Madlefty

Gli uomini si guardano un attimo, poi scuotono le spalle. Non è che abbiano potere. Sono stati accolti qualche settimana fa dal capocittà, che poi si è ammalato. Dicono che la malattia sia contagiosa e fanno entrare meno persone possibili. Per preservare tutti. In città nessun tempio, e comunque sono arrivati dopo. Poi arriva il taverniere che vi porta dell'acqua, e mette una piccola paperella sul tavolo fatta di legno, una sorta di souvenir che muove verso Jil. Parliamo di altro, vi va? I più acuti tra voi si accorgono che il taverniere vira subito il discorso, come non volesse parlarne. Avete sentito cosa è accaduto al mago malvagio a Easthaven? L'hanno legato a un palo e gli hanno dato fuoco! Perché? Perché aveva assunto alcuni DieciCittadini per aiutarlo a trovare una torre sepolta, il problema è che li ha uccisi per tenere segreta la sua locazione! Beh, uno è scappato, è passato di qui e mi ha detto dov'è la torre! Io da solo non voglio andarci, ma magari a qualcuno piace esplorare...

L'uomo rimane ad ascoltare, assorto, poi annuisce quasi immediatamente. Non so che affari abbiate con Torg's, e sinceramente vorrei starne fuori. Non mi convince molto. Si è spostato un paio di giorni, forse deve andare a Easthaven, non ne sono certo. Però se volete chiedere più informazioni, uno della sua compagnia è rimasto qui. Lo potete riconoscere, è l'unico con le maniche tirate su in piena neve, ha il tocco di Auril ve lo dico io! Si assenta un attimo per servire un altro avventore, così una donna si avvicina a voi e bisbiglia. E' andato al Caer, ma... beh, non mi convincono quei nuovo cavalieri della Spada Nera. Il capo villaggio li ha fatti entrare, e poi si è ammalato, ma loro non lasciano entrare nessuno ora...

Intanto il taverniere arriva e batte una mano sulla spalla all'immenso goliath. Ho sentito grandi cose da voi, ragazzi! Sembrate essere i nuovi liberi di Caer-Dineval! La sapete la storia, no? Si guarda attorno, poi alza le spalle e si siede con voi. Ci sono pochi avventori in giro, d'altronde. Il caer era posseduto dalla famiglia Dinevs. Per costruirlo, i lavoratori avevano cominciato a creare delle case qui, e pian piano il vilaggio è cresciuto. Il problema sono gli orchi! Hanno attaccato e distrutto tutta la città, e quei dannati spocchiosi dei Dinevs cosa hanno fatto? Hanno deciso di chiudersi dentro e lasciare la gente a morire. Fa una sguardo grave, e anche tutti gli altri avventori annuiscono. Bah, la fame porta via tutti. Gli orchi sono entrati e li hanno spazzati via! Fortuna che anni dopo un gruppo di soldati umani creato tra tutte le lande se lo sono ripreso, e hanno rifondato la città! Non male, no? Siamo discendenti di prodi guerrieri!

