AlexITA81

Vimak annuisce a Jil e rimette la pozione di guarigione nella borsa. Guarisci Garret allora o nostra fatica vuota. Mara - ancora con la spada insanguinata appoggiata alla spalla - si guarda attorno. E poi sorride come fa sempre a Jil, un sorriso dal tono beffardo. Che c'è principessa, non sei abituata a fare fatica? Il goliath rivolge uno sguardo severo a Mara, che scuote la testa e lascia perdere. Così la spadaccina si avvia verso il sentiero a passo lento in attesa del gruppo. Io comunque sono pronta per trovare questa Leggenda.

Mara squadra per bene Garret valutandolo assolutamente inutile in battaglia. Arriccia il naso infastidita. Vero, conciato così saresti solamente una palla al piede. Ma se ti dessimo una sistemata, saresti in grado di portarci in cima? Di trovare l'altro gruppo? Vimak annuisce nel vedere l'entusiasmo di Jil. In fondo la ragazza ha più risorse di quanto possa sembrare ad una prima occhiata. Li ha seguiti in questa impresa assurda, è sopravvissuto ed ora è pure propensa a proseguire nonostante il pericolo. Lei forte, Auril, lei davvero forte. Il goliath allora rovista nella borsa di pelle finché non trova la fiala con la pozione di guarigione. La mostra a tutti i compagni per ricordare loro che hanno ancora una risorsa. Abbiamo ancora questa.

Vimak ascolta assorto il racconto di Garret ed annuisce quando finisce di parlare. Il goliath spiega ai compagni il significato della storia ed aggiunge un pensiero personale. Oyaminartok è leggenda. Solitudine fa pensare, ora credo che scopo di leggenda sia rendere forte mio popolo. Il goliath quindi posa lo sguardo sul Tumulo, maestoso sopra le loro teste. Oyaminartok. Se vero? Auril apri mia mente a pensiero. Mara si avvicina al goliath e lo osserva. Magari dietro la leggenda c'è del vero. Chissà cosa sarebbe questo "dono dell'orso", mai sentita una storia simile. L'idea di mettermi alla prova con una Leggenda mi piace, mi porterà più vicina alla vera Gloria. Io ci sto. La spadaccina sorride spavalda a tronfia del successo appena ottenuto contro le fiere del Tumulo. E tu Vimak, non vorrai essere da meno di Akannathi vero? Il goliath in tutta risposta le rivolge uno sguardo severo in cui brucia un fuoco che il goliath tende a nascondere.

Mara resta ad osservare la forma dell'animale finché non sparisce nella tormenta e si rilassa poggiando la lama sporca di sangue sulla spalla. Si bravo gattino scappa da noi e vedi di non tornare! Sorride spavalda e divertita a Darrox che ha lottato e rischiato assieme a lei. Vimak resta sul baratro ad osservare la caduta nel vuoto del felino. Ad osservare poi il vuoto ed il silenzio. Morte sempre triste anche quando giustificata. Quindi si accerta che Jil stia bene e torna a controllare le condizioni di Garret ancora disteso nella neve. Tutto bene? Sicuro ora. Dobbiamo curare e trasportare a Caer-Koning. Tornare sul Tumulo per salvare altro gruppo se vivi. La spadaccina - che stava ascoltando - parla da dietro il goliath. Oppure montiamo un fott*to campo, riposiamo e poi saliamo in vetta. Sono curiosa, Garret, cosa vi ha portato e rischiare le vostre vite sul Tumulo? E con chi eri?

Mara vede con la coda dell'occhio l'impresa di Vimak e sorride divertita. Vimak si è appena sbarazzato di un micione, ora Darrox vediamo di non essere da meno. Voglio la mia parte di Gloria! Cercando quindi di muoversi in sincronia con il compagno nano, la spadaccina gira attorno al gatto dei dirupi obbligandolo e tenere d'occhio due diversi aggressori. Finta un affondo ed indietreggia giusto in tempo evitando gli artigli della bestia che tiene le orecchie indietro dalla paura. Mara sorride. Una ferita superficiale non lo fermerà, è robusto, mi serve un colpo preciso. Piroetta fulmineamente dalla parte opposta cercando un nuovo affondo vicino agli organi vitali.

