Madlefty

Mentre vi avvicinate, stimate che la palafitta che sorregge la baita è alta circa sei metri, e il passaggio per arrivare a essa è completamente coperto di neve. Ci sono delle finestre, ma nessuna luca sembra uscire da esse. Il legno della passerella, che vedete sotto la neve, sembra essere vecchio e danneggiato.

Lonelywood, lo scoprite molto presto, è una cittadina molto amichevole, ma completamente priva di confort. La popolazione stessa - poco più di un centinaio di abitanti - è creata principalmente da tagliagole e criminali in fuga dalla civiltà, ma che sono tutti molto amichevoli sia tra loro che con la gente esterna. Nessuno chiede il passato di nessuno, e lo capite presto, quando Jil cerca di capire cosa è accaduto al locandiere, o da dove viene il taverniere. In ogni caso, vi fate un giro di bevute e guadagnate un misero posto per dormire che è quasi peggio di una stalla. Al mattino vi risvegliate mezzi incriccati, intirizziti e col mal di collo, ma dopo averlo sciolto siete pronti a ripartire. La penombra dell'alba è una misera compagna di viaggio, ma per fortuna ciò che ha detto Renn è vero: dopo quattro ore di viaggio, arrivate in vista della baita... Sul bordo di una cresta innevata sopra una gola si trova un rifugio nero su una palafitta di legno. Qualunque sia il percorso che ha portato a questo rifugio sgangherato è sepolto dalla neve. Gradini ghiacciati salgono su una strada coperta dalla neve che scorre lungo tutta la zona sud della struttura. La postura accasciata dell'edificio e il tetto cedevole e coperto di neve, insieme alle finestre rotte e alle persiane allentate, suggeriscono un totale abbandono. Grandi cumuli di neve si stringono intorno alle palafitte in decomposizione e inghiottono una legnaia e un deposito nelle vicinanze. Renn sospira. Piacevole.

La mattina successiva, ripartite alla volta di Lonelywood, lasciandovi alle spalle le lontane luci di Bryn Shander e la cascina del cacciatore. Il viaggio è sulla strada maestra, raggiungete Tremalaine e non vi fermate, svoltando e proseguendo a nord. Il rumore delle acqua dl lago e dei ghiacci che si rompono o si formano sulla costa vi danno l'accoglienza a Lonelywood. La città è tutta costruita dentro il bosco, diviso a metà per la strada principale. Renn vi conduce all'interno, a ovest, verso la Locanda dell'Ariete Incatenato.... peccato che la trovate sbarrata, con le imposte chiuse, e nessun fumo che sale dal camino. Un passante arrivo lì vicino, e sbuffa. Buona fortuna! La locanda è chiusa da dune anni ormai, da quando la povera anima di DeGrootz si è impiccata. Se volete dormire, forse alla taverna hanno una stalla. O potete rilevare l'attività e tornare ad aprire voi la locanda! Renn si gratta la testa, sospirando. Questa è una pessima notizia. Non credo che il taverniere sarà così gentile. Che facciamo? Proviamo a convincerlo, con scarse possibilità di successo, o raggiungiamo la nostra meta?

Renn finisce di preparare la zuppa, ed estrae delle ciotole di legno vecchie e consunte. Ho solo due cucchiai. Se ne avete, tirate fuori i vostri. Travasa la zuppa dentro le ciotole e ve le passa lentamente, poi rimane un attimo a pensare. Più a nord ci sono stato molto poco. Orchi, forse qualche gnoll. Ho sentito di voci di terribili esseri che sbranano chi si avventura oltre, o che non muoiono nemmeno se strappi loro gli arti. Mai visti. Ma non dovete preoccuparvi, la baita è piuttosto vicina e basta stare molto attenti.

Renn rimane un attimo, poi annuisce. Il racconto dello gnomo. Sì, l'ho sentito in locanda, e probabilmente potrei portarvi fino a là. Se è vera, il suo amico non è mai tornato, e... beh, guardatevi attorno. Non credo sia riuscito a salvare le Terre Ghiacciate. Intanto mette un calderone, delle spezie, l'acqua proviene dalla neve e le verdure da una zona congelata. L'odore e il calore del fuoco vi fa stare meglio, i pensieri cupi dei Lupi del Caer tendono a essere più luminosi, e Renn chiede a Jil di intrattenere con una musica di sottofondo, se le sue dita non sono gelide. Ci vuole un giorno per arrivare a Lonelywood, la città più a nord di questa parte delle Terre Ghiacciate. Da lì, in meno di un'ora potremmo esserci, anche se andrà trovata in mezzo al gelo. E lì saremo nella zona selvaggia, dobbiamo stare attenti. Lonelywood è una cittadina di pescatori, non aspettatevi i lussi di Bryn Shander, ma lì almeno nessuno farà domande.

