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AlexITA81

Circolo degli Antichi
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  1. Vimak mette piede oltre il muro per primo e si guarda attorno. Il mephit ha parlato di 'cimitero di Auril' ed in effetti anche qui si trovano statue di ghiaccio. Auril infine io giunto così vicino. Il goliath si osserca la mano coperta di brina, ma il sangue é ancora caldo grazie al dono della stessa Auril. Fa cenno ai compagni di seguirlo. No fermare Jil, avanti. Mara cammina imbronciata ed infreddolita. Preferirebbe affrontare mille avversari che il freddo. Almeno quelli li potrebbe uccidere. Tsk parli facile tu che non senti questo f*ottuto gelo. Non sento più nemmeno le mani, se non troviamo modo di scaldarci non riuscirò nemmeno ad impugnare una spada.
  2. Vimak annuisce a Jil. Magia protegge per molte ore, ma quando senti svanire io farò ancora sortilegio. Mara, non sentendo altre risposte, rinfodera la spada. Osserva il battibecco tra la Harpell ed il mephit pensando che sia quasi simpatico vedere la maga infuriata. Piccolo bastardo volevi farci ammazzare! Ora ci porterai dove hai visto questa donna di cui parli ed allora noi eviteremo di tagliarti le ali e buttarti nel mare. Capito? Vimak intanto si avvicina alla mappa disegnata da Sopo nella neve. La forma dell'isola é piuttosto bizzarra, che sia opera di Auril? Sicuro al centro qualcosa, anche se teschio non buono auspicio. Giganti vivono in isola strana. Si Narod, meglio noi non attira ancora attenzione di Auril o nostro piano impossibile.
  3. Mara sguaina la spada con un gesto fulmineo. Il calore magico di Vento del Deserto la protegge, anche se poco, dalla folata di vento gelido. Fa per balzare avanti e combattere, quando la misteriosa donna di ghiaccio sparisce. Ma che cazz.? Chi sei tu che osi minacciarci e poi nasconderti? Avanti parla! La spadaccina di guarda attorno furiosa, cercando tra le statue. Ma la visibilità é anche ridotta dalla nebbia e potrebbe essere ovunque. Eppure sente la paura stringerle il cuore solo per aver visto la figura. Questo é il motivo della sua rabbia. Vimak invece accorre subito in aiuto di Jil quando la vede ricoperta dal ghiaccio. La sorregge e prova a confortarla. Jil come senti? Lascia che io aiuta con magia, cerco di contrastare gelo. Cosí il possende goliath poggia una mano sulla fronte dell'amica ed inizia a pronunciare parole in una lingua arcana. Gli occhi brillando di luce, un vento leggero avvolge il possente corpo mentre cerca di contrastare il gelo che avvolge Jil.
  4. Vimak fa un passo avanti e solleva la mano per indicare al mephit di non andarsene. Speta n'attimo! Non savea de poterte capir. G'ho proà a parlate, prima olta che sento sta lingua. Il goliath guarda un attimo Mara, che é sul punto di scattare in avanti e con uno sguardo le intima di dargli un attimo. Te prego non volar via. Non conosemo nisuni, sa voleito far? Te podemo aiutar? Spiegate! Poi traduce velocemente a tutti il breve scambio di parole col mephit parlando nella lingua comune dei Reami. Jil lui offeso, sente preso in giro. Forse tu può aiutare a ragionare. Mara da li vicino sbuffa e dice a bassa voce Tsk che perdita di tempo.
  5. Vimak annuisce a tutti. Bene, ora chiede Sobo cosa volere. Mara annuisce di rimando e da una pacca sulla spalla a Narod indicandogli l'altro lato del Mephit. Se dovesse fare qualcosa di stupido non esitare e uccidilo. Quindi la spadaccina si sposta vicino alla statua della tigre dai denti a sciabola e rivolge un sorrisetto beffardo al mephit mentre poggia la mano sul pomo della spada. Il goliath fa un passo verso Sobo. Quindi prova a parlare nella strana lingua del mephit che in qualche modo comprende. Sa vuto? Dove ne steto portando? Noialtri stemo sercando la gente alta. Conosito?