Vimak sente gli artigli della bestia che cercano di dilaniarlo, ma fa appello alla tempra che caratterizza il proprio popolo. Che rende loro possibile la sopravvivenza in terre inospitali. Così - ignorando il dolore della pelle lacerata -avanza fino al baratro trascinando di forza il gatto dei dirupi. La neve spostata cade il bordo, verso il vuoto dell'immane caduta. Spiace creatura. Noi non tuo cibo, io niente contro di te. Urla il goliath mentre lotta per mantenere la presa contro l'immane forza fisica dell'animale. Mia gente segue leggi naturali. Spero in fondo tu sopravviva. E facendo appello a tutta l'energia fisica di cui dispone, in un ultimo disperato tentativo, Vimak solleva la fiera sopra la propria testa affondando ancora di più nella neve. E fa per scagliarla nel vuoto ...

Il canto di Jil è qualcosa di maestoso per l'autocompiacimento di Mara. La spadaccina trova nuova baldanza nelle parole ritmate e non può fare a meno di sorridere in faccia al pericolo. Così - in guardia alta a due mani con la spada dritta verso il cielo - avanza fiera. Che c'è gattino? Ti ho fatto paura? Il tuo posto naturale è a terra sconfitto se decidi di sfidarmi! Annuendo in intesa con Darrox - che combatte con uno stile selvaggio ma efficace - la spadaccina balza ad un fianco dell'enorme felino cercando un punto scoperto dove affondare la spada!

E' successo tutto così rapidamente che Vimak non era pronto. Loro sempre in allerta, io invece? ma la richiesta di aiuto di Jil gli arriva ai sensi come uno schiaffo e lo fa reagire prontamente. La massa di muscoli di Vimak supera Jil sollevando la neve mentre avanza a grandi falcate. Riparo Jil! Questo lo occupo io, tenterò o morirò. Se questo è il mio destino. Muoio per mia scelta non per volere di altri. E quando raggiunge la bestia - che fissa Vimak a zanne snudate ed occhi da assassino - il goliath allarga le braccia e tende i muscoli ingaggiando una lotta corpo a corpo con l'animale! Possanza contro possanza! In una stretta che potrebbe schiacciare le costole di un uomo!

Mara snuda completamente la lama quindi si lancia contro il più vicino gatto dei dirupi. Pensate che saremo il vostro pasto eh? Quanto vi sbagliate ... ora vi farò conoscere la paura. La vera paura. La volontà di prevalere della spadaccina è tale da incanalare quel potere nella spada che rifulge di energia cremisi crepitante. Muovendosi come una schermitrice si avvicina alla belva evitando i suoi artigli e con un abile gioco di gambe porta un possente colpo dal basso verso l'alto!

Nonostante si stesse guardando attorno, anche Mara sobbalza sorpresa quando i gatti dei dirupi semplicemente appaiono dall'ambiente circostante. Ma come? Queste bestie sono demoni! Alle armi! Urla mentre cerca di sguainare la spada per difendersi. Vimak solleva lo sguardo verso le bestie quando sbucano dalle neve. Troppo vicine per fuggire. Sentono sangue. Auril dammi forza di proteggere!

Sentendo la preoccupazione di Jil, Vimak accorre subito vicino al corpo. Ma quando fortunatamente lo sente parlare in qualche modo si risolleva. Si china e gli tiene leggermente alzata la testa. Vede la ferita e gli da una rapida occhiata. Calmo, respira, ora noi pensiamo a te. Chiami Garret? Mara si avvicina e fissa il malcapitato con scarso interesse. Nella sua testa aveva immaginato di dover recuperare Garret con qualche atto glorioso, che poi sarebbe stato cantato nelle locande. Vola meno di fantasia dannazione, andrà bene anche così. Solo quando sente la parola "yeti" si guarda attorno stando in allerta e mette la mano sulla spada al fianco. Che razza di bestia è uno yeti? Sarà peggiore dei gatti dei dirupi di cui Vimak li ha messi in guardia? Sanguina come un maiale sgozzato, sarà meglio ricucirlo prima che ci muoia davanti agli occhi o avremo fatto tutta questa strada per niente.

Vimak annuisce serio a Darrox. Ma non dice nulla sul fatto che non sia tornato indietro. Forse il goliath comprende l'istinto di sopravvivenza più degli altri. Pronto per missione, Darrox. Lo dice mentre si toglie la neve di dosso. Poi il goliath rivolge un sorriso velato a Jil. Sto bene, non affaticarti ora con magia, strada lunga. Quando la situazione sembra tornata serena, Mara riprende il suo solito atteggiamento spavaldo. Col sorriso beffardo ed il portamento fiero guarda oltre la slavina, nella direzione in cui tutti stavano andando prima di essere quasi sepolti vivi. Visto che la montagna non ci ha ancora uccisi possiamo riprendere la ricerca. La Gloria ci attende! Ehi Darrox, riesci a ritrovare la traccia assieme a Ragazzo?