Renn, inginocchiato davanti al fuoco mentre muove pigramente i tizzoni, sorride leggermente sotto i baffi. Sei una persona saggia, Jil. L'unica cosa da fare ora è tenere la mente occupata con un nuovo scopo. Vi va di raccontarmi cosa sta succedendo?

E così vi lasciate alle spalle la piazzetta del mercato di Bryn Shander, la casa in fiamme, i due cadaveri - dell'innocente e di Kaltro - e arrivate dall'altra parte della grossa città, al lato ovest. Uscite dai cancelli senza che nessuno vi fermi, e Renn vi conduce a mezz'ora di cammino sempre a ovest, a un casolare in legno sepolto dalla neve, mezzo nascosto dalle collinette. Quando entrate, lui prende della legna che aveva accumulato in un angolo e prepara il fuoco, che comincia a crepitare. Alcuni ranger passano di qui per ristorarsi, o rimanere tranquilli. Anche se siamo sempre meno. Ora la conoscete anche voi, lo chiamano Il Casolare del Cacciatore. Silenzio. Cala un silenzio pieno di tensione nel casolare, quando l'incantesimo di Jil volge al termine e Vimak riesce a ragionare.

Trovato in un gruppo Facebook e spero che l'autore si palesi, ma... beh, credo di aver capito che manuale sia davvero, questo in italiano:

La magia impatta nella mente di Vimak, già piegata dalla situazione, e si infiltra nei suoi pensieri, tanto che ora capisce anche lui che andarsene con Jil è la cosa migliore...

Renn vi guarda, la sua barba che nasconde la sua bocca contratta. C'è un capanno abbandonato poco fuori da Bryn Shander, vi posso portare lì. Ho anche un po' di carne essiccata messa lì. Guarda Vimak con sguardo preoccupato. Lui... credo sia perso. Se lo lasciate qui potrebbe essere arrestato, meglio portarlo via di peso. Se vuole proseguire da solo, potrà farlo, ma in carcere è difficile. O peggio, alla forca. Perché è questo che vi capiterebbe. Le ultime parole sono rivolte al giovane Narod.

Mara controlla immediatamente il corpo della donna, ma si accorge subito che è morta. Per il fuoco, o per il fumo nei polmoni, qualunque cosa fosse, lei è morta a causa della battaglia. Renn arriva guardandosi attorno, il suo passo controllato e teso come se fosse sempre pronto a balzare. Giovani miei, dobbiamo andare. Le guardie stanno arrivando, e non capiranno cosa è accaduto. Kaltro ha confessato, era posseduto, ma come lo spiegherete? E la casa... capirete, crescendo, che queste cose possono capitare. Non le dimenticherete, ma imparerete a conviverci. Se vi fate trovare qui, però, sarete attaccati a vista. Lo dice come se lui fosse già intenzionato a muoversi, a prescindere dalle vostre scelte.

Mentre Vimak rimane fermo a osservare il corpo di Kaltro, e Jil aiuta Mara, Narod salta all'interno della casa. Le fiamme lambiscono tutto , il piano superiore ha preso fuoco e vede il legno che separa i due piani bruciare. Sali sulle scale di legno che scricchiolano, per vedere se riesci a fare qualcosa, e ti ritrovi di fronte a un inferno di fiamme, ben peggiore di quello che si vedeva da fuori. E lì, sul pavimento vicino alle scale, il cadavere di una donna, di qualcuno che stava cercando di scappare ma che non ha fatto in tempo. Le sue carni sono bruciate, i vestiti hanno preso fuoco, e la sua posa innaturale mostra una sofferenza terribile. Capisci immediatamente che, se anche ci fossero state altre persone qui, nessuna può essersi salvata dall'incendio.

Mara collassa al suolo, il suo sangue si sparge sulla neve candida colorandola di rosso, mentre Narod e Renn partono all'assalto di un Kaltro ormai a pezzi. Il ranger lo distrae fintando con la sua corta spada, ma Narod è una furia inarrestabile che sferra attacchi a una velocità incredibile! Il corpo sfatto dell'assassino viene buttato all'indietro, pezzi di carne si staccano e - infine - le sue armi gelate si sciolgono come se fossero al sole. Nessun movimento, nessuna risposta, nient'altro. Sephek Kaltro, il pescatore posseduto da un agente di Auril, ha cessato di esistere. Intanto, voci lontane si stanno avvicinando, portate dal vento e coperte dal rumore del fuoco che avvampa nella casa che Jil ha bruciato.