  6. Vimak traduce le parole di Sopo, anche se la pronuncia del Mephit ha un accento bizzarro. Poi sente Jil parlare degli spiriti e si guarda attorno. Anche qui senti morti? Dici queste creature un tempo vive? Sopo crede noi stupidi, forse lui fa noi fare cose non giuste. Io non darei retta. Mara passa tra le statue allibita. E si ferma di fronte all'immensa statua che rappresenta un drago con le scaglie bianche, come quello che i Lupi hanno incontrato nelle Lande. Davvero Narod vuoi fare quello che dice lo sgorbietto? Non so per quanto Jil e Vimak vogliamo mantenere questa farsa! Fosse per me affererei questo piccolo bastardo dal collo e mi farei dire ciò che ci serve. Così stiamo solo al suo stupido gioco. E quando il mephit la fissa un attimo lei le rivolge un sorriso sghembo di disgusto. Piccolo sgorbio infame, ti diverti? Te la faccio passare io la voglia di prenderci in giro.
  7. Mara contraccambia l'occhiata di Narod. La creatura che ha di fronte le sembra famigliare. Poi i sensi soprannaturali la registrano nella sua mente allo stesso modo degli esseri evocati da Kaltro. L'assassino. Devo stare attenta a tirare fuori quella storia, Vimak e Jil hanno subito un colpo per la morte dei civili. Ora sono più forti ma ho bisogno che non abbiano dubbi. Una folata di vento gelido le sferza il volto, allora prontamente la spadaccina fa spallucce iniziando a seguire il Mephit. É uno sgorbietto solitario e se anche fossero in molti per noi non sarebbero un problema. Dai Narod andiamo, Jil ha ragione: non abbiamo molta scelta. Se fosse una sentinella sarebbe già tornato indietro a dare l'allarme senza che noi lo notassimo. Vimak annuisce a Jil. La magia protegge il suo corpo dalla morte per congelamento o da conseguenze gravi agli organi ma il freddo intenso resta comunque un fastidio - ed un pericolo - anche per il Goliath. Nemmeno io sa. Capito ora. Vuoi chiedere Sopo? Meglio però andare in luogo meno freddo o rischia.
  8. Vimak ci ha messo un bel po' a capire le parole della creatura che la Harpell ha definito Mephit. In realtà non ha mai parlato quella lingua prima, eppure ora che la sente si rende conto di poterla comprendere come se fosse stata scritta nel suo sangue. Così traduce per tutti nella lingua comune parlando con un tono neutro. “Non capisco niente di quello che dici, ma per favore seguitemi! Mi annoio, e voi sembrate un'ottima distrazione! Vi prego, seguitemi.” Ci riflette sopra, non é stato facile dare un senso immediato alle parole. Credo lui detto questo. E suo nome Sopo, io puó fare tramite.
  9. Il viaggio é stato talmente surreale che quando finisce sembra essere stato un sogno. Mara, contenta di potersi finalmente muovere, si sgranchisce le braccia facendo ambi cerchi e massaggiandosi le spalle sotto l'armatura. Giganti eh? Non é detto che ne siano rimasti poi molti. Il molo é vuoto. Poi osserva l'agilità con la quale Narod balza sull'enorme banchina e sorride. Ehi Narod vedi di non saltare in giro come un coniglio, ci servi vivo per trovare le reliquie. Quindi si appende al legno della passerella e si issa in cima. Ed una volta sopra cerca di guardare lontano oltre la nebbia. Lascia che le sue percezioni si espandano alla ricerca di pericoli o altro. Vimak aiuta Jil ad arrampicarsi e poi si volta per salutare la balena intelligente. Viene colto da un dubbio, qui non ci sono campane. Grazie Angajuk, ma noi come torna? Niente campana.