I venti catabatici scendono dal ghiacciaio Reghed, colpendo incessantemente qualsiasi cosa osi crescere o respirare a Icewind Dale. Questi venti si fanno strada attraverso ogni fessura e fessura, ogni apertura nelle pellicce più calde, ogni lembo di tenda, ogni tetto e tavola delle case più forti, drenando via ogni accenno di calore. Il sole, trattenuto sotto l'orizzonte dalla magia della Signora del Gelo, non offre tregua alla furia dell'inverno. I giorni sono crepuscolari, le notti buie. Mentre Auril lancia il suo incantesimo notturno, una cortina di luce si intreccia nel cielo stellato per tenere a bada l'alba, un'aurora che fa presagire un inverno eterno. Le tempeste portano grandine e nevischio che lasciano tutto avvolto in una guaina di ghiaccio. La neve si accumula in cumuli profondi e blocca tutti i sentieri che conducono a sud verso terre più calde. Le scogliere di ghiaccio del ghiacciaio Reghed si ergono a est come mura di una prigione, mentre le cime innevate della Spina del mondo incombono a sud. A nord e a ovest, il Mare del Ghiaccio Movente agita iceberg e banchisa in un tumulto mortale, come l'inverno che digrigna i denti in previsione del suo prossimo assalto gelido. Intrappolati nel freddo abbraccio dell'inverno, gli umani nomadi seguono branchi di renne durante le loro migrazioni, mentre altri sfidano le infide acque del Mare in cerca di pesci, foche, trichechi e balene per sostenerli. I nani scavano nella terra per cercare riparo ed estrarre il ferro. Nel frattempo, la gente, che discende da immigranti temerari e pazzi per i tesori, riesce a vivere con fatica nelle Dieci Città, con le loro case che a malapena riescono a trattenere il vento, per non parlare dell'insidia di orchi predoni, giganti e feroci yeti della tundra. Nonostante il freddo innaturale e altri pericoli, le persone affrontano ancora il viaggio per raggiungere questo rigido paesaggio invernale, alla ricerca di opportunità e avventure... ********* La vista della collina, e del Caer illuminato in lontananza, vi fa capire che dopo un paio d'ore di faticosa camminata nella neve siete infine giunti a Caer-Dineval. Entrate nel paese, leggermente più piccolo di Caer-Konig, e vedete ben poche persone all'esterno. Ci sono i pescatori che trascinano le barche nel ghiaccio per andare all'esterno, e alcuni cacciatori che tornano con le loro misere prede. Infreddoliti, vi dirigete alla taverna, la Scalata in Salita, l'unico luogo di ristoro dopo che la locanda ha chiuso più di un anno prima. E ora siete lì, con gli odori dello stufato, sapendo che qui non hanno birra o altri cibi migliori dello stufato dopo che il traghetto per Easthaven è stato chiuso. Roark, l'umano taverniere, vi serve da mangiare mentre la gente comincia a riconoscervi. Siete quelli che hanno attaccato i duergar? Dicono che avete raso al suolo una fortezza! Sì, sono i Lupi del Caer! Bah, tutte frottole, tutti sanno che a Caer-Konig mentono!

...Poco dopo... Il vento si è leggermente placato e la neve pare aver cessato di scendere, gli unici fiocchi che vedete sono quelli sollevati dalla poca brezza e trasportati nell'aria. Il giorno - o per meglio dire, il lungo crepuscolo - è iniziato da poco, e le Lande Ghiacciate sembrano dirvi che il vostro viaggio è bene accetto. A salutarvi per la partenza ci sono Trovus e Atenas, che ha il suo famoso sorriso sardonico. Quindi andate da quegli idioti di Caer-Dineval? Beh, salutateli con un bel dito medio quando li vedete! Poi si avvicina lentamente e torna seria. State attenti. I duergar non rappresentano l'unico pericolo delle Lande, e le Dieci Città stanno vivendo il periodo peggiore della loro vita da quando gli orchi ci hanno assaliti, un secolo fa. Qualcosa sussurra nel vento ghiacciato, e non è nulla di buono... Con un brivido, Jil ricorda le voci che ha sentito, ricorda la sensazione di potere che hanno lasciato...

Trovus sobbalza, come se si fosse dimenticato della vostra presenza appena un attimo prima. Poi tossisce, si mette dritto e vi fa cenno di sedervi. Duergar, eh? Sì avevate accennato che fossero stati loro a rubare la lampada ma... un'armata? No è troppo! Si alza in piedi deciso, poi barcolla e si appoggia alla sedia. Ride ancora, poi sbuffa. Bene bene, manderò un messaggero in ogni città per chiedere di convocare il consiglio cittadino. Possono volerci giorni, sempre che accettino... Beh, in ogni caso, questa notte ci sarà il sacrificio per Auril, per fare in modo che ci risparmi e torni il giorno. Sacrificheremo del pesce, se volete rimanere a guardare, niente di troppo scabroso.

Con la locanda alle spalle, Jil e Vimak chiedono in giro del Governatore della città, ma la risposta che viene data loro è un po' deludente. Quello che comanda - o che dovrebbe - è Trovus, il dragonborn ubriacone a capo della milizia. Lui è l'oratore cittadino a tutti gli effetti, e con lui dovreste interfacciarvi. Poco entusiasti dell'idea, andate comunque alla taverna Amo, Lenza e Piombo, dove un già mezzo ubriaco Trovus parla col taverniere, Glen il mezz'elfo, che lo guarda con un sorriso paziente.