L'attacco di Mara fa tremare il ghiaccio attorno a sé, il vento mulina portando l'odore dei bazaar del deserto causato da Vento del Deserto. Nello stesso momento però un'esplosione terribile si abbatte contro Mara, data da un colpo di mano di Kaltro! Il potedoroso affondo di Mara prende in pieno Kaltro e lo scaglia lontano, il corpo dell'assassino sbatte contro il muro e finisce in un ammasso di neve. Silenzio. Il crepitio delle fiamme della casa e i pezzi di legno che cadono sono gli unici suoni che si sentono. Poi una mano sbuca fuori, e Kaltro si rialza. Un braccio intero gli manca, metà viso è a pezzi e una gamba è schiacciata. Ma lui è lì. Questo corpo sta diventando inutile, mormora con una voce cavernosa, una eco lontana. Ancora un colpo, e non si rialzerà più. Che delusione. L'ho posseduto in nome della signora del Gelo, questo... cadavere era promettente.

I colpi di Narod arrivano precisi, ma Kaltro li evita quasi tutti, poi il boato del fiume è devastante, cala sopra il mephit facendolo a prezzi e disgregandone le parti, e contro Kaltro. Ma l'assassino stringe i denti, viene scagliato contro un muro ma resiste, scuotendo la testa. Tu, ti chiuderò la bocca. Mormora solo una parola, e l'acqua comincia a entrare nella bocca del bardo, cristallizzandosi... Poi si scaglia contro Mara con la sua lama di ghiaccio, cala la spada e la coglie impreparata, causando un lungo taglia, poi la rotea e Mara blocca il colpo all'ultimo momento! La casa in fiamme si riflette sulle due lame bloccate, e Kaltro infine sorride. Mara vede il taglio sulla guancia richiudersi lentamente. Tutto qui, Lupi del Caer? Stanno anche arrivando i soldati, lo spiegate voi cosa sta accadendo?

Vimak, col corpo potenziato, si scaglia contro Kaltro, ma l'assassino si getta di lato e riesce a respingere l'assalto, senza produrre un suono. Io uccido solo chi lo merita. Sempre. E ora l'orso ha dei lupi tra sé stesso e la sua preda! Renn intanto tiene sotto controllo l'altro mephit, poi Kaltro, e inspira. Corre in avanti, scivola sotto la lama di Kaltro e si mette di fianco a Narod, sorridendo mesto. Andiamo ragazzo, non ho tutto il giorno. Da lontano cominciate a sentire urla, qualcuno che chiede aiuto, e il fumo della casa bruciata da Jil si innalza alto nel cielo crepuscolare.

L'attacco di Mara non è preciso come si aspettava, la neve, il calore e la nebbia che viene spostata dal vento coprono la visuale, e Kaltro solleva la spada di ghiaccio per fermare il colpo, causandone la rottura. La spada lentamente si ricrea. Sembra che siamo alla pari, con le lame...

Kaltro atterra su due piedi, sollevando la neve in uno sbuffo e mettendosi immediatamente dritto. La lama di ghiaccio si allunga nella sua mano, mentre un altro pugnale si crea nel palmo sinistro. La resa dei conti. Avanti allora, attaccatemi tutti insieme, Lupi del Caer. Snudate le zanne, o cadete sotto i miei colpi! Le fiamme del tetto della casa si riflettono sulla spada, mentre lui la cala contro Mara! Il paladino solleva la sua arma e para il colpo, mentre Kaltro scaglia il pugnale verso Jil. La ragazza si sposta ed evita la lama di pochissimo, mentre colpisce il muro dietro di lei! L'ultimo mephit vola addosso a Vimak, ma il goliath evita tutti i colpi senza nessun problema.

Kaltro, che sta tenendo a bada i due avversari, non riesce a vedere il soffio di Jil,e viene preso in pieno! Il tetto però comincia a essere lambito dalle fiamme, l'architrave in legno che lo sorregge prende fuoco e le tegole diventano scivolose dal ghiaccio sciolto! Kaltro, Vimak e Mara scivolano a terra, cadendo da tre metri di altezza!

Il boato è devastante, pezzi di tegole si staccano dal tetto spiovente, e la neve viene scagliata all'indietro come ali bianchi, ma Kaltro, che stava quasi per cadere, poggia il piede a terra e il ghiaccio lo tiene bloccato, come se fosse un tutt'uno. E' un errore venire così vicino a me, goliath... Lo sguardo che ti lancia, il modo in cui ti guarda, ti fa venire i brividi. Intanto, mentre il mephit vola rapido verso Vimak per continuare l'assalto, una freccia lo prende in pieno, facendolo esplodere in una nube di ghiaccio - lontana da Vimak, per fortuna. Renn si sposta in modo da vedere sia l'altro Mephit che Kaltro, silenzioso come ogni cacciatore.

Kaltro incassa i colpi, anche se dal suo corpo non esce più sangue, e la fiammata gli brucia parte dei vestiti! Mentre viene gettato all'indietro, la sua mano si muove come di volontà proprio e la lama prende in pieno l'armatura di Mara, causando una striscia di ghiaccio e un lungo taglio!

