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Madlefty

Circolo degli Antichi
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  1. Arkmenos Osservo le scale, ma mi rendo conto che sarà difficile passare dall'altra parte. E poi, la parte interessante sembra essere lì, dove ci sono gli scavi. C'è il tuo zampino, Masam. Senza dubbio. Qui qualcosa non va per il verso giusto, nossignore... Mi sistemo bene lo zaino sulle spalle, chiudo il mantello e mi appresto a scendere la scala.
  2. Kaltro, invece di punzecchiare ancora Mara, annuisce. Ho un affare in sospeso a Easthaven. Se volete raggiungermi là, mi troverete con la compagnia Torrg's, e potremo parlare di tariffe. Ma il mio viaggio a Easthaven è fuori discussione. Sta per chiudere la porta, considera la questione ormai chiusa.
  3. Arkmenos Mi avvicino lentamente alla zona con la torcia, cercando attorno se ci sono rumori o movimenti. Se ci sono vanghe e picconi, qualcuno qui lavora. Ma se la torcia è accesa, o ci sono appena stati, o ci sono ancora. E devo capirlo prima che loro mi sorprendano.
  4. Kaltro rimane in silenzio, e Jil pensa di aver superato una sottile linea di demarcazione, invisibile ma pericolosa. Anzi, per un attimo pensa quasi di scorgere del ghiaccio sulla sua mano, anche se quando abbassa lo sguardo non scorge nulla. Che tipo di lavoro sporco? La tua compagna sembra già essere qualcuno che potrebbe farlo. Un cane da guerra. Lo dice in modo beffardo, indicando con la testa Mara.
  5. Arkmenos Rimango estremamente affascinato da quello che vedo, e vagamente impaurito. I ragni non cacciano in coppia, ma potrebbe essere stato uno di una cucciolata, o una madre, o potrebbero avere un comportamento diverso dai normali ragni. Guardo le ragnatele, e penso di poterle bruciare, solo che attirerei chiunque qui, e il fuoco si potrebbe vedere da lontano. Comincio quindi ad allungare la mano e a strattonare un po' le ragnatele per poter passare...
  6. Mentre Jil parla, Kaltro non sembra muoversi. Non una smorfia, non un fremito, nulla di nulla. Mara si accorge immediatamente che potrebbe essere l'assassino che state cercando, freddo come il ghiaccio, duro come l'inverno. Respira a malapena, e il suo alito sembra far condensare l'aria. La sua mano è sul fianco, rilassata, ma è la posizione di uno spadaccino. Tutto, in quell'uomo, sembra urlare "pericoloso". Intanto dopo il discorso di Jil, Kaltro annuisce lentamente e finalmente sorride, solo con la bocca, non con gli occhi. A dire il vero sto lavorando ancora con la compagnia. Si è spostata a Easthaven, e domani li raggiungerò. Se la vostra offerta è più alta, però, potrei valutare di non rinnovare il mio contratto con loro. Io costo tanto, però. Fa una pausa, poi aggiunge: E voglio un po' di libertà di movimento.
  7. L'attesa è snervante, e non siete certe di quanto tempo sia passato. Jil allunga la mano e fa per bussare una seconda volta quando la porta improvvisamente si apre, e un uomo la fissa negli occhi. Il suo volto è duro, i suoi capelli corvini sono spruzzati di bianco e il viso perfettamente rasato contiene un'espressione iraconda. I suoi occhi, però... i suoi occhi sembrano laghi ghiacciati, dove la vita non è possibile e dove tutto è morto e congelato da tempo. Il suo corpo stesso sembra emanare freddo. Voi. Ho visto che mi guardavate, giorni or sono. Non credo sia una coincidenza questa. La sua voce è quella del ghiaccio che si sgretola.
  8. Vi alzate e uno dei soldati si avvicina, il mezz'orco, e quando le due donne parlano di andare da Kaltro lui annuisce solamente e vi conduce lungo un brevissimo corridoio, e indica una porta. L'ospite è là. Abbiamo disposizione di non intervenire, qualunque sia il risultato. Eventuali danni verranno però risarciti dai sopravvissuti. Dopo aver detto solo questo, si allontana e vi lascia di fronte alla porta dove, in teoria, dorme Sephek Kaltro, l'assassino, il prescelto da Auril.
