AlexITA81

Sorrido e poi chino il capo con riverenza come a chiedere perdono per l'impertinenza. Chiedo umilmente perdono mia Signora, non mi beffo di voi. Molti hanno dubitato del mio signore nel corso del tempo, non é facile credere e basta. Assumo quindi l'espressione determinata e sicura di chi crede fermamente in ciò che dice. Sono giunto da voi senza artifizi e con umiltà vi assicuro che non avrete alcun bisogno di piani di riserva. Dubitare dell'arrivo di Lord Victor ha la stezza valenza che dubitare di una nuova alba.

Quando l'Elfa fa il suo ingresso mi alzo per farle un inchino altrettanto studiato. Mia signora. Il mio nome non ha importanza, sono solamente un umile messo. L'unico nome degno di nota che dovete tenere a mente è Lord Victor. Lascio che l'Elfa dallo sguardo intelligente si sieda e si versi la tisana. E' abituata ad usare anche la propria bellezza a proprio vantaggio, per cui tengo per me qualsiasi commento a riguardo. Bevo un sorso di vino e saggio della frutta esotica cercando di simulare il piacere dato dal loro sapore. Lord Victor è semplicemente tutto, mia signora. E' l'incarnazione del fascino, del lusso, dell'ostentazione e del potere. Nessuno dubiterebbe del suo rango da un semplice sguardo alla sua persona. Di fatto, quando ci si trova in sua presenza, il mondo sembra ruotare attorno a lui e non il contrario. Lascio che l'intelligenza della mia interlocutrice capisca ciò che deve ed immagini il resto. Una fervida immaginazione non farà che dare enfasi alle mie parole. Ecco dunque il motivo della mia visita: Lord Victor ha visto del potenziale in Grail e vuole mostrarsi pubblicamente davanti a tutte le nobili casate. Il Ricevimento sarà un'ottima occasione. E la casata Dorodal potrebbe essere interessata a stringere un accordo di comune vantaggio con il mio signore, diciamo per formalizzare un invito. Un favore che Lord Victor sarà ben lieto di ricompensare. S'intende che anche un vostro cortese rifiuto è ben accetto, in tal caso ho il compito di recarmi dagli Alaviel. Sorrido cordialmente e prendo il calice per assaggiare ancora del vino.

Vimak non scorge nulla nella stanza ma sa di essere di fronte alla presenza di un non-morto. E stando alle parole di Mara é un essere malvagio. L'amica viene strattonata e spinta fuori dalla finestra in un boato di vetri rotti e legno spezzato. Allora il Goliath balza in piedi ed evoca in un istante la magia per acuire i suoi sensi nel disperato tentativo di individuare lo spettro maligno. E lo sente nell'aria, nel quasi impercettibile spostamento di vento, nel flebile sussurro ... Punta un dito sopra il tavolo. Sopra il tavolo Jil! Lo sento qui in mezzo a noi! Non resta che affrontarlo ora ...

Seguo la guardia Elfo fino alla stanza di ricevimento. Così ho il tempo di ammirare la magione e rendermi conto dello sfarzo e del potere. Come secondo famiglia di Grail si trattano bene. Quando resto solo in attesa di essere ascoltato, cammino per la stanza osservando le armi appese alle parete. Nessuna magia dici? D'altronde è svanita, o così ho sentito dire a Grail. Ricordo di essere stato un abile spadaccino, ma se in questa città non vi sono armi degne di essere impugnate da me dovrò avvalermi solo della mia magia. Passo vicino all'orologio ammirando i meccanismi muoversi. Ne ho sentito parlare di simili invenzioni che custodiscono il tempo ma mai ne ho visto uno. Deve essere molto, molto costoso. Attraverso il Velo non scorgi altro Ghed? Chissà se in questo momento qualcuno ci sta spiando. Forse il farmi parlare con il capo della servitù è solamente uno stratagemma. E questo tipo di intrigo mi affascina sempre, mi fa tornare indietro di molti anni anche se i miei ricordi sono distaccati. Quindi nell'attesa mi prendo un calice di vino ed un piatto di frutta fresca e vado a sedermi comodamente sul divano, accavallando le gambe in una posa assolutamente ricercata e rilassata.

Mara spalanca gli occhi quando sente l'influsso di puro male invadere la stanza. Istintivamente porta la mano destra alla scimitarra incantata al suo fianco e si guarda attorno, pronta a scattare in piedi e combattere. L'ho sentita Jil, è una presenza malvagia di cui non possiamo fidarci! Sguaina la spada!

