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Madlefty

Circolo degli Antichi
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Tutti i contenuti di Madlefty

  1. Arkmenos Per tutto il tempo rimango in silenzio, la mia esperienza mi ha insegnato che la conoscenza è potere, e trovare una persona così aperta a narrare ciò che sa è una piacevole sorpresa. Annuisco ogni tanto come se sapessi di cosa sta parlando, ma la realtà è che non ne ho assolutamente idea. "Un tempo prima del tempo, una guerra antica..." Lentamente, sospiro. Siamo certi che sia saggio? Trovare qualcosa che è stato nascosto, o forse bandito. Questo è un tempio costruito per questa "cosa"? Poi la mia mente cattura altri dettagli. Antichità significa tesori persi nel tempo, e un mago così potente non può essere così concentrato nella ricerca se non ci fosse qualcosa da guadagnare. Ci sto, Erideth. Ciò di cui ha parlato è così lontano nel tempo, e così privo di un reale contesto, da spaventarmi. Ma se c'è qualcosa da scoprire, voglio essere uno dei primi! Poi io non credo molto alle profezie, sono uno scarso. La osservo bene, poi indico me. Tu sei una progenie di Samas. Amata, rispettata. Io di Masam, quindi disprezzato. Non credo tu possa capire com'è vivere così. Ma non importa, giusto? Ora siamo qui. E per la cronaca, c'è un mostro mezzo bruciato che vuole uccidermi, di là! Tu cosa sai fare?
  2. Il corridoio che Mara vede è lungo sui sei metri, leggermente illuminato dalle luci della stanza che si sta lasciando alle spalle. Il pavimento è pieno di ghiaccio, ed ha due porte, una a sinistra e una a destra. Di fronte a lei, in fondo al corridoio, ci sarebbe stato probabilmente un passaggio, o forse delle scale capovolte, ma è tutto sepolto nel ghiaccio e nelle macerie ed è impossibile da praticare.
  3. Nessun suono arriva dalla porta, l'unica cosa che sentite è il vento che arriva dal tunnel da cui siete arrivati, un fischio e un sussurro che vi fa gelare le vene e che porta il freddo anche qui sotto. Le fiamme poco riescono a scaldare attorno a loro, e non tremano al vento, appese a testa in giù di fronte alle statue di uomini con una tunica, anch'esse a testa in giù, a creare ombre inquietanti sulla parete...
  4. Arkmenos Una libreria enorme, piena di conoscenza, e di potere... rimango un attimo senza parole mentre la fisso, poi mi viene in mente che la ragazza sapeva come chiudere la porta, quindi lei già ha avuto tempo di stare qui. Inclino la testa osservandola, poi sorrido leggermente. Non molte, a dire il vero. Io sono Arkmenos, cacciatore di fortune. Erideth, sei qui già da un po' di tempo immagino, e dubito che tu sia con lo stregone che possiede gli scavi che stanno facendo. Ma... sei di Yrasa? E se sì, cosa fai qui? Faccio un inchino profondo, non perdendola d'occhio. Solo due domande per la mia signora.
  5. Arkmenos La botta a terra mi ha lasciato stordito per un fatale secondo, quando riprendo il controllo penso subito di aver trovato un'altra creatura infernale... Poi i miei occhi si posano su quella ragazza e alzo un sopracciglio, quasi dimentico dell'essere che mi sta inseguendo. Sto per chiederle qualcosa, poi la fretta mi assale nuovamente e faccio per spalancare la porta a destra! Vieni con me, se vuoi vivere! Dobbiamo nasconderci!
  6. Dopo aver deciso di usare dei picchetti e scendere in tutta sicurezza, lentamente lasciate le desolate lande gelate per inoltrarvi in questo grosso condotto... La discesa non è lunga, anche se il condotto curva un paio di volte e il ghiaccio sulle pareti non aiuta, infine arrivate a toccare i piedi terra in mezzo al buio. In fondo a dove siete, però, scorgete una leggera luce. Il tunnel vi conduce in una stanza sotto-sopra alta quasi quattro metri., il contenuto è tutto coperto di ghiaccio. Di fronte al tunnel c'è una porta di legno che parte dal soffitto e scende per un paio di metri... il soffitto che prima era il pavimento. La porta è socchiusa, e di fianco a lei ci sono due identiche statue di pietra che scendono giù come stalattiti, statue che sembrano umani avvolti da vesti. Di fronte alle statue ci sono due candelieri con fiamme capovolte che bruciano costantemente, magicamente.
  7. Arkmenos La lama si impianta nelle carni di quell'essere, ma lui non fa un movimento, nulla che lasci presagire che abbia potuto subire il danno. Poi mi colpisce scagliandomi indietro, e io lo guardo terrorizzato. Che ca**o di posto è questo...? Mi volto e, in un lampo, scappo indietro fino alla porta lasciata aperta, e arrivo a una delle altre due porte, quella di destra! Apriti apriti apriti! Per Samas, mi sento un perfetto c*gli*ne, che ci faccio io qui??