Di tutte le volte che ha vissuto tra le montagne mai il goliath ha sperimentato questo. Mai. Sente ancora la descrizione dei Saggi sulle valanghe, e sente la paura della terra che trema sotto i piedi. Del rombo, dell'impatto, del buio, della sensazione di essere perduti nel nulla. In mezzo a tutto questo però, Vimak sente una voce familiare. Mara. Appena percepibile sopra lo strato di neve, ma abbastanza per fargli capire dove si trova il "su". Facendo appello ad energie e forza che non credeva di possedere, il goliath inizia a scavare! Sempre più veloce, con sempre più foga, fino a quando ecco che con il braccio sente l'esterno! Vimak! la voce di Mara lo raggiunge e poi un guanto caldo lo afferra. Cocciuto di un goliath! Sei vivo! Con l'aiuto di Mara, Vimak si tira fuori completamente dalla neve e sputa tutto quello che gli era rimasto in bocca. Dopo aver ripreso fiato osserva tutti i compagni per vedere che siano ancora tutti vivi. E lo sono. Grazie Auril, mantenuto parola. Solo io colpevole di debolezza. Ma forte abbastanza da vivere. Destino mio diverso allora? Questa era prova? Grazie. Felice che nessuno ferito.

Mara resta a fissare l'enorme distesa di neve che ha ricoperto il sentiero dove un attimo prima stava Vimak. Si è salvata per un soffio. Lei. Il silenzio e la calma dopo il frastuono assordante è qualcosa di innaturale. Dai forza, metti fuori un braccio, fai qualcosa razza di testardo, non può finire così. La spadaccina attende lunghi istanti che il goliath emerga, per poterlo canzonare ancora. Niente. Solo il vento che soffia sopra la neve. Sente la voce di Jil che rimprovera Darrox e non le importa. Sente l'indifferenza di Darrox e non le importa. Non le importa di molto in verità, ma un debito d'onore è tutto quello che ha. No Darrox, stavolta non sono d'accordo. Se non fosse per Vimak a quest'ora sarei morta congelata in una stracazzo di grotta oppure ancora peggio sarei stata il pasto di una fiera. Se lo abbandono non mi potrò più guardare allo specchio. Detto questo Mara corre sulla neve fresca faticando e affondando fino oltre le ginocchia. Porta le mani a coppa davanti alla bocca ed urla continuamente il nome del suo compagno disperso. Vimaaaak! Ma come trovarlo? Scavare è impossibile, c'è troppa neve. Ragazzo. Atenas porta qui il cane forse lo può fiutare!

La melodia di Jil è qualcosa di più di note e parole. E' magia, è la piacevole sensazione che si prova nel tepore di un fuoco, nell'assaggiare un piatto prelibato, nell'odorare una fragranza dolce. Vimak sente tutto ciò ed afferra Jil per il braccio. Sciocca tu ... Ma non può rimproverare la ragazza con il grande cuore che vede di fronte a sé. Grazie. Ma la realtà è che lui non corre veloce come gli altri. E' sempre stato un po' più goffo dei suoi fratelli ed ha sempre mascherato bene questa debolezza con la sua calma e la sua forza. Ma ora tutto questo rischia di ucciderlo assieme ai compagni. Auril non anche loro. Mia debolezza, mio disonore, mia morte. Allora afferra il coltello e taglia a la corda che lo separa da Mara. Correte! Veloci! Ce la farò! Mara guarda la corda troncata e sorride. Ho visto di peggio, non sarà la stupida montagna a strapparci la vita. Ci rivediamo là in fondo. E se non ti trovo ti vengo a cercare. Detto questo la spadaccina aumenta il passo cercando di portare via anche Jil. Mentre tutto trema attorno a loro ed il frastuono della valanga è qualcosa di assordante.

Vimak osserva la freccia stilizzata ed annuisce alla deduzione di Darrox. Vero. Cane buon fiuto. Troveremo riparo prima di notte. Spero trovare Garret prima. Il vento ulula ed il goliath è costretto ad alzare la voce per farsi sentire. Poi fa cenno a Mara, Atenas e Jil - rimaste più indietro - che la pista da seguire è nella direzione indicata da Ragazzo. Mara lo osserva sbracciarsi e si rimette in marcia. Finalmente quei due hanno trovato qualcosa, stavo iniziando a stufarmi di stare ferma. La spadaccina si stringe nel mantello cercando di tenere lontano il freddo e di concentrarsi sulla missione. Sullo scopo. Sulla gloria che ne seguirà.