Mi prodigo in un inchino calcolato in risposta alla guardia. Un legame col Velo? Interessante, forse farà luce sulla natura stessa del nostro legame e della mia presenza in questo luogo. Starò attento, o almeno farò il possibile. Sono disposto a rischiare se serve. Riprendo la posizione eretta con le mani dietro la schiena ed il portamento fiero tipico di questi Elfi. Sono un umile messo inviato dal mio padrone, Lord Victor, per portare un messaggio al vostro Lord Dorodal. Desidero un'udienza secondo i suoi impegni. Vedete, il mio Lord arriverà da fuori città ed intende trovare un'accoglienza degna del suo rango ed un possibile, socio, per affari. Vi comunicherei la famiglia del mio padrone ma non è di questa regione e la sua conoscenza non vi dirà nulla in più di quanto offro io, miei signori. Eseguo alla perfezione, secondo l'etichetta, un inchino di cortesia nei confronti dei soldati Elfi e me ne resto in silenzio come da protocollo in attesa di una loro risposta.

Mara resta concentrata ad osservare le parole scritte nella brina che appaiono nella stanza. Di sicuro è inquietante ma Jil sembra aver trovato il modo di parlare con lo spirito. Quando sente parlare di male la spadaccina chiude gli occhi e lascia che i propri sensi vadano oltre il materiale, così come le hanno insegnato al tempio. E cerca di percepire se il male soprannaturale è presente nella stanza. Vimak guarda Jil quando legge la risposta del fantasma. E poi annuisce perché sta andando bene, secondo lui. Chiedi di male, Jil, forse noi può fare qualcosa.

Sorrido mentre allargo le braccia e respiro a pieni polmoni la ricchezza. In fondo mi sento quasi a casa. Quasi. Anzi no, per niente. E' tutto solo un'illusione mentre abbasso gli occhi e guardo le mie mani che a stento riconosco. Ma può diventare reale se agisco bene. Sorrido divertito a Ghed che solo io riesco a vedere. Ora? Entriamo in scena. E mentre attraverso la via diretto al giardino della sfarzosa magione, la mia armatura magica muta in un elegante abito da ambasciatore, con tanto di camicia di seta, risvolti e decorazioni in filigrana dorata. La magia poi avvolge la mia pelle, i miei lineamenti e tratti dandomi l'aspetto di un carismatico e nobile alto elfo. Con passo sicuro e fiero cammino fino all'ingresso per annunciarmi. Tu in ogni caso osserva bene cosa si trova attorno. E' vero che non dovrebbero avere magia, ma è meglio stare comunque attenti. Se noti qualcosa che io non posso scorgere avvisami.

Mara guarda Jil che è l'unica ad avere conoscenze di spiriti e cose simili. Un brivido le attraversa la schiena quando le candele si spengono. Allora sfoggia un sorriso beffardo e si osserva attorno. Se questa è una buffonata dell'halfling per alleggerire i loro borselli la pagherà col sangue. Vimak dal canto suo resta sereno a gambe incrociate. Gli occhi chiusi mentre cerca di portare calma al gruppo e mentalmente prega Auril perché invii un segno della sua presenza.

Alla velata minaccia di Jil - sul pungere le loro mani con lo stocco - Mara la fulmina con lo sguardo. Poi perlò sbuffa e mette le braccia conserte quando sente l'intenzione di Jil sulla seduta spiritica. Non ne hai avuto abbastanza di spettri, principessina? Vimak invece annuisce e le cinge le spalle con la grossa mano. Forse tua occasione per contatto con loro. Nella torre tu fatto miracolo, forse ora puoi risolvere, parlare con loro.