  10. Vimak dalla prua osserva la meraviglia del fondo marino. Una vista che pochi conoscono, chi altro può vivere in queste profondità se non i pesci e gli animali marini? Ostoria ... Storia di Giganti magnifica, mio popolo molte leggende su Giganti e loro guerra con Draghi. Molto tempo fa. Mara resta quasi a bocca aperta da quello che vede. Appoggia le mani alla cupola ed avvicina il volto come se potesse immergersi ancora di più in quella meraviglia. E chi pensava che sotto il mare ci fosse tutto questo? Ho sempre creduto che fosse pieno di mostri marini. Incece torri e mura e fortezze! É tutto così immenso e così... profondo, infinito! La strofe di Jil le arrivano alle orecchie e le sussurrano nella mente. Così sorride tronfia, i Lupi del Caer avranno un'altra avventura da raccontare. Ehi Jil la tua canzone é bella, come sempre, non so come ci riesci. Ma ti avverto che non ho alcuna intenzione di farmi reclamare da nessuno, nemmeno dalla Morte.
  11. Vimak comprende poco la freddura della Harpell per cui si limita ad annuire seriamente. Lancia un'ultima occhiata all'enorme balena sotto il pelo dell'acqua e le rivolge un gesto di rispetto abbassando la testa. Credo Angajuk detto "Sì". Mara gli rivolge un sorriso divertito e si mette a prua della barca per osservare. Bene allora verso il ghiacciaio eterno! Che anche i giganti, come i duergar ed il loro drago, conoscano la leggenda dei Lupi del Caer. Se saranno furbi ci lasceranno prendere ciò che cerchiamo senza perdere la loro vita. Con solennità la spadaccina rivolge uno sguardo fiero ai suoi compagni. Non poteva trovare un gruppo migliore. Solo la Harpell la preoccupa leggermente. Spero che questa strega stia cercando davvero ciò che dice. Se scopro che ci frega, giuro che appenderò la sua testa sopra il nostro Caer.
  12. Mara mette piede per prima sulla barca, un gesto di orgoglio, ma quando sente il suolo muoversi leggermente ha un attimo di esitazione. Per gli Dei della battaglia è una barca! Va bene è strana, ma non mi posso tirare indietro. Così sale tronfia e si avvicina alla cupola trasparente per guardare fuori con un sorriso stampato in faccia. Di sicuro è strana. Ehi Jil vieni a vedere! Su questa devi scrivere una ballata. Vimak annuisce alla Harpell e dopo essere salito per ultimo, lasciando il passo a Narod, parla a voce alta rivolto alla balena. Maestosa Angajuk! Io chiamo Vimak, Figlio della Tormenta, e rendo omaggio, inchino a tua grandezza. Noi sappiamo tu comprende nostra lingua. Noi cerchiamo isola nascosta nella nebbia a nord ovest. Fortezza di giganti. Forse tu già portato persona li di recente. Conosci strada?
  13. Mara osserva la barca con la balena sotto. Di sicuro è la cosa più bizzarra che abbia mai fatto. Non posso certo tirarmi indietro o perderò la faccia! Così, con aria tronfia, la spadaccina si fa avanti urtando leggermente la Harpell con la spalla. Oh andiamo è solamente un grosso pesce con una barca sopra, i Lupi del Caer hanno visto di peggio. Vimak osserva l'amica camminare impettita dritta verso il molo e scambia con Jil uno sguardo divertito - con un sorriso appena pronunciato ai lati della bocca, un cambiamento così impercettibile della sua espressione che solamente l'amica Jil lo può leggere. Suoi modi bruschi, Lady Harpell, Mara sempre così. Non offendere. Noi pronti a viaggio, ma come indichiamo destinazione ad Angajuk? Serve io parla?
