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AlexITA81

Circolo degli Antichi
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  1. Mi alzo in piedi massaggiandomi le tempie per il leggero dolore alla testa dovuto alla magia. La mente dello Gnoll è un turbinio sconclusionato di caos, dove a fatica sono riuscito a racimolare alcune informazioni utili. Rakshasa. Ricordo qualcosa di questa stirpe? Alzo la mano verso lo Gnoll terrorizzato e pronuncio delle parole di potere. Catene invisibili di magia balzano dal pavimento e lo inchiodano sul posto, avvolgendolo, bloccandolo, rendendolo inerme. Sei stato utile per quanto disgustoso. Sono di parola e ti lascerò l'anima, ma ahimè non posso fare altrettanto con la vita. Sai troppo. Sposto lo sguardo verso il corpo morto mosso da Ghed. Uccidilo in fretta. Parlo attraverso il nostro legame mentale. Quindi mi incammino al piano di sopra dove ritrovo Rukos. Stai bene? Hai affrontato quelle bestie con coraggio, sono lieto che il sangue degli orchi non si sia affievolito nelle tue vene. Ho trovato una cosa interessante. E avrai bisogno di un abito nuovo, elegante. Andremo ad un Ricevimento nella Città Alta. Piego leggermente l'angolo della bocca in un sorriso appena accennato.
  2. Fiducia? Mara solleva un sopracciglio mentre osserva Jil cercando di capire dove vuole arrivare. Lei vede le cose in modo molto semplice. La Gloria porta alla fama, la fama al potere, il potere al suo obiettivo. Spiegami cosa hai in mente Jil. Anche Vimak si volta a guardare l'amica cantastorie.
  3. Osservo per un attimo Ghed prendere possesso del corpo. Non pensavo potessi farlo. Né io, né tantomeno tu. Ma mi tornerà comodo. Ora recita la tua parte, gira attorno allo Gnoll con la sola minaccia di strappargli lo spirito. Sarà sufficiente. In fondo detesto torturare e non vi voglio ricorrere. Ma mettere paura, quello lo posso fare. Avanzo fino davanti al capo branco degli Gnoll e mi piego sulle ginocchia per fissare i miei occhi glaciali nei suoi. Ancora gli parlo nella mente senza muovere le labbra. Il tuo destino dipende dalle tue risposte. Se mi piaceranno ti permetterò di tenerti l'anima. Ora dimmi di Ashmashan, chi è - che cosa è - che cosa vuole da Grail, quali sono i suoi alleati, che rapporto avete voi Gnoll con lui. E quali sono i suoi nemici. Resto ad ascoltare con fastidio i pensieri primitivi di questa ignobile creatura. E' una sofferenza ascoltarli, come udire continuamente una melodia stridula e fastidiosa. Avanti parla.
  4. Eccessivamente violento forse. Però noto i frutti del potente incantesimo che ho formulato quasi istintivamente. Ora qualcuno crede in me. Ma d'ora in poi devo stare più accorto se voglio spodestare il Governatore. Ancora non ho compreso il limite del mio stesso potere e non ho idea se sia sufficiente per il mio scopo. Devo giocarmela come una mano di carte. Felice di sentire quelle parole, Rukos. Ora prendi la sua spada e sali al piano di sopra. Lasciami solo col prigioniero perché ho necessità di risposte. E da qualcuno devo iniziare. Mi alzo lentamente raggiungendo il più vicino degli Gnoll ridotto ad un statua di ghiaccio. L'espressione immortalata è un misto di orrore e paura. Passo la mano sul suo schifoso grugno e poi scendo fino al torace. Mormorando una cantilena tanto antica quanto oscura, inizio a strappare lo spirito dal corpo prima che raggiunga il suo Piano. Mi allontano mentre una forma contorta, tetra ed evanescente, uno spettro di ciò che era esce dal corpo del morto e si prostra di fronte a me chinando il capo scheletrico in segno di riverenza. Giro uno sguardo freddo verso l'unico Gnoll rimasto. Ora mi dirai quello che sai. Parlo direttamente nella sua mente perché mi rendo conto che lo posso fare, così come posso leggere il caos dei suoi semplici pensieri, la paura e la rabbia.