Sorrido alla domanda di Ghed. Non saprei. Ci sono cose peggiori della morte te l'assicuro. Sostengo lo sguardo di sfida di Rukos, cercando di capire cosa gli passa nella mente. Vuole vendetta? Potere? O semplicemente il desiderio del Caos lo spinge a seguirmi? Tuttavia ho bisogno della sua cieca fede in questo momento. Bene, se hanno un magazzino sarà il nostro obiettivo. E' vero che una volta attuato non potremo tornare indietro né avremo tempo per altro. Dobbiamo colpire duramente e velocemente, portare le armi nei rifugi e distribuirle sotto gli occhi degli Gnoll, preparare la rivolta. Così quando andrò al Ricevimento, tu ed i tuoi fratelli scatenerete il Caos a Grail così farò capire ai nobili che loro non hanno più alcun potere e saranno costretti a scegliere se appoggiare ancora il Governatore o farsi da parte. Poi ripenso alla faccenda del magazzino, a quello che ha detto l'orco. Gnoll più aggressivi di quelli che ho affrontato. Sarà un ottimo allenamento prima di affrontare il Governatore. I miei poteri sono ancora in parte nuovi e non ho ancora scoperto il loro vero limite. E solo avvicinandomi posso comprendere come sconfiggere quel bastardo. Per il magazzino me ne occupo io direttamente. Scegli un pugno di guerrieri di cui ti fidi, mi serviranno una volta dentro per portare via il necessario.

Mara si sistema il mantello sulle spalle e si impettisce quando fa il suo ingresso nella locanda. E subito ascolta avidamente il racconto dell'halfling mentre si avvicina al banco. Sembra di no, non ancora, Jil. Tuffarsi nell'acqua gelata chi riuscirebbe a farlo e sopravvivere? La spadaccina sorride divertita all'idea e poi guarda Vimak. Il goliath che cammina scalzo ed a petto nudo anche in mezzo alla più impietosa delle tormente. E le viene un'idea. Ma quando sente Jil parlare di due stanze mette una mano sul braccio dell'amica con forza. Oh andiamo Jil scendi dal tuo piedistallo. Ricordi cos'è successo l'ultima volta? Una sola stanza, i Lupi del Caer dormono assieme. La voce di Mara è decisa e pianta i suoi begli occhi verdi in quelli dell'amica con sguardo serio.

Resto ad ascoltare con interesse le parole di Rukos. Per essere un orco pensa come un leader e questo suo lato mi piace anche se non glielo direi personalmente. Mi fido di quello che dici, amici. In fondo vivi a Grail da ben prima di me e probabilmente hai una visione più ampia e completa. Sorseggio ancora il vino cercando di ricordare il sapore che aveva. Dunque se combatto il Governatore secondo te avrà il sostegno di tutti. Ma per una rivolta serve tempo e bisogna agire segretamente perché se viene fiutata finirà in un mare di sangue. Servono persone fidate e servono armi. Tu saresti in grado di trovarmi entrambe? Per le prime sei l'unico ad avere contatti, ma posso sempre occuparmene io. Per la seconda, se anche hai solo idea di dove sono i magazzini degli gnoll, posso cercare come prendere quello che ci serve senza che nessuno se ne accorga. Inoltre con i tuoi fidati dovresti iniziare a sondare il terreno e capire quanti effettivamente prenderebbero le armi contro il Governatore ed i nobili. Lo puoi fare? Poggio il calice mezzo pieno sul tavolo davanti a me. Se fossi ancora nel mio mondo o nel mio tempo ci metterei pochi giorni a raggruppare un'armata dando fondo alla cassa del tesoro. Per non parlare dei debiti che alcuni nobili avevano nei miei confronti e che avrei potuto riscuotere in qualsiasi momento. Sospiro. Che ne dici Ghed? Sembra che daremo inizio ad una guerra più ampia di quanto pensassi. La mia ascesa al potere sarà più spettacolare, più trionfale, forse al punto che i bardi ne scriveranno una storia da taverna ed i filosofi un libro per i posteri. Oppure semplicemente morirò nel tentativo.

Mara si allontana dalla folla assieme ai compagni e quando Jil parla, lei mette le braccia conserte ed il broncio. Se Dzaan è così stupido da finire sul rogo allora non è degno di stare con i Lupi del Caer. No, io penso che a bruciare sulla pira ci fosse il vero Dzaan. In questo modo il Simulacro ora é libero a tutti gli effetti, solo non dovrebbe mostrarsi molto in giro. Vimak annuisce a Mara e Jil in accordo con loro. Poi guarda Jil col dubbio in volto. Credi noi in pericolo? Poteri magici visti male? Tua idea di chiedere regole buona così sappiamo. Sempre meglio conoscere usanze di nuova tribù per non offendere nessuno. E così mentre Mara si guarda distrattamente intorno nella speranza di vedere quello sciocco Simulacro di Dzaan comparire da un momento all'altro, il Goliath cerca la guardia cittadina assieme a Jil per avere informazioni.