  14. Il viaggio da Bremen ha messo di buon umore Mara che sembra viaggiare in sella al suo becco d'ascia con la schiena ancora più dritta, in una postura fiera. La voci si diffondono e le imprese dei Lupi del Caer sono sulla bocca di tutti. Chiunque nelle Dieci Cittadine ora sa che il suo gruppo ha ucciso un Drago e salvato migliaia di vite. Così ho mosso il mio primo passo verso la riconquista del mio trono. Quando il mio nome sarà leggendario mi circonderò di soldati devoti e con l'aiuto dei miei compagni marcerò su Neverwinter. La spadaccina resta rapita un istante dal suo sogno immaginando migliaia di cavalieri in armatura splendente mentre marciano sulle pianure lungo la costa della spada. Ma viene destata di colpo quando si trova davanti all'enorme arco di pietra che emerge dai ghiacci perenni. Tira le redini fermando la sua cavalcatura che emette un verso gutturale. Che razza di mostro sarebbe un "Roc" per minacciare un animale grande una balena? Comunque noi abbiamo già ucciso un Drago, ricordatelo Lady Harpell. E sul viso di Mara si delinea il suo solito sorriso beffardo ed arrogante. Vimak osserva con curiosità la struttura creata appositamente per chiamare ed accogliere l'animale. Chi sa di Angajuk? Lei arriva per chiunque? Druido dato intelligenza ad animale ma messo anche catene. Io intendo parlare. Noi chiama e aspetta.
  15. Vimak annuisce ricordando con gioia la ballata di Jil. E' stata la loro prima avventura insieme, c'era anche il nano Darrox allora. Quella volta non hanno dovuto usare la forza o le armi, ed il Goliath è stato felice di risparmiare una vita. Sì Jil io ricorda. Mostro non malvagio, solo uomo non comprende sua intelligenza. Noi agito bene. Se balena come mostro del lago noi può parlare. Può chiedere. Mara invece sbuffa e mette un leggero broncio. Viaggiare in groppa di una creatura del genere, per giunta creata grazie alla magia di un folle non è di certo qualcosa di così epico come se lo immagina. Lei ama le pianure, i cavalli, il Sole che luccica sulle armature d'acciaio, il frastuono degli zoccoli. Sono così lontana da casa ... Sembra una favola per bambini, davvero? Tsk ... quello stregone doveva essere proprio uno svitato. Ma se è il modo più veloce per arrivare alla fortezza in mezzo ai ghiacci allora tentiamo. Vimak ha già parlato con animali di quel tipo, può riuscire a convincerla.
  16. Mara drizza la schiena e mette le braccia conserte sfoderando un sorriso beffardo alla maga, la Harpell. Ti avviso che se la tua Confraternita Arcana ci ostacola, non esiterò a usare la spada contro di loro. Se in quella città dimenticata si trova il modo di liberare le Lande di Ghiaccio da Auril, il nostro obiettivo ha la priorità su tutto il resto. Spero che per te sia chiaro, Vellynne. Vimak sposta lo sguardo dalla finestra a Mara e poi alla Harpell in attesa di sentire la riposta. E nel frattempo pensa a Dzaan ed al suo triste fato. Però ora Dzaan vive ancora. Lui non detto a compagni? Allora loro obiettivi ora differenti.
  17. Mara osserva con interesse la mappa, sempre con sorriso borioso stampato in faccia. Eppure, anche se la vittoria sul Drago l'ha resa ancora più sicura di sé, quel sorriso ora è diventato un sorriso amico quando è rivolto ai Lupi. Un tomo magico ed un globo parlante! tsk ... voi maghi vi divertite e costruire le cose con gli scopi più assurdi. Come dice Jil, se troviamo questo Nass, poi il globo ci sarà utile. Ma se questo tuo "collega" è già partito per cercare il Codicillo allora la nostra direzione è una sola. Vimak è in piedi alla finestra ad osservare la notte profonda e chiedersi quale sarà il prossimo ostacolo che Auril metterà sulla sua strada. Io già deciso di oppormi a Inverno Eterno. Ghiacciaio Reghed luogo inospitale persino per Goliath. Li freddo uccide. Noi deve essere pronti se vogliamo tornare vivi. Tua Confraternita Arcana sembra avere stesso obiettivo, dobbiamo considerare nostra nemica? Tuo collega rubato globo a te.