I due giorni successivi sono piuttosto intensi, e fate fatica a considerarli di riposo. Il lavoro alla locanda è faticoso più di quanto immaginaste, soprattutto per chi non si è mai sporcato le mani con lavori manuali, con chiodi e martelli. Il freddo non vi lascia mai, il crepuscolo fa spazio alla notte e la notte torna a essere crepuscolo, ma la fiamma magica che arde nella lanterna - che dà il nome alla locanda - non vi abbandona mai, compagna inestimabile per i lavori in corso. Nel mentre, i vostri pensieri corrono a tutti i pericoli che avete affrontato e che avete ancora davanti. Il mostro del lago e il druido che lo ha risvegliato, i duergar e la fortezza abbandonata, con la lettera che parlava di un'armata di nani grigi. Poi la montagna, il recupero di Garret e di parte del vecchio gruppo, gli assassini che hanno preso Jil. E l'assassino a Caer-Dineval, Sephek Kaltro, visto ormai quattro giorni prima. Avrà ucciso qualcuno? Era davvero lui, il famigerato uccisore? E così, i due giorni passano...

Il fatto di voler aiutare la locandiera tranquillizza gli animali, e nonostante questa non sia una taverna ma una locanda, vi viene portato un piatto caldo per riscaldare le vostre ossa gelate. Parlate del più e del meno con Trovus, lui vi chiede informazioni sui vostri viaggi, sugli assassini, ma non va troppo nel dettaglio. Non è un granché come capitano delle guardie. Dopo un po', lui esce per parlare con i suoi uomini, e finalmente venite lasciati soli. Il fuoco scoppietta nel camino, caldo e accogliente, fuori il vento fa ballare la luce della lanterna, ma è tutto lasciato oltre le porte della locanda. Siete al sicuro e al caldo, per ora.

La luce del Nord, la piccola lanterna che brilla nel buio, e brillerà senza mai consumarsi, sta oscillando nel vento quasi al ritmo delle imprecazioni della proprietaria della locanda, che sta furiosamente inveendo contro Trovus, il dragonborn a capo della città. Vi state avvicinando tutti infreddoliti e scorgete perfino da dove siete il mal di testa sul volto di Trovus, e quasi vi scappa un sorriso. Quasi. Merda, ragazzi. E ora come lo spiegate? vi chiede una delle due guardie con un sogghigno. Appena arrivate, Trovus si avvicina e vi chiede di entrare con lui al caldo. Siete infreddoliti, cercate di scaldarvi. Tranne il goliath, Vimak giusto? Ecco, lui è un po' strano. Ma voi scaldatevi. E raccontatemi che diavolo è successo qui, prima che vi chiedano di ripagare metà della locanda. Vi guarda esasperato, ma lo sguardo è acuto e non sentito odore di alcol dalla sua bocca. Forse l'aver fermato i nani gli ha concesso del sano riposo.

Jil comincia a cercare in ogni angolo, controlla i cassetti, cerca pure se ci sono piastrelle semovibili, ma nulla. Poi ha un'intuizione: va verso il camino, e vede un pezzo di carta bruciacchiato, che si sta carbonizzando. Lo toglie con l'attizzatoio, aspetta che si raffreddi e lo apre lentamente, stando attenta a non distruggerlo. Purtroppo riesce a leggere molto poco, solo una cosa che la fa rabbrividire. Intanto, da fuori, Darrox sente rumore di cassetti e di cose gettate a terra...

E così, nel freddo e nella neve, un mezzo congelato Darrox aggira l'entrata del Caer e arriva all'ingresso, osservando la distruzione causata dalle guerre dei nani. Non l'abbiamo mai ricostruito. Costerebbe troppo e non ha molto senso, ora come ora. Abbiamo altri problemi. E in fondo, una casa con la porta aperta e la luce che esce...

L'assassino vede il cadavere del suo compagno, Vimak che lancia un incantesimo, Jil libera... e fa l'unica cosa che una persona dotata di senso farebbe in quel momento. Scappa, nella neve e il freddo, corre il più possibile sollevando i fiocchi da terra e senza emettere un fiato! Nel mentre, Darrox si sta avvicinando, ha trovato qualche traccia lungo la neve aiutato dai gendarmi che si è portato. Il vecchio caern... ma certo! Lo dicevo che dovremmo tenerlo sotto controllo! L'altro sbuffa mentre segue il nano. Tu dici sempre un mucchio di stupidaggini! Certo è che potevamo pensare che qualcuno lo potesse usare come base...