Allungo le gambe mettendo i piedi sul tavolo per una posizione comoda. Pagherei in questo momento per una lussuosa poltrona imbottita, in una pregiata stanza con camino immerso in costosi arazzi, candelabri d'argento servitori pronti a rispondere alle mie richieste. Sospiro. Dovrò faticare un po' per recuperare la posizione che mi è dovuto. Sinceramente non mi sono posto il problema. Sono abituato ad ottenere semplicemente quello che voglio o che mi serve, utilizzando le mie risorse ed i miei poteri. Voglio presentarmi alla loro famiglia come un messo e vedere se riesco ad ottenere un'udienza senza dover ricorrere alla magia, parlando. Poi sorrido. Beh, ammetto che potrei influenzare qualcuno di loro con la magia, ma questo non lo sapranno. Lo scopo è ottenere un invito ufficiale al Ricevimento di modo da poter agire liberamente. Si parlerà di questo nuovo arrivato ed allora otterrò di far uscire dalla sua tana il Governatore. Il resto lo lascio al caso. Potrei decidere di combatterlo là, perché no, ucciderlo davanti a tutti e mostrare la sua testa come trofeo per chiedere ai nobili la loro deferenza. Rigiro il bicchiere di vino nella mano ed osservo il liquido rosso oscillare ritmicamente come onde del mare. O magari potrei semplicemente stare a sentire quello che ha da dire. Ammetto che troverei divertente sia l'una che l'altra possibilità.

Mara si avvicina alla folla e ciò che vede non le piace. Certo non è la prima volta che vede un'esecuzione nella pubblica piazza, ma col cappio la fine è rapida mentre la morte bruciato ... Fa un brutta smorfia e sputa a terra per scaramanzia. Bastardi, che fine. Vimak appena vede la scena fa per avanzare ma vede che la persona, il condannato, è oramai solo un cadavere bruciato. Perché loro fa questo? Per te Auril? Tu chiedi questo dolore e sofferenza? Non serve per tua forza. Allora con un modo leggermente brusco il goliath prende un cittadino dalla spalla voltandolo verso di sé e gli domanda con una voce profonda. Cosa avete fatto? Perché fatto questo?

Il tempo passa e mi abituato sempre di più alla mia nuova situazione, a Grail ed alla presenza di Ghed. Rukos ed i suoi orchi sembrano vedere in me qualcosa, anche se non comprendono le mie reali motivazioni. Ma in fondo il mio agire porterà loro beneficio. Tutti ci guadagneremo, eccetto il governatore ovviamente. Vedo sempre più orchi passare per il rifugio segreto e in un'occasione di calma, mentre fingo di consumare un pasto di cui non ho bisogno cercando ancora di ricordare il sapore della vita, mi rivolgo a Rukos. Sembra che la tua gente sia molto interessata alla mia presenza, amico. Tu centri qualcosa vero? Lo dico con un mezzo sorriso. Ma prima che mi risponda, lasciandogli il tempo di pensare, continuo a parlare. In questa decimana ho osservato Grail molto da vicino. I miei sospetti sembrano sempre più fondati: il Governatore terrorizza i nobili, forse possiede un antico manufatto pericoloso o forse possiede delle doti magiche. Certo la sua villa è protetta da una Guardia Magica, rendendola invalicabile senza conoscere probabilmente una parola di comando segreta. E i nobili, beh loro sono nobili come in un tutti i regni. Avidi, bramosi di potere oltre ogni limite, arroganti, superficiali. Tutte qualità che possiamo sfruttare a nostro vantaggio. Ho sentito che i Dorodal sono considerati la seconda famiglia più potente. Prendo fiato e sorseggio il buon vino che mi ha portato Rukos. Una posizione scomoda. Spingendo sulle giuste corde potrei cercare l'alleanza di questa famiglia, cercando in qualche modo di promettere loro una posizione migliore nella scala di potere. Penso che farò loro visita come messaggero per ottenere un'udienza privata.

Vimak si guarda attorno, colpito dalle dimensioni di Easthaven. Il goliath fatica a credere quanto grande sia questa "tribu" di umani. Città molto grande. Mara gli passa vicino e gli da una pacca sulla schiena. Sì, non la più grande che ho visto in vita mia ma notevole. E non startene li impalato a fissare, sei un Lupo del Caer e non devi sembrare un rammollito. Così la spadaccina si mette in testa al gruppo camminando impettita, con passo sicuro ed uno sguardo corrucciato per mettere a disagio chiunque osi anche solo avvicinarsi alla sua borsa delle monete. Andiamo Jil, non restare indietro. Ho bisogno di bere qualcosa e di scaldarmi con dello stufato caldo. E mentre ci riempiamo lo stomaco pensa a due righe da scrivere per cercare un nuovo compagno. Potremmo appendere un avviso nella locanda sperando che si presenti qualcuno, che ne dici?