  18. Sentire inneggiare al nome dei Lupi del Caer riempie Mara di orgoglio per il proprio gruppo. Sembra più impettita quando cammina tra le case e porge la mano ai soldati per rimetterli in piedi o trarli in salvo. Sembra più sicura di sé quando impone le mani su una brutta ferita e vede riconoscenza negli occhi degli altri. Alla fine Drago, sei stato l'inizio dell'ascesa del mio nome. Ho rischiato di perdere tutto contro di te, di perdere me stessa, la mia determinazione, il mio obiettivo. Avrei mancato di onorare il sangue che mi scorre nelle vene. Ma i miei compagni sono stati la mia forza ed è grazie a loro se oggi mi ergo ancora in piedi ed il nomi dei Lupi riecheggia sulla bocca di tutti. Quando si radunano tutti al cospetto della Harpell, vicino a ciò che resta del corpo metallico del drago, Mara ha un'espressione serie con un leggero sorriso agli angoli della bocca. Qualsiasi magia ancora usabile ci farà comodo, ti ringrazio. Dunque cerchi un rimedio per l'inverno eterno? Avevo capito che non ti importava nulla delle Dieci Cittadine, che hai agito con noi contro il Drago solo per l'accordo di aiuto reciproco che abbiamo stipulato. La spadaccina si fa seria per analizzare la Harpell. Cosa ci nascondi? Tutto questo interesse per un bene comune mi sembra fuori luogo. Forse, come tutti, cerca solo un po' di potere in più per potere essere un passo avanti ai rivali. Vimak scambia gli oggetti magici con Jil e Narod e poi prende dalla cintura una pergamena con simboli magici e la pone alla Harpell. Questa forse utile te, formula di negromanzia. Preferisco non fare uso di magia nera. Scambio?
  19. Mara annuisce a Jil e si guarda intorno osservando l'orrenda distruzione causata dal Drago. Se qualcuno é ancora vivo dopo questo sfacelo. Almeno non sono morti invano, comunque ci sono ancora soldati nel bosco e dobbiamo anche sentire gli abitanti di Telmarine se hanno bisogno di aiuto. Magari li possiamo accompagnare nelle città vicine. Vimak osserva Jil e Mara allontanarsi per andare a salvare il possibile. Si siede e resta così per diverso tempo assorto nei suoi pensieri. Si guarda le mani ora guarite e si domanda il limite del potere del suo sangue. Ma viene destato dalla domanda di Narod. Tu giovane ma tue parole molto sagge. Io penso poter essere ciò che scelgo. Passato molto tempo solo a riflettere su mio dono di Auril. Ed ora anche dono di Oyaminartok. Cosa sarà di mio futuro? Io lotto per gente, se devo sarò Vimak, se necessario sarò belva feroce, se posso sarò entrambi. Il massiccio goliath sposta la testa e osserva Narod tenendo sempre un'espressione imperturbabile. Di sicuro io non più Vimak di ieri. E nemmeno tu non più Narod di ieri. Detto questo Vimak si rimette in piedi ed allunga la mano per aiutare anche Narod a rimettersi in piedi. Dici bene, corpo guarisce, noi vite da salvare. Andare.