Mara cala la spada, che rifulge di luce e colpisce l'assassino già ferito, creandogli uno squarcio sul petto e spargendo il suo sangue su tutto il muro!

L'assassino scagliato a terra da Mara si rialza e snuda i denti, si volta verso Jil e sorride. L'hanno voluto loro... Fa una finta, supera Mara, allunga la lama... ma un tuono enorme si abbatte per tutta la casa! Il goliath, sbattendo le mani, scaglia via il tavolo, le sedie e l'uomo, che rovina addosso a Jil e rotola sbattendo contro il muro! Si rialza scuotendo la testa e osserva la situazione, incredulo. Jil, incredula, si rende conto che la sua sedia si è spezzata, e riesce a sfilarsi infine dalle corde! Il secondo assassino attacca Vimak alle spalle. Il goliath si volta ma la lama scalfisce la sua pelle, e subito un tremendo veleno comincia a risalire lungo le sue vene...

Mara si scaglia con violenza inaudita contro uno degli assassini, gettandolo di lato contro il muro e facendogli uscire l'aria dai polmoni! Si sposta poi dietro Jil, e si prepara a liberarla. L'altro assassino però non ha intenzione di lasciarla fare...

L'assassino digrigna i denti, e punta la lama della spada verso Jil. L'hai deciso tu...

I due assassini fissano duramente Mara e Vimak, professionisti che non indietreggiano. Anzi, stringono le spade in pugno e si flettono leggermente. Prima che tu riesca a muoverti, la tua amica sarà morta. C'è un attimo di silenzio, poi l'altro assassino sorride. Sembra che siamo in una posizione di stallo. Che ne dite se vi fate da parte e noi ce ne andiamo? Voi entrate e vi mettete lì, sulla destra. Noi andiamo tenendoci la ragazza, appena usciti ve la molliamo lì e corriamo via.

La prima spallata di Mara fa incrinare la porta, il tonfo rimbomba sordo e Jil, dall'altra parte, quasi sobbalza. I due uomini alzano immediatamente le spade, ma non riescono a fare niente altro: la porta in legno quasi esplode, mentre due avventurieri entrano nella stanza con sguardo duro e furioso! Che diavolo... ti sei fatto seguire? L'altro non stacca lo sguardo dai due guerrieri e stringe i denti. Quell'altra stronza avrebbe dovuto deviarli! Mara e Vimak si guardano attorno, scorgendo il camino acceso, il tavolo con del cibo sopra, le sedie, i due assassini... e Jil, legata alla sedia vicino al camino, il sangue secco sui vestiti.

Mentre Darrox torna a dove aveva lasciato il resto del gruppo, e con i soldati riprende a seguire le tracce, Vimak e Mara cominciano a fare il giro della fortezza. L'impressione iniziale che aveva avuto si rivela corretta, la parte più danneggiata è verso nord ovest, dall'altra parte della città, e si vedono intere sezioni di mura crollate. Si può entrare facilmente, e la luce proviene da un casolare posto sulle mura a sud, nel punto in cui c'era la fessura. Il casolare è piuttosto intatto, il tetto sembra reggere sotto la neve e la porta è chiusa, anche se a una prima vista si può pensare che qualcuno l'abbia sistemata in velocità. La finestra è sbarrata per tenere fuori il freddo, e potete sentire un leggero odore di stufato. Il fumo che sale è troppo lieve per essere visto in lontananza, è in effetti un nascondiglio perfetto. ... Jil Apri leggermente gli occhi. La luce del fuoco nel camino te li ferisce, e l'odore di stufato ti arriva addosso con una zaffata. Di fronte a te, due persone stanno parlando animatamente, quando una delle due si interrompe e ti fissa. E' vestito di nero, con due spade corte ai fianchi e una balestra appoggiata al tavolo. Il volto è coperto ed escono solo gli occhi, fissi su di te. Senti un dolore tremendo alla testa, e del sangue secco alla base del collo. Ti muovi leggermente ma sei bloccata, provi a parlare ma una benda ti copre completamente la bocca. Mia signora, mi spiace per il trattamento rude a cui sei stata sottoposta. Purtroppo noi... ma che sto dicendo? Mi è piaciuto prenderti a calci! Un sorriso malevolo si disegna sotto la stoffa e si avvicina, accarezzandoti i capelli. Dobbiamo portarti viva da loro, ma non necessariamente intera, non pensi?