Mara resiste al ghiaccio, lo sputa e sente solo dolore alla bocca ma nient'altro, poi Narod assale Kaltro con una granicola di colpi! L'assassino si protegge con le braccia, viene quasi sbalzato all'indietro quando arriva Jil col suo potere magico! Kaltro viene preso in pieno, la neve si solleva e le finestre si rompono attorno a lui, ma l'assassino stringe i denti e osserva i suoi rivali. Non sembra avere paura, non sembra provare nulla, se non rabbia gelida. Ero solo un pescatore, quando tutto è iniziato. Le sue parole cominciano a rilasciare ghiaccio, poi il suo corpo viene avvolto dalla neve e scompare in uno sbuffo, per poi riapparire sopra uno dei tetti. La nave si è distrutta, nel Mare del Ghiaccio Movente. Cercavo di raggiungere l'Isola di Solstice. Ed è lì, che è arrivata lei. Uno dei mephit di ghiaccio si schianta contro Vimak, cercando di artigliargli il petto, ma non riesce a superare la spessa pelle del goliath! L'altro mephit invece si butta in mezzo al gruppo, composto da Jil, Mara e Narod, e comincia ad emettere un gas che copre l'intera piazzetta dei vicoli! Kaltro fissa Vimak, entrambi sui tetti. Ero vicino alla morte per congelamento, e Auril mi ha salvato. Io uccido in suo nome, sono un suo Agente di Morte.

Kaltro, dopo aver resistito ai tremendi colpi di Mara, si volta immediatamente verso Vimak e mette le braccia incrociate davanti al viso, mentre le fiamme e i dardi impattano contro di lui! Abbassa gli arti lentamente, e i suoi occhi di ghiaccio si fissano sul goliath. Essere lì sopra non ti terrà in vita. E mentre Mara sferra i colpi, Kaltro le scocca un'occhiata rapida, e il ghiaccio comincia a crearsi nella sua bocca... Ricevi il bacio della Dama Del Gelo! Renn intanto si getta di lato dal vicolo, incocca l'arco, e la sua freccia trapassa un braccio di uno dei mephit, che ringhia furioso. Vieni da me, mostriciattolo! Estrae un pugnale e si prepara, abbassato come un cacciatore.

Come sempre, i colpi di Mara scendono devastanti! Il fuoco si propaga a ogni suo movimento, poi il tuono arriva e Kaltro fa quasi per essere spazzato via... quasi, perché il gelo sembra allungarsi nel suo corpo e mantenerlo sul posto, mentre lui digrigna i denti con ira!

Le venature verdi che spezzano il terreno si allungano e si diramano sempre di più, ricoprendo tutta la collinetta della città alta e spezzando a tutti gli effetti il suolo, creando zolle che si sollevano e si abbassano con secchi scrocchi e volute di fumo verde! La spada brilla di luce furente, le tue carni vengono consumate e il tuo corpo stesso viene annientato dalla verde luce del Velo! Il mono cambia, Grail prende l'aspetto corrotto e contorto del Velo, colonne piegate in forme innaturali, e anime sfocate che si muovono senza meta e senza scopo. Ma tu.. tu non vedi più nulla. A dire il vero, non sei più "tu". La tua essenza si spezza in mille parti, si diffonde nell'aria e nel terreno, nel fuoco e nel ghiaccio, e come un esercito di uomini morti ora Voi Vi alzate, spezzate il terreno e riprendete possesso del Vostro corpo. La terra trema, i dormienti hanno incubi, coloro che vegliano hanno invece un brivido e si chiedono cosa sia successo davvero, in quel fatidico momento. .... Egorath cammina tra i morti inchinati ai suoi lati. La sua mano sfiora gli oceani di anime che scorrono ovunque e che si piegano al suo tocco. I suoi passi lasciano zone di terra maledetta e nessun fiore sorgerà più in quel punto, né erba ricoprirà quella zolla. Ricorda tutto, tutte le battaglie, tutte le vittorie, tutte le perdite. Tutte le distruzioni, tutti i morti, tutte le anime. E l'antico fuoco della guerra si risveglia in lui, di un conflitto che non è mai terminato. E che ora, potrà finalmente riprendere. I suoi passo lo portano di fronte a un trono, grande come le montagne e vasto come la terra stessa, ma in un luogo che nessun mortale potrà mai vedere. Egorath, il Portatore del Distruttore di Mondi, poggia un ginocchio a terra, e le infinite voci dell'essere di fronte a lui lo accolgono. Siedi nuovamente di fianco a me. Gioisci con me, perché tutto inizia ancora una volta. Ed Egorath alza nuovamente la testa, un sorriso beffardo sul suo volto. Sì, mio signore Masam.