Mara avanza contro il vento ululante pensando ad un fuoco caldo e una buona birra. Vede la sagoma di Vimak stagliarsi a qualche metro. E fermarsi. Così si affianca solo per vedere il Goliath aiutare Jil e Darrox a rimettersi in piedi. Mi prenderei il merito dell'idea se fosse mia, Darrox, ma dobbiamo ringraziare quei cacciatori che ho conosciuto nella Frontiera Selvaggia. Solo allora vede la grossa roccia e le capre di montagna. Vi siete fermati per quelle allora? Sono solo animali, si spaventeranno appena ci avviciniamo. Vimak si guarda attorno cercando di scrutare qualcosa nella neve sollevata dal forte vento. Impresa piuttosto difficile. Si volta indietro per vedere Atenas - che era in fondo al gruppo. Possiamo seguire ragazzo. Io non vedo altro sentiero.

Vimak scuote la testa in risposta a Darrox. Non se camminiamo. Dispiace. Però attento a gatti del dirupo. Predatori molto, molto pericolosi. Non scherzarci. Mara invece ruota un braccio tenendo la mano dell'altro sulla spalla. E fa un sorriso compiaciuto. Bene, o noi o la montagna dunque? Mi piace. Se avete paura di finire di sotto possiamo sempre fare una cordata. L'ho sentito raccontare da alcuni cacciatori che battevano i monti della Frontiera Selvaggia. Possiamo anche stare leggermente distanziati così se uno cade viene soccorso ma non tira giù tutto il gruppo. La spadaccina passa lo sguardo su tutti i compagni, Vimak compreso. Lo fa come un comandante che istruisce le reclute della propria nuova legione. Ma non aggiunge altro. Perché loro - in effetti - sono compagni e lei di certo non è il loro comandante. Ma un giorno avrò un'armata ai miei comandi. Quando il mio nome sarà Glorioso chiunque sappia maneggiare una spada vorrà lottare per me.

Mara si pulisce i guanti dalla neve e guarda per un attimo la dolcezza che esprime Jil. Come può una così sopravvivere a questo mondo? Io sono diventata come il ferro della mia spada. Eppure ... La spadaccina scuote la testa allontanando i propri demoni e concentrandosi sulla missione. Ragazzo è stato fortunato. E se noi lo saremo fiuterà una pista. Però non mi voglio affidare al suo naso, sinceramente, potrebbe fiutare qualcos'altro e portarci completamente fuori strada. Mara si aggira per il campo abbandonato segnando nuove orme nella neve fresca. Che dici Atenas, è possibile riuscire a trovare le loro tracce anche dopo giorni? In fondo erano un gruppo numeroso immagino. Ed il sentiero per salire sembra uno soltanto. Sono ancora curiosa di sapere cosa stavano cercando questi mentecatti. Vimak invece si accosta a Jil. Buone domande. No risposte. Forse persi, forse bloccati o feriti, forse ancora in ricerca. Forse peggio. Noi trovare.

Mara si aggira per il campo come un soldato che guarda tra i cadaveri dopo una battaglia. Calcia via una giara vuota che forse conteneva dell'acqua. Si china sui corpi mezzi congelati e passa una mano vicino allo scempio. Che gruppo di smidollati, hanno lasciato il loro mezzo di fuga ai predatori. Vimak risponde a Darrox senza guardarlo direttamente. Non saprei. Fammi cercare. Il goliath allora si avvicina al campo base facendo un percorso circolare, osservando eventuali tracce nella neve sul perimetro. Cerca di capire chi - o cosa - si è avvicinato alla zona e chi se n'è andato. Quindi prosegue verso il centro del campo di tanto in tanto chinandosi e spazzando via la neve con la mano alla ricerca di qualcosa. Poi arriva alle carcasse dei cani di cui controlla la causa della morte. Il tipo di ferita inferto. La direzione delle chiazze di sangue, la posizione dei corpi. Allora solleva lo sguardo verso il gruppo con consapevolezza.

Mara si sveglia prima di tutti per esercitarsi con le forme della spada. Lo fa comunque, anche se ha passato la notte all'addiaccio. Le serve per concentrarsi e sfogarsi. Un affondo! Una stoccata, parata di seconda, schivata con mezza volta, taglio da posizione della torre! Si ferma con il fiato corto e la lama tenuta a due mani vicino alla testa. Osserva silenziosa Darrox svegliarsi ed allontanarsi. Solo quando anche gli altri si svegliano rinfodera la spada. Ogni tanto lancia un'occhiata a Jil che si sta preparando. Allora principessina, come ti sembra la gita in montagna? Dormito bene? La guarda con un sorriso sardonico. Vimak si sveglia rapidamente e quando Darrox torna con le notizie annuisce soddisfatto. Tu molto abile. Trovare sentieri con neve è impresa! Mio popolo ti loderebbe. Il goliath quindi inizia a raccogliere le sue poche cose e metterle nella sacca da tracolla in pelle che si porta sempre dietro. Ma quando sente Atena pronunciare "gatti del dirupo" si ferma di colpo. Sicura di tracce? Conosco. Mio popolo li rispetta, predatori infallibili impossibili da scovare. Anche magia inutile con loro. Se decidono che tu preda meglio pregare. Dobbiamo evitare se possibile e stare uniti.