  5. Mara guarda Jil con freddezza. Poi sputa a terra come farebbe un soldato veterano con gesto scaramantico. Ci pagano per l'assassino, Jil. Se dobbiamo pagare per ottenere informazioni tanto vale lasciarlo stare. Vimak scuote la testa. Non giusto. Lui pericoloso, dobbiamo fermare. Compenso non importa. Ma la spadaccina si alza in piedi stizzita dalla frase dell'amico goliath. Ah! Che faccia tosta. Pensi che mi prenda la briga di dare la caccia a quello senza merito? Io non mi fido di quei maghi, è già tanto se accetto Dzaan e quel suo fetido compagno, figurati andare a stringere un accordo con loro. Mara guarda i compagni che sembrano disposti a fare accordi pericolosi per la missione. Lo so che cosa state provando, e visto che non lo dite allora lo dico io. Ci serve qualcuno che prenda il posto di Darrox se vogliamo racimolare abbastanza oro da pagare qualche Sacerdote per liberarlo dalla sua maledizione.
  6. Li vedo fermarsi. Desistere, hanno paura. Ma non sono ancora sottomessi. Che c'è avete finito? L'Armatura di Agathys è una protezione ben oltre le vostre capacità mortali, come ha capito il vostro compagno pagando con la vita. Stacco un pezzo appuntito di ghiaccio dall'armatura magica e sussurrando parole di potere vi soffio contro. Un'ondata devastante di gelo mortale si manifesta investendo in pieno gli Gnoll che ho di fronte. Comunque il gioco con voi è noioso e mi servono solo risposte ...
  7. Mara ripone Vento del Deserto nella cintura. Poi guarda meravigliata l'affermazione di Dzaan. E' lui il sicario, io non agisco di certo in quel modo. Se lo trovo lo affronto con la spada in pugno e guardandolo negli occhi. Anche Vimak annuisce in accordo con l'amica spadaccina. Noi vogliamo fermare lui ma rispettando leggi del popolo. No omicidio. Credo che capire sue intenzioni e fermare sia necessario. Ma il massiccio Goliath pensa anche che hanno perso un amico ed un compagno prezioso. La boriosa Mara, che ha imparato a comprendere con il passare dei giorni, non lo ammetterà mai per orgoglio ma senza Darrox sarà tutto tremendamente più difficile. Così esprime un pensiero a nome di tutti per lasciare integro l'onore dell'amica. Forse noi bisogno di aiuto ora.
  8. Guardo gli odiosi Gnoll disporsi a ventaglio e mordo ancora il frutto. Sul serio? Sapete chi sono e ci provate lo stesso. Notevolmente stupidi. Punto l'indice della mano destra dalla carnagione candida verso uno degli gnoll davanti a me. Rahkams na tirafel ed una corona spettrale e nera appare sopra la sua testa, intangibile maledizione del mio mistico potere. Mi osservo la mano stupito per la cosa istintiva che ho appena fatto. Beh tu sarai sicuramente il primo che ammazzo. Poi un'altra formula difensiva arriva alla mia mente in un istante. Porto la mano sopra il bicchiere d'acqua mentre sussurro parole antiche e cariche di potere, e l'acqua vortica in aria e si deposita sulle mie spalle emanando poi una corrente gelida e mortale mentre un'armatura di ghiaccio si forma a proteggermi. Ed una corona di freddo gelo mi appare sul capo. A meno che non vi ammazziate da soli, ovviamente, ma questo suppongo non lo sappiate.
  9. Mara guarda meravigliata la spada, la solleva in aria e ne osserva la luce danzare sul filo della lama. Nella mente immagina le incredibili battaglie che deve aver visto nei caldi reami del sud! Rashid aveva buon gusto. Passa la mano sulla lama sentendone il calore, il sussurro di un vento caldo ed il potere. Vento del Deserto non farà che aumentare la fama della spadaccina e per questo sorride. Come una ragazzina gioviale si volta verso Jil. I maghi della torre avranno avuto i loro motivi per averla. A me poco interessa, quello che conta è la storia che intendo scrivere io possedendola. Tutti mi conosceranno nelle Dieci Cittadine e con questa spada sarà difficile non ricordarsi di me. Devo solo farle preparare un fodero adeguato.