  20. Vimak gira di scatto la testa d'orso verso la Harpell emettendo un basso ringhio. Per la sua coscienza, la forma e l'odore della maga sono quasi estranee ed a stento resiste alla tentazione di assalirla e sbranarla. No mannaro, io sangue nobile di Oyaminartok. Lui leggenda di mio popolo ed ora io porta avanti leggenda. Ma torna subito calmo e sereno quando sente la voce di Jil, la voce amica che l'ha guidato per tutto questo tempo. Abbassa la testa e lo sguardo senza mostrare alcuna minaccia e si lascia docilmente accarezzare il folto pelo della grossa testa di orso. Anche Mara si avvicina, chiamata dalla voce cristallina di Jil. E quando li vede resta basita. Jil sembra così esile di fronte alla massa del grosso animale dal pelo bianco, eppure l'animale è mansueto. Ha pure l'istinto di portare subito la mano a Vento del Deserto, quando sente Jil dire che quella creatura sarebbe Vimak. Ma come può essere? La spadaccina resta ferma sul posto al fianco di Narod fissando l'enorme forma soprannaturale di Vimak. E' questo allora che è successo quando sei andato alla grotta assieme a Jil? Tsk ... è qualcosa di incredibile, potevi liberarlo quando abbiamo combattuto il drago. Vimak scuote la testa brontolando verso la spadaccina. Io ... non pronto, potere forte per mente, Jil aiuta me a stare calmo. Le ferite del corpo di Vimak continuano a guarire ad una velocità impossibile e quando il goliath si sente completamente sereno, indietreggia di un passo dall'amica e si rimette dritto in piedi. La maestosa forma di un ibrido goliath-orso che si staglia al bagliore del fuoco di distruzione causato dal drago. Lentamente la sua forma torna a quella di goliath, il pelo sparisce, la massa muscolare si ridimensiona a livelli umani ed il volto severo di Vimak torna il suo. E anche le terribili ferite che il soffio del Drago gli avevano causato non ci sono più, come assorbite dalla pelle ora calda al tatto, tanto che le neve che vi si posa evapora all'istante. Grazie Jil, io sentito tua voce nell'oscurità ed afferrato ad essa con tutta mia volontà. Anche se sangue di Oyaminartok potente, riuscito a restare me. Sangue impedito mia morte, è grande dono. Devo usare per bene degli altri quando imparo.
  21. Vimak sente le parole di Jil diventare sempre più confuse. Sbatte a terra un pugno e la mano inizia a mutare in una grossa zampa artigliata irta di pelo bianco. I muscoli della braccia si gonfiano, la schiena diventa immensa ed il volto perde la sua umanità diventando sempre più ferale. Jil io ... In pochi istanti la trasformazione è completa e Vimak si solleva in piedi ruggendo di furia primordiale! Imponente si erge quasi di 3m metri, una ammasso di muscoli, zanne ed artigli ammantate di una folta pelliccia bianca. Un ibrido da un goliath ed un orso. Sbatte a terra gli arti anteriori muovendosi quasi come un animale e porta il muso vicino a Jil. .. non lasciarti sopraffare ... concentrati ... attaccherai i soldati sopravvissuti ... attaccherai me ... combattilo ... Il goliath torna a sentire le parole di Jil, come una luce che lo conduce fuori dalle tenebre accecanti. Sbuffa e soffia, annusa l'aria. Però gli occhi, quelli sono ancora di Vimak e non di una bestia senza controllo. Con una voce roca mista ad un ringhio si rivolge ancora una volta all'amica. Jil, riconosco! Sento forza e fame, dolore passato. Io non perduto, ancora ricordo.