Darrox Il capocittà spalanca gli occhi, stupito da quello che dice il nano, ma non nasconde il fastidio alla menzione della mancata sicurezza in città. Il traghetto è stato chiuso e nessuno sa perché, il lago è mezzo ghiacciato, c'è sempre freddo e notte, e tu ti lamenti perché dei ladri vi hanno assaliti? E' possibile che li abbiate portati voi, altrimenti perché attaccare la cantastorie, nano? Poi si calma e si strizza gli occhi. Porta con te due guardie, è il massimo che posso fare. Tu, e tu, andate col nano. Ma state attenti, niente mosse avventate. Se il pericolo è troppo grande, tornate indietro e penseremo ai rinforzi. I due soldati umani si avvicinano al nano e annuiscono. *** Mara Ti avvicini lentamente, cercando di fare il meno rumore possibile. Ti acquatti, sfrutti le macerie per avvicinarti a un punto del muro mezzo rotto, in cui una fessura mostra la luce. Arrivi di fronte e osservi, cercando di ascoltare. ...fregati, te lo dico io. Non ci hanno pagato abbastanza per affrontarli tutti. Hanno già fatto fuori Horace e Shaa è dispersa. Io dico di far fuori la ragazzina e scomparire. Non essere idiota! Lei è la nostra salvezza, la teniamo come ostaggio se gli altri arriveranno a darci fastidio. OcchioBianco non sarà molto comprensivo, se la eliminiamo. Se invece la teniamo in vita, possiamo ancora portarla con noi!

Vimak & Mara Vi avvicinate guardinghi al vecchio Caer, la fortezza distrutta durante un assalto di orchi decenni fa. Le pietre collassate, la torre crollata a metà e le mura rovinate, tutto è una dimostrazione della rabbia e ferocia con cui gli orchi si sono avventati contro gli uomini, di quanto feroce era stato l'assalto. La neve che si posa non fa che coprire altre entrate, eventuali botole, e di fronte a voi c'è una porta in legno massiccio rovinata ma ancora salda, mentre qualche probabile altra apertura è sul lato o sul retro del Caer. State per aggirarlo, quando con la coda dell'occhio scorgete una lucina che brilla lieve lieve attraversa una fessura delle mura... Darrox Quando arrivi alla locanda, la prima cosa che noti è la presenza di gendarmi. Due sono fuori, a guardare la finestra rotta, mentre tutte le fiaccole sono accese. La lanterna inestinguibile balla al vento, illuminando lo sguardo fioco del capocittà, il dragonborn. Che diavolo è successo qui? Sembra che sia... che ci abbia soffiato dentro un drago! Per Bahamut, vi credevo morti! Sono stati i duergar?

Darrox corre verso i vicoli, vede la schiena della donna perdersi tra le ombre dei vicoli e poi.. semplicemente, la donna scompare. Quando arriva a svoltare dietro una casa, non la vede più. E' sicuro che sia passata da lì, ma cominciava a essere troppo lontana. Dove sarà finita? Intanto, Mara e Vimak continuano ad avanzare nella neve, seguendo le tracce che Vimak non ha mai mollato. Queste li conducono verso delle rovine... le rovine del Caer. La neve ha ricoperto le rocce crollate, il vento ulula e il freddo punge Mara molto più di quanto lei voglia ammettere..

Mentre Mara viene convinta da Vimak, e i due si lanciano all'inseguimento della scia nella neve, Darrox deve prendere una decisione: seguire l'altra assassina, o andare con gli altri due? Intanto il gelo vi sputa in faccia la sua rabbia, il vento vi muove i vestiti che non vi coprono dal freddo e le labbra cominciano a diventare bluastre...

La donna non risponde, mentre Darrox si lancia all'inseguimento. I vicoli coperti di neve, le deboli luci, tutto scorre veloce di fronte al nano, il cui unico scopo di riprendere Jil gli sta annebbiando il giudizio.