  9. Arkmenos Crollo a terra, a pancia in su, e comincio ad allontanarmi scalciando con le gambe e senza perdere d'occhio il ragno. Poi mi calmo, inspiro e mi alzo lentamente, la mano che mi trema. Eh.. v-visto? Tossisco e mi avvicino, dando un calcio al ragno. Visto, padre? Mi dicevi che non valevo niente, che ero impuro. Guarda ora, pezzo di merda! Guarda cosa ho fatto! Dico l'ultima frase quasi urlandola, poi però sento un rumore lontano e sobbalzo, la paura che torna a farsi presente. Corro dietro le macerie a nascondermi, e prendo fiato. Bene, ora posso proseguire.
  10. Arkmenos Per un soffio il ragno non mi morde, e sto quasi per cadere a terra! Stringo gli occhi e metto via l'arco, per poi estrarre la spada! Non sarò il tuo pasto, progenie di Masam! So che e più veloce di me, quindi nascondermi potrebbe essere impossibile! L'unica è ucciderlo! Balzo quindi di lato, cercando di affondare la mia lama nel suo corpo e lasciare che la gravità mi permetta di creare un enorme squarcio!
  11. Arkmenos Sobbalzo quando il ragno mi guarda, e sento un sudore freddo scorrermi per tutto il corpo! Impreco sonoramente mentre estraggo un'altra freccia dalla faretra, poi impreco di nuovo mentre la incocco, miro e impreco mentre lascio andare la freccia! Dannazione! Da dove spunti, che diavolo sei?
  12. Arkmenos Comincio a sudare copiosamente, e un brivido mi sale lungo la schiena mentre vedo il ragno che appare, si avvicina all'illusione, e lì rimane, con tutte le sue schifose zampe pelose, il suo corpo peloso, i suoi mille occhi... "Che schifo! C'è il tuo zampino, Masam! Non mi sembra normale!" Sempre sudando, e cercando di non fare nessun rumore, estraggo l'arco corto, pronto a mirare...
  13. Arkmenos Mi irrigidisco immediatamente appena sento i suoni, anche se non vedo nulla. La balestra qui sarebbe inutile, non vedo abbastanza. Quindi, invoco la magia per creare un gatto che si lecca la zampa, alla base delle macerie. Dopo di che, provo a salire sulle macerie per vedere se l'esca attrae qualunque bestia ci sia lì.
  14. Arkmenos Sono combattuto. Da una parte, la paura quasi mi paralizza, sobbalzo a ogni fischio del vento, e vedo ombre all'angolo del mio campo visivo, che mi fanno voltare di colpo. Estraggo il pugnale e respiro forte, poi arriva anche l'ondata di adrenalina, la scoperta di un posto nuovo. Di un tesoro. Di una zona mai scoperta. Ok, sono pronto! Avanzo tendendo l'orecchio e aguzzando la vista, verso la seconda porta, attendo che niente appaia.
  15. Kadroth annuisce, il collo che fruscia sulle vesti, e sorride amabilmente. O meglio, lo stesso sorriso di una iena. Easthaven. Ha detto che aveva degli affari da sbrigare. A voluto aspettare questa notte, la notte del sacrificio, per dar tempo alla città di... non ho ben capito, credo di "rispettare la volontà di Auril". Si alza dalla sedia e scricchiola la schiena. Se non avete altro, qualcuno vi porterà alle vostre stanze. E, se ve ne compiace, qualcuno potrebbe indicarvi la stanza di Kaltro, così che sappiate dove dorme il vostro amico. Altro sorriso da iena, prima di voltarsi e andare.
  16. Arkmenos Mi corico a pancia in su mentre cerco di prendere fiato, le escoriazioni mi irritano le braccia ma... beh, sono vivo. Alzo la testa e guardo dietro di me, rendendomi conto che se voglio tornare indietro devo fare di nuovo una cosa simile, e non so se ne ho le forze. Se ti guardi indietro, non vedi i tesori che hai davanti. Mi alzo, mi pulisco le vesti e osservo di fronte a me. Cosa mi aspetta di là? In silenzio religioso, avanzo...
  17. Il tiefling, Kadroth, sembra di ghiaccio mentre Jil chiede informazioni su Kaltro, ed è pensieroso. Poi sembra prendere una decisione. Collaborate con noi ora, quindi non c'è motivo di tenerlo segreto. Dorme da noi, ma partirà l'indomani all'alba. I nostri interessi non erano in comune, quindi non si è trovato un compromesso. Ma è un bel figlio di puttana, mi spiace perderlo. E' uno di quelli che è preferibile avere come amico, e non come nemico. Poi il suo sguardo cade su Vimak, e sembra avere un'espressione d'intesa, qualcosa di segreto che comprende solo Kadroth stesso.