Invisibile? Mi esprimo senza muovere le labbra e parlando direttamente nella mente di Ghed. Nella mia illusione di un comune cittadino di Grail resto al perimetro della magnifica residenza del Sindaco osservando le ronde continue dei soldati Elfici e dei loro strani felini. Il Governatore sa il fatto suo, deve aver protetto la villa da possibili intrusioni magiche. Questo conferma il fatto che padroneggi un'Arte potente e che sia nelle grazie dei Nobili. Mi domando se questa Guardia Magica abbia una qualche falla che possiamo sfruttare a nostro vantaggio. Osservo bene la collina che ospita la dimora ed inizio a fare il giro lentamente a piedi. Vieni Ghed, questo è un gioco dove ogni mossa va ragionata e non c'è alcun limite di tempo.

Mara già si immagina quando le sale della fortezza saranno gremite di soldati di professione devoti ai Lupi del Caer. E si immagina camminare tra quei guerrieri a testa alta, con fierezza e con un'aura di rispetto. Così sorride all'idea. Per ora la puoi gestire come credi Trovus, accumula i profitti in una cassa del tesoro e poi vedremo come ricavarne qualcosa di utile. O pagare una guarnigione fissa di soldati di leva. La spadaccina si gira ad osservare Vimak e Jil. Il taciturno Goliath semplicemente annuisce, non vedendo i vantaggi di una o dell'altra scelta e lasciando la decisione a chi ne capisce di più di lui.

Comprati eh? Chiedo retoricamente a Rukos mentre continuo a sorseggiare il vino e cammino per la stanza. Passo di fianco a Ghed che cammina col corpo dello gnoll morto. Se fossi ancora nella mia terra non sarebbe un problema. Ricordo di essere stato ricco e nobile, con possedimenti e fortezze ed anche dei soldati. Ma qui. Guardo solo la borsa con le poche gemme preziose che mi sono rimaste. Posso anche comprare qualche informazioni ma tutti i nobili non penso. A meno che non riesca a mettere le mani su qualche tesoro o qualcosa di molto, molto prezioso. Infine vado ancora a sedermi al tavolo accavallando le gambe e assumendo una posa calcolata e leggermente spocchiosa. Rukos, hai detto che il Governatore trasuda magia. E' uno stregone? Perché la stregoneria è un ottimo sistema per farsi amici e alleati. Ed è una risorsa di cui dispongo abbondantemente. Sconfiggere il Governatore al suo stesso gioco potrebbe essere un intrattenimento piuttosto allettante. E piego l'angolo della bocca in un sorriso compiaciuto.

Mara si siede e ascolta con attenzione il racconto di Jil e la proposta di Trovus. Quando sente gli occhi della gente sul gruppo si sente tronfia di sé stessa e dei compagni. I Lupi del Caer iniziano a farsi conoscere. Sono d'accordo Jil. Se chiediamo aiuto Easthaven ci chiederanno in cambio qualcosa che non possiamo ripagare. Ma se invece stringiamo un accordo Caer-Konig, forse questo paese crescerà di fama grazie a noi. Il Goliath non capisce molto di queste faccende tipicamente umane. Si domanda perché non lavorino semplicemente tutti assieme ognuno mettendo a disposizione la propria abilità. Ma col tempo ha imparato a comprendere un po' di più gli umani e la loro brama. Anche io accordo Jil. La spadaccina trangugia velocemente un boccale di birra e si pulisce rudemente la bocca con la manica. Bene Trovus, allora i Lupi del Caer vi lasciano usufruire della fortezza. E non appena metteremo le mani su un grosso tesoro la miglioreremo. Per ora cercate di fare quello che potete, usatela per commercio, affari, rifugio e perché no, anche come tempio per i pellegrini, come suggerisce Jil. Le mura sono intatte, le porte integre per cui reggerà ad un assalto e potrete nascondervi in caso di pericolo. Magari vi accompagniamo, Trovus, che dite? Così ve la mostriamo e magari vedendola già vi viene in mente qualcosa. Ci sarà bisogno di un responsabile di tutto e deve essere qualcuno di cui possiamo fidarci. Ma il dragonborn ubriaco non è poi così degno di fiducia per Mara che continua a guardarlo dall'alto in basso, senza troppo rispetto per il suo ruolo. Però non dice, forse l'occasione di fare qualcosa di grande per il proprio paese lo farà tornare sobrio.

