprendo fiato. Dopo un'oretta, comincio a incamminarmi verso la porta...

Jil comincia ad analizzarli, ripensando alle storie che aveva ascoltato tempo prima, quando aveva parlato con un cantastorie di Waterdeep, appassionato di magia. Aveva chiesto così tante informazioni, che ora anche solo vederle e annusarle le fa capire cosa siano. Sono - erano - quattro pozioni di resistenza. La verde dà resistenza all'acido, la rossa dal fuoco, la bianca da potenti incantesimi di forza, e quella distrutta dava resistenza al freddo.

Succede tutto in un attimo. Le ampolle cadono, Darrox le vede con la coda dell'occhio e, come al rallentatore, comincia a bestemmiare. Vimak invece allunga le mani e riesce ad afferrarne tre! La quarta, purtroppo, impatta a terra e si rompe in mille pezzi, spargendo il suo contenuto blu sul pavimento ghiacciato. Le altre sono invece verde, rossa e bianca. Anche due gemme cadono a terra, ma non si rompono, rimangono lì a riflettere la luce magica del goliath.

Arkmenos Annuisco alla sua idea - ci avevo già pensato - e inizio ad afferrare il mostro. Odora di... carne scaldato su un fuoco troppo caldo, ecco. Comunque sì, mettiamolo là dentro. Trascino lentamente il cadavere, mentre penso a cosa fare poi. Ho trovato una porta principale, ma c'è un fiume di lava che ci separa da lei e i ponti sono rotti. Ci sono due colonne, forse le possiamo usare come trampolino per le corde, ma potrebbe essere pericoloso. Dico di andare in ogni a guardare in quella stanza, che ne dici? Apro la cassapanca, poi prendo il corpo e lo getto dentro con fatica, chiedendomi quanto potesse mai pesare un carboncino vivente. La chiudo e mi pulisco le mani. Se troviamo un modo per arrivare dall'altra parte, sono sicuro che ci sarà qualcosa di importante.

Darrox si arrampica sulle spalle di Vimak, che è quasi a petto nudo e che soffre sentendo gli stivali pesanti grattargli la pelle. Il peso del nano non è un problema, almeno. Quando Darrox è sopra cerca di issarsi in piedi e allunga le mani, arrivando giusto giusto allo scrigno. Allunga la chiave argentata e la infila nella toppa, con fatica. Poi, la gira. Immediatamente, la gravità fa spalancare il baule, e da dentro cominciano a cadere delle ampolle!

Arkmenos Quasi non ci credo quando il mostro collassa a terra, e la mano mi trema ancora leggermente. L'ho davvero sconfitto? Non si muove? Rimani indietro, aspetta. Anzi, chiudi la porta. Se passa qualcuno potrebbe vederci! Mi avvicino lentamente, poi provo a punzecchiarlo con la punta dello stivale...

Jil e Vimak cominciano a rovistare tra le rovine, spostando oggetti distrutti, altri di cui non ne capiscono l'utilità e altri di uso comune. Nel marasma, uscita da uno dei cassetti rotti del tavolo, trovate una chiave argentata... -------- Darrox e Mara osservano lo scrigno, cercando di capire. Le sue gambe sono effettivamente piantate nella pietra, come se fosse stata costruita attorno, come se lo scrigno avesse dovuto rimanere lì inchiodato e mai smosso, ben sigillato.

Arkmenos Il suo morso comincia a farmi scendere sangue dalla spalla, e impreco. Morirò davvero così, di fronte a una delle prime sfide? E' questa la fine di Arkmenos, davvero? Scuoto la testa e mi riprendo, poi vedo che allunga nuovamente il collo, così mi abbasso, faccio partire la lama dal basso all'alto per aprirgli la mandibola! Erideth, indietreggia, vattene! E' lento, non può prenderti, rimani lontana dalla sua portata! Per quanto riguarda me, scoprirò ora quanto valgo! Salto all'indietro, evito i suoi colpi e aspetto, sudando.

Arkmenos Trattengo il respiro, con la spada corta nella mano sinistra e il pugnale nella destra, e attendo. Quando il mostro mi passa vicino, scatto in avanti e calo entrambe le lame, una verso la gola del mostro e l'altra nella schiena, per assassinarlo! Le lame entrano e fuoriescono, e faccio un passo indietro, osservando ogni suo movimento!

Arkmenos Quando si avvicina con la mano tiro la testa indietro di scatto, non avvezzo ad attacchi di affetto. Non io, nessuno si è mai avvicinato, a meno di non dovermi colpire. Poi imbarazzato tossisco, e ascolto. Ho un'idea, ma potrebbe essere pericoloso. Ti puoi mettere di fronte alla porta, e attirarlo verso di te. Arriverei io ad assalirlo alle spalle e potrei farlo fuori, a prescindere da questo posto! Una coltellata nel collo di qualcuno lo ucciderà anche se qui il tempo non passa. Estraggo la spada corta e la faccio ballare sul dito. Che ne pensi? Credo che, qualunque cosa tu stia cercando, si nasconda di là.

Mara supera Darrox, che è ancora sulla soglia, e si lancia nell'altra stanza: con la balestra puntata e la luce di Vimak, scorge una stanza strana, piena di frammenti di vetro e macerie. Pozze di uno strano fluido uscito dalle fiale sono congelate al suolo, mentre in alto, agganciato al soffitto - che era il pavimento - c'è uno scrigno di metallo, il cui lucchetto è chiuso.

Darrox arriva di fronte alla porta a sinistra, la osserva dal basso con fastidio. Stando poi attento al ghiaccio - e con l'aiuto di Mara - si issa su aprendo la porta. Uno stridio, pezzi di ghiaccio si staccano, ma gli si presenta di fronte una stanza che contiene equipaggiamento distrutto e collassato a terra, molte cose sono vicine a due grossi tavoli di legno caduti giù, uno di lato e uno a testa in giù. A destra c'è una porta.