  10. Resto al mio posto mordendo ancora la mela con noncuranza. Cosa ti prende Ghed? E' qualcosa che dipende da me, dal nostro legame? Vedo la paura in Rukos. Ma dov'è la fierezza del suo popolo? Gli orchi sono stati ridotti in un modo disdicevole. Piegati e dominati come fossero pecore. Devo risvegliare la loro forza se voglio aiuto. Dubito che ve ne farete qualcosa del denaro da morti, ma se proprio ci tenete a rischiare la pelliccia schifosa che vi ritrovate. Allargo le braccia platealmente. Siete liberi di provarci. I miei occhi lampeggiano di un lampo verde mentre la magia mi brucia nel sangue pronta ad essere rilasciata.
  11. Dopo aver salutato Darrox - forse per l'ultima volta - Mara guarda la splendida scimitarra che ha gettato via. Non era la spada a fallire. Era lei. Con boria va a raccoglierla e la infila nella cintura, non avendo ancora un fodero adatto. Era rischioso, Jil, lo sapevamo tutti. E tutti lo abbiamo accettato. Resta silenziosa qualche altro istante. Forse i compagni hanno bisogno di tempo, per ora può accontentarsi della Gloria guadagnata. La spada sarà il suo ricordo dell'impresa. Sorride soddisfatta. Dai andiamo allora, Easthaven non è proprio vicina ed ho bisogno di una buona bevuta. Anche in onore di Darrox. Vimak annuisce e guarda Jil. Cosa prova l'amica per la perdita? Era quella più legata al nano anche il loro rapporto sembrava un compromesso più che vera amicizia. Lei è forte, lei supera. Io invece? Il Goliath si guarda le mani. Io invece continuo a temere mio potere. Io oggi perso, colpa mia compagno caduto.
  12. Si, sto valutando se rendere schiava la sua anima dopo aver estratto le informazioni dalla sua testa. Davvero lo posso fare? Mi guardo un attimo la mano con cui sto giocando con il frutto. Sì mi ricordo di poterlo fare. Lancio solo un'occhiata di sfuggita a Rukos, alla sua tenacia e coraggio. Ora vedremo quanto è valido questo orco. Certo non posso lasciare che li uccida tutti da solo, mi basta vedere come ne affronta uno. Cambio posizione accavallando le gambe nell'altro senso e continuando a lanciare il frutto in aria e riprenderlo. Quindi in questa città sarebbe clandestino dare del semplice cibo ad un viaggiatore affamato? Do un morso al frutto. Che sapore terribile, mi porta alla mente sensazioni che non ricordo.
  13. Vimak rimane sbalordito dalla scarica di energia magica rilasciata dal canto di Jil. Percepiva che nell'amica si celasse un potenziale nascosto dalla sua natura fragile. La felicità della propria giusta intuizione strappa un sorriso dal volto dell'austero Goliath. Felice che tu trovato te stessa, Jil. Con dolcezza poggia un ginocchio a terra e una mano sulla spalla dell'amica. Spiace per Darrox, compagno. Mia magia nulla contro maledizione di mostro. Forse come dici Prete può aiutare, ma non possiamo viaggiare con lui così. Se la pietra si rompesse ... Il goliath lascia nell'aria le parole con un monito facendo capire che per Darrox non ci sarebbe più scampo. Mara dall'altra parte della stanza si riscuote dalla tremenda maledizione del basilisco e osserva la propria mano tornata di carne, mentre serra e apre le dita. Allora cammina lentamente fino al buco nel pavimento e quando vede la bestia morta ci sputa sopra con disprezzo. Poi vede Darrox. Ed in silenzio si avvicina al compagno caduto sotto la maledizione del basilisco, poggia una mano sul suo petto di pietra e china il capo per pregare affinché la sua anima da guerriero giunga alla Corte del Dio che alberga nel suo cuore.
  14. Sorrido perché solo ora mi rendo conto che potevo assumere l'aspetto di chiunque. Ma meglio così, non avrei scoperto tanto facilmente cosa sta succedendo se mi fossi nascosto. Gnoll. Dico a voce bassa e grave a tutti mentre alzo lo sguardo verso le scale. Se mi hanno visto entrare non servirà nascondersi, pesteranno queste persone finché non otterranno la risposta. Per quanto non mi importi molto di loro, trovo assolutamente insopportabile che degli Gnoll abbiano il potere. Il potere è solo di chi lo merita. Per cui prendo il pane e l'acqua dalle mani di Rukos e me ne resto seduto con le gambe incrociate ad osservare chi sta arrivando. Se questo posto ha un'uscita secondaria vi conviene andare.