  22. Mara osserva la devastazione causata dal Drago e stringe il pugno per la rabbia di non averla evitata. Poi vede Narod e scambia con lui un cenno del capo, felice di vederlo ancora vivo. Bastardo di un drago! Anche da morto era pericoloso. Ma i Lupi oggi sono sopravvissuti anche a questo. Oggi é stato versato molto sangue. Molte vite spezzate. Però quante ne abbiamo salvate? Se non fosse stato per noi sarebbero morti tutti in questa città. Cosí la spadaccina rinfodera la spada e con passo stanco si avvicina a Narod. Vimak e Jil? Li dobbiamo cercare. E poi dobbiamo radunare i soldati sopravvissuti e portare la gente a Bryn Shander. La città si può anche ricostruire. Un sorriso tronfio appare sul volto sporco di sangue e fuliggine di Mara. Oggi abbiamo fatto l'impossibile, abbiamo ucciso una Leggenda. ... Vimak cerca di fare scudo a Jil con il proprio corpo, ma il calore é troppo, il dolore insopportabile e finisce per perdere i sensi. Diventa tutto buio e freddo - un freddo innaturale, qualcosa che non può evitare. Tum-tum. Ma di colpo lo sente, una eco lontana, un battito che viene dal profondo del suo essere. Tum-tum. Il calore si propaga d'improvviso nel corpo dando nuova vita ai muscoli, pompando altro sangue ad una velocità sovrumana e facendo guarire i tessuti. Spalanca un occhio - che ora sembra quello di un predatore feroce - e vede Jil china su di lui, con un'espressione preoccupata in volto. TUM-TUM La bestia vuole uscire, essere liberata, dare sfogo alla forza sovrumana che la contraddistingue per riuscire a sopravvivere. Con una voce gutturale mista ad un basso ringhio, intima all'amica. Jil allontana! Sento ribollire sangue di Oyaminartok! Difficile resistere ... Mio corpo ferito, lotta per sopravvivere ...
  23. Mara sgrana gli occhi quando vede l'energia accumularsi nel corpo del drago! Fasci di luce che iniziano a farsi strada tra le scaglie di metallo. L'urlo della Harpell la fa agire immediatamente. Nonostante il corpo stanco e spossato, raccoglie le ultime forze per allontanarsi. Il corpo della spadaccina viene avvolto dalle saette cremisi e nel tempo di un battito di ciglia si sposta per l'aria come una saetta, fuggendo al raggio dell'enorme esplosione dietro di sé. Da una posizione riparata, dopo aver assistito al miracolo di Jil, Vimak sorride nel vedere Narod aprire gli occhi. Io felice che tu ... Ma l'idillio dura poco perché l'urlo della Harpell, seguito dal tremendo boato, riporta tutti all'atrocità dei Duergar. Persino nella morte il Drago è solo uno strumento di odio e distruzione. I duergar non meritano di vivere. Capendo di non potersi allontanare in tempo urla a Narod Scappa! e poi fa per proteggere Jil con il proprio corpo massiccio ...
  24. Vimak scende fluttuando e prende in braccio il corpo immobile di Narod. Posa l'orecchio sul torace del giovane e sente ancora il cuore battere. Jil lui vivo, bisogno di cure. Lasciando che la tempesta lo avvolga si sposta più lontano dal Drago per mettere in salvo l'amico e permette a Jil di guarire le terribili ferite causate dal potere del Drago. Io prego Dei perché ora ci diano la forza di sopravvivere. Dopo aver deviato il fascio di energia incandescente, Mara appoggia pesantemente Vento del Deserto sul terreno. Il braccio informicolato e dolorante per lo sforzo. Se non fosse per la lama incantata, la mia spada si sarebbe fusa. Che razza di mostro hanno creato i Duergar? Cercando di riprendere fiato osserva gli amici arrivare in soccorso di Narod. E sorride. Questi sono i Lupi del Caer, non si lascia indietro nessuno, per quanto ci sia possibile. Un giorno ti libereremo dal giogo della pietra, non mi sono scordata di te Darrox. E sono convinta che questa battaglia ti sarebbe piaciuta. Vi do il tempo di aiutare Narod, poi aiutatemi ad uccidere questa calamità una volta per tutte. Prendendo fiducia, la spadaccina solleva Vento del Deserto fino alla spalla, impugnandola saldamente con entrambe le mani e tenendo la punta orizzontale rivolta verso il Drago. Saette cremisi iniziano a balenare sulla spada mentre Mara piega leggermente le gambe e si prepara a scattare in un affondo.
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