  18. Arkmenos Mi stringo meglio nel mantello e annuisco a me stesso, convincendomi che stesse cercando la mappa. Sono in vantaggio, quindi. Mi volto verso la pietra e sospiro. Devo saltare dall'altra parte, per lo spirito di avventura. Altrimenti che senso ha vivere la vita? Inspiro, e mi appresto al salto...
  19. Arkmenos Appena sento sfrigolare l'aria quasi mi lancio di lato, poi mi rendo conto che potrei morire cadendo, un modo orribile per andarsene. Mi chino cercando di rimanere nell'ombra, finché non mi accorgo che dà per scontato di essere da solo. Ottimo. Sento le sue parole, e una nota di interesse balugina nella mia mente. Magari, qualunque cosa fosse, è caduto vicino a dove è apparso. O magari parlava della mappa... Sudo per un attimo, pensando che qui non ci sono maghi, se non quello giunto poco prima, e da cui ho rubato la mappa.
  20. Kadroth rimane un attimo in silenzio osservando la paladina, scrutando le sue armi, la sua armatura, i suoi occhi. Inclina leggermente la testa e si passa la lingua sui denti. I duergar sembrano più presenti nella zona a est delle Dieci-Città. Noi siamo tutti abitanti delle Lande, sapete, abbiamo deciso di riunirci e di fare qui la nostra base. La tua diffidenza, ragazza, è normale, ma poco gradita se continuerai a esporla. Abbiamo un obiettivo in comune, ma accettiamo di mal grado attacchi o insinuazioni, e possiamo agire anche senza di voi. Ha lo sguardo duro del leader spietato, e capite che almeno su questo non sta mentendo. Non ha intenzione di accettare problemi o serpi in seno, e piuttosto vi metterebbe alle porte.
  21. Arkmenos Basito, rimango a fissare quelle pietre sospese, la magia che permea quel posto. E poi penso.. "Nessuna guardia. Le cose sono due, o c'è un guardiano, o pensano che il primo blocco di difesa sia abbastanza." Ormai però sono lì, e tanto vale proseguire. Estraggo l'arco corto e avanzo lentamente, arrivando al limitare. Osservo il baratro, poi l'altra pietra..
  22. Kadroth scuote leggermente la testa, in un gesto di studiata pazienza. Non abbiamo "bisogno" di voi, semplicemente abbiamo un nemico in comune. Vorremmo appoggiarvi senza chiedervi nulla, se abbiamo la stessa causa. Avreste un posto dove poter dormire qui, e se necessitate di informazioni possiamo venirvi incontro. Si guarda una delle unghie, poi torna a fissarvi. Non è gentilezza, quindi non dovete preoccuparvi. Nessuna trappola. Solo che state supportando la nostra causa.
  23. Arkmenos Sospiro, sorpreso io stesso di come fossero andate le cose. Come diavolo ci sono riuscito? Mi guardo attorno, rendendomi conto con un brivido che non posso tornare su facilmente, ma ormai ci siamo. Mi pulisco il vestito, stendo il mantello e mi guardo attorno, non vedendo granché. Beh, se c'è buio, almeno nessuno potrà vedermi. Lentamente, avanzo tendendo l'orecchio.
  24. Il tiefling solleva un sopracciglio sentendo Mara parlare, e forse un leggero segno di stizza gli passa in fronte. Poi però sembra tornare subito affabile, e si siede anche lui. Da persone che chiedono un giaciglio per la notte mi sarei aspettato più gentilezza, ma questi sono giorni duri. Sappiamo chi siete, le voci circolano. I Lupi del Caer, eh? Abbiamo sentito che avete liberato un'antica fortezza dalla minaccia dei duergar. Noi sappiamo che i duergar stanno imperversando troppo in questa regione, e dobbiamo fermarli. Congiunge le dita delle due mani e sorride, snudando i denti. Il nostro obiettivo in comune è fermarli, trucidarli, annientarli. I duergar devono essere rimossi da queste lande. Vedete? Una cosa in comune c'è.
  25. Arkmenos Contravvenendo a ogni buon senso, rimango a fissare la città, rapito dal suo aspetto, da come sembri diversa da qui. Poi analizzo il ponte, e mi rendo conto che posso fare molto poco. La Porta non è un'opzione, né affrontare le guardie lo è. Devo quindi cercare di scendere senza farmi vedere, e il più velocemente possibile. Quando arrivano le guardie, invoco la magia facendo ballare le dita, e la voce di una delle guardie sotto le mura comincia a farsi sentire qui sopra: Cosa?? Che ci fa una donna nuda di fronte alla Porta? Sperando che la loro attenzione venga distolta dall'altra parte, comincio ad arrampicarmi per scendere...
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