  15. 30 anni, così tanto tempo? E cosa è accaduto a me, alla mia memoria, al mio mondo? Troppi dubbi. Prendo un frutto grande quanto un pugno e lo mordo sentendo solamente il ricordo del suo sapore ed un retrogusto amaro. Mi giro sulla sedia incrociando le gambe ed osservando tutti i presenti. Mentre lancio in aria il frutto e lo riprendo abilmente al volo ogni volta. Uccidere il governatore è stato il primo pensiero quando ho visto quella stupida statua nella piazza. Prendermi questa città sarebbe un primo passo. E' ignobile che la mia razza sia ridotta a vivere come topi di fogna. Il mondo è nostro, non degli Gnoll né di Ashmashan - a qualunque stirpe appartenga. Do un altro morso al frutto e faccio una leggera smorfia. Il sapore non è migliorato. Ma il mio vero dubbio è: tolto di mezzo il Governatore, a chi devo rispondere? Chi domina queste terre? Con la coda dell'occhio osservo cosa fa Ghed. E lui da quanto è legato a me? E perché? Purtroppo le risposte non le troverò sul libro di uno storico. Le dovrò dedurre dagli eventi.
  16. Mi scuoto mentre i ricordi si assestano nella mia memoria spezzata, per quanto siano flebili. Non lo so. Rispondo mentalmente a Ghed. Ma sento un legame con l'entità che chiamano Egorath. Forse è la fonte della mia magia, del mio potere. Osservo la stanza soffermandomi su tutti i particolari. Sugli orchi, sugli umani e sulle loro espressioni. Non hanno paura di me, mi vedono come qualcos'altro. Si aspettavano il mio arrivo? Prendo posto ad un tavolo come se mi fosse dovuto e cerco subito qualcosa da mangiare e bere. Mi rendo conto di avere fame ma sentirla solo come un vezzo e di non averne bisogno in realtà. Cosa mi è accaduto? Rukos, cosa mi sai dire di Egorath e del fatto di essere una "Scheggia"? Mi sembra importante per voi, al punto da rischiare la vostra sicurezza.
  17. Vimak vede che la volontà di Mara sta avendo la meglio. Sarà sufficiente a salvarla dalla maledizione di quel mostro diabolico? Perché maghi devono creare mostri? Mondo già pieno di pericoli. Un'idea balza in mente al Goliath. Così appoggia lo specchio davanti a Darrox di modo che sia sempre visibile al basilisco e poi - schermandosi gli occhi con la mano - si avvicina al fianco del mostro. Le sue zampe sono pietra, è immobile sul posto anche se cerca di lottare contro il suo stesso potere. E tendendo i muscoli, Vimak afferra la bestia al fianco con entrambe le mani nel tentativo di sollevarla completamente da terra! Gira lo sguardo verso il buco nel pavimento, una caduta che potrebbe fratturare la parte pietrifica del mostro e quindi condurlo ad una morte sicura. Arrrrrrgh! Tu fatto già troppo male a miei amici, bestia nata da magia. Questo mondo non è tuo, torna alla pietra che ti ha dato la vita!
  18. Mara sente la carne che si pietrifica e si appella a tutta la propria forza interiore. Dicevano che vicini alla fine si vede tutta la propria vita. Ed è così. La spadaccina la rivede in un lampo ed allora trova la determinazione di vincere la maledizione del mostro. No! Non finirà, non così. Il mio scopo è ancora solo abbozzato, come un dipinto senza colori e non vedo l'ora che la tela sia finita. Allora riderò in faccia al Destino.
  19. Morti in passato? Rispondo mentalmente a Ghed. Non ho idea di dove mi sto cacciando ma ho bisogno di alcune risposte iniziali. E stai tranquillo, in questa città - Grail - l'unico che può preoccuparmi è il Sindaco. Annuisco a Rukos e lo seguo dentro il locale. I miei occhi si adattano perfettamente all'oscurità riuscendo a vedere anche oltre la magia. Me ne rendo conto solo ora, eppure la grotta era buia e non ci ho fatto caso. Ho ancora molto di me da ricordare.