  8. Arkmenos Urlo come una femminuccia quando lo vedo balzarmi addosso, poi osservo il terreno di scontro e sudo: solo lava, o torno indietro dall'altro essere infuocato. "Perché perché perché mi caccio in queste situazioni?" Estraggo un pugnale con l'altra mano e mi lancio addosso al mostro, cercando di abbatterlo prima che lui abbatta me!
  9. Arkmenos La mia prima reazione è sobbalzare indietro, imprecare e puntare la spada corta, che trema leggermente nella mia mano! Fermo! Non sono tuo nemico, ma... per Samas, come sei conciato? Fa male, immagino? Un male cane, sì. Io sono il Mancino, tu..? Respiro pesantemente, ma mi dico che devo calmarmi. La situazione mi sta stressando un po' troppo...
  10. Arkmenos Allungo immediatamente una mano verso il corpo ma mi fermo, perplesso. Potrebbe essere chiunque... un soldato del mago, un suo compagno, un abitante di questi luoghi... quante probabilità ci sono che sia mio amico? "Però, se lo aiuto... potrebbe essere riconoscente!" Mi avvicino lentamente e guardingo, estraendo la lama. Hey? Hey, sei vivo? Sto a un metro di distanza, e cerco di capire se è ancora vivo.
  11. Mentre Mara propone di scavare nella neve, Vimak comincia a camminare attorno, per cercare qualche altra sporgenza. In realtà quello che trova è una sorta di buco nel terreno. Pezzi di quello strano materiale sporgono dal terreno, la parte finale di un cilindro che scende nelle profondità della terra, liscio e oscuro.
  12. Darrox osserva bene la roccia, la studia. La sua innata familiarità con le pietre lo avverte subito che c'è qualcosa di profondamente errato. Il lavoro è stato preciso, accurato, ma la manifattura non è nanica. La pietra stessa è stata lavorata perfettamente per dare quella forma, e il fatto che sprofondi nella terra in quel modo gli fa pensare che, forse, vada molto più in giù di quanto possa sembrare a prima vista, dentro il terreno.
  13. Riprendete il viaggio, in una giornata che sembra quasi calma. La luce crepuscolare si riflette sulla neve che rimane distesa di fronte a voi, e il vento calmo vi porta un freddo pungente ma sopportabile. Purtroppo, perdete la strada. Il paesaggio tutto uguale, la mancanza del sole, e forse la tensione per i pericoli, vi fanno smarrire tra le collinette, e solo dopo un bel po' di ore riuscite a ritrovare la strada. E' pomeriggio inoltrato ormai quando, finalmente, a qualche decina di metri da voi, scorgete qualcosa alto una decina di metri. Uno sporgente sperone di roccia di forma irregolare balza fuori dalla tundra di fronte a voi. Per un attimo pensate che la sua liscia e splendente superficie sia il risultato del logorio del vento negli anni, ma... no, questa protuberanza sembra decisamente fuori posto, come se fosse stata spinta nel terreno, e conficcata a forza.
  14. Arkmenos Riprendo fiato mentre l'essere balza di nuovo nella lava, e mi auguro che non cercasse solo di avvertirmi di non proseguire. Scrollo le spalle e guardo la porta, già dimentico di quella creatura. Una doppia porta enorme si erge di fronte a me, e capisco che forse - forse - i due giganti che ho visto appesi sono abitanti di questo mondo. Mi avvicino lentamente e la scruto...
  15. Arkmenos Mi piego leggermente in avanti mentre la mia mano va alla spada corta, senza estrarla. Osservo l'essere e sbuffo. Perché non penso che tu sarai gentile con me? Senza aspettare una risposta - che comunque non capirei - corro in avanti, mi giro di lato e salto, arrivando verso il bordo dello strapiombo per poi aggiustare la mia corsa all'ultimo momento! una volta superato, comincio a correre velocemente verso l'altra apertura, in attesa di un luogo di scontro migliore! Se rimango troppo fermo mi raffreddo, devo scaldare i muscoli!
  16. Quando Vimak, guardingo, mangia la bacca, la trovo molto gustosa e saporita, davvero piacevole da gustare. La manda giù, temendo un po' che possa essere avvelenata, ma sperando che fosse un vero dono, e viene colto alla sprovvista quando l'esserino comincia a battere forte le mani, e la neve e il vento attorno a lui giocano come se fosse una risata! Infine, le sue mani brillano, l'essere balza in avanti e sfiora il petto del goliath: immediatamente, un simbolo appare, come un tatuaggio sul torace, con tre linee nella parte inferiore. Come se lo avesse saputo da sempre, Vimak si rende conto del grande dono elargito dall'essere: la promessa di una casa, di un rifugio caldo, da usare una per ogni linea di potere. L'essere, così come è apparso, scompare, in una folata di vento e in un piccolo vortice di neve...