Vimak si sposta verso la parete rocciosa per trovare riparo dal vento ed indica ai compagni di fare altrettanto. Annuisce al nano in accordo. Sì meglio turni, montagna pericolosa. Tumulo di più ... sento, qualcosa nell'aria. Il goliath quindi spazza la neve dal terreno a mani nude per creare una zona asciutta in cui preparare un bivacco e mettere i giacigli. Mara non da tempo a nessuno di cambiare idea ed in un attimo mette a terra lo zaino ed inizia a preparare la tenda. Dopo aver "spalato" neve a sufficienza, Vimak evoca la magia del fuoco. Nonostante la tormenta la sua voce tuona sopra ogni rumore come uscita dalla bocca di un Titano ed un attimo dopo un grande falò si materializza dal terreno creando tepore ed illuminando l'area per diversi metri.

Mara cerca riparo dalla tormenta dietro una sporgenza rocciosa. Avvolta completamente nel pesante mantello cerca di scaldarsi inutilmente le mani e dalla sua espressione emerge il disagio per freddo. Anche lei urla sopra la tempesta balbettando qualche parola per il freddo. F-fa t-troppo freddo! D-dannato Nord ... ho bisogno di un fuoco e di qualcosa di caldo o non vedrò la prossima alba. Tanto il cane non troverà nulla con questo tempo! Vimak si guarda attorno nella tormenta cercando un punto di riferimento. Ma vede solo neve su neve, e la cima della montagna a sbeffeggiarlo. Perché non mostri via, Auril? Montagna è anche mia casa. Succede questo perché abbandonato mio popolo? Nessuna orma, nessuna traccia di un bivacco, nemmeno cadaveri o carcasse di animali. Niente, solo freddo e neve. Spiacente, Tumulo diverso da altre montagne. Meglio riposo.

Vimak si ferma ad osservare il Tumulo innevato che si erge maestoso sopra di loro, come un Titano dei tempi antichi. Immerso nella neve fino quasi alle ginocchia ma senza sentire il freddo. Una qualità ben al di là della resistenza comune alla sua gente. Il vento ulula ed i pensieri del goliath si perdono per un attimo nel passato. Mara lo riporta alla realtà con una calorosa pacca sulla spalla. Che c'è bestione? Ti ricorda casa tua? La spadaccina respira a pieni polmoni l'aria fresca portata dal vento ma si copre ancora di più nel pesante mantello non essendo abituata al clima rigido del Nord. Rimpiange di aver lasciato in fretta il tepore della locanda di Caer-Koning. Io sono sempre pronta, Atenas. Ora speriamo che il cane fiuti una traccia mentre procediamo per il sentiero. Dopo la vittoria al forte non vedo l'ora di festeggiare come si deve, non ho voglia di rovinarmi la giornata per aver fallito questo incarico. Dico bene Darrox? Il goliath rivolge uno sguardo a Mara e poi alla cacciatrice. Non falliremo. Atenas guidaci, ti aiuto. Montagne anche casa mia. Jil, cammina in nostre orme, più facile.

Lasciata perdere la discussione del duergar, Mara si guarda attorno realizzando che in effetti ora la fortezza è vuota. Libera. Una fortezza a disposizione. Con uno dei suoi soliti sorrisi compiaciuti e tronfi si volta a guardare il nano nerboruto. Senti Darrox, che te ne pare della fortezza? Stavo pensando che in fondo potremmo darle una pulita, buttare fuori i fetidi cadaveri e richiuderla alle nostre spalle. La spadaccina si guarda attorno come se ammirasse con stupore non lo stato attuale, ma quello futuro della fortezza. Vola con la fantasia immaginando stendardi, armature luccicanti negli angoli e fiaccole a dare luce. Tappeti pregiati e mappe della regione, monili e mobili degni di cavalieri. Magari la possiamo rivendicare per noi ed un giorno - se avremo la fortuna di mettere le mani su un bottino - potremmo ristrutturarla un po'. Renderla la sede del nostro gruppo.