Afferro il boccale e sorseggio il vino. Stavolta il sapore non è male, anzi, piacevole. Mi ricorda serate liete davanti al camino ma attorno a me ci sono solo ombre, volti evanescenti che non ricordo, voci che parlano senza che comprenda. La mia memoria in frantumi è una dannazione. Elfi? Lo esclamo con sincero stupore. Inoltre non ricordo di nessuna alleanza recente tra umani ed orchi soprattutto per fare fronte comune contro gli Elfi. Quanto tempo sono rimasto lontano dalla realtà? Da come ne parli non sono la stessa progenie che ricordo. Dev'essere accaduto qualcosa in quella guerra. E detta così, non dovrei fermarmi al Governatore, dovrei occuparmi anche di loro. Tuttavia la schermaglia non è semplice, loro sono nobili ed hanno influenza, potere e mezzi per ottenere tutto ciò che vogliono. Sorrido poi all'idea di essere la carta che permette di vincere il gioco. La magia è l'unica incognita ed il mio vantaggio. Mi siedo comodamente su una vecchia sedia che cigola accavallando le gambe mentre continuo a sorseggiare il vino e pensare. Guerra. Posso spingere la gente di Grail ad una rivolta, a combattere per me contro i nobili? Non ne sono sicuro. Devo prima colpire duro, far capire che la bestia può sanguinare. Mi domando come possano gli Elfi accettare questo Rakshasa come Governatore. E' una scelta atipica per la loro indole, a meno che non sia una marionetta. O abbia qualcosa che loro temono.

Mi avvicino e poggio una mano sulla spalla di Rukos. E sfoggio un sorriso cordiale. Non devi avere paura di me. Sì è vero, possiedo la magia ed un potere che probabilmente a Grail non vedete da generazioni, ma tu non sei mio nemico. Ed io non ho nulla contro la tua gente. Ho bisogno di risposte e per prima cosa intendo spodestare il Governatore e sedermi sulla sua sedia. Quindi congiungo le mani dietro la schiena ed inizio a camminare lentamente per la stanza per dare spazio ai pensieri. Intanto dovremo pulire, sbarazzarci degli Gnoll. Se non altro nessuno sa cosa sia successo, per ora. Ma torniamo a noi, se né la tua gente né tantomeno la mia è bene accetta tra i nobili, da chi è composta la nobiltà? Da Gnoll non credo. Faccio un sorride bieco e divertito. E poi sono curioso di sapere di più su questo Signore della Corte. Vedi potrei fingermi quello che non sono, ma l'idea di ottenere un invito per quello che sono mi diverte ancora di più.

Vimak e Mara si scambiano un'occhiata. Mai avrebbero pensato a questa dote dell'amica. Il possente Goliath annuisce. Vostro popolo, tradizioni diverse. Mia gente vede solo abilità, solo chi abile ha onore. Chi non merita allontana, esilia da tribù nel disonore. Mara ha un moto di stizza. Ancora non comprende bene la mentalità del Goliath, onore e rispetto per la spadaccina sono concetti assolutamente diversi. Però sorride a Jil, un sorrido scaltro e divertito. Ehi ci sai fare con le parole, Jil, pensavo sapessi solo comporre belle poesie da taverna. Il tuo piano mi piace, in fondo il Caer lo possiamo già reclamare, ma abbiamo bisogno che venga popolato. Dobbiamo avviare qualcosa. Se pensi che risolvere il problema dei Duergar ci porterà fama e prestigio, tanto che i cittadini di Caer-Koning ci seguiranno allora per me va bene. Uccidere degli infami mi darà soddisfazione, fra l'altro. Poi Mara riflette su quello che sanno. Molto poco a dire il vero. E senti, come pensi di scoprire qualcosa su Chardalyn? Non ci sono Saggi o librerie da consultare in queste cittadine desolate. L'unico indizio che abbiamo è il traghetto ad Easthaven. Visto che ci dobbiamo andare con Dzaan potremmo iniziare da lì.