  17. Il piccolo essere, quando Darrox muove le mani, balza all'indietro e fa per scappare, in una nuvola di neve, ma Jil si avvicina e parla tranquilla quindi si ferma lì di nuovo, senza rispondere o interagire. C'è solo la bacca davanti a sé. La sposta un po' più avanti, e piega la testa.
  18. Arkmenos Gli uomini, che sembrano statue, mi inquietano di molto. Sono in un mondo alieno, che forse non mi vuole, un mondo che appartiene a Masam di sicuro. Mi avvicino lentamente cercando di scrutarne i volti, ma sento poi il rumore dei latrati farsi sempre più vicino e sobbalzo, come se avessi un demone alle calcagna! "Ah, ma è davvero così in effetti... Samas, tu arrivi a guardare qui? Non puoi, non so, darmi una mano?" Corro in avanti verso l'altra apertura, sperando di trovare almeno un luogo dove nascondermi!
  19. L'esserino gira la testa mentre Vimak parla una lingua sconosciuta agli altri, ma non risponde. Rimane lì con la sua maschera puntata verso il goliath, e attende mentre la bacca rimane nella mano di Vimak.
  20. Arkmenos Dopo che il simbolo si è illuminato, comincio a premere in modo diverso gli altri, comincio a cercare di dare un senso, analizzandoli...
  21. La notte passa senza impedimenti, vi sentite infreddoliti nonostante il calore del fuoco, ma la grotta vi protegge dalla neve e dalle tormente. Vi svegliate intirizziti, tesi e per niente felici. Non c'è la luce del giorno per ricordarvi che dovete alzarvi, ma solo quel crepuscolo infinito. Vi sistemate bene, spegnete il fuoco e afferrate gli zaini, e uscite dalla grotta. Improvvisamente, vi accorgete di qualcuno di fronte a voi. E' uno strano essere, dalla pelle azzurra e con una maschera sul viso. E' coperto da fascine di legno, come se fosse un grosso costume. Una strana aura azzurra e bianca esce dalla sua testa ed è mossa dal vento. E' grande come un gatto, non di più, e si posa sulla neve con leggerezza. Inclina la testa e allunga la mano. Sulla mano, c'è una bacca, e la allunga.
  22. Vi lasciate il gigante alle spalle, ma la sensazione che la tundra voglia uccidervi non se ne va. Il giorno crepuscolare lascia lentamente spazio alla notte, ma riuscite a trovare finalmente una piccola grotta in cui ripararvi, grande abbastanza da tenervi tutti, ma sapete che il fumo del fuoco uscirà allo scoperto. Almeno non è un bagliore, e in ogni caso non potete fare altrimenti. Lo accendete, mentre la neve smette di scendere, il cielo si apre e, come ogni notte, la maestosa, bellissima e terribile aurora, che i cittadini delle Lande dicono sia opera di Auril, risplende nell'oscurità. Il fuoco crepita, scaldate la carne e riposate le gambe, anche se non potete togliere gli stivali per rilassare i piedi, o rimuovere i cappotti per sciogliere le spalle, rischiereste di morire assiderati.
  23. Arkmenos Con rinnovata fiducia, appena la balza se ne va balzo in avanti e arrivo di fronte al portale coi simboli magici. Li riconosco, sono esattamente quelli delle statue. Quindi, uomo e donna che crescono... e due gemelli. Quindi, perché non potrebbero essere la progenie dei due? Perché non i loro figli. Quindi, l'ordine potrebbe essere... bambini, adolescenti, adulti e i due gemelli... Avvicino le mani, pronto a sfiorare i simboli, cercando di tenere d'occhio anche l'entrata!
  24. Arkmenos Sospiro. Posso davvero essere così pazzo? Passo quindi all'infernale, e muto il mio incantesimo. [Hai ragione. Una promessa è debito. Torna pure nel tunnel, puoi sbranare un soldato. Uno solo, bada bene, non accetterò altro attacchi.] Trattengo il respiro, chiedendomi cosa ho appena fatto. Cosa si scatenerà qui sotto adesso? Verrò coinvolto? Il mago lo rimanderà nel suo inferno, e potrò muovermi?
  25. Arkmenos Quindi la bestia deve sorvegliare l'anello, comandata dal mago. E se... Mi viene un'idea, un'idea che potrebbe rovinare tutto, ma è pur sempre un'idea. In ogni caso rimanere qui non porterà a nulla di buono, devo muovermi. Scivolo tra le ombre e torno nella zona sopraelevata, da dove vedo la belva grattare e ringhiare. Invoco la magia che mi ha donato Masam, che ho nel mio sangue infernale, e genero una voce uguale in tutto e per tutta a quella del mago che ho appena sentito. Lo ha chiamato demone, quindi non posso usare l'infernale. Non attaccare nessuno, fino a nuovo ordine. Chiunque scenderà da te, non dovrà essere attaccato! E aspetto trattenendo il respiro, per vedere cosa accadrà...
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