  20. Sorrido di traverso all'orco mentre guardo l'insegna da sarto sopra la porta. Non ha l'aria di una taverna, Rukos. I rumori della città sono un brusio continuo di sottofondo. Mi domando, visto che non ho ricordo chi sono, potrei essere il Governatore di Grail? Se mi occupassi di quella creatura potrei ritagliarmi un posto di potere. Avrei un rifugio, dei seguaci, le risorse ed il potere per portare avanti la mia ricerca.
  21. Alzo la testa e guardo se l'edificio in cui sta entrando Rukos ha una qualsivoglia insegna. Una locanda, una taverna, uno spaccio. La magia è sempre pericolosa Rukos.
  22. Vimak afferra saldamente lo specchio ed in un disperato tentativo si frappone tra il basilisco e Mara. Solleva alto lo specchio davanti a sé e nasconde il proprio sguardo dietro l'oggetto. Basta sofferenza mostro! Tu strappa miei compagni senza rimorso ... E' tempo che tu subisca stessa sorte.
  23. Mara guarda la propria spada fallire e fallire ancora. Non è la spada. Sono io. Perché? E' perché vedo una morte disonorevole negli occhi di questo schifoso mostro e ne ho paura? La temo così tanto perché non ci sarebbe alcuna gloria e verrei dimenticata per sempre? La spadaccina vede il wight passare lo specchio a Vimak e sorride. Se pensi che lo ucciderò con i giochetti ti sbagli Vimak. Per il mio onore, per la mia integrità, questo mostro lo ucciderò faccia-a-faccia con la mia spada. Così non distoglie più lo sguardo, anzi lo fissa di propria volontà. Ora sono stanca di avere paura di te bestia maledetta! Io maledico il dannato mago che ti ha creata! E ti condanno a non trovare mai pace nel regno dei morti! Solleva la spada carica di energie rosse cremisi di potere ... Ma in quel mentre la sua volontà vacilla, la sua forza viene meno e sente le gambe iniziare a pietrificarsi. E Mara ha paura.
  24. Rukos, bene. Annuisco all'orco mentre mi incammino al suo fianco. Puoi chiamarmi Victor. La città è nuova, ma se non guardo da chi è composta è qualcosa a cui sono abituato. I potenti governano e gli altri sguazzano nella merda. Devo solo capire come ricavarmi un posto di potere. Di certo non intendo permettere ad altri Gnoll di trattarmi a quel modo. Mi fermo infine davanti alla statua del governatore. Un essere bizzarro, una sorta di licantropo la cui specie non mi è nota. Forse nemmeno esiste nel mondo da cui provengo. Senti Rukos, le mie affermazioni e le mie domande ti sembreranno strane. Molto strane, ma ti prego di portare pazienza. Come avrai capito sono nuovo di Grail e la mia situazione, ecco, non è proprio normale come puoi vedere tu stesso. Rilasso le spalle ed anzi mi appoggio alla parete di una casa con le braccia conserte e lo sguardo duro. Mi osservo attorno per capire le dinamiche della città da quel poco che posso. Orchi e umani che collaborano - nella povertà - mentre il governatore tiene tutti sotto controllo con i suoi Gnoll? Puoi raccontarmi la situazione di Grail e perché tu, hai rischiato contro gli Gnoll per me? Non appartengo alla tua razza e per giunta sono un estraneo.
  25. Osservo la coppia di gnoll andarsene. In una situazione diversa li avrei inceneriti ed avrei trasformato le loro anime in miei preziosi servitori. Ma è meglio nascondermi per il momento. Giro solo un'occhiata a Ghed. E provo a parlare nella sua mente, ricordo che lo potevo fare prima. Funzionerà anche con un'Eco del Velo. Molto divertente Ghed, mi serve proprio il tuo umorismo ora. Sì la tua proposta mi alletta, in fondo non conosco nessuno a Grail. Potrei offrirti da bere ad una locanda se me ne indichi una dove non bazzichino gli gnoll. Ah, mi chiamo Victor, tu come